Archive for Febbraio, 2019

Manovra-bis, Juncker gelido: “Non sarà Salvini a decidere”

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

«Matteo Salvini non è il ministro delle Finanze». Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, ha liquidato così le dichiarazioni del vicepremier leghista sull’inutilità di una manovra correttiva a breve.

Tradotto dal burocratese significa che, come al solito, l’Italia è nell’occhio del ciclone a Bruxelles perché con il rallentamento dell’economia i conti pubblici 2019 possono considerarsi già fuori controllo.

È rimasto solo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a dispensare ottimismo e a ripetere le affermazioni dei due leader di maggioranza. Lo ha fatto durante il question time al Senato. «Non riteniamo necessaria alcuna manovra correttiva», ha commentato sottolineando che «peraltro abbiamo già adottato misure prudenziali che ci mettono al riparo da interventi correttivi: a garanzia degli obiettivi di finanza pubblica, la legge di Bilancio contiene misure di monitoraggio dei conti e un meccanismo di accantonamento di risorse sino a 2 miliardi». D’altronde, il governo ieri ha celebrato i dati Inps che nel 2018 hanno evidenziato un incremento del 76% delle stabilizzazioni (da tempo determinato a indeterminato) a quota 527mila. Il saldo assunzioni-cessazioni è però in lieve calo (da 466mila a 431mila) e viene il sospetto che il decreto Dignità avrà prodotto qualche assunzione a tempo indeterminato in più, ma ha soprattutto prodotto a novembre e dicembre un calo preoccupante dei contratti a termine e in somministrazione. È quindi presto per festeggiare.

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“Lui è come una anguilla…” I grillini “spengono” Di Battista

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

Luca Romano

La “ricetta Di Battista” non ha funzionato. Il rientro dal Sud America dell’ex parlamentare grillino è stato un vero e proprio colpo duro per il Movimento.

Avrebbe dovuto dare nuova linfa ai grillini schiacciati nei sondgagi e in piena rincorsa su Salvini, ma il suo ruggito si è spento subito. Le sue apparizioni in tv, gli attacchi al leader leghista hanno portato ad un risultato solo: la batosta in Abruzzo e un ulteriore calo nei consensi per il Movimento. Dettori, Di Maio e Casaleggio qualche settimana fa erano stati chiari: “Se continui così ci fai perdere”. Messaggio ricevuto: Di Battista è scomparso. Come riporta il Corriere, dopo la figuraccia da Floris in cui ha elemosinato qualche applauso dal pubblico, sui social il grillino è sparito. Nessun post, nessun video, nulla di nulla. E così adesso alcuni parlamentari grillini l’hanno messo nel mirino.

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Sanità, rivoluzione liste dʼattesa: se sono troppo lunghe scatta lo stop alle visite private negli ospedali

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

“Se i tempi di attesa per un esame medico superano i tempi previsti per legge, sarai indirizzato presso una struttura privata convenzionata senza costi aggiuntivi”. E’ il ministro della Salute, Giulia Grillo a illustrare le novità del nuovo Piano per il governo delle liste d’attesa, approvato dalla Conferenza Stato Regioni, ma già bocciato dai medici. Il piano prevede anche lo stop alle visite private dei medici in ospedale se le liste d’attesa vanno oltre i limiti previsti.

Via i direttori generali che non garantiscono i tempi – Come quello precedente, il nuovo Piano individua l’elenco di prestazioni ed esami diagnostici soggetti al monitoraggio e prevede il rispetto, da parte delle Regioni, dei tempi massimi di attesa per ciascuno. Ma riduce il limite massimo di attesa previsto per quelle a priorità programmata (non urgenti) da 180 giorni a 120 e, in virtù del principio di trasparenza, prevede l’accessibilità alle agende di prenotazione delle strutture. Il piano prevede anche la rimozione dei direttori generali delle aziende che non raggiungono gli obiettivi.

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Cade anche il tabù della separazione delle carriere dei magistrati

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

Cade anche un altro tabù, in questo Pd di fede renziana. Quello della separazione delle carriere, la madre di tutte le battaglie di Silvio Berlusconi, perché “i magistrati dovranno entrare dal giudice bussando alla porta e dandogli del lei con il cappello in mano, proprio come fanno gli avvocati”. Parole ripetute a ogni processo, da Mills, alla frode fiscale, fino alla nipote di Mubarak, con intento punitivo verso le toghe “politicizzate”.

Adesso, in materia, è cambiata l’aria, nella settimana della grande torsione anti-giudici della politica italiana. Con Salvini che fugge dal processo sulla Diciotti e Renzi che parla di giustizia a orologeria, dopo l’arresto dei suoi genitori per bancarotta fraudolenta. Ed è cambiata soprattutto a sinistra. Ci dice Francesco Paolo Sisto, di Forza Italia, uno degli avvocati del Cavaliere sul filone barese dei processi: “Ho presentato proprio ieri il disegno di legge sulla separazione delle carriere in commissione Affari costituzionali. A parte i Cinque Stelle, il clima non è ostile, neanche da parte del Pd. Perché non è un provvedimento in quota opposizione, ma in quota costituzione”.

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Espiazione pubblica

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

Inizia con uno choc quella che, forse impropriamente, ma con un’immagine che aiuta a comprendere, si può definire la Norimberga della Chiesa sulla pedofilia.

Come Norimberga segnò un tornante della Storia per cui le nazioni uscite dalla guerra pronunciarono ad alta voce il loro “Mai più”, allo stesso modo, la Chiesa cattolica nel summit mondiale che è cominciato oggi per volontà di Papa Francesco, è arrivata a dover superare una curva a gomito. E deve affrontare con decisione la salita se non vuole precipitare. Anche la Chiesa, nel suo insieme, o meglio, nei suoi vertici chiamati a Roma tutti insieme, è chiamata a dire il suo “Mai più”.

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Lento l’addio al nucleare. E il governo dimentica il deposito delle scorie

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di LUCA IEZZI

ROMA – Procede a passo lentissimo l’addio al nucleare italiano, mentre il governo si “dimentica” del deposito nazionale delle scorie. Sogin, la società controllata dal Tesoro che sta smantellando le vecchie centrali ha presentato l’avanzamento dei lavori 2018. Risultati solidi – 80,4 milioni di attività e un utile lordo intorno ai 5 milioni – ma quel che manca è il traguardo: il deposito nazionale delle scorie radioattive.

La carta delle zone potenzialmente idonee (Cnapi) è pronta da due anni e resta chiusa nei cassetti dei ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente.  “Cogliamo l’occasione per invitare la politica a procedere. Nel momento in cui dovesse arrivare il nulla osta partiremmo subito, servono due anni dalla pubblicazione della Cnapi per individuare il territorio – ha ribadito l’ad Sogin Luca Desiata – siamo al limite per rispettare la data del 2025”.
Gli ha risposto a distanza il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Entro il 2025 ce la facciamo. In un anno dovremmo depositare almeno la carta che riguarda il rischio sismico”.

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Nasce il nuovo Espresso al Teatro Argentina con Saviano e Cacciari

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di CECILIA CIRINEI

Da Roberto Saviano a Massimo Cacciari, da Javier Cercas a Lirio Abbate. E poi poesia, attualità, cronaca e tante novità. Una serata da grande evento al Teatro Argentina a Roma. Si festeggia, con diretta streaming, la presentazione e la nascita del nuovo “L’Espresso” che sarà in edicola da domenica 24, in abbinamento con la Repubblica.

In un teatro completamente pieno, fra velluti, un video con circa 150 coperine del settimanale, dalla prima alle ultime uscite in edicola, e la vignetta di Altan, che spicca nel foyer con la scritta “Nuovo Espresso: rimbocchiamoci le maniche”, il direttore Marco Damilano, insieme a Marco De Benedetti, presidente di Gedi Gruppo Editoriale, saluta il pubblico: “Uscirà domenica – dice Damilano – che sarà anche la prima domenica di Carlo Verdelli come nuovo direttore di Repubblica, al quale facciamo tanti auguri e un grande in bocca al lupo. Europa e verità, comincia con questa frase una nuova stagione della nostra vita. Volevamo questo incontro con il pubblico per testimoniare come il nuovo Espresso intenda essere, in linea con la sua storia, un luogo editoriale dove ritrovarsi, un laboratorio, un punto di incontro”.

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Sì alla mozione anti-Tav ma intanto il governo sblocca i bandi di gara

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di TOMMASO CIRIACO e CARMELO LOPAPA

Roma – C’è una svolta sulla Tav. Il governo gialloverde darà il via libera ai bandi di gara per la Torino-Lione. E lo farà entro quindici giorni, in modo da non perdere la tranche da trecento milioni di euro di fondi europei in scadenza. Tutto matura proprio nelle ore in cui alla Camera passa la mozione sull’alta velocità che in apparenza porta al congelamento del progetto. La realtà va nella direzione opposta, perché Palazzo Chigi permetterà a Telt, la società per metà in mano al governo francese e per metà a Ferrovie italiane, di avviare la raccolta delle dichiarazioni d’interesse delle aziende che dovranno realizzare l’opera.

Tav, accordo 5S-Lega su mozione Camera. Chiamparino: “Pietra tombale su opera”

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Trapani, arrestato Jonn Luppino, il “re” delle scommesse online: “Ha finanziato la famiglia Messina Denaro”

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di SALVO PALAZZOLO

La caccia a Matteo Messina Denaro, il padrino delle stragi, è a una svolta. Per anni, sono stati seguiti i pizzini che viaggiavano di nascosto nelle viscere della Sicilia. Adesso, magistrati e investigatori provano a scovare le tracce dei soldi che arrivano al superlatitante di Castelvetrano. Seguendo i soldi (come insegnava il giudice Falcone) la procura distrettuale antimafia di Palermo ha stretto il cerchio attorno a un insospettabile imprenditore di Campobello di Mazara che avrebbe finanziato la famiglia del capomafia condannato all’ergastolo per le bombe del 1993. I carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani e i colleghi del Ros hanno arrestato Calogero Jonn Luppino, classe 1980, negli ultimi anni ha costruito un piccolo impero attorno al business delle scommesse online e delle slot machine. Da questa mattina è in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, stessa contestazione mossa a due suoi collaboratori, lo zio Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto. E’ scattato un provvedimento di fermo del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dei sostituti Gianluca De Leo e Francesca Dessì.

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Caso Eni e sentenze pilotate al Consiglio di Stato, in manette i due imprenditori che corrompevano i giudici

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di ALESSANDRA ZINITI

Altri due anelli della lunga catena di corruttela capace di pilotare le sentenze della giustizia amministrativa del Consiglio di Stato e del Cga siciliano finiscono nella rete degli inquirenti che da un anno indagano sul collaudatissimo sistema messo su dall’avvocato Piero Amara e dal suo collega di studio Giuseppe Calafiore.

All’alba i finanzieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito due ordini di custodia cautelare emessi dal gip del tribunale di Messina, Maria Militello su richiesta della Procura guidata da Maurizio de Lucia. Agli arresti domiciliari, con le accuse di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico sono finiti il noto imprenditore piemontese Ezio Bigotti, presidente del gruppo Sti, aggiudicatario di numerose ed importanti commesse della Consip, la Centrale acquisti del Tesoro, e Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero dell’Eni. Perquisizioni sono in corso nelle abitazioni e negli uffici degli indagati a Roma, Milano e Torino.

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