–di Andrea Fontana e Stefania Arcudi
La Brexit continua a tenere banco sulle piazze europee. Gli indici hanno chiuso positivi, scommettendo su un rinvio dell’uscita
di Londra dalla Ue (Milano +0,62%, Parigi +0,86%, Madrid +0,28% e Londra +0,37%). Ieri il Parlamento britannico ha escluso
un «no deal» e oggi l’aula si esprime su una mozione che impone al Governo di chiedere alla Ue una proroga dell’articolo 50
e, quindi, del divorzio oltre la scadenza attuale del 29 marzo. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha aperto alla possibilità di un lungo rinvio in caso di una revisione della
strategia inglese. A passo più lento Francoforte (+0,13%), a
causa del taglio alle stime di crescita 2019 e 2020 della Germania da
parte dell’Ifo.
Piatta invece Wall Street, che, dopo quattro sedute in rialzo, guarda
allo slittamento del vertice Trump-Xi a fine aprile,
circostanza che alimenta le preoccupazioni sullo stato del negoziato
tra i due Paesi in materia commerciale.
A Piazza Affari bene Azimut e le banche
Leonardo – Finmeccanica è protagonista assoluta all’indomani di conti 2018 sopra le previsioni e l’annuncio di un dividendo da 14 centesimi per
azione, in linea con il 2017. Bene il comparto bancario (Banco Bpm in rialzo del 4,43%, Ubi Banca dell’1,19%, Bper del 2,02%
e Unicredit dell’1,28%) grazie allo spread in calo a 241 punti, dai 249 di ieri e alla possibilità che il Governo decida un’estensione della Gacs per due anni. In aumento anche Generali: i principali indicatori dei conti 2018 sono stati nella parte alta del consensus degli analisti. Tra le migliori si sono
piazzate Juventus Fc (+2,3%), ancora in accelerata dopo la vittoria in Champions League, e Amplifon (+3,9%), che prosegue con il progressivo recupero dopo i ribassi registrati dopo la pubblicazione dei conti, la settimana
scorsa. Poche le società al di sotto della parità, in una seduta nel complesso positiva: A2a (-1,06%) è stata la peggiore, non influenzata dalle indiscrezioni di stampa secondo cui starebbe studiando una possibile
offerta congiunta con l’utility di Verona Agsm per gli asset di Ascopiave. Deboli anche Cnh Industrial (-0,87%), Altantia (-0,92%) e Diasorin(-0,98%), dopo che il gruppo delle biotecnologie ha riportato risultati 2018 positivi, ma leggermente sotto le stime per quanto
riguarda i ricavi ed Ebit.