Archive for Marzo 21st, 2019

Cina, l’ex sottosegretario Giacomelli: “Ecco come Pechino già nel 2016 puntava a intesa su 5G e telecomunicazioni”

giovedì, Marzo 21st, 2019

di GOFFREDO DE MARCHIS

Pechino voleva firmare un memorandum sulle telecomunicazioni e sul 5G già nel 2016. Per entrare nel mercato italiano di Internet superveloce, in grado di produrre una mole immensa di Big Data, con le sue aziende. Lo voleva collegare a un protocollo d’intesa che l’allora sottosegretario al Mise Antonello Giacomelli aveva istruito e firmato per un interscambio sul cinema, sulla televisione e sui prodotti audiovisivi in generale. Si parlava di documentari, film e tv pubblica ma a sorpresa spuntò una visita alla Huawei.

L’Ue contro l’asse Roma-Pechino: “Non si rompa il fronte europeo”

dal nostro corrispondente ALBERTO D’ARGENIO

La richiesta della Cina per allargare il campo di azione dalla tv alla nuova rete ultraveloce non fu mai esplicita. Ma la pressione risultò evidente. “Durante la missione – racconta Giacomelli – ci portarono improvvisamente alla sede della Huawei. Ci tenevano molto, volevano farci vedere i loro progressi, reali in effetti, nel campo delle telecomunicazioni”.

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Ora arriva la targa personale per la tua automobile: ecco tutto quello che devi sapere

giovedì, Marzo 21st, 2019

Pina Francone

D’ora in poi le targhe saranno personali. Già, secondo una proposta di Danilo Toninelli, Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, la targa di un veicolo dovrà andare di pari passo allìintestatario e, quindi, non saranno più legate a doppio filo alla vettura.

La cosa, in realtà, non è una novità assoluta. Nel 2010, infatti, la riforma del Codice della Strada introdusse la targa personale, ma in seguito venne meno il decreto attuativo necessario all’entrata in vigore della norma. Oggi, dunque, la mossa per uscire dall’impasse.

Come spiega Il Sole 24 Ore, se il regolamento già esistente non verrà modificato, chi comprerà un nuovo mezzo (auto, moto o rimorchio che sia) otterrà anche una targa nuova, con la differenza che quella sarà la sua targa personale per ben 15 anni. Al termine dei tre lustri, il proprietario dovrà richiedere il rinnovo della stessa, un po’ come funziona per la patente e la carta d’identità, per intenderci.

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Lavoro, a gennaio aumentano i contratti stabili: +110% sullʼanno

giovedì, Marzo 21st, 2019

A gennaio aumentano i contratti stabili (+161.263 sull’anno), con un incremento del 110% rispetto mese di gennaio 2018. L’Osservatorio Inps sul precariato conferma inoltre il boom delle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato (+98,6% sull’anno). Nel mese le assunzioni totali (comprese quelle a termine) da parte dei datori di lavoro privati sono state 603.680, con un calo del 14,9% rispetto a gennaio 2018.

Nel mese di gennaio 2019 risultano in lieve calo le conferme dei rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (-1,2%). In crescita risultano i contratti a tempo indeterminato, i contratti di apprendistato e i contratti di lavoro intermittente; in diminuzione invece i contratti di somministrazione, i contratti a tempo determinato e i contratti di lavoro stagionale.

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Stadio Roma, indagato per corruzione lʼassessore allo Sport Daniele Frongia

giovedì, Marzo 21st, 2019

L’assessore allo Sport di Roma, Daniele Frongia, è indagato dalla Procura per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Frongia, che ha anche ricoperto la carica di vicesindaco, è finito nel mirino delle autorità che hanno arrestato l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone e l’imprenditore Luca Parnasi che ora sono ai domiciliari. Il procedimento è stato avviato per una vicenda raccontata da Parnasi ai pm.

“Con il rispetto dovuto alla magistratura inquirente, avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia, confido nell’imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017“, ha affermato il braccio destro di Virginia Raggi commentando l’indagine.

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Le falle nella sicurezza: così il nigeriano era alla guida del bus

giovedì, Marzo 21st, 2019

Claudio Cartaldo

Qualcosa non ha funzionato, è evidente. La prima cosa che viene da chiedersi è: perché un senegalese con precedenti per guida in stato di ebrezza e abusi sessuali era alla al volante di un autobus carico di 51 ragazzini delle medie? La patente gli era stata sospesa dodici anni fa.

Ma soprattutto il suo casellario giudiziario parla di una condanna a un anno a causa di una denuncia per abusi a danni di minore. Di minore.

La società Autoguidovie, che gestisce il trasporto pubblico a Crema, sostiene di non essere mai stata a conoscenza dei precedenti penali di Ousseynou Sy. Secondo quanto scrive il Corriere, il certificato penale sarebbe stato richiesto sì, ma solo “al momento dell’assunzione, nel lontano 2004”. Poi non sarebbe stato più verificato. Ecco perché nessuno si è accorto di quella denuncia del 2011 per abusi o della guida in stato di ebrezza.

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La commovente lettera ai carabinieri eroi: “Orgogliosi dell’uniforme”

giovedì, Marzo 21st, 2019

Giuseppe De Lorenzo

Una lettera commovente. Vera. Dedicata ai quattrocarabinieri “eroi” che hanno salvato i 51 ragazzini a bordo del bus dato alle fiamme, lungo la Paullese, dal senegalese Osseynou Sy. Il loro intervento è stato fondamentale: come raccontato dal Giornale.it, hanno prima raggiunto il bus dopo la chiamata al 112 da parte di un alunno a bordo del pullman.

Poi sono stati speronati, sono scesi dalla gazzella “armi in pugno” e “a mani nude” hanno divelto il vetro posteriore del mezzo estraendo i bambini terrorizzati. Il senegalese agitava un accendino, teneva due studenti in ostaggio, aveva cosparso il bus di benzina. Poco dopo è divampato l’incendio. La lettera dei colleghi ai quattro carabinieri è stata pubblicata dall’account ufficiale dell’Arma.

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Quota 100, ad aprile pagate 25 mila pensioni

giovedì, Marzo 21st, 2019

di Enrico Marro

Sono circa 25 mila le pensioni con «quota 100» già liquidate dall’Inps e che verranno messe in pagamento ad aprile. Altrettante domande sono in lavorazione con decorrenza aprile, anche se i titolari prenderanno il primo assegno a maggio (ma con gli arretrati del mese precedente). In tutto, insomma, sono quasi 50mila le pensioni con «quota 100» che partiranno subito, su circa 100 mila domande presentate finora, alle quali si aggiungono quelle provenienti dal personale della scuola, che sono intorno a 45mila, e seguono un percorso diverso (le prime pensioni verranno pagate a settembre). Questi dati sono stati forniti ieri dalla direttrice generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, a margine della conferenza stampa per illustrare le Linee guida dell’Inps per le persone affette da sindrome di Williams, malattia genetica che colpisce un nato ogni 10mila e per la quale non sarà più necessaria la visita di richiamo una volta concesso l’assegno di accompagnamento. Alla conferenza stampa ha voluto partecipare il neo commissario straordinario dell’Inps, Pasquale Tridico, per sottolineare, con questa sua prima uscita pubblica, la volontà di «partire dagli ultimi, perché l’istituto non si occupa solo di previdenza ma anche di assistenza sociale». Tridico e Di Michele hanno anche detto che l’Inps ha necessità di assumere 8-900 medici legali. L’ultimo concorso si è svolto trent’anni fa e oggi all’Inps sono rimasti non più di 450 medici, per lo più in età avanzata. Per svolgere i compiti di accertamento delle invalidità l’istituto è quindi costretto a servirsi di circa 1.100 medici privati convenzionati più un altro migliaio per le visite fiscali di controllo.

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Governo, la Lega va all’incasso a spese del M5S

giovedì, Marzo 21st, 2019

di Massimo Franco

Governo, la Lega va all’incasso a spese del M5S

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Il saldo politico del caso Diciotti è nettamente sbilanciato a favore di Matteo Salvini, rispetto a Luigi Di Maio. Il capo della Lega è uscito indenne dalla discussione parlamentare sull’autorizzazione a procedere contro di lui per il sequestro dei migranti della nave. Il vicepremier dei Cinque Stelle, invece, ha potuto dimostrare di tenere in mano i gruppi parlamentari, docili nel dire «no» al processo a Salvini. Ma ha dovuto anche fronteggiare i primi contraccolpi della bufera giudiziaria che ha colpito i Cinque Stelle in Campidoglio. A far pesare la bilancia dalla parte di Salvini è stata anche la decisione presa ieri dalla magistratura siciliana: indagine sul capitano della «Mare Jonio», l’altra imbarcazione che dopo il sequestro della Guardia di Finanza ha fatto sbarcare quarantanove passeggeri; di fatto, quello che chiedeva il Carroccio. Così è passato in secondo piano il fatto che il ministro dell’Interno e vicepremier si sia sottratto al processo. A tenere banco è stato l’appoggio in Senato, ricevuto dai Cinque Stelle e dal premier Giuseppe Conte.

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Tor di Valle: famo sto carcere

giovedì, Marzo 21st, 2019

di Gianfrancesco Turano

Il primo commento sull’arresto di Marcello De Vito, presidente del consiglio comunale di Roma che avrebbe smazzettato per favorire lo stadio della Roma, non riguarda la pretesa di onestà (Honestah!1!) dei grillini. Solo un ebete può pensare che una sigla cambi l’antropologia e l’etologia italica rispetto alla cosa pubblica.

Nelle questioni di amministrazione politica l’italiano non è ladro, è cleptomane e dovrebbe godere dell’infermità mentale parziale o completa. Più che lo slogan tottiano “famo sto stadio”, bisognerebbe dire “famo sto carcere”, magari proprio a Tor di Valle.

Ma l’importanza dell’operazione “Congiunzione astrale” sembra altrove.

Fin dall’arresto di Luca Parnasi, questa specie di punching ball preso in mezzo fra interessi di banche (Unicredit), hedge-funder Usa assatanati di plusvalenze immobiliari (Pallotta) e presunti moralizzatori a cinque stelle (Raggi & co), la Procura di Roma aveva affermato con chiarezza che il progetto dello stadio non era a rischio e che il club non c’entrava nulla con l’inchiesta.

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Caso Diciotti e arresto De Vito, la soumission M5s a Salvini

giovedì, Marzo 21st, 2019

Dicono tutto “i volti dell’onestà” tirati, le parole imbarazzate, la logica che si fa intermittente, nel grande cortocircuito politico-morale tra lo scudo concesso a Salvini, in nome della ragion di governo, e l’espulsione di Marcello De Vito, perché “quel che conta è la reazione”, nell’ansia di urlare che la “diversità” non si è persa nelle manette scattate all’alba su un uomo forte del Movimento a Roma. E che, in questo caso, vale quella fiducia nella magistratura che sulla Diciotti invece non vale.

La sintesi, in questo giorno della vergogna per i Cinque Stelle, è in poche istantanee. A metà mattinata, ecco il povero Nicola Morra che attraversa la Sala Garibaldi al Senato, uno dei pochi cinque stelle che sfida l’imbarazzo, forse perché, da quelle parti, è un po’ una Cassandra inascoltata. Ma su questo torneremo tra un po’, sul suo “io l’avevo detto”. In Aula ha appena finito di parlare Michele Giarrusso. Proverbiale la sua prosa da azzeccacarbugli meridionale, pomposa, roboante, eccessiva come il gesto delle manette che, qualche tempo fa, riservò ai senatori del Pd, quando i genitori di Renzi finirono ai domiciliari: “Nessuno può dubitare – dice con enfasi – che il cuore della democrazia si sta confrontando con se stessa e con i propri limiti. Il Movimento voterà no con orgoglio”.

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