Archive for Febbraio, 2019

Salvini sfida Di Maio sulla Tav: “Spieghi con i numeri il suo no”

lunedì, Febbraio 4th, 2019

Giuseppe De Lorenzo

Non c’è pace nella maggioranza. Non più, almeno, da quando Lega e M5S litigano su Tav e caso Diciotti.

Il Carroccio vorrebbe concludere la Torino-Lione, i grillini no, e sul piatto finisce anche l’autorizzazione a procedere per il ministro Salvini. Di Maio e il leghista assicurano che non ci sarà “nessuno scambio” e il governo “va avanti per le cose su cui siamo d’accordo”. Ma le tensioni crescono.

Ieri Salvini aveva fatto sapere al collega vicepremier di non trovarsi “al mercato”, dunque il M5S non potrà scambiare lo stop alla Tav con il blocco al processo sulla Diciotti. Poi dall’Abruzzo aveva ribadito di preferire la conclusione di “un buco che è stato iniziato” anziché spendere soldi “per fermarsi”. Ma Di Maio “tira dritto”, chiede al titolare del Viminale di “non spingere su questi temi“, mentre Fico ribadisce il suo “no” e Di Battista insulta l’alleato (“Non rompa o torni dal Cav”). Le distanze sono evidenti.

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Sparatoria a Roma, chi è Manuel Bortuzzo, il nuotatore che sogna le Olimpiadi

lunedì, Febbraio 4th, 2019

di PAOLO ROSSI

Un ragazzo pieno di vita. Classe 1999. Nato a Trieste, ma di Treviso. “Un finto veneto” ama definirsi. Manuel Bortuzzo aveva deciso di prendere il nuoto di petto, una scelta fatta la scorsa estate. “Nel 2017 ho dovuto combattere la mononucleosi, dopo dei buoni tempi che avevo fatto in vasca. E allora mi sono detto che, se volevo recuperare, dovevo andare dai migliori”. Cioè: da Paltrinieri e Detti. Che si allenano però a Ostia.

Manuel ne ha parlato con la famiglia, che ne ha appoggiato la scelta e deciso di investire sul suo sogno, diventare un nuotatore vero. Bortuzzo, infatti, a 18 anni aveva nuotato i 400 stile libero in 3.47, tempo che può consentire di ambire anche a buone cose. Ma che va confermato, lavorandoci. Per questo si è rivolto all’Aurelia, circolo di Roma, e ha chiesto di potersi aggregare a Ostia. A sue spese. “Sì, ho detto loro che ero pronto a ‘sfondarmì di fatica, pur di stare tra i migliori, un pesciolino in mezzo agli squali. Una promessina che vuole diventare promessa”, spiegava.

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Dima&Dibba pardonnez-moi

lunedì, Febbraio 4th, 2019

Marziani / Con questo lessico da bettola state gettando un discredito pressoché irrimediabile sulle Istituzioni

di LUCA BOTTURA

Dottor Luigi Di Maio
Palazzo Chigi – Roma

Dottor Alessandro Di Battista
c/o Arnoldo Mondadori editore
Villa San Martino, Arcore (MB)



Egregi signori,

in nome e per conto del sottoscritto ma anche, per usare un argomento a voi noto, dei cittadini italiani che vi remunerano e/o vi hanno remunerati molto al di là delle vostre modestissime competenze, sono a significarvi quanto segue:

nel commentare le polemiche sulla realizzazione (o meno) della linea Tav tra le città di Torino (Italia) e Lione (Francia), avete utilizzato le espressioni “Salvini pro-tav? Torni da Berlusconi e non rompa i coglioni” (Di Battista) e “Ridimensionarla? Supercazzola!” (Di Maio).

Benché tali enormità espressive siano rivolte a un Vostro alleato di Governo e facciano dunque parte di una patente, nonché patetica, commedia elettorale, è presumibile che il prossimo passo sia quello di eseguire la Marsigliese coi rutti e/o sostenere che i Vostri avversari, interni o esterni, ce l’hanno piccolo*.

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Fico: “I migranti devono sbarcare subito. Il caso Diciotti? Per me direi sì ai pm”. Salvini: “Vuole solo stranieri e processi”

lunedì, Febbraio 4th, 2019

“Le persone vanno sempre salvate. Non può esserci mai un dubbio rispetto a questo. Sono persone, non sacchi di patate e non possono restare un minuto di più sulla nave. Vanno fatti sbarcare”. Roberto Fico parla dei migranti e scalda lo studio di Fazio Fazio. Provocando la reazione, quasi in presa diretta, di Matteo Salvini: “Dice no a tutto tranne ai migranti e ai processi”.

Politica

Rai, Baglioni a ‘Che tempo che fa’. Di Battista: “È ora di tagliare gli stipendi di Fazio e Vespa”

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Reddito di cittadinanza, da oggi è online il sito internet dove presentare la domanda

lunedì, Febbraio 4th, 2019

Sarà online da oggi, 4 febbraio, dopo la presentazione ufficiale prevista alle 15 del ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, il sito internet dedicato al Reddito di cittadinanza, ma fino al 6 marzo si tratterà solo di un sito informativo. Per il momento il portale ha il solo scopo di informare sui requisiti necessari per avere il reddito, i documenti necessari, e la prassi da seguire per ottenere Isee e Spid. Un mese di tempo prima di poter inoltrare la propria domanda da presentare online, ai Caf o agli sportelli degli uffici postali. Poste italiane, intanto, ha messo in stampa le card su cui saranno caricati i soldi, che ricordano la celebre «Poste Pay».

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La deriva non vista del Paese

lunedì, Febbraio 4th, 2019

di Ernesto Galli della Loggia

Illustrazione di Doriano Solinas

Non credo che ci siano altri Paesi in Europa dove un autorevole perché popolarissimo rappresentante del partito di maggioranza e di governo (sto parlando di Alessandro Di Battista) possa tranquillamente sostenere che «Trump in politica estera è il miglior presidente degli Usa incluso quel golpista di Obama», o che in Venezuela l’Italia non debba schierarsi con l’opposizione a un caudillo sciagurato il quale ha costretto all’esilio più di tre milioni di persone, ne ha arrestate migliaia, uccise a centinaia e sta portando la sua nazione alla rovina economica.

Né c’è un altro posto, direi, dove mentre tutti gli indici volgono al negativo indicando un futuro da sviluppo zero le autorità di governo dichiarino che no, non è vero nulla, tutto va per il meglio, e anzi siamo alla vigilia di una notevole ripresa. In Italia invece tutto ciò non solo è possibile ma sta diventando quasi la norma. Se ne fa di solito colpa alla politica, in specie ai 5 Stelle. E di fatto le sciocchezze di cui sopra sono uscite dalla loro bocca, sono loro i principali protagonisti di quella che si può definire l’irresponsabilità politica, della quale ha già detto tutto ieri su queste colonne Maurizio Ferrera. Il guaio è che tale irresponsabilità politica è lo specchio di qualcosa di più vasto, di un’irresponsabilità diciamo così sociale (e vorrei aggiungere etica) che ormai nel nostro Paese sta conoscendo una diffusione a macchia d’olio. Certo, per una parte importante essa è ripresa e quindi rilanciata e amplificata dalla politica.

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Reddito di cittadinanza, la presentazione

lunedì, Febbraio 4th, 2019
Tutto quello che c’è da sapere su quella che i cinque stelle hanno ribattezzato come una rivoluzione | AGTW – CorriereTv
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Effetto Tav in Piemonte: la Lega adesso è tentata di correre da sola

lunedì, Febbraio 4th, 2019

FEDERICO CAPURSO alessandro mondo torino

«I treni che viaggiano meglio e veloci tolgono i tir dalle strade, sono per un’Italia che va avanti», ribadisce Salvini. «L’opera non si farà, io tiro dritto», ribadisce Di Maio. In attesa di stabilire il destino della Tav, gli unici treni in rotta di collisione politica sono quelli guidati dai due vicepremier: entrambi in Abruzzo per arringare le piazze, entrambi protagonisti di una giornata all’insegna di accelerate e frenate. Muscolare Di Maio: «Il tema non è il ridimensionamento dell’opera, è una supercazzola». Pacato e ironico Salvini: «Di Battista ha detto che non devo rompergli i coglioni? Mando pane e Nutella anche a lui. O un Bacio Perugina, ma potei essere frainteso. E’ bel ragazzo…». Tutti e due consapevoli che la Torino-Lione, una mina con la miccia sempre più corta, rischia di far saltare il governo, che bisogna traccheggiare almeno fino alle europee, e per questo attenti a non fare il passo più lungo della gamba.

Non a caso, il leader della Lega ripete che alla fine si troverà un’intesa: «Io non litigo con nessuno». Salvo aggiungere: «Se qualcuno ha scavato 25 chilometri di galleria è più utile finirla o lasciarla così? Per capirlo non serve una laurea al Politecnico». Mentre quello del M5s separa la Tav dal voto sul caso «Diciotti»: « Per carità, noi non ragioniamo così, chi ha messo in mezzo questa cosa ragiona con la logica dello scambio». «Sul No alla Tav non si può tornare indietro, bisogna andare avanti rispetto a ciò che si è detto nel contratto», ammonisce il presidente della Camera Roberto Fico.

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Baglioni stupisce ancora All’Ariston i suoi ballerini

lunedì, Febbraio 4th, 2019

luca dondoni sanremo

Un Festival di Sanremo con il corpo di ballo non s’era mai visto. Quest’anno ci sarà, Claudio Baglioni l’ha voluto per dare un tocco di novità a una kermesse della quale è direttore artistico per la seconda volta, o forse perché se n’è innamorato nel suo tour «Al Centro» che aveva debuttato all’Arena di Verona il 14 settembre dell’anno scorso. Così come per lo spettacolo live il coreografo sarà Giuliano Peparini, già direttore artistico di svariate edizioni del serale di Amici.

Peparini dirigerà trentanove ballerini e performer che si muoveranno sul palco dell’Ariston durante le esibizioni di Baglioni, che ribalta così una decisione che sembrava definitiva: «Per il mio secondo Festival – aveva detto qualche settimana fa – non canterò o riproporrò canzoni mie, mi metterò solo a disposizione dei super ospiti duettando con loro sulle loro canzoni o su classici del canzoniere italiano».

LEGGI ANCHE Loredana Bertè: “L’ultimo Sanremo, chiudo un cerchio cominciato qui 40 anni fa”

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Scontro sulla Tav. Di Maio replica a Salvini: “Ridimensionarla? Una supercazzola”

lunedì, Febbraio 4th, 2019

L’unica mediazione possibile sulla Tav è un rinvio della decisione: avanza questa convinzione, nel governo gialloverde. Ci si è spinti troppo oltre. A un passo dalla crisi. La evocano Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ma anche Roberto Fico per il quale ci sono «molte» divergenze e «alcune» ragioni per stare insieme nel rispetto del contratto di governo.

Proprio in nome del contratto, Di Maio intende `riscuotere´ il No entro il mese di febbraio: «Su questo tema non è possibile tornare indietro», concorda Fico, ricordando la battaglia storica del M5s al fianco dei No-Tav. Ma Matteo Salvini non può accettare un No «secco». E così sale la spinta dei mediatori leghisti perché il premier Giuseppe Conte sposti più in là la scelta, a dopo le europee. È un sentiero stretto. Strettissimo, se si considera l’intreccio con l’altra partita incendiaria per il governo: il caso Diciotti. M5s non esclude infatti il rinvio della scelta ma per ora preme sulla Tav, sapendo di avere in mano `l’arma´ del voto del Senato sul processo al ministro dell’Interno: «Vedremo le carte poi decideremo sul voto», dice sibillino Di Maio. E Salvini, che probabilmente andrà in giunta a difendere proprie ragioni, sbotta: «Non è il mercato».

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