Archive for Febbraio 18th, 2019

Firenze, arresti domiciliari per i genitori di Renzi

lunedì, Febbraio 18th, 2019

A Tiziano Renzi e Laura Bovoli contestata l’emissione di fatture inesistenti

Arresti domiciliari per i genitori di Matteo Renzi. Nei confronti dei due, e di un terzo soggetto, viene contestata l’emissione di fatture inesistenti.

REP.FIRENZE

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Diciotti, il trionfo di Matteo Salvini. Lo sa anche Luigi Di Maio: con un no al processo, rilancerà

lunedì, Febbraio 18th, 2019

Comunque andrà, per Matteo Salvini sarà un successo. Sul caso Diciotti la scommessa di Luigi Di Maio è che sulla piattaforma Rousseau votino solo quelli che non vogliono dare l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno. Perché, peraltro, i delusi non avrebbero neanche più voglia di connettersi alla piattaforma di Casaleggio, riporta il Messaggero in un retroscena.

Leggi anche: Salvini al contrattacco, Di Maio e Conte inchiodati. “Lo devono chiedere anche loro”, cambia il quadro

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Boeri: ecco perché non ho voluto confermare Nori come dg dell’Inps

lunedì, Febbraio 18th, 2019

Caro Direttore,
l’articolo sull’Inps di sabato 16 febbraio riporta diverse informazioni incomplete. Primo punto: non fu Mauro Nori a mettere a mia disposizione il suo mandato quando fui chiamato alla guida dell’Inps. Il suo contratto era stato prorogato e sarebbe scaduto nei giorni del mio insediamento. Fui io a chiedere al governo di darmi tempo per decidere se riconfermarlo o meno. Secondo: Nori fu informato da me personalmente sulle mie intenzioni di non chiederne la riconferma. Le ragioni? Seppur inizialmente fossi propenso ad avere lui come Direttore Generale per assicurare continuità gestionale, mentre mi preparavo al nuovo incarico ebbi l’impressione che mi nascondesse informazioni rilevanti sull’istituto. A posteriori ritengo che questa mia intuizione fosse fondata.

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Elezioni europee, sondaggi: volano i sovranisti di Salvini, niente maggioranza Ppe-Pse

lunedì, Febbraio 18th, 2019

dal nostro corrispondente ALBERTO D’ARGENIO

BRUXELLES – Lega in corsa per diventare il partito con più parlamentari a Strasburgo. Le Pen verso il soprasso ai danni di Macron. Fidesz, formazione del premier illiberale ungherese Viktor Orbàn, a un passo dal 50%. E ancora, Cinquestelle al palo, senza un gruppo europeo, con tre alleati su quattro proiettati verso la desolante quota zero eletti. A livello continentale, invece, crollano i tradizionali partiti europei, tanto che il 26 maggio, a urne chiuse, i popolari del Ppe e i Socialisti e democratici del Pse per la prima volta dal 1979, debutto dell’elezione diretta dell’Europarlamento, insieme non avranno la maggioranza per governare l’aula. Dovranno per forza allearsi con i liberali. Ma nei sondaggi volano anche i sovranisti di Matteo Salvini, che con i suoi alleati potrebbe arrivare a formare il secondo gruppo dell’Assemblea superando proprio i socialisti.

Rep

Europa senza maggioranza nello scontro con i sovranisti

dal nostro inviato ALBERTO D’ARGENIO  
È quanto emerge dal primo sondaggio pubblicato oggi dall’Europarlamento in vista del voto del 26 maggio (i dati risalgono al 6 febbraio) e anticipato da Repubblica la settimana scorsa. Un voto cruciale per il futuro dell’Unione e della democrazia liberale in Europa, tanto che diversi osservatori definiscono questa tornata europea come la più importante di sempre. A rappresentare i 435 milioni di cittadini del Vecchio Continente saranno 705 parlamentari: prima della Brexit erano 751 per quasi 500 milioni di cittadini. Lo spoglio in diversi paesi inizierà già alle 18, mentre la prima proiezione sarà pubblicata dall’Europarlamento alle 20 di domenica 26 maggio, quando in Italia le urne saranno ancora aperte (come tradizione, fino alle 23): insomma, anche in questo caso l’Unione non aspetta Roma. Segno dei tempi.

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Diciotti, Rousseau è già in tilt ​La farsa del voto dei 5 Stelle

lunedì, Febbraio 18th, 2019

Luca Romano

Le operazioni di voto sono già slittate di un’ora. Sulla piattaforma Rousseau era previsto un voto dalle 10:00 di questa mattina fino alle ore 19:00. Adesso il voto partirà alle 11:00 per terminare alle 20:00. Dietro al ritardo alcuni probabilmente alcuni problemi tecnici. Gli iscritti al Movimento oggi dovranno rispondere ad un quesito che ha già sollevato polemiche per la formulazione della frase che indurrebbe a votare “sì” in caso di “no” e viceversa. Il quesito presentato sulla piattaforma è questo: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?

– Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere
– No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere”.

A questa formula è stato aggiunto, in mattinata, un inciso: “…è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato” in caso di risposta affermativa e ”non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato” in caso di risposta negativa.

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Papa Francesco, selfie con la spilla ‘Apriamo i porti’

lunedì, Febbraio 18th, 2019

Roma, – ‘Apriamo i porti‘. E’ la scritta sulla spilla con la quale si è fatto ritrarre Papa Francesco durante l’incontro a Sacrofano con le realtà di accoglienza ‘Liberi dalla paura’. Come raccontato da Avvenire e documentato dalle foto, è successo quando don Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Venezia), si è avvicinato al Papa che ha preso la spilla in mano e si è fatto fotografare. Le immagini sono state rilanciate dal parroco sul suo profilo Facebook.

“Saliamo sui tetti! Coraggiosamente Papa Francesco non perde occasione, taglia corto con le esortazioni scontate. Si concede una foto che rilancia quell’Apriamo i porti, che sta unendo cittadini dal nord al sud del Paese e che per i cristiani è obbligo evangelico per essere liberi dalla paura”, scrive don Capovilla su Facebook postando il selfie con il Papa e ricordando le parole pronunciate a Sacrofano dal pontefice: “La paura è l’origine di ogni schiavitù e di ogni dittatura. Sulla paura del popolo cresce la violenza dei dittatori”.

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Primarie Pd, Zingaretti: “In caso di crisi, chiederò il voto anticipato”. I candidati in tv divisi su passato e alleanze

lunedì, Febbraio 18th, 2019

l conto alla rovescia è quasi finito, dopo un lunghissimo iter congressuale. A due settimane dalle primarie del 3 marzo, i candidati rimasti in corsa – Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti – si sfidano, ma a distanza, nello studio di “Mezz’ora in più“, rispondendo alle domande di Lucia Annunziata. Ospiti in studio, uno dopo l’altro. Nessuno affonda i colpi, qualche scintilla solo sul rapporto con Matteo Renzi, convitato di pietra, e con i possibili alleati con cui presentarsi alle urne. Lo stesso Renzi, ospite di Fazio a Che tempo che fa, nega di vole fondare un nuovo partito. Ma ammette di aver avuto la tentazione di farlo due volte: quando perse le primarie contro Bersani con il 40% dei voti e quando prese il 40% alle Europee del 2014.  Mentre esplodono le convulsioni della maggioranza. E Zingaretti dice: “Se dovessi diventare segretario, in caso di crisi di governo chiederei il voto anticipato”. 

rep

Approfondimento

Primarie Pd, ora è scontro su schede e gazebo

di GIOVANNA CASADIO


Responsabilità della sconfitta

Roberto Giachetti è il più polemico. Si lamenta per il mancato confronto diretto, dice di essere stato oscurato dai media: “Nell’ultimo mese e mezzo io sono stato cancellato da tutte le tv e le rubriche”. Sulle ragioni della sconfitta, dice che la sinistra ha sofferto di un “contesto internazionale” e che la campagna elettorale è stata fondata sulla propaganda. Ma soprattutto se la prende con le divisioni interne che hanno colpito Matteo Renzi.

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Caso Consip, il Csm decide per i pm Woodcock e Carrano

lunedì, Febbraio 18th, 2019

di DARIO DEL PORTO

L’audizione come teste dell’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni e le dichiarazioni riportate in un colloquio con Repubblica: sono i due punti al centro del processo disciplinare che si sta celebrando davanti al Csm nei confronti del pm di Napoli Henry John Woodcock, che insieme alla pm Celeste Carrano aveva avviato l’inchiesta sul caso Consip poi trasmessa per competenza a Roma a dicembre del 2016.

Il sostituto della Procura generale della Cassazione Mario Fresa ha chiesto la sanzione della censura per Woodcock e l’ammonimento per Carrano. Secondo il pg, i due pm avrebbero violato i diritti di difesa di Vannoni ascoltandolo nella veste di testimone quando ci sarebbero già stati elementi per iscriverlo nel registro degli indagati nell’ambito del caso Consip, così come in quegli stessi giorni era accaduto con l’allora sottosegretario Luca Lotti e con il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, che erano stati chiamati in causa dall’ex amministratore di Consip, Luigi Marroni, per la fuga di notizie sull’inchiesta.

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La nuova Radio Capital di Massimo Giannini si racconta: grandi firme e l’intervista a Matteo Renzi

lunedì, Febbraio 18th, 2019

Le novità del palinsesto e una borsa di studio dedicata a Antonio Megalizzi, il giovane reporter ucciso a Strasburgo da un terrorista. Giornali radio sempre più curati e un aggiornameno news ogni mezz’ora con possibilità di breaking in ogni momento, il “punto Massimo” del direttore tre volte al giorno. La nuova Radio Capital firmata da Massimo Giannini si racconta con i suoi conduttori dal Teatro Parenti di Milano in diretta.

A partire dai tre programmi di attualità: ogni giorno alle 11 da lunedì a venerdì un’ora con Concita De Gregorio e il suo Cactus; ogni sera alle 18 Lucia Annunziata ospite fissa del Tg Zero con Vittorio Zucconi e Edoardo Buffoni; una trasmissione condotta da Oliviero Toscani nel week end. In programma oggi anche un’intervista speciale di Giannini a Matteo Renzi. Ospiti della mattinata Beppe Fiorello e Luca Carboni

REPTV

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Legittima difesa, primo passo alla Camera. A marzo sarà legge

lunedì, Febbraio 18th, 2019

di LIANA MILELLA

S ulla nuova legittima difesa ormai è questione di qualche settimana. Eventuale crisi sul caso Diciotti permettendo. Salvini non ha dubbi, al punto che ieri, nel suo tour elettorale in Sardegna, assicurava che “il sacrosanto diritto di difendersi sarà realtà a marzo, non siamo lontani”. Il primo passo si consuma oggi alla Camera, dov’è prevista la discussione generale dei nuovi articoli 52 e 55 del codice penale, regole per la “difesa legittima” il 52, regole per l’eccesso colposo il 55. Un paio di avverbi ed aggettivi – la difesa è “sempre” legittima ed è consentita se la vittima si trova “in stato di grave turbamento” – dovrebbero consentire, secondo il Salvini pensiero, ad evitare indagini e processi, e garantire un passe-partout di insindacabilità per colui che, nel proprio domicilio, cerca di difendersi dalla presenza di un rapinatore, sia esso armato, o anche privo di armi.

Perché la novità è proprio questa: perde di peso l’equilibrio finora esistente tra il peso dell’offesa e quello della difesa, tutto a vantaggio della seconda. Com’era stato raggiunto nella legge del 2006, premier Berlusconi, Guardasigilli il leghista Castelli. Perché la vittima, l’inquilino che si trova a casa improvvisamente un ladro non può avere in tempo, e non è tantomeno nelle condizioni di stabilire, in pochi attimi, se si tratta di una persona armata, e quindi particolarmente pericolosa, oppure di una presenza più innocua. Suo sarà, secondo la nuova legge, “sempre” e comunque il diritto di difendersi anche a mano armata. Per via del “grave” stato di turbamento in cui si trova.

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