Archive for Febbraio 22nd, 2019

Espiazione pubblica

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

Inizia con uno choc quella che, forse impropriamente, ma con un’immagine che aiuta a comprendere, si può definire la Norimberga della Chiesa sulla pedofilia.

Come Norimberga segnò un tornante della Storia per cui le nazioni uscite dalla guerra pronunciarono ad alta voce il loro “Mai più”, allo stesso modo, la Chiesa cattolica nel summit mondiale che è cominciato oggi per volontà di Papa Francesco, è arrivata a dover superare una curva a gomito. E deve affrontare con decisione la salita se non vuole precipitare. Anche la Chiesa, nel suo insieme, o meglio, nei suoi vertici chiamati a Roma tutti insieme, è chiamata a dire il suo “Mai più”.

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Lento l’addio al nucleare. E il governo dimentica il deposito delle scorie

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di LUCA IEZZI

ROMA – Procede a passo lentissimo l’addio al nucleare italiano, mentre il governo si “dimentica” del deposito nazionale delle scorie. Sogin, la società controllata dal Tesoro che sta smantellando le vecchie centrali ha presentato l’avanzamento dei lavori 2018. Risultati solidi – 80,4 milioni di attività e un utile lordo intorno ai 5 milioni – ma quel che manca è il traguardo: il deposito nazionale delle scorie radioattive.

La carta delle zone potenzialmente idonee (Cnapi) è pronta da due anni e resta chiusa nei cassetti dei ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente.  “Cogliamo l’occasione per invitare la politica a procedere. Nel momento in cui dovesse arrivare il nulla osta partiremmo subito, servono due anni dalla pubblicazione della Cnapi per individuare il territorio – ha ribadito l’ad Sogin Luca Desiata – siamo al limite per rispettare la data del 2025”.
Gli ha risposto a distanza il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Entro il 2025 ce la facciamo. In un anno dovremmo depositare almeno la carta che riguarda il rischio sismico”.

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Nasce il nuovo Espresso al Teatro Argentina con Saviano e Cacciari

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di CECILIA CIRINEI

Da Roberto Saviano a Massimo Cacciari, da Javier Cercas a Lirio Abbate. E poi poesia, attualità, cronaca e tante novità. Una serata da grande evento al Teatro Argentina a Roma. Si festeggia, con diretta streaming, la presentazione e la nascita del nuovo “L’Espresso” che sarà in edicola da domenica 24, in abbinamento con la Repubblica.

In un teatro completamente pieno, fra velluti, un video con circa 150 coperine del settimanale, dalla prima alle ultime uscite in edicola, e la vignetta di Altan, che spicca nel foyer con la scritta “Nuovo Espresso: rimbocchiamoci le maniche”, il direttore Marco Damilano, insieme a Marco De Benedetti, presidente di Gedi Gruppo Editoriale, saluta il pubblico: “Uscirà domenica – dice Damilano – che sarà anche la prima domenica di Carlo Verdelli come nuovo direttore di Repubblica, al quale facciamo tanti auguri e un grande in bocca al lupo. Europa e verità, comincia con questa frase una nuova stagione della nostra vita. Volevamo questo incontro con il pubblico per testimoniare come il nuovo Espresso intenda essere, in linea con la sua storia, un luogo editoriale dove ritrovarsi, un laboratorio, un punto di incontro”.

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Sì alla mozione anti-Tav ma intanto il governo sblocca i bandi di gara

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di TOMMASO CIRIACO e CARMELO LOPAPA

Roma – C’è una svolta sulla Tav. Il governo gialloverde darà il via libera ai bandi di gara per la Torino-Lione. E lo farà entro quindici giorni, in modo da non perdere la tranche da trecento milioni di euro di fondi europei in scadenza. Tutto matura proprio nelle ore in cui alla Camera passa la mozione sull’alta velocità che in apparenza porta al congelamento del progetto. La realtà va nella direzione opposta, perché Palazzo Chigi permetterà a Telt, la società per metà in mano al governo francese e per metà a Ferrovie italiane, di avviare la raccolta delle dichiarazioni d’interesse delle aziende che dovranno realizzare l’opera.

Tav, accordo 5S-Lega su mozione Camera. Chiamparino: “Pietra tombale su opera”

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Trapani, arrestato Jonn Luppino, il “re” delle scommesse online: “Ha finanziato la famiglia Messina Denaro”

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di SALVO PALAZZOLO

La caccia a Matteo Messina Denaro, il padrino delle stragi, è a una svolta. Per anni, sono stati seguiti i pizzini che viaggiavano di nascosto nelle viscere della Sicilia. Adesso, magistrati e investigatori provano a scovare le tracce dei soldi che arrivano al superlatitante di Castelvetrano. Seguendo i soldi (come insegnava il giudice Falcone) la procura distrettuale antimafia di Palermo ha stretto il cerchio attorno a un insospettabile imprenditore di Campobello di Mazara che avrebbe finanziato la famiglia del capomafia condannato all’ergastolo per le bombe del 1993. I carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani e i colleghi del Ros hanno arrestato Calogero Jonn Luppino, classe 1980, negli ultimi anni ha costruito un piccolo impero attorno al business delle scommesse online e delle slot machine. Da questa mattina è in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, stessa contestazione mossa a due suoi collaboratori, lo zio Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto. E’ scattato un provvedimento di fermo del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dei sostituti Gianluca De Leo e Francesca Dessì.

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Caso Eni e sentenze pilotate al Consiglio di Stato, in manette i due imprenditori che corrompevano i giudici

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

di ALESSANDRA ZINITI

Altri due anelli della lunga catena di corruttela capace di pilotare le sentenze della giustizia amministrativa del Consiglio di Stato e del Cga siciliano finiscono nella rete degli inquirenti che da un anno indagano sul collaudatissimo sistema messo su dall’avvocato Piero Amara e dal suo collega di studio Giuseppe Calafiore.

All’alba i finanzieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito due ordini di custodia cautelare emessi dal gip del tribunale di Messina, Maria Militello su richiesta della Procura guidata da Maurizio de Lucia. Agli arresti domiciliari, con le accuse di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico sono finiti il noto imprenditore piemontese Ezio Bigotti, presidente del gruppo Sti, aggiudicatario di numerose ed importanti commesse della Consip, la Centrale acquisti del Tesoro, e Massimo Gaboardi, ex tecnico petrolifero dell’Eni. Perquisizioni sono in corso nelle abitazioni e negli uffici degli indagati a Roma, Milano e Torino.

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Processo Maugeri, la Cassazione conferma la condanna per lʼex governatore Formigoni

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

E’ stato condannato a 5 anni e 6 mesi, con un leggero sconto di pena per prescrizione, l’ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, accusato di corruzione nel processo Maugeri-San Raffaele. Lo ha deciso la Cassazione, che ha respinto anche gli altri ricorsi dei coimputati. In appello Formigoni era stato condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere.

I giudici hanno abbassato la pena rispetto ai 7 anni e 6 mesi inflitti in primo grado perché hanno preso atto che una parte delle accuse, in particolare quelle relative al San Raffaele, erano prescritte. La Cassazione ha respinto poi il ricorso degli altri imputati mentre ha ritenuto inammissibile quello proposto dai legali dell’unica donna sotto accusa, Carla Dites, che nei precedenti gradi di giudizio era stata assolta. I giudici hanno anche confermato la condanna a 7 anni e 7 mesi per Costantino Passerino, ex direttore generale della Fondazione Maugeri, e a 3 anni e 4 mesi per l’imprenditore Carlo Farina.

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Conte: “La Manovra correttiva non serve, lavoriamo a unʼinversione di rotta”

venerdì, Febbraio 22nd, 2019

Non riteniamo necessaria alcuna Manovra correttiva, dobbiamo solo continuare nel razionale ed efficace utilizzo delle risorse già stanziate”. Lo ha detto, durante il question time in Senato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, aggiungendo che “a garanzia degli obiettivi di finanza pubblica, la legge di bilancio contiene misure di monitoraggio dei conti e un meccanismo di accantonamento di risorse sino a 2 miliardi”.

Tali risorse, i due miliardi accantonati, “potranno essere utilizzate o meno a seconda dello stato del ciclo economico”, precisa il premier. E assicura che il governo rimane fiducioso “nelle sue stime di crescita, perché valutiamo che il secondo semetre 2019 sarà accompagnato da un allentamento delle tensioni commerciali e da condizioni più favorevoli”.

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