Archive for Marzo, 2019

Mattarella non ha il piano B. Se il governo cade, si vota

sabato, Marzo 9th, 2019

Massimiliano Scafi

Sorrisi, cordialità, tanti selfie nel Salone dei Corazzieri con le invitate per la festa dell’otto marzo.

Il governo balla parecchio, lunedì può cadere, ma Giuseppe Conte cerca di cancellare, quasi di esorcizzare il braccio di ferro violento sulla Tav che sta dilaniando la maggioranza: «Non ci sarà nessuna crisi, presidente, ne sono sicuro. Sarebbe assurdo». Sergio Mattarella non gli risponde. Forse pure lui la pensa così, spera che in qualche modo lo scontro rientri in fratta e si trovi una soluzione che riavvii i lavori salvando la faccia ai grillini. Anche perché al momento dal Quirinale un’alternativa non si vede: se i gialloverdi implodono, toccherà tornare al voto in primavera. Intanto però l’alta velocità deve ripartire. «Sono necessarie – avverte – delle politiche pubbliche volte ad ampliare la base occupazionale».

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Tav, Luigi Di Maio: “Non mi si può dire ci rivediamo lunedì”

venerdì, Marzo 8th, 2019

“Non si possono vincolare i soldi degli italiani se non si arriva prima a una decisione”. Lo ripete più volte Luigi Di Maio nel corso della conferenza stampa sulla Tav a Palazzo Chigi. Il vicepremier vuole che la discussione sul tema prosegua in queste ore e per tutto il weekend. Nessun rinvio a lunedì, come aveva sentenziato Matteo Salvini. Di Maio non nasconde il disappunto per le parole pronunciate poche ore prima dall’alleato di governo e si dice interdetto per il fatto che la Lega abbia messo in dubbio la tenuta del governo sul tema. Nelle sue parole anche una velata minaccia all’alleato di governo: “Mi rivolgo agli elettori della Lega. Se io avessi messo in discussione la legittima difesa, voi vi sareste arrabbiati”.

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E’ morto Pino Caruso, maschera siciliana e volto tv degli anni Settanta

venerdì, Marzo 8th, 2019

di MARIO DI CARO e MARTA OCCHIPINTI

Pino Caruso è morto ieri pomeriggio a 84 anni nella sua casa nei pressi Roma. Stava male da un po’ di tempo, dice la moglie, “ma se ne è andato sereno”. I funerali si svolgeranno domani.

Maschera siciliana di una comicità mai volgare, Pino Caruso fu un alfiere della palermitanità in televisione al cinema assieme a Franchi e Ingrassia e Lando Buzzanca. Negli anni Sessanta approdò in quella fucina di comicità che era il Bagaglino di Roma e negli anni Settanta diventa un volto della televisione, Rai ovviamente: nel 1979 al fianco di Ornella Vanoni con “Due di noi” poi nell’81 con Milva in “Palcoscenico”, regia di Antonello Falqui e l’anno dopo, 1982, fu il mattatore di “Che si beve stasera?”, su RaiDue.

Morto Pino Caruso, Pippo Baudo: “Era un intellettuale puro”

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Latte, c’è l’accordo sul prezzo: 74 centesimi al litro

venerdì, Marzo 8th, 2019

Sul prezzo del latte c’è l’accordo. Il tavolo convocato dal prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, ha chiuso un’intesa che prevede 74 centesimi al litro, contro i 72 su cui si erano arenati i tentativi di intesa nell’ultimo mese, con l’impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano.

Protesta del latte, dalla prima mungitura alle pulizie: un giorno da pastore in Sardegna

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Brexit, May va all’attacco: “Se bocciate il mio accordo potremmo non lasciare mai la Ue”

venerdì, Marzo 8th, 2019

LONDRA – Se martedi l’accordo per la Brexit sarà bociato di nuovo alla Camera dei Comuni “potremmo non lasciare mai la Ue”. È quanto ha detto Theresa May in un discorso pronunciato oggi a Grimsby, nel nordest del paese, parlando durante una visita a una fabbrica eolica ed esortando i deputati britannici a fare martedì prossimo “una scelta cruciale: se i deputati rifiuteranno l’accordo nulla sarà più certo – ha concluso – sarà un momento di crisi”.

“Approvatelo e il Regno Unito lascerà l’Unione Europea” ha detto il primo ministro britannico parlando dell’accordo da lei negoziato. “Se lo bocciate nessuno sa cosa accadrà. Potremmo non lasciare la Ue per diversi mesi. Potremmo lasciarla senza le tutele garantite dall’accordo. Potremmo non lasciarla per niente”. La premier ha poi annunciato che intende parlare al telefono con i leader della Ue questa sera e ancora nel fine settimana, ma non ha in programma di recarsi a Bruxelles per provare a ottenere concessioni dell’ultimo minuto sul suo piano, in vista, appunto, del voto di ratifica da parte del Parlamento, fissato per martedì. Una portavoce ha poi detto alla stampa chequesti colloqui sono in realtà già iniziati e che la premier ha già parlato con i suoi omologhi di Bulgaria, Danimarca e Portogallo. Aggiungendo che in questi colloqui May “sta facendo notare che è nell’interesse di entrambe le parti ottenere un accordo”.

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Il consulente del governo che ha bocciato la Torino-Lione: “Ha i più alti benefici delle opere Ue”

venerdì, Marzo 8th, 2019

paolo colonnello milano

C’è un documento della commissione Trasporti del parlamento europeo sull’impatto che potrebbe avere la Tav sui destini dell’Unione, che non lascia spazio a dubbi: il Trans European Transport Network, ovvero il sistema ferroviario che collegherà l’Italia al resto d’Europa, potrà avere risultati economici, ambientali e occupazionali senza precedenti. In particolare, il cosiddetto «corridoio mediterraneo» della Tav sarà in grado di generare i maggiori effetti occupazionali tra tutti i grandi progetti infrastrutturali europei in itinere.

La cosa singolare è che lo studio, un’analisi di costi e benefici svolto per l’Europarlamento che possiamo rivelare in anteprima, e che verrà presentato nei prossimi giorni a Bruxelles, è stato firmato, tra gli altri (un team di tedeschi e uno guidato dall’ex rettore della Bocconi, Carlo Secchi) anche da una società milanese, la Trt Trasporti e Territorio srl, società di consulenza specializzata in economia, pianificazione e modellistica dei trasporti, presieduta nientemeno che da Marco Ponti. Proprio lui, il consulente del governo che ha firmato il documento costi e benefici per il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, con il quale la Tav è stata irrimediabilmente bocciata. E che invece, nelle vesti di consulente europeo, con la società che presiede firma quasi contemporaneamente un altro documento in cui sostiene l’esatto opposto. Puoi essere il primo a saperlo. Scopri le nostre inchieste

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Caso Cucchi, il pm al processo: “I carabinieri avevano una relazione segreta precendente all’autopsia”

venerdì, Marzo 8th, 2019

Spunta anche una relazione medica del 30 ottobre 2009, finora tenuta segreta, che sarebbe stata realizzata prima dell’autopsia di Stefano Cucchi, di cui il Comando provinciale dei Carabinieri di Roma sarebbe stato a conoscenza.

E’ la novità emersa oggi in apertura di udienza al processo bis in corte d’Assise per la morte del geometra romano, avvenuta nell’ottobre del 2009 sul filone dei depistaggi. Nel documento secretato, ricostruisce il pm Giovanni Musaro’, veniva evidenziato che la lesivita’ delle ferite non consentiva di accertare le cause del decesso. Mentre nelle relazioni dell’Arma veniva esclusa la possibilita’ di un collegamento tra le fratture rilevate e il decesso del giovane avvenuta nello stesso giorno.

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Diciotti, ricatto M5S a Salvini: se si fa la Tav, vai a processo

venerdì, Marzo 8th, 2019

Bartolo Dall’Orto

Un avviso, ancora non diretto, ma fatto trapelare in queste ore di tensione nel governo.

La Tav rischia di mandare in crisi l’esecutivo di Conte: Salvini vuole completare l’opera ed è pronto ad “andare fino in fondo”; Di Maio gli dà dell'”irresponsabile” e tiene il punto sullo stop all’alta velocità.

Mai prima d’ora, al di là dei bisticci di secondo piano, Lega e M5S erano arrivano così ai ferri corti. Secondo il Messaggero, mercoledì notte – quando a Palazzo Chigi si è svolto il vertice senza risultati – Di Maio avrebbe confidato a Salvini che “se perdo questa partita non c’è più campionato”. Il leader della Lega è forte del “75% degli italiani che viole fare la Tav”, ma il M5S avrebbe già lanciato il suo avvertimento. Un monito che investe non solo il tema Torino-Lione, ma anche il caso Diciotti. A fine marzo il ministro dell’Interno dovrà affrontare il voto di Palazzo Madama sull’autorizzazione a procedere richiesta dal tribunale dei ministri di Catania. Se il M5S dovesse abbandonare Salvini, non è detto che il leghista non ne esca con le ossa rotte. Il vicepremier M5S lo avrebbe detto al collega direttamente: “Io non posso (fare la Tav, ndr), cade il governo e verrebbe giù il governo”. Secondo il Messaggero, che cita “qualcuno ai piani alti del Movimento!”, il riferimento è anche al caso Diciotti.

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I migranti vogliono il sussidio. In arrivo una pioggia di ricorsi

venerdì, Marzo 8th, 2019

Massimo Malpica

C’è una mina vagante che potrebbe deflagrare e sconvolgere i numeri e le stime che reggono il fragile equilibrio economico a sostegno del reddito di cittadinanza.

Mentre in due giorni sono già arrivate 92mila domande (76.165 agli sportelli, più 15.909 presentate on line), si prepara una pioggia di ricorsi da parte degli stranieri «non in regola» con i requisiti. Le virgolette sono d’obbligo perché proprio quei requisiti, riservati agli extracomunitari, sono in odore di incostituzionalità. Con buone ragioni, visto che i paletti previsti dal decreto finiscono per eliminare dalla platea dei potenziali beneficiari proprio i migranti più poveri, che di un aiuto economico più avrebbero bisogno. E se dunque il reddito di cittadinanza è una misura aperta anche agli stranieri, sembra discriminatorio il sistema di requisiti tagliato su misura per ridurre il numero degli aventi diritto.

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La fantasiosa dottrina Fico

venerdì, Marzo 8th, 2019

di ENRICO CISNETTO

All’inizio ci fu Adam Smith con la sua ‘Ricchezza delle Nazioni’. Poi arrivò John Maynard Keynes, quindi il Premio Nobel del 1971, Simon Kuznet. Il primo abbozzò il concetto di prodotto interno lordo, il secondo ci ha spiegato come farlo crescere, il terzo sviluppò il concetto, che tutto il mondo ha fatto proprio, di pil come misuratore della crescita. Oggi c’è Roberto Fico, a cui questo concetto appare astruso, e quindi sbagliato. “Grave errore considerare il pil come unico parametro del benessere”, dice il presidente della Camera. E fin qui si può anche convenire, basta aggiungere che è certamente il più importante. Invece, il novello economista aggiunge che “la prosperità dipende soprattutto dalla qualità della vita dei cittadini”, a sua volta “assicurata da attività e servizi non di mercato”.

E qui noi, poveretti abituati a far di conto, ci arrendiamo. Forse il sommo Fico pensa che dopo 243 anni dalla prima pubblicazione del tomo di Smith qualche concetto debba essere aggiornato. Ma sarebbe come dire agli studenti di Giurisprudenza di saltare l’esame di Istituzioni di Diritto Romano perché indica principi normativi vecchi di duemila anni. Non gli viene in mente che se a tutte le latitudini il pil nazionale e quello pro capite sono considerati da secoli lo strumento più efficace per misurare le condizioni di vita di paesi e persone, forse qualche ragione ci sarà? No, il neo-economista pentastellato vuole “indicatori più adeguati” per misurare “l’insicurezza delle persone”.

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