Archive for Febbraio, 2019

Sanremo, la quarta serata è dei duetti. Con Ligabue l’Ariston è rock, Anastasio canta gli “sdraiati”

sabato, Febbraio 9th, 2019

dalla nostra inviata ALESSANDRA VITALI

E’ la serata dei duetti, “sintesi della ricerca dell’armonia” attraverso l’arte della musica e della canzone. Claudio Baglioni introduce il penultimo appuntamento, protagonisti 56 artisti, ventiquattro in gara e 32 ospiti ad affiancare i cantanti, “che ci daranno visione del loro talento e della loro passione”. Acqua dalla luna è il brano scelto da Baglioni per aprire la serata, un solo supersopite, Ligabue, presto sul palco, e un altro ospite a sorpresa: Anastasio, il vincitore dell’ultima edizione di X Factor. Entra in gioco la Giuria d’onore, che vota per il miglior duetto ed è composta da Mauro Pagani (presidente), il regista Ferzan Ozpetek, la conduttrice Camila Raznovich, le attrici Claudia Pandolfi e Elena Sofia Ricci, il giornalista Beppe Severgnini, la conduttrice tv Serena Dandini e lo chef Joe Bastianich. A fine serata la spuntano su tutti gli altri Motta (Dov’è l’Italia) con Nada.

Sanremo, le pagelle della quarta serata

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Governo, i leghisti puntano alla rottura prima della nuova Finanziaria

sabato, Febbraio 9th, 2019

di Francesco Verderami

Quanto può durare un governo che deve ancora leggere le carte sulla Tav, sull’Autonomia regionale, sulle sorti processuali di un suo vice premier, e che non sa nemmeno organizzare i lavori di un Consiglio dei ministri? La distanza politica nella coalizione giallo-verde si misura con gli epiteti. L’inadeguatezza dell’esecutivo si misura invece con il pressappochismo, evidenziato dal fermo immagine del ministro dell’Economia, che la notte scorsa — al termine di una burrascosa riunione a Palazzo Chigi — ha urlato ai colleghi grillini: «Voi siete dei pazzi». Perché può accadere che un partito di maggioranza ponga il veto su una nomina, ma bloccare il rinnovo di un vice direttore generale di Bankitalia in scadenza senza avere neppure l’idea di un sostituto è il colmo.

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Genova, demolizione del ponte Morandi: iniziata la discesa della trave tampone

sabato, Febbraio 9th, 2019

Continua la demolizione del ponte Morandi, a Genova, dove è iniziata la discesa della trave tampone. La velocità di discesa è di 5 metri all’ora, l’altezza da superare di circa 45 metri. Per tutta la notte gli uomini impegnati nell’operazione hanno svolto i lavori di taglio del pezzo del ponte. Lo smontaggio della trave era iniziato venerdì alla presenza del premier Giuseppe Conte e del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Genova, demolizione del ponte Morandi: iniziata la discesa della trave tampone

Genova, la demolizione del ponte Morandi

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Roma, sindacati in piazza: “Il governo cambi la politica economica”

sabato, Febbraio 9th, 2019

Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza a Roma per una manifestazione nazionale con lo slogan “Futuro al lavoro”, per chiedere al governo di cambiare la politica economica. “Singolare che Luigi Di Maio incontri i gilet gialli ma non i sindacati italiani”, dice il segretario della Cgil Maurizio Landini. Il vicepremier replica: “E’ assurdo che vadano in piazza contro quota 100 mentre non protestavano quando si fece la legge Fornero”.

TGCOM

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Spread a 290, BTp decennale al 3%. Per Piazza Affari settimana in rosso

venerdì, Febbraio 8th, 2019

di Stefania Arcudi e Andrea Fontana

Sono state le preoccupazioni per il negoziato Usa-Cina sui dazi a innescare nuove vendite sulle Borse europee che hanno chiuso la settimana con in calo dopo il sell-off di ieri legato soprattutto al taglio delle stime di crescita dell’economia in Europa nel 2019-2020. L’andamento negativo di Wall Street (-1% Dow, -0,7% S&P500 e -0,6% Nasdaq) ha pesato sul peggioramento pomeridiano dei listini che in mattinata avevano tratto benefici temporanei dall’andamento dell’import-export tedesco a dicembre e dalla produzione industriale francese. Francoforte è stata la più penalizzata (-1%) complice il fatto che le vendite si sono abbattute soprattutto sul comparto auto. Piazza Affari, dopo aver toccato -1%, ha terminato le contrattazioni in calo dell’0,65% nel FTSE MIB chiudendo la seconda settimana consecutiva in flessione. Protagoniste Banca Pop Er Popolare per eUnipoldopo l’operazione che ha portato l’istituto modenese ad acquistare Unipol Banca e le minoranze di Banco di Sardegna e ha ceduto al gruppo assicurativo bolognese un portafoglio di crediti problematici da 1,3 miliardi di euro di valore lordo: il ceo di Unipol Cimbri ha prospettato l’intenzione di salire nel capitale di Bper dall’attuale 15% fino al 20% già autorizzato da Bce.

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Di Maio nella lettera a Le Monde: “Francia democrazia millenaria”. Ma la Rivoluzione risale a 230 anni fa

venerdì, Febbraio 8th, 2019

Nel tentativo di porre rimedio alla crisi diplomatica che si è aperta fra Italia e Francia all’indomani del suo incontro con i gilet gialli francesi, il vicepremier Luigi Di Maio scrive una lunga lettera al direttore di Le Monde, pubblicata sul sito del noto quotidiano francese. Ma non si risparmia una gaffe, l’ennesima che si aggiunge alla sua galleria (da “il corpo umano è composto per il 90% di acqua” all’appellativo “Ping”  per indicare presidente cinese Xi Jinping). In un passaggio della lettera, infatti, il capo politico del M5s elogia la Francia come un paese amico e il suo popolo come un punto di riferimento “con la sua tradizione democratica millenaria”. Millenaria? In realtà la Rivoluzione francese, che libera il Paese da secoli di monarchia assoluta, risale al 1789 (e non al 789 d.C., piena età carolingia),  anno in cui il 14 luglio il popolo di Parigi insorse e prese la Bastiglia, simbolo del dispotismo monarchico. A conti fatti, la tradizione democratica francese ha 230 anni, intervallati peraltro dal periodo napoleonico. Definirla “millenaria” è un errore di cronologia da matita blu.

Di Maio nella lettera a Le Monde: "Francia democrazia millenaria". Ma la Rivoluzione risale a 230 anni fa
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Reddito di base, la Finlandia ammette il flop: “Non ha aiutato a trovare lavoro”

venerdì, Febbraio 8th, 2019

di ANDREA TARQUINI

Il reddito di base garantito, cioè il grande esperimento finlandese paragonabile a una specie di reddito di cittadinanza provato su “cittadini-cavie” volontari per combattere disoccupazione e povertà e tentare di reinserire gli adulti sul mercato del lavoro, fa bene alla salute ma non funziona per promuovere l´aumento del tasso di occupazione. Lo ha detto oggi il governo di centrodestra finlandese guidato dal premier ed ex tycoon Juha Sipila, spiegando che per una modernizzazione del pur generoso welfare del paese nordico e per garantire che esso resti sostenibile anche in futuro con crescita economica e demografica basse sarà necessario pensare ad altri tipi di riforme.

Con forti probabilità, salvo colpi di scena, vista la serietà a tempi lunghi con cui i finnici progettano ogni riforma, si dovrà aspettare fino a dopo le prossime elezioni legislative attese per questo aprile. Elezioni a cui la politica per l´occupazione sarà un tema-chiave insieme ai temi legati al futuro dell´Unione europea e dell´Eurozona di cui il paese nordico fa parte.

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Lʼanalisi costi-benefici boccia la Tav: “Non toglie il traffico pesante a Torino, lo aumenta”

venerdì, Febbraio 8th, 2019

La Commissione di valutazione sulla Tav Torino-Lione boccia senza appello l’opera. Del tutto inutile, secondo quanto emerge dalla bozza dell’analisi costi-benefici che Tgcom24 ha potuto visionare.

Il nodo dell’analisi condotta dal comitato di esperti guidato dal professor Marco Ponti del Politecnico di Milano e presentata in bozza in Francia, verte tra le altre cose sulla questione del traffico pesante: se cioè la costruenda linea ferroviaria ad Alta velocità sia effettivamente in grado di decongestionare il movimento merci su gomma che gravita intorno a Torino, riducendo l’inquinamento oltre che i tempi di viaggio delle merci.


I NUMERI DEL TRAFFICO PESANTE – I numeri snocciolati nell’analisi dicono che questo effetto non ci sarebbe: il traffico che ogni giorno insiste sulla tangenziale di Torino, si legge nel documento, ammonta complessivamente a 400 mila veicoli, di cui 80 mila mezzi pesanti. Ebbene, di questi soltanto una minima parte (stando al dato ufficiale medio del 2018 riportato dalla società Sitaf) imbocca oggi il tragitto stradale che di fatto verrebbe soppiantato dalla Tav: sono infatti 2.150 i Tir che quotidianamente attraversano il traforo del Frejus (e oltre 3 mila automobili) e circa 3.300 gli autoarticolati che percorrono nei due sensi la A32 Torino-Bardonecchia. Come dire: gran parte del traffico è locale, e non fa parte di quel grande flusso internazionale che già esiste e che l’apertura del Corridoio V (di cui la Torino-Lione sarebbe una piccola ma centrale sezione) dovrebbe attirare.

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Pil giù, Tesoro studia il piano B. Patrimoniale e aumento dell’Iva

venerdì, Febbraio 8th, 2019

di ANTONIO TROISE

Roma, 8 febbraio 2019 – Per ora tutti smentiscono. I due azionisti di maggioranza dell’esecutivo gialloverde giurano, un giorno sì e l’altro pure, che non ci sarà alcuna manovra correttiva. Né, tantomeno, una patrimoniale sulla casa. Anzi, quanto risulta, il numero uno del Carroccio starebbe addirittura pensando al secondo modulo della Flat tax, da far scattare nel 2020, per circa 10 miliardi. In realtà, però, dietro le quinte, nel governo si sta preparando anche un piano ‘B’. Il dossier è nelle mani dei tecnici del Mef e dei consiglieri economici dei partiti della maggioranza. Due, in particolare, gli elementi che hanno fatto scattare l’allarme. Il taglio della crescita del Pil che, quest’anno, non dovrebbe superare lo 0,2%, portando il deficit a ridosso del 2,5% e obbligando l’Italia ad una manovra correttiva che potrebbe arrivare ai 9 miliardi di euro.

Ma, a preoccupare, c’è anche il fatto che nel primo trimestre del 2019 ci sono 64 miliardi di Bpt da rimborsare, oltre a 23 miliardi di Bot. 

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Tra muscoli e debolezza

venerdì, Febbraio 8th, 2019

di GABRIELE CANE’

Visto che ci dovrebbe legare una parentela (cugini d’oltralpe) proviamo a essere equidistanti. Senza esagerare. E partiamo da casa nostra. Il fatto che il leader dei 5stelle Di Maio e il semi leader in congedo parentale Di Battista, abbiano incontrato una delegazione di gilet gialli, non è stato un gesto amichevole verso il governo francese. Perché è vero che un partito può incontrare chi gli pare, ma è altrettanto vero che quelli con il gilet non sono un partito, e che oltre alla protesta coltivano da mesi, o almeno non isolano, la violenza di strada.

Insomma, sono i nemici giurati di Macron. Anche i 5Stelle lo sono, soprattutto da quando gli hanno dato del colonialista per via della massiccia influenza che Parigi ancora esercita su molti Paesi africani. Il che, detto tra noi, è abbastanza vero. Se poi aggiungiamo che Salvini non è di sicuro al vertice degli affetti dell’Eliseo, beh, possiamo dire che l’antica, storica, consolidata amicizia (più nostra che loro) è oggi ai minimi termini.

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