Archive for Febbraio, 2019

Albero caduto a Roma: due feriti gravi

lunedì, Febbraio 25th, 2019

Roma, 25 febbraio 2019 – Un albero caduto in centro a Roma ha ferito gravemente due passanti e danneggiato quattro auto in sosta. L’albero di alto fusto – un pino marittimo di circa 30 metri – è precipitato a viale Mazzini – all’altezza del civico 103 – poco prima delle 10. Sul posto una squadra di vigili del fuoco. I due passanti, per fortuna feriti leggermente in quanto “solo” sfiorati dall’albero, sono stati trasportati in ospedale dal personale del 118. I vigili del fuoco hanno provveduto al taglio dell’albero. 

Nella caduta l’albero ha anche travolto un lampione. La strada nel tratto interessato dal crollo, all’altezza dell’incrocio con via Antonio Baiamonti, è stata chiusa al traffico e gli autobus vengono deviati. Un testimone ha raccontato: “Ero su viale Mazzini quando ho visto l’albero venire giù all’improvviso. Mi sono salvato per miracolo“. 

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Allarme Onu: “Ondata xenofoba e razzista nel mondo”

lunedì, Febbraio 25th, 2019

“Il mondo è alle prese con una ondata di xenofobia, razzismo e intolleranza ed i diritti umani stanno perdendo terreno a livello globale”. E’ l’allarme lanciato dal segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Consiglio per i diritti umani a Ginevra. Guterres ha ricordato un “restringimento dello spazio civico”, sottolineando inoltre che negli ultimi tre anni sono stati uccisi oltre 1.000 tra giornalisti e attivisti per i diritti umani.

“L’odio si sta spostando nel mainstream, nelle democrazie e nei sistemi autoritari”, ha detto Guterres lanciando una nuova strategia globale per combattere l’incitamento all’odio. Una piaga crescente che ha “avvelenato” il dibattito sulle sfide cruciali come l’immigrazione. “Alcuni importanti partiti politici e leader stanno tagliando e incollando le idee dai margini della società per la loro stessa propaganda elettorale”.

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“Quel poliziotto razzista…”. Letta cavalca gli Oscar ​per andar contro a Salvini

lunedì, Febbraio 25th, 2019

Sergio Rame

Da oggi Green Book non è più solo la storica guida “salvavita” per automobilisti di colore diffusa negli Stati Uniti per quarant’anni, dal 1936 al 1966, ma è anche uno dei 91 film che nella storia di Hollywood hanno vinto l’Oscar come miglior film dell’anno.

Per la sinistra italiana, poi, diventa anche l’occasione per attaccare Matteo Salvini e le sue politiche sull’immigrazione. “La scena in cui l’italiano immigrato Tony Vallelonga si fa dare dell”italiano-mezzo negro’ dal poliziotto razzista dell’Alabama – twitta l’ex premier Enrico Letta – andrebbe proiettata nelle nostre scuole”.

La storia è ambientata negli Stati Uniti agli inizi degli anni Sessanta. Tony “Lip” Vallelonga, interpretato da Viggo Mortensen, è un buttafuori italo-americano un po’ ignorante che viene ingaggiato come autista da un celebre e raffinato pianista di jazz, Donald Shirley, interpretato da Meharshala Ali. L’artista deve recarsi nel sud del Paese per un tour e, nel viaggio, usa una guida particolare, una guida “for negro motorist for vacation without aggravation”, come recitava il sottotitolo del libro, ossia “per negri in automobile per vacanze senza seccature”. Nel Green Book venivano, infatti, segnalati motel, ristoranti e pompe di benzina dove gli afroamericani non venivano discriminati.

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Un incontro che rompe il tabù Però il “mea culpa” non basta

lunedì, Febbraio 25th, 2019

Stefano Filippi

Paradossalmente, l’intervento più efficace durante il vertice vaticano per la protezione dei minori è stato pronunciato fuori dai Sacri palazzi.

È la testimonianza di don Vinicio Albanesi, 76 anni, fondatore della Comunità di Capodarco che assiste disabili, minori abbandonati, stranieri, tossicodipendenti. A Tv2000 don Albanesi ha rivelato di avere subito abusi in seminario, ma di avere voluto diventare ugualmente prete perché il bene che gli mostravano altri sacerdoti era più forte del male inflittogli dai suoi superiori. All’epoca parlare non sarebbe servito. Invece, ha aggiunto don Albanesi, «bisogna reagire guardando all’orizzonte in termini solari. Essere preti significa diventare come Gesù Cristo che ha aiutato i bimbi, i ciechi e gli zoppi, che ha guarito e non provocato ferite. Significa anche imparare a perdonare».

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Il reddito va in Aula Ma il caos regna sovrano tra Lega e Cinque stelle

lunedì, Febbraio 25th, 2019

Gian Maria De Francesco

Il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 approda oggi nell’Aula del Senato. Le modifiche in commissione Lavoro hanno determinato alcuni cambiamenti significativi, ma nodi decisivi sono ancora di là dall’essere sciolti.

In particolare, sottolinea il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Anna Maria Bernini, «il governo naviga nel caos» perché «a dieci giorni dall’avvio delle domande per il reddito di cittadinanza manca ancora l’accordo con le Regioni, che hanno la competenza sulle politiche attive per il lavoro, e resta quindi congelata la selezione di 6mila navigator». Inoltre, non è stata ancora sottoscritta la convenzione con i Caf e quindi «dal 6 marzo gli interessati dovranno arrangiarsi da soli – alle Poste o sul sito del governo», ha concluso Bernini.

Da evidenziare, inoltre, come due emendamenti destrutturino potenzialmente la valenza inclusiva del reddito. Su richiesta del Garante per la privacy lo Stato non potrà controllare le spese effettuate con la card ma solo il saldo mensile, mentre i percettori del sussidio saranno obbligati ad accettare un lavoro solo se la retribuzione sarà superiore a 858 euro.

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Rapporti di forza a sinistra, gli scenari che si aprono

lunedì, Febbraio 25th, 2019

di Paolo Mieli

Stando agli exit poll, nelle elezioni sarde il candidato del centro destra, Christian Solinas, avrebbe ottenuto tra il 36,5 e il 40,5 per cento; quello del centrosinistra, Massimo Zedda, tra il 35 e il 39; quello grillino Francesco Desogus tra il 13,5 e il 17,5. Alle politiche del 4 marzo, in Sardegna, il M5S aveva superato il 40 per cento e il Pd era precipitato al 14,8. Diamo pure per scontato che i «risultati» possano essere considerati soltanto come indicativi e potranno essere modificati anche radicalmente – in particolare per quel che riguarda l’elezione del presidente della Regione – quando nella giornata di oggi, a scrutini ultimati, si conosceranno i dati reali. Ma è assai probabile che per grandi linee la ripartizione dei voti resterà quella indicata dagli istituti di sondaggio. In questo caso avremo un risultato in linea con quello delle regionali abruzzesi del 10 febbraio scorso nelle quali il centrosinistra guidato dall’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ha perso – è vero – contro il centrodestra di Marco Marsilio, ma ha altresì conquistato il 31,3 per cento dei voti, distanziando di oltre dieci punti il Movimento 5 Stelle guidato da Sara Marcozzi.

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Testa a testa in Sardegna. Altro crollo M5s

lunedì, Febbraio 25th, 2019

Più che dimezzati. Il voto in Sardegna, stando agli exit poll Rai, assesta, dopo la caduta in Abruzzo, un nuovo colpo al Movimento 5 Stelle che sull’isola, solo un anno fa, era volato oltre il 42% e che adesso non supererebbe nella migliore delle ipotesi il 18%. Un remake che potrebbe risultare drammatico. Nell’attesa dello spoglio che inizierà lunedì mattina, il dato lampante, che emerge dai sondaggi effettuati a urne aperte, è questo: Francesco Desogus, il candidato di Luigi Di Maio, si sarebbe fermato tra il 13,5% e il 17,5%, la lista collegata tra il 14,5 e il 18,5.

Il favorito Christian Solinas, sostenuto dalla Lega e da tutto il centrodestra, si ritrova a dover fare i conti con un testa a testa. Che Massimo Zedda, soprattutto nelle ultime settimane, lo tallonasse era cosa nota ma che le forchette addirittura si incrociassero nessuno se lo aspettava. Il primo si attesterebbe tra il 36,5%-40,5%, mentre il candidato di centrosinistra tra il 35 e il 39% e le liste a lui collegate sarebbero tra il 28 e il 32 contro il 18% delle politiche quando il centrosinistra ha corso diviso. I dati da registrare sono due. Il primo riguarda il forte voto disgiunto a favore di Zedda, che dopo otto anni e due elezioni alla guida di Cagliari ha dimostrato un forte radicamento nel territorio, il secondo il passaggio di voti probabilmente dal Movimento 5 Stelle in forte calo verso la coalizione di centrosinistra. Molti altri che un anno fa hanno votato i pentastellati ora si sono astenuti.

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Tutto quello che c’è da sapere su Area B: parte a Milano la più grande Ztl d’Italia

lunedì, Febbraio 25th, 2019

di LUCIA TIRONI

Ci siamo: dalle 7.30 di lunedì 25 febbraio, scatta la nuova maxi Ztl di Milano, Area B. Gran parte del territorio cittadino, per un’estensione di 128,29 chilometri quadrati – in cui vive quasi il 98% della popolazione residente – si chiude ai mezzi più inquinanti, diventando la Low emission zone più grande d’Italia e la seconda d’Europa dopo Bruxelles. Il provvedimento però avrà un’introduzione graduale, che di anno in anno si farà sempre più restrittiva, fino ad arrivare al 2030 quando Milano diventerà diesel free, ovvero tutti i mezzi diesel saranno vietati.

Ztl, i nuovi divieti a Milano

Da lunedì 25 febbraio scatta il primo step di Area B che prevede il divieto di ingresso in città e la circolazione per le seguenti classi di veicoli: benzina euro 0 e diesel euro 0, 1, 2 e 3, moto a due tempi euro 0, 1 e veicoli ingombranti superiori a 12 metri. Il divieto è valido da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, festivi esclusi. Il secondo step scatterà il prossimo primo ottobre e riguarderà lo stop ai diesel euro 4 (che sono già vietati in Area C dal 2017) e moto e ciclomotori a gasolio euro 0 e 1.

LA MAPPA DEI VARCHI DI ACCESSO AD AREA B

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Oscar 2019 con i Queen, vince ‘Green Book’. Malek miglior attore, a Cuaròn tre premi

lunedì, Febbraio 25th, 2019

di CHIARA UGOLINI

Il film con Viggo Mortensen e Mahershala Ali incassa il premio più importante. È “black power” con Regina King, Mahershala Ali, la costumista Ruth Carter, la scenografa Hannah Bleacher e il regista di ‘BlacKkKlansman’. Lady Gaga vince per la miglior canzone. Olivia Colman miglior attrice, delusione Glenn Close

La storia dell’amicizia tra un virtuoso del piano afroamericano e un italoamericano che supera i suoi pregiudizi vince l’Oscar 2019. Green Book di Peter Farrelly porta a casa il premio più importante dalle mani di Julia Roberts: “abbiamo fatto questo film con amore, tenerezza e rispetto” ha detto il produttore, mentre il regista ha chiarito: “Questo è un film sull’amore che supera le differenze”.

OSCAR  – L’ELENCO COMPLETO DEI PREMIATI

In un’edizione contraddistinta dalla maggiore diversità, con un’ondata di nomination per storie e protagonisti afroamericani, vince un film che racconta la storia vera dell’incontro fra due uomini che più diversi non potrebbero essere. Nel lungo viaggio che li porterà in tournée impareranno a conoscersi e ad aiutarsi. Il film ha vinto anche come miglior sceneggiatura e il miglior attore non protagonista. È stato un colpo di scena di fine cerimonia, visto che il favorito era Roma di Alfonso Cuarón che però si è aggiudicato tre statuette, tutte e tre importanti. Pronostici rispettati per i migliori attori: Rami Malek, Mahershala Ali e Regina King mentre per il premio alla miglior attrice Olivia Colman l’ha spuntata sulla favorita Glenn Close che si conferma essere l’attrice con più nomination, ben 7, senza nessun Oscar.

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Elezioni Sardegna, i risultati: al via lo spoglio, attesa per i primi dati reali

lunedì, Febbraio 25th, 2019

a cura di MONICA RUBINO e ALESSIO SGHERZA

ROMA – È iniziato alle 7 lo spoglio delle elezioni regionali in Sardegna. Mentre si attendono i primi dati reali, gli occhi sono concentrati sul testa a testa che si profila dagli exit poll: per il nuovo governatore è una sfida a due tra Christian Solinas (centrodestra) e Massimo Zedda (centrosinistra) divisi da un solo punto. Rispetto alle politiche, si profila un crollo del M5s. I primi dati tuttavia non saranno disponibili subito, dal momento che i risultati arriveranno in forma aggregata: i Comuni con massimo 10 sezioni forniranno il dato solo una volta concluse le operazioni (100%), quelli tra 11 e 30 sezioni quando sarà raggiunto il 50% dello scrutinio, mentre per i centri maggiori quando si arriverà al 25%.

> AL VIA LO SPOGLIO: RISULTATI IN TEMPO REALE

Exit poll: testa a testa tra Solinas (centrodestra) e Zedda (centrosinistra)

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