Archive for Febbraio 20th, 2019

Borse positive grazie all’ottimismo sui dazi, Piazza Affari in tono minore

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

di Chiara Di Cristofaro e Cheo Condina

Le Borse europee chiudono in buon rialzo, con Milano in tono minore (+0,38%), una seduta influenzata positivamente dall’ottimismo degli investitori per un accordo Usa-Cina sul fronte commerciale, dopo le dichiarazioni positive di ieri del presidente americano Donald Trump. Ciò mentre il capo economista della Bce, Peter Praet, ha invece chiarito che la Bce metterà a disposizione delle banche un nuovo round di finanziamenti Tltro, seppur a condizioni meno agevoli rispetto al passato. Sempre in tema di banche centrali oggi è forte l’attesa per le minute dell’ultima riunione della Fed.
A Piazza Affari, con lo spread che sale e chiude a 276 punti per le preoccupazioni sull’economia italiana, brillano titoli legati all’export come Brembo(+5%), Pirelli & C(+3,8%) e Fiat Chrysler Automobiles(+2%) mentre la Juventus Fc sale ancora (+2,7%) a poche ore dal difficile ottavo di finale di Champions contro l’Atletico Madrid. Continuano gli acquisti su Telecom Italia(+0,3%) mentre in coda al listino c’è tutto il comparto del credito complice l’inchiesta sulla vendita dei diamanti che ha coinvolto diversi istituti e in particolare il Banco Bpm(-1,2%). Sul resto del listino esordio super sull’Aim per Neosperience, società specializzata in robotica, che chiude a +38% mentre il titolo del Il Sole 24 Ore segna +22%. Sul mercato valutario l’euro si conferma sopra 1,13 a 1,1348 (da 1,1339 dollari ieri). Vale inoltre 125,7 yen (da 125,39 yen), mentre il dollaro si attesta a 110,7 yen (da 110,59). Il petrolio Wti cresce dell’1,7% a 57,4 dollari al barile.

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Mediaset, Facebook condannato per la pubblicazione di link a contenuti protetti: è la prima volta in Italia

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

Ancora un passo avanti nella protezione dei contenuti prodotti dagli editori. Per la prima volta in Italia, Facebook è stato condannato dal Tribunale di Roma per violazione del diritto d’autore e per diffamazione, illeciti commessi ospitando link non autorizzati sulle pagine della propria piattaforma. La svolta nella giurisprudenza italiana a tutela del copyright nasce da una causa avviata da Mediaset, dai risvolti delicati per il precedente che crea.

I fatti, in sintesi. Nel 2012, utenti anonimi aprono una pagina Facebook dedicata a un cartoon trasmesso da Italia Uno, “Kilari”. Alcuni link della pagina conducevano da un lato a contenuti tutelati da diritto d’autore illecitamente caricati su YouTube, dall’altro a pesanti insulti e commenti denigratori indirizzati all’interprete della sigla della serie animata.

Nonostante numerose diffide, Facebook ha scelto negli anni di non rimuovere i contenuti e i link incriminati costringendo Mediaset a ricorrere alla magistratura. E ora, con sentenza n. 3512/2019 del Tribunale di Roma, i giudici hanno condannato Facebook sia per diffamazione sia per violazione del diritto di autore.

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Matteo Orfini litiga con Huffpost sulla giustizia

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

Ecco Matteo Orfini. Inizia così: “Vi ho letto, in particolare il pezzo del suo direttore. Avete una linea delirante”. Il presidente del Pd non parla da tempo, dato il suo ruolo super partes nella frase congressuale. Il motivo per cui rompe il silenzio, lo spiega quando mi accoglie nel suo ufficio al Nazareno: “Ho voglia di litigare con voi”.

A me, la linea che lei definisce delirante, sembra sacrosanta. E non lo dico per dovere d’ufficio. Dove è il delirio?

Vede De Angelis, capisco che vent’anni fa io e lei avevamo più capelli e quindi il ricordo di quei giorni ci affascina, ma immaginare di utilizzare le categoria di allora per spiegare quello che sta accadendo in Italia oggi porta a commettere un drammatico errore di prospettiva.

Io vedo questo: voi parlate come Berlusconi sull’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari i genitori di Renzi, Salvini scappa dal processo e Di Maio lo aiuta. Nessuno nel Parlamento sostiene che magistratura si rispetta sempre e comunque.

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Inps, accordo Lega-M5s per Tridico presidente. Salvini: “Non seguo la vicenda”

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

MILANO – È il consigliere del vice premier Luigi Di Maio Pasquale Tridico il nome scelto per il dopo Boeri alla guida dell’Inps. Come ricostruito oggi da Repubblica l’intesa per la nomina, confermata oggi anche da fonti sindacali, è stata trovata dopo un vertice serale a Palazzo Chigi, che ha dato il via libera anche a una vicepresidenza scelta dalla Lega. Il leader Matteo Salvini oggi interpellato sulla questione non si è comunque sbilanciato: “Non lo so, non sto seguendo questa vicenda”, ha detto il ministro dell’Interno ad Agorà.

Rep

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La figlia del diplomatico di Kim presa e spedita in Nord Corea

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

Andrea Riva

Sarebbe stata rimpatriata a forza. La figlia di Jo Song-gil, ex ambasciatore nordcoreano in Italia, lo scorso novembre sarebbe stata rimpatriata a forza dall’Italia mentre cercava di ricongiungersi con i genitori.

Lo ha riferito Yonhap, un’agenzia di stampa sudcoreana, citando Thae Yong-ho, ex collega del funzionario. Jo Song-gil avrebbe disertato per chiedere asilo politico a un Paese occidentale. Ad oggi non è dato sapere dove si trovi l’ex ambasciatore.

Era stato lo stesso Thae, poco più di un mese fa, a chiedere al governo sudcoreano di proteggere Jo, al quale aveva chiesto di trasferirsi a Seul per lavorare insieme “alla riunificazione delle Coree”. “Le punizioni imposte ai familiari di quanti sono fuggiti in Corea del Sud sono incomparabilmente maggiori a quelle riservate a coloro la cui famiglia è fuggita verso altri paesi”, ha spiegato Thae, aggiungendo pertanto di non poter più esortare il suo ex collega a raggiungerlo a Seul.

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Governo, Tria: “Eʼ prematuro parlare di una Manovra correttiva”

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

“Su un’eventuale Manovra correttiva 2019 sembra prematuro esprirsi in tal senso”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, rispondendo a un’interrogazione al Question time alla Camera. “Certamente nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche – ha affermato Tria – e l’aggiornamento porterà a una valutazione e alla verifica dei saldi che saranno oggetto del confronto con la Ue”.

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Martina con Renzi: “Fiducia in giustizia, ma dubbi su tempistica per l’arresto dei genitori”. E su Giarrusso: “Scandaloso, deve scusarsi”

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

“Bisogna ribadire la fiducia e la stima nella giustizia, come ha anche fatto Renzi ieri con le sue parole, ma la dinamica e la tempistica” del provvedimento a carico dei genitori dell’ex premier, rendono “comprensibile che si apra un dibattito” sugli arresti domiciliari. Così il candidato alla segreteria del Pd Maurizio Martina commenta a Radio Anch’io su Radio 1 l’arresto dei genitori di Matteo Renzi. Martina ribadisce la “solidarietà e vicinanza” all’ex premier e giustifica alcune espressioni forti del senatore dem “considerando la reazione di un figlio per quello che accade ai propri genitori”.

L’ex ministro dell’Agricoltura interviene anche sul caso Diciotti. “La maggioranza ha scaricato la responsabilità di negare l’autorizzazione a procedere per un ministro che ha compiuto un fatto penale grave su una piattaforma privata gestita da una società”. E conclude: “I militanti chiamati a votare su Rousseau non avevano gli elementi di valutazione per decidere”. Poi critica duramente il gesto del senatore cinquestelle Michele Giarrusso che, durante la protesta del Pd dopo la giunta per le immunità, ha mimato il gesto delle manette rivolto ai dem: “È stato scandaloso – afferma Martina –  dovrebbe scusarsi. Ma è una provocazione che tradisce la difficoltà del M5S, che ha tradito i suoi ideali. La farsa dell’onestà e di uno vale uno è finita”.

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Soldi, banche dati e notai fedelissimi: cosa c’è nella scatola nera di Rousseau

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

di GIOVANNA VITALE

È la scatola nera del M5S. Saldamente in mano a Davide Casaleggio che attraverso l’Associazione Rousseau – di cui è presidente, amministratore unico e tesoriere – controlla sia le casse del partito, sia le banche dati e la relativa piattaforma “per la democrazia diretta” con 100mila iscritti (40mila in meno rispetto all’anno scorso). “Ma stiamo lavorando a una nuova infrastruttura per raccoglierne milioni” spiega Erica Sabatini a nome di Rousseau.

rep

Falle e server lenti, Rousseau in tilt. Il flop della creatura di Casaleggio

di GIOVANNA VITALE

Da qualche tempo, a differenza del passato, si può accedere anche come “ospiti”, ma per svolgere tutte le attività – proporre leggi o varare le liste – occorre aderire ai 5S. L’altro ieri, alla consultazione sul processo a carico di Salvini, “hanno votato oltre 52 mila iscritti, la giornata più partecipata del Movimento”. Tuttavia certificata non da una società terza, come sarebbe stato lecito aspettarsi, bensì dal notaio storico del M5S: Valerio Tacchini, già alle prese col televoto dell’Isola dei Famosi.

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Grillo “traditore” contestato: “Adesso dimettiti da garante”

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

Laura Cesaretti

La crisi dei Cinque stelle in due istantanee di ieri: il vecchio fondatore Beppe Grillo furiosamente contestato dagli attivisti davanti al teatro romano in cui si esibiva.

«Grillo traditore, volevi silenziarci!»; «Casaleggio Trouffeau»; «Da mai con i partiti ad alleati con la Lega ladrona», gli slogan.

Poi l’immagine – esteticamente piuttosto ripugnante – del senatore Giarrusso che, subito dopo aver votato per salvare l’alleato di governo dal processo, fa il gesto delle manette all’avversario politico Renzi. Due episodi che riassumono perfettamente la scivolosa palude di contraddizioni in cui il partito della Casaleggio è sprofondato. Tanto che la parola «scissione» non è più tabù: «Così è inevitabile», geme più di un parlamentare.

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Lo schiaffo di Francia e Germania. Cambiano le regole per colpire l’Italia

mercoledì, Febbraio 20th, 2019

Lorenzo Vita

Oltre il danno, anche la beffa. La Francia di Emmanuel Macron non solo ha deciso di colpire duro l’Italia sull’affare Fincantieri-Stx. Ma ha fatto anche altro: ora prova a cambiare proprio quelle regole su cui ha voluto inchiodare il colosso italiano della cantieristica. Siamo alle solite, verrebbe da dire. E in effetti sembra un copione già visto. Ma quello cui si rischia di assistere in questo momento ha del tragicomico.

Tutto nasce dall’accordo sulla fusione di Alstom con Siemens. Un’intesa che, secondo le intenzioni di Berlino e Parigi, avrebbe creato un gigante dell’industria ferroviaria. Con i 27mila dipendenti dei tedeschi e i 33mila dei francesi, l’idea era (e continua a essere) quella di creare un colosso del settore tale da poter competere con le aziende cinesi e quelle americane.

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