Archive for Marzo, 2019

Nuova Zelanda, il killer allʼudienza in tribunale sorride ai reporter

sabato, Marzo 16th, 2019

Udienza in tribunale per Brenton Harrison Tarrant, l’australiano di 28 anni, accusato di omicidio per la strage della moschea di Christchurch. Tarrant, ha fatto la sua comparsa in custodia presso il tribunale distrettuale di Christchurch. In abiti bianchi da detenuto, mani ammanettate e a piedi nudi, ha sogghignato quando i reporter lo hanno fotografato in aula, affiancato da due agenti di polizia.

Tarrant è stato rinviato in custodia cautelare, senza ricorrere all’Alta Corte di Christchurch, al 5 aprile.

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Nuova Zelanda: eroe in moschea ha disarmato attentatore a mani nude

sabato, Marzo 16th, 2019

C’è un eroe nella vicenda della strage più cruenta della storia della Nuova Zelanda, dove un terrorista suprematista ha fatto fuoco in due moschee di Christchurch uccidendo 49 persone. Si tratta di un ragazzo che di solito si prendeva cura di una delle due moschee, quella di Linwood: è stato lui a fermare l’attentatore disarmandolo a mani nude. E probabilmente mettendolo in fuga prima che potesse uccidere ancora.

Il giovane, del quale non si conosce il nome, è riuscito a strappare il mitra dalle mani di Brenton Tarrant, lo ha anche inseguito cercando di sparargli con la sua stessa arma, non riuscendo però a trovare il grilletto e dandogli così il tempo di scappare, aiutato dai complici che lo attendevano in auto fuori dalla moschea.

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Morta Imane Fadil, teste nel processo Ruby contro Berlusconi: “Mix di sostanze radioattive”

sabato, Marzo 16th, 2019

E’ morta per un “mix di sostanze radioattive” Imane Fadil, la modella testimone chiave nel processo Ruby Ter, sulle cosiddette cene eleganti ad Arcore, deceduta lo scorso 1 marzo. E’ quanto è emerso dagli esiti degli esami tossicologici disposti lo scorso 26 febbraio dai medici dell’Humanitas di Rozzano ed effettuati in un centro specializzato di Pavia. Esiti arrivati il 6 marzo e trasmessi immediatamente dallo stesso ospedale alla Procura di Milano. Lo ha appreso l’Ansa da fonti qualificate. La 34enne era in ospedale, ricoverata da fine gennaio. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario sulla sua morte. Fonti della Procura, tuttavia, non confermano che Fadil sia morta per “sostanze radioattive”. All’Agi, altre fonti qualificate, spiegano che la donna sarebbe stata esposta a sostanze che non si trovano in commercio, in quantità tale da escludere una contaminazione accidentale. Sostanze però, chiarisce ancora l’Ansa, diverse dal polonio.

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L’intrigo come metodo

venerdì, Marzo 15th, 2019

Alessandro Sallusti

Quello che inquieta nel caso di Giulia Sarti non è il contenuto delle foto che ritraggono la politica grillina in pose hard, e neppure che questi scatti si siano diffusi rapidamente in tutto il Web, terra di Far West e di ipocrita libertà.

No, questi aspetti, sia pure disdicevoli, riguardano la sfera privata della signora Sarti ed eventualmente la magistratura se mai pensasse di avere potere e capacità di fermare con la forza la diffusione di immagini non autorizzate nella Rete dentro la quale anche siti stranieri e pirata hanno già in casa quegli scatti e forse anche di più (belli i tempi delle foto stampate in unica copia e dei cassetti chiusi a chiave).

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Il sondaggio: Lega al 33% , Cinque Stelle e Pd al 21%

venerdì, Marzo 15th, 2019

Giuseppe D. Vernaleone

Nel giorno della manifestazione per il clima e l’ambiente, il 58% degli italiani ritiene prioritario ed imprescindibile che l’impegno per il cambiamento sia nel l’agenda politica dei governi ; il 37% più pragmatico dichiarandolo importante ma da conciliare con le esigenze dello sviluppo economico ed un residuale 5% lo sottovaluta considerandolo non prioritario.

Questo quanto emerge dal sondaggio di Demopolis. I più interessati all’argomento appaiono gli elettori grillini con il proprio 67% di interesse, seguono i democratici per il 60% di questi ed il 48% dei leghisti.
Se non si trova una sintonia neanche sull’ambiente, quasi il 20% in meno l’interesse dell’elettorato salviniano rispetto a quello pentastellato questo è nettamente scavalcato dai consensi registrati. La Lega continua la sua supremazia, su tutti, con un tondo 33% contro il 22.8 dei Cinque Stelle. Il dato ancor più preoccupante non è solo legato alle differenze rispetto al marzo 2018 (Lega più del 17 ed oggi, secondo Demopolis, a pochi decimi dal raddoppio rispetto ai 10 punti in meno dei grillini) ma dalla caduta netta negli ultimi trenta giorni. In un mese i pentastellati, un po’ per la vicenda “Diciotti”, un po’ per Tav, un po’ per la sconfitta in Sardegna ed Abruzzo, riescono a lasciare per strada ben 3 punti percentuali li stessi che invece conquista il Pd, raggiungendo il 20.2%, e riducendo, tra febbraio e marzo, la differenza con i grillini da circa 8 punti agli attuali 2.6%.

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Nuova Zelanda, il “manifesto” dell’attentatore: “Vendetta, ispirato a Breivik”

venerdì, Marzo 15th, 2019

Luca Romano

L’assalto armato a due moschee di Christchurch è una delle pagine più tristi e drammatiche della storia della Nuova Zelanda.

L’attacco ha causato la morte di circa 50 persone e il ferimento di altre 27. Ad aprire il fuoco è stato un commando di cui hanno fatto parte 3 uomini e una donna. Uno degli attantatori ha deciso di “raccontare” sui social, in diretta, l’attacco. Nelle immagini un uomo parla davanti alla videcoamera mentre guida e impugna un’arma. Poi mostra il suo arsenale nel bagagliaio e inzia a sparare. La sua fuga però dura poco e la polizia arresta in pochi minuti l’attentatore. Si tratta di Brenton Tarrant, 28 anni. Prima della strage ha pubblicato una sorta di manifesto razzista e suprematista. Le sue parole sono chiare: “Mi sono ispirato a Breivik”. Nel manifesto pubblicato online (insieme al video della strage) lo stesso attentatori spiega i motivi dell’attacco: “Ho letto gli scritti di Dylann Roof e di molti altri, ma ho tratto vera ispirazione dal cavaliere giustiziere Breivik”, scrive Tarrant nel documento, intitolato “The Great Replacement”.

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Tusk dice sì allo slittamento alla Brexit. Ma la Ue detta le condizioni: vogliamo un piano preciso

venerdì, Marzo 15th, 2019

marco bresolin inviato a bruxelles

La mossa che ha colto tutti di sorpresa, su entrambe le sponde della Manica, è arrivata ieri mattina via Twitter. L’autore è Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo. Per la prima volta un esponente Ue ha aperto esplicitamente all’ipotesi di estendere i negoziati per la Brexit oltre il 29 marzo. Finora tutti si erano trincerati dietro il diplomatico «prima ce lo devono chiedere i britannici». Tusk invece ha fatto il primo passo. Doppio. Non solo ha detto che i leader devono essere «aperti» a una proroga, ma ha anche specificato che questa potrebbe essere «lunga».

Si tratta di una presa di posizione che potenzialmente rischia di incrinare il fronte dei 27, finora granitico su questo dossier. I leader non hanno mai discusso della questione e molti di loro restano contrari all’ipotesi del rinvio lungo per una serie di ragioni. Lo hanno fatto sapere, per esempio, i belgi e i lussemburghesi. Ma i destinatari del suo messaggio non erano i 27, bensì i britannici. Con quest’uscita, Tusk ha cercato in qualche modo di «spaventare» i Brexiters. Implicitamente ha fatto capire che l’Ue, in assenza di un accordo, è disposta a rinviare la Brexit di diversi mesi, in modo da lasciare il tempo per nuove elezioni o addirittura un secondo referendum (il polacco non ha mai nascosto questo suo desiderio). In altre parole, così facendo Tusk ha sostanzialmente offerto un assist a Theresa May, consentendole di avere qualche chance in più la prossima settimana. Quando per la terza volta cercherà un sostegno parlamentare all’accordo di uscita negoziato con Bruxelles.

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Il lido del Twiga di Briatore? Rende 227 volte l’affitto (a Marina di Pietrasanta)

venerdì, Marzo 15th, 2019

di Gian Antonio Stella

Il lido del Twiga di Briatore? Rende 227 volte l’affitto (a Marina di Pietrasanta)

Il Twiga

Stupendi tendaggi, stupendi divani, stupendi lettini e teli da mare: ma se lo Stato incassa di concessione mensile per il «Twiga» di Flavio Briatore quanto costa una sola giornata (e mezzo) d’affitto di un solo «Presidential Gazebo» sulla spiaggia non è un po’ poco? Dirà lui: offrire il lusso è un lusso. Costa. Giusto. Anche l’area di Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, però, dovrebbe costare. O no?

L’abbronzatissimo imprenditore dai mocassini rossi, in realtà, non è il bersaglio esclusivo delle denunce di Angelo Bonelli, coordinatore dei Verdi. Anzi. È solo il caso simbolo, per i prezzi altissimi del suo stabilimento balneare (di cui è socia Daniela Santanchè), di una stortura contro la quale gli ambientalisti danno battaglia da anni. Vale a dire la riluttanza dei governi italiani a applicare davvero la «direttiva Bolkestein», la legge europea del 2006 che in nome della concorrenza prevede tra l’altro la messa a gara delle concessioni balneari. Legge recepita obtorto collo (con proroga allegata) dall’ultimo governo Berlusconi nel 2010 ma contestatissima (e se i grandi gruppi spazzassero via i titolari dei «bagni» storici?) non solo in Italia ma anche, ad esempio, in Francia e in Spagna.

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Lasciare le cose a metà

venerdì, Marzo 15th, 2019
di Sabino Cassese

Il reddito di cittadinanza e quota 100, più volte annunciati e finanziati con la legge di bilancio del 30 dicembre, sono regolati da un decreto legge del 28 gennaio. Ma quest’ultimo è ancora alla Camera per essere convertito in legge. Per diventare realtà, bisognerà, poi, che passi sotto le forche caudine delle amministrazioni statali e regionali.

È dal momento della sua costituzione che il governo annuncia una revisione del codice dei contratti pubblici. Sulle modifiche ha anche svolto una consultazione pubblica. Aspettiamo ora che venga presentato al Parlamento un disegno di legge di delega, che dovrà essere approvato e seguito dai decreti delegati. Alle nuove procedure, poi, dovrà abituarsi un’amministrazione oggi intimorita dai troppi controlli, indebolita dall’assenza di tecnici e «sfiduciata» dal governo.

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Il Congresso sulla famiglia spacca il governo, P. Chigi: “Verificare patrocinio”

venerdì, Marzo 15th, 2019

Il governo si divide sulla famiglia tradizionale: da una parte c’è la Lega che parteciperà all’iniziativa World Congress of Families a Verona, dall’altra il M5s che parla di “ritorno al Medioevo”. E ora Palazzo Chigi ha chiesto una verifica sulla concessione del patrocinio autorizzato autonomamente dagli uffici del ministero della Famiglia. In particolare viene chiesto di verificare se persiste il fine non lucrativo della manifestazione.

Il governo gialloverde si divide – “Tra azioni cattoliche e non, sono in molti che mi stanno scrivendo per dire che l’evento non rappresenta la loro concezione di famiglia. Poi, ognuno va agli eventi che vuole, ma non ci vado io”, ha affermato Di Maio, riferendosi al socio di governo Matteo Salvini che invece ha dato la sua adesione. “La nostra idea di famiglia – incalza il pentastellato Stefano Buffagni su Facebook – è diversa da quella che andrà in scena a Verona tra qualche settimana e che sembra piacere a una certa destra”. Secondo il sottosegretario “loro vogliono donne dimesse, chiuse in casa a fare le madri, donne che non lavorano. Questo io lo chiamo Medioevo. Per il Movimento 5 Stelle le donne devono essere emancipate, felici, indipendenti. Guardiamo avanti, non indietro”.

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