Archive for Febbraio, 2019

Gelo, neve e forte vento: è allerta meteo al Centro-Sud. Tre morti nel Lazio

sabato, Febbraio 23rd, 2019

ROMA – Torna il maltempo al Centro-Sud d’Italia, con violente raffiche di vento, neve e collegamenti bloccati per le isole. E, purtroppo, anche tre vittime a causa della caduta di alberi e muri. Quasi 1.500 gli interventi dei vigili del fuoco, soprattutto per il forte vento: il maggior numero nel Lazio, 400.

I tre morti tutti nel Lazio, dove i maggiori danni li sta causando il vento forissimo. Tragedia nel Frusinate: crolla un muro proprio a causa del forte vento, due le vittime. La tragedia ad Alvito poco dopo le 10. Quattro le persone investite dalle macerie: Guido Albassi 71 anni di Veroli; Carlo Diana 73 anni di Alvito; Vincenzo Diana 77 anni di Alvito e Franco Seppero 70 anni di Veroli. Albassi e Carlo Diana sono morti sul colpo. Vicino a Roma un albero è caduto su un’auto uccidendo un uomo di 45 anni. È accaduto a Guidonia in via Maremmana Inferiore. L’albero di alto fusto ha centrato la macchina in transito. Gravemente ferito l’uomo è stato soccorso ma è deceduto poco dopo. Nella capitale, a causa del vento, è stata anticipata la chiusura del parco archeologico di Colosseo, che comprende alcuni tra i siti più visitati al mondo: l’anfiteatro Flavio, il Foro Romano, la Domus Aurea e il Palatino.

Anche a Napoli, dove sono caduti anche fiocchi di neve, un albero è caduto a causa del forte vento e si è abbattuto su un’auto a bordo della quale viaggiavano madre e figlio, fortunatamente feriti in modo non grave.

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Regionali in Sardegna, Salvini cerca il bis dopo l’Abruzzo. Il centrosinistra spera in Zedda. I timori in casa M5S

sabato, Febbraio 23rd, 2019

di MONIA MELIS

Laboratorio politico nazionale e test di forza tra i partiti del governo gialloverde: il voto di domenica 24 febbraio per le regionali in Sardegna non è solo affare locale. Da una settimana il ministro dell’Interno e leader della Lega – Matteo Salvini – batte l’isola in lungo e in largo in sostegno del candidato della coalizione di centrodestra. Con tanto di replica della conferenza stampa congiunta con Berlusconi e Meloni. Mentre il capo politico del Movimento 5 stelle, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, solo all’ultimo minuto ha confermato la sua presenza. Big nazionali che non si affacciano – invece – per il fronte del centrosinistra. Sulla scia del basso profilo che ha consentito ad Andrea Frailis di sfilare il seggio da deputato al M5s con le suppletive del 20 gennaio. Sarà un altro Abruzzo? Gli ultimi sondaggi disponibili, di Swg, davano il M5s al terzo posto: centrodestra in vantaggio con centrosinistra in ripresa. Ma sono proiezioni precedenti alla lunga protesta dei pastori la cui vertenza non è ancora risolta con tensioni anche in vista del voto.

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Venezuela, militari disertano al confine con la Colombia. Guaidò: “Fate entrare gli aiuti”

sabato, Febbraio 23rd, 2019

il confine tra Venezuela e Colombia si rompe il fronte dei militari pro-Maduro e l’autoproclamato presidente ad interim, Juan Guaidò, annuncia che è iniziata l’operazione “pacifica, multilaterale e umanitaria” per fare entrare gli aiuti umanitari inviati dalla comunità internazionale. I convogli “sono in viaggio” per il Venezuela “in modo pacifico e tranquillo per salvare delle vite”, ha detto, e il primo camion con gli aiuti è già entrato dalla frontiera con il Brasile.
Guaidò ha parlato dal versante colombiano del ponte Las Tienditas, dove è arrivato nella tarda mattinata di sabato, dopo essere salito sul palco del concerto di Cucuta venerdì sera, accompagnato dal presidente colombiano, Ivan Duque.

“Chi non sta a fianco del popolo e impedisce l’ingresso degli aiuti umanitari è un disertore che tradisce il nostro popolo. Chi ci accompagna a salvare la vita dei venezuelani è un vero patriota”, aveva detto il leader dell’assemblea nazionale invitando l’esercito a unirsi ai manifestanti.

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Il piano “manettaro” di Davigo: “In Italia pochi vanno in galera”

sabato, Febbraio 23rd, 2019

Luca Romano

Piercamillo Davigo finisce nella bufera. Il membro del Csm alza il tiro e di fatto su La Stampa spiega la sua “idea” di Giustizia agitando ancora una volta le manette.

Davigo afferma che i risarcimenti per ingiusta detenzione vanno a colpevoli “che l’hanno fatta franca. In Italia in galera ci vanno in pochi e ci stanno poco. Crescono solo gli arresti in flagranza di reato e quelli per terrorismo e mafia”.

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Le minacce di Salvini ai grillini e al centrodestra

sabato, Febbraio 23rd, 2019

Augusto Minzolini

Confessioni di un grillino di governo. Giovedì mattina nel corridoio che immette al portone principale di Montecitorio, a poche ore dalla votazione della mozione sulla Tav, Stefano Patuanelli, presidente dei senatori 5stelle e uno degli strateghi dell’anima «governativa» del movimento, confida le ragioni del «no» al processo a Salvini e le mosse dei prossimi mesi.

«C’era il rischio di andare ad elezioni anticipate – spiega – e dare l’autorizzazione al processo al leader leghista avrebbe equivalso a staccare la spina e ad aprire la strada per le urne, con il rischio di prendere meno del 20%. Per cui, tra grandi travagli, abbiamo scelto il no. In cambio Salvini, che è uomo di parola, andrà avanti in questa esperienza di governo». Così, soppesando pro e contro, i dorotei del grillismo di governo hanno fatto la scelta più pragmatica, la più coerente con la propria natura. Scelta che, a cascata, si porterà dietro altre decisioni. «Di Maio – racconta Patuanelli – ha spiegato a Salvini che sulla Tav il movimento non può tornare indietro. Ma una soluzione dopo le Europee la troveremo. Sull’autonomia non siamo contro, pure i nostri hanno raccolto le firme in Lombardia e Veneto. Ma sarà lo stesso ministero dell’Economia che porrà un problema di compatibilità economiche su alcuni trasferimenti di competenze. La vera emergenza, invece, sarà la crisi economica. Dovremo stringere i ranghi. E forse si porrà il problema del ministro dell’Economia. In una fase del genere ci vorrebbe un personaggio empatico in quel posto. Savona sarebbe stato perfetto».

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Le banche svizzere nuovo “obiettivo” delle Entrate

sabato, Febbraio 23rd, 2019

Gian Maria De Francesco

Roma L’Agenzia delle Entrate punta in alto. Il nuovo target dell’azione di contrasto all’elusione è rappresentato dalle banche svizzere.

Negli ultimi due mesi, infatti, l’organismo guidato dal generale Antonino Maggiore e la Guardia di Finanza stanno inviando numerosi questionari agli istituti elvetici sulla base dei dati raccolti tramite le voluntary disclosure del 2015 e del 2017 mettendo in questione non solo l’eventuale «sostegno» fornito all’esportazione di capitali, ma anche la possibilità che siano stati omessi i dovuti versamenti al Fisco italiano da arte delle stesse banche. Dopo la sentenza francese che qualche giorno fa ha imposto a Ubs, il colosso zurighese della finanza, una multa da 3,7 miliardi di euro per aver aiutato i contribuenti transalpini a mettere al sicuro i propri patrimoni dalle esose pretese del fisco transalpino, anche in Italia c’è l a non recondita speranza di aumentare il gettito attraverso questa strada, puntando non solo sui contribuenti italiani ma anche sui loro «partner» della Confederazione.

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Muoia Sansone: Matteo Renzi al Lingotto prova a trascinare a fondo quel che resta di Pd e primarie

sabato, Febbraio 23rd, 2019

Ecco la scena. La sala del Lingotto esaltata, anche con parecchia gente fuori su di giri. In prima fila, due candidati su tre alla segreteria del Pd, Giachetti e Martina, che addirittura rinuncia a un’altra iniziativa per andare a Torino. Renzi che, dal palco, altrettanto gasato, adrenalinico, scamiciato chiama alla “resistenza” contro tutto e tutti, prigioniero di un passato mai elaborato. E che urla ferito “sono orgoglioso dei miei genitori”.

L’immagine dice tutto. Parliamoci chiaro, siamo al “muoia Sansone”, con un leader che, pur di creare danni ai propri avversari, travolge tutto, in una battaglia in perdita, a partire da se stesso. L'”altra strada”, che poi è sempre la “stessa strada” è lastricata di vittimismo, iper-garantismo, sindrome dell’assedio come terreno per chiamare alle armi il suo popolo contro i barbari. Non ci vuole un genio per vedere in questo approccio non solo una reazione emotiva, ma una strategia consapevole per “far fallire le primarie”, o quantomeno risucchiarle nel gorgo di un passato che torna e del personalismo leaderistico. Appunto, muoia Sansone, i filistei, il Pd. Perché è evidente che su questi presupposti la competizione poco si presta a scaldare i cuori e a risuscitare interesse nei tanti delusi che, proprio nell’era renziana, si sono allontanati dal Pd.

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Torino, ordine d’arresto per i dirigenti tedeschi della Thyssen. Sentenza italiana eseguibile per i giudici

sabato, Febbraio 23rd, 2019

di SARAH MARTINENGHI

Dopo undici anni e mezzo dalla tragedia della Thyssen in cui persero la vita sette operai, è arrivato il momento per l’ex amministratore Harald Espenhahn e per il dirigente Gerard Priegnitz di scontare la loro condanna: sono stati raggiunti da un ordine d’arresto in Germania in esecuzione alle condanne definitive a nove anni e sei anni e dieci mesi di reclusione.  Secondo quanto riferisce l’agenzia tedesca Onvista i due condannati sono stati arrestati, ma poi la notizia non è stata confermata. La decisione arriva a pochi giorni dalle polemiche in seguito al servizio televisivo delle Iene che aveva messo in dubbio la possibilità che la giustizia tedesca non ottemperasse alla sentenza italiana per possibili vizi procedurali. Contro il provvedimento i difensori dei due manager hanno presentato appello in extremis al tribunale di Essen che ha emesso sentenza secondo la quale non ci sono motivi ostativi sostanziali e procedurali per non seguire il mandato di arresto. Il provvedimento è tuttavia sospeso in conseguenza dell’appello della difesa.

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5G, da Tim a Iliad: così gli operatori si avvicinano al lancio in Italia

sabato, Febbraio 23rd, 2019

di ALESSANDRO LONGO

Vodafone ha completato la prima connessione al mondo “live” della rete 5G a uno smartphone e annuncia che si prepara al lancio in “diverse città europee” nella seconda metà del 2019. Nelle scorse settimane altri annunci sono arrivati da Tim e Wind 3, per la corsa che porterà anche in Italia la nuova rete telefonica. Una partita a cui partecipano anche Fastweb e Iliad. Mentre si scalda anche il mercato smartphone: Samsung ha appena annunciato il proprio primo modello 55, l’S10. Il normale S10 arriverà l’8 marzo, mentre la versione 5G sarà in estate in Italia in esclusiva Tim.

Da tante parti si accelera quindi per fare uscire i servizi 5G dai laboratori e farli diventare servizi commerciali. Quando? Al momento nessun operatore ha annunciato la data del debutto agli utenti, ma è ragionevole pensare che qualcosa si vedrà entro fine anno, “almeno in alcune città e per alcune applicazioni specifiche, come la navigazione da casa in fixed wireless (connessioni simili a quelli fibra ottica anche se senza fili)”, dice Antonio Sassano, professore dell’università Sapienza di Roma e tra i massimi esperti di wireless in Italia. Dovrebbero arrivare anche qualche modem mobile e i primi smartphone compatibili con il 5G, ma non è detto che gli operatori apriranno le proprie reti anche a questi dispositivi.
Ma, ricordiamo, la rivoluzione del 5G è che renderà più connessi tanti ambienti, come l’auto, gli elettrodomestici, gli ospedali, le fabbriche.

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Messina Denaro, l’ultimo mistero in un’intercettazione. “Matteo alzati”, scatta il blitz, ma il covo è vuoto

sabato, Febbraio 23rd, 2019

di SALVO PALAZZOLO

“Matteo susiti”. “Matteo alzati”, disse una mattina l’imprenditore che i carabinieri di Trapani stavano intercettando. Un imprenditore ritenuto vicinissimo al superlatitante di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, si tratta di Francesco Catalanotto, arrestato ieri mattina. La cimice piazzata nella sua auto registrò il rumore di un portone metallico che si apriva. Il Gps rilanciava la posizione su un computer della centrale operativa degli investigatori: un caseggiato rurale in contrada Fontanelle di Campobello di Mazara. E poi quelle parole. “Matteo susiti”. Era il 24 marzo 2016. Il giorno dopo, scattò il blitz nel casolare. Ma non c’era nessuno.

Eccolo, l’ultimo mistero sulla primula rossa di Castelvetrano. Il retroscena è contenuto nelle carte dell’indagine della procura distrettuale antimafia di Palermo che ha portato in carcere il “re” delle scommesse on line, Calogero Jonn Luppino, accusato di aver finanziato la famiglia del superlatitante. Quel casolare di campagna era di proprietà di Luppino, l’imprenditore che era in stretto contatto con il cognato di Messina Denaro, Saro Allegra. E il giallo prosegue, il giallo sul capomafia che sembra imprendibile dal giugno 1993 nonostante le indagini di carabinieri e polizia proseguano a ritmo serrato, con decine di arresti. Un pressing giudiziario che stressa non poco i fedelissimi del padrino. Al punto che un giorno qualcuno arrivò ad augurarsi il suo arresto.

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