Archive for Marzo, 2019

Romano Prodi ed Enrico Letta, ritorno a casa

martedì, Marzo 5th, 2019

Si potrebbe dire “Sweet Home Pd”. Romano Prodi ed Enrico Letta commentano con entusiasmo la partecipazione ai gazebo dem e l’elezione a larga maggioranza di Nicola Zingaretti come nuovo segretario. Prodi, in un’intervista al Corriere della Sera, parla di “riscossa” e dice di sentirsi “quasi a casa”. Letta, in un’intervista alla Repubblica, annuncia la volontà, dopo 5 anni, di riprendere la tessera del partito.

Romano Prodi riparte dalla metafora della tenda, dice la sua “si è già molto riavvicinata”, ma non annuncia di voler riprendere la tessera del Pd. Chiede che segua “una linea di apertura e di inclusione”. Si dice “soddisfatto” delle primarie dem.

“Tra le persone che votavano ai gazebo ho avvertito la rinascita di uno spirito antico. Una riscossa psicologica inaspettata. Ritenevo che un’affluenza importante fosse indispensabile per dare forza al candidato vincente. E un’affluenza importante c’è stata. Le primarie sono la più grande manifestazione di democrazia nel nostro Paese, non i giochini calati dall’alto sulle piattaforme digitali”… “Un milione per me era già un grande traguardo. Non si possono fare paragoni con le altre primarie. Questi numeri contano perché servono a chiudere con il passato e, allo stesso tempo, danno la possibilità di aprire un nuovo capitolo”.

Rating 3.00 out of 5

‘Il nome della rosa’, la prima puntata è un successo social. Citazioni e confronti. E la gara fra Connery e Turturro

martedì, Marzo 5th, 2019

di ALESSANDRA VITALI

“Esiste un solo modo per combattere ignoranza e odio: usare la conoscenza per aiutare la razza umana”. La prima puntata di Il nome della rosa è iniziata da pochi minuti ma sui social per Guglielmo da Baskerville è già accoglienza da popstar. La conoscenza per combattere l’ignoranza e l’odio, parola di francescano e parola di Umberto Eco e per i telespettatori è subito salto nel passato, adolescenza o poco più, il 1980, l’uscita del libro mai dimenticato da chi lo ha letto. “Adso eravamo noi studenti e Guglielmo il prof che avremmo voluto avere”, twitta qualcuno mentre sul piccolo schermo prende corpo la storia delle storie.

John Turturro: “Sono stato fedele a Eco, per me lui è Guglielmo da Baskerville”

Rating 3.00 out of 5

A sinistra speranze (e illusioni)

martedì, Marzo 5th, 2019

di Antonio Polito

Dopo tanto cercare un «papa straniero», il Pd ha scelto il modello del «papa buono». Anzi, del parroco buono. La faccia paciosa e lo stile ecumenico di Nicola Zingaretti sono stati spesso dileggiati in un partito notoriamente non privo di squali. Ma alla fine il giovane della «cantera», il leader fatto in casa, Nicola il temporeggiatore, ha dimostrato di saper cogliere l’attimo, e non ha mancato il suo personale appuntamento con la storia. Per il Pd e per il centrosinistra la riuscita delle primarie, particolarmente nelle grandi città, è sicuramente una bella notizia: risolleva un mondo in palese crisi depressiva, che ci ha messo un anno a elaborare il lutto elettorale. Ma ciò che è successo nei gazebo domenica può cambiare anche la vicenda politica del Paese? Forse sì. E non solo per l’ovvia considerazione che un’opposizione in salute fa bene all’intero sistema democratico. Karl Popper diceva che l’essenza della democrazia non è decidere «chi deve governare», ma «come impedire che governanti cattivi o incompetenti facciano troppo danno». Perfino Andreotti, quando gli chiesero che cosa avrebbe fatto se avesse potuto disporre di un potere assoluto, senza opposizioni, rispose: «Sicuramente qualche sciocchezza». Ma un Pd che si alza dal lettino dello psicanalista e torna a camminare può avere effetti anche più concreti. Può, per esempio, competere con i Cinque Stelle per il secondo posto alle prossime elezioni europee.

Rating 3.00 out of 5

Pd, Zingaretti piace agli over 50 e sfonda tra chi si sente di sinistra

martedì, Marzo 5th, 2019

di Cesare Zapperi

Il neosegretario del Pd, Nicola Zingaretti (Ansa)

Il neosegretario del Pd, Nicola Zingaretti (Ansa) shadow 0 681

Il Partito democratico a trazione zingarettiana rispetto alla versione precedente guarda più a sinistra, cattura le attenzioni di fasce d’età non giovanissime (dai 50 anni in su) e in particolare dei pensionati, vede crescere l’interesse di laureati e diplomati. L’identikit esce dall’analisi sui risultati delle primarie dem realizzata dall’Istituto Ipsos per conto delCorriere della Sera. Il dato più rilevante, non del tutto sorprendente data la biografia politica del neosegretario, è l’orientamento di chi domenica si è presentato negli oltre 7 mila gazebo allestiti in tutta Italia.

Rating 3.00 out of 5

Salario minimo, da Di Maio appello a Zingaretti ma il Pd lo gela: “Voti la nostra proposta già depositata in Aula”

martedì, Marzo 5th, 2019
Salario minimo, da Di Maio appello a Zingaretti ma il Pd lo gela: "Voti la nostra proposta già depositata in Aula"

Dialogo. Sembra essere questa la parola d’ordine del M5s per il nuovo corso del Pd a guida Zingaretti. “A lui va il mio bocca al lupo. Il M5s porterà in Parlamento una misura che introduce ed estende il salario minimo a tutte le categorie di lavoratori. Una battaglia di tutti e sul tema mi auguro di vedere un’ampia convergenza parlamentare”, ha scritto Di Maio. “I processi politici non si fanno con le furbizie”, ha replicato il governatore del Lazio.

Rating 3.00 out of 5

Mafia e voto di scambio, blitz dei carabinieri: 25 arresti a Trapani

martedì, Marzo 5th, 2019

I carabinieri di Trapani hanno arrestato 25 persone per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e danneggiamento. Tra gli arrestati, oltre ai vertici del mandamento di Trapani e delle famiglia mafiose di Paceco e di Marsala, figurano anche esponenti politici locali, che secondo l’accusa si offrivano ai mafiosi come punti di riferimento: l’ex deputato regionale Pd Paolo Ruggirello e l’ex assessore di Trapani Ivana Inferrera.

Secondo gli inquirenti, i politici sono arrivati, in alcuni casi, addirittura ad affidare ai clan la gestione della campagna elettorale.

Rating 3.00 out of 5

L’happening antirazzista

lunedì, Marzo 4th, 2019

Alessandro Sallusti

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala porta in piazza oltre centomila persone per dire no al razzismo e si candida, più che a guidare il fronte pro immigrati, a guidare il Pd, cosa che per la sinistra non sarebbe poi così male.

Centomila persone in piazza a Milano fanno sicuramente un certo effetto, non lo neghiamo, se non fosse che manca il nemico. A sinistra non vogliono capirlo, ma l’Italia non è razzista e così ripetono lo stesso errore di sempre: «Contro i fascisti e contro i razzisti». Ma dove sono ‘sti «fascisti»? Se intendono gli aderenti a CasaPound e Forza Nuova, messi insieme fanno lo 0,8 dei consensi elettorali, un po’ pochino per scomodare folle oceaniche e lanciare allarmi come se la casa stesse bruciando (per tenere a bada le teste calde basta un buon controllo di polizia). Se Sala e amici si riferiscono pure a quei cretini che scrivono sui muri minacce razziste o insultano per strada e sui social uomini e donne di colore, le percentuali si riducono ulteriormente. E poi diciamolo, non è che a sinistra – tra centri sociali e nostalgici del comunismo e odiatori seriali – i cretini manchino.

Rating 3.00 out of 5

Tornado in Alabama. Almeno 23 i morti finora accertati

lunedì, Marzo 4th, 2019

Valentina Dardari

Un tornado si è abbattuto ieri, domenica 3 marzo, con una violenza inaudita sulla contea di Lee, nella parte orientale dello stato dell’Alabama.

Distrutte completamente le abitazioni che il tornado ha incontrato sulla sua folle corsa. Sradicati decine di alberi. Ancora diversi corpi sono seppelliti sotto le macerie e molti soccorritori stanno cercando di estrarli nel più breve periodo possibile. Una corsa contro il tempo per cercare di ritrovare qualcuno ancora in vita. Al momento le vittime accertate sarebbero 23, di cui due bambini. Ma il numero sembra purtroppo destinato a salire, come ha sottolineato Jay Jones, sceriffo della contea di Lee.

Rating 3.00 out of 5

Un anno dopo le elezioni M5s ha perso un voto su tre

lunedì, Marzo 4th, 2019

Renato Mannheimer

È passato esattamente un anno dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, i cui risultati sconvolsero lo scenario politico del nostro Paese. Una vera rivoluzione, i cui effetti sul piano della distribuzione degli eletti in Parlamento resero inizialmente assai problematica la formazione di una qualsiasi maggioranza di governo.

Per poi sfociare nella soluzione anomala, che vede la difficile cooperazione tra due forze politiche, il M5s e la Lega che si erano scontrate duramente durante la campagna elettorale e che sono tuttora, su molte questioni cruciali, decisamente distanti l’una dall’altra. Ma alla «rivoluzione» del 4 marzo ha fatto seguito un altro forte stravolgimento dei rapporti di forza tra i diversi partiti, che ha mutato nuovamente il quadro politico. Che oggi non è più rispecchiato dalla distribuzione della numerosità di rappresentanti dei diversi partiti presenti in Parlamento. Anzitutto perché nel corso di quest’anno, ma specialmente negli ultimi mesi, è fortemente declinato il consenso per ilM5s. Che è stato il grande vincitore delle elezioni dell’anno scorso.

Rating 3.00 out of 5

Emmanuel Macron da Fabio Fazio parla italiano e chiude le polemiche con l’Italia. “Il cuore oltre l’ostacolo”

lunedì, Marzo 4th, 2019

Emmanuel Macron intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” difende lo spirito europeo, l’asse con la Germania, la lotta ai nazionalismi e la Tav. Parlando delle ultime vicissitudini con l’Italia, liquida la questione sottolineando la necessità di andare avanti: “C’è stato un malinteso, ci sono state alcune affermazioni eccessive, ma queste peripezie non sono gravi, bisogna andare oltre. È questo di cui ho parlato con il presidente Mattarella, e per questo l’ho invitato in Francia”. E in italiano dice: “Con il cuore si può andare oltre gli ostacoli”.

“Perché c’è tutta questa paura, anche in Italia, che è sempre stata un paese aperto?”, dice a proposito dei migranti, “Perché gli arrivi dei migranti sono stati troppo consistenti, ed è mancata la solidarietà dell’Europa. C’è la stessa paura anche in Francia, e quindi siamo stretti tra apertura e chiusura. La soluzione è ripensare la nostra sovranità nel mondo, il nostro rapporto con l’Africa: i nostri destini sono legati, noi europei dobbiamo avere politiche comuni di stabilizzazione”.

Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.