Archive for Marzo 30th, 2019

Più di mille italiani intercettati su cellulare per errore da hacker di Stato

sabato, Marzo 30th, 2019

di ALESSANDRO LONGO

ROMA – Alcune centinaia di utenti italiani, forse oltre un migliaio, sono stati infettati per errore da un software pensato per intercettazioni di Stato, tramite una ventina di app inserite su Google Play Store. Lo spyware, il cui nome è Exodus, è stato scoperto dalla società no profit Security No Borders, in un’inchiesta fatta in collaborazione con la rivista Motherboard. A quanto si legge nel rapporto, come poi confermato da molti esperti a Repubblica, Exodus è usato dalle principali procure per intercettare criminali (le loro telefonate, registrare i suoni ambientali, copiare la rubrica, il registro telefonico, la posizione gps, le conversazioni Facebook e via di questo passo). Il problema è che per un errore nel codice questo software finiva per intercettare in modo indiscriminato chiunque scaricasse queste app con lo spyware, presenti liberamente sullo store di Google (prima che Big G le rimuovesse proprio nei giorni scorsi). Perlopiù si trattava di app (ovviamente all’apparenza normali) che si presentavano come strumenti per migliorare le prestazioni del cellulare oppure per ricevere offerte promozionali del proprio operatore e quindi esclusive per chi le installava

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Stiamo diventando un Paese di assistiti

sabato, Marzo 30th, 2019

Nicola Porro

Sono davvero molto interessanti le statistiche pubblicate dal Tesoro sulle tasse sul reddito pagate dagli italiani relative al 2017.

È la foto esatta del nostro contribuente. E dei rischi che corre. 41 milioni di italiani devono in qualche modo avere a che fare con commercialisti o consulenti fiscali per rendicontare ciò che si sono portati a casa: tra di loro lavoratori dipendenti, partite Iva e pensionati. Questi ultimi pagano le imposte, anche se si finge di ignorarlo. Ebbene, su questa vasta platea ci sono 13 milioni a zero Irpef, per due ordini di motivi. Il primo è che il loro reddito annuale non arriva agli 8.000 euro, il secondo è che grazie alle detrazioni riescono a non pagare nulla.

Primo piccolo insegnamento: ogni sistema fiscale ha delle soglie. Ai critici della soglia imposta per la flat tax a quota 65mila, segnalo dunque che una soglia del tipo o la va o la spacca esiste già. È bassa e, teoricamente, incentiva il piccolo nero. Siamo tutti disonesti o contabili? Può darsi, ma non è un buon motivo per applicare un’imposta su chi ha redditi così ridotti.

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Pensioni, quanti sono gli scrocconi che derubano l’Inps: come buttiamo dalla finestra 17,8 milioni di euro

sabato, Marzo 30th, 2019

di Sandro Iacometti

Non si tratta di un fenomeno residuale. Di un po’ di quattrini donati per generosità a chi ne ha bisogno. Sfogliando il bilancio dell’ Inps balza immediatamente agli occhi che il meccanismo dell’ assistenza (senza contare, tra l’ altro, tutte le forme di sostegno al reddito, i vari bonus e gli adeguamenti al minimo, che vengono classificati in maniera differente) non è una componente marginale, ma un vero e proprio pilastro del sistema previdenziale. Che succhia denaro come un’ idrovora.

Leggi anche: Pensioni, scatta il ricalcolo dell’Inps sugli assegni di aprile: chi incassa di meno

Bastano pochi numeri per rendere l’ idea. Le pensioni complessive in essere al 31 dicembre 2018, secondo i dati diffusi ieri dall’ istituto, sono 17,8 milioni. Di queste, ben 4 milioni sono prestazioni di carattere interamente assistenziale, ovvero non coperte da contributi versati. Si tratta del 22,2% del totale. E la percentuale diventa ancora più alta se consideriamo pure le pensioni di invalidità di natura previdenziale, che vengono erogate anche dopo soli 3 anni di contribuzione. In pratica, un assegno su quattro erogato ogni mese dall’ Inps non ha dietro alcun tipo di sostegno economico che non sia quello fornito dalla collettività.

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Gran Bretagna prima vittima del populismo

sabato, Marzo 30th, 2019

Alessandro Sallusti

La Gran Bretagna «sovranista» è nel pallone. Stare in Europa non è facile, ma uscirne evidentemente è assai più difficile e rischioso di quanto pensassero a cuor leggero i sudditi di Sua maestà la regina Elisabetta, che con una risicata maggioranza imposero la Brexit al Paese.

Il referendum è un’arma democratica a doppio taglio. Se da una parte permette al popolo di decidere il proprio destino, dall’altra esautora la classe dirigente politica, o meglio la inchioda a una decisione di pancia – com’è quella del popolo – che non necessariamente coincide con quella della testa e quindi con ciò che al popolo è più utile.

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Ius soli, la cittadinanza agli stranieri divide gli italiani. Ma la maggioranza dice sì per chi ha meriti speciali

sabato, Marzo 30th, 2019

di Nando Pagnoncelli

Ius soli, la cittadinanza agli stranieri divide gli italiani. Ma la maggioranza dice sì per chi ha meriti speciali

La vicenda dello scuolabus di Crema ha suscitato grande emozione nell’opinione pubblica e riportato d’attualità il tema del riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri residenti nel nostro Paese, rinfocolando contrapposizioni che avevano caratterizzato il dibattito politico un paio d’anni fa. La drammatica situazione si è conclusa positivamente grazie all’intervento di due ragazzi di origine straniera, Rami e Adam, che hanno avvertito le forze dell’ordine consentendo di salvare la vita di 51 persone messe in pericolo dal sequestratore del bus, anch’egli di origine straniera. La ribalta che i media hanno dato ai due protagonisti ha consentito di conoscere le loro vite, del tutto simili a quelle dei compagni di scuola italiani quanto ad abitudini, preferenze e sogni.

Trovate tutti i dati a fondo articolo

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I voti ottenuti e lo Stato di diritto

sabato, Marzo 30th, 2019

di Ferruccio de Bortoli

L’insofferenza verso le autorità indipendenti è il peccato mortale di ogni populismo. La dimostrazione plastica che lo Stato di diritto va stretto a chi vorrebbe trasformare il consenso in legittimità. In sintesi: nel fare ciò che si vuole. In virtù dei voti ottenuti. Quando andiamo alle urne eleggiamo un Parlamento e, indirettamente, un governo costituzionale. Non un dittatore democratico, ammesso che possa esistere. Nella maggioranza qualcuno deve essere caduto in questo equivoco.

Il capo dello Stato si è fatto giustamente interprete — nella lettera inviata ieri ai presidenti di Camera e Senato — delle preoccupazioni sul ruolo e l’indipendenza della Banca d’Italia oltre che sul funzionamento in generale del credito. Nel promulgare la legge che istituisce un’altra Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, Sergio Mattarella ricorda la «natura privata degli enti interessati». E mette in guardia dal pericolo che la Commissione stessa si sovrapponga, di fatto annullandole, alle autorità indipendenti, anche europee. E non solo alla Banca d’Italia che è parte dell’Eurosistema, la cui neutralità dai governi (anche dal più forte, ovvero la Germania) è garanzia di fiducia e credibilità della moneta unica.

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May ancora battuta. Su Londra l’incubo di una Brexit al buio

sabato, Marzo 30th, 2019

alessandra rizzo londra

Doveva essere l’«Indipendence Day», il giorno della liberazione dall’Unione europea; è stato il giorno del fallimento, ennesimo e forse definitivo, della strategia di Theresa May per la Brexit. Il Parlamento ha bocciato per la terza volta l’accordo di uscita negoziato dalla premier britannica con Bruxelles. Una decisione che getta il Regno Unito in una crisi ancora più profonda e che potrebbe portare ad un ulteriore rinvio della Brexit o addirittura ad elezioni anticipate, viste da molti come l’unico modo per superare l’impasse. Resta sul tavolo il rischio di uscita senza accordo il 12 aprile, il nuovo termine imposto dalla Ue.

Mentre i Comuni tenevano la riunione straordinaria per votare, di fronte al parlamento si sono riuniti migliaia di manifestanti per chiedere la «Brexit, adesso» e dire «bye bye alla Ue». Ma a quasi tre anni dal referendum, devono aspettare ancora. L’appello di May, non solo ai ribelli del suo partito, ma anche all’opposizione laburista, è rimasto inascoltato. «É l’ultima opportunità per garantire la Brexit», aveva detto. È finita 344 voti contrari contro 286, uno scarto di 58 deputati. Una sconfitta minore delle batoste precedenti, ma pur sempre sconfitta.

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Il giorno degli anarchici, negozi chiusi, tram fermi: “Lasciate l’auto a casa”

sabato, Marzo 30th, 2019

federico genta torino

La Juventus è impegnata all’Allianz Stadium contro l’Empoli. L’area intorno al parco del Valentino ospita gli atleti del Duathlon mentre Biennale Democrazia snocciola un cartellone di trentaquattro eventi. Il tutto mentre un nutrito gruppo di anarchici annuncia una sfilata non esattamente pacifica in giro per la città, anche ma non solo a ridosso del centro. Insomma, oggi gli ingredienti per un sabato particolarmente caotico ci sono tutti. Questo non significa che Torino sarà inaccessibile, con il centro blindato per evitare incidenti – tanto che ancora un incontro tra gli esercenti, la polizia municipale e Massimo Guerrini, presidente della Circoscrizione 1, ha rasserenato gli animi – ma non mancheranno le difficoltà negli altri quartieri.

Per dire: dalle parti di corso Palermo preferisce non aprire anche il benzinaio. E ai negozianti di San Salvario è stato consigliato di chiudere: «Dicono di non poter proteggere le nostre vetrine».

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Parte da Verona l’assalto alla legge 194: “L’aborto è omicidio”

sabato, Marzo 30th, 2019

davide lessi inviato a verona

«Benvenuti eroi della famiglia», recita la scritta all’ingresso. Ma di famiglie “tradizionali”, nella prima giornata del Congresso, se ne vedono ben poche. Bambini quasi nessuno. Al palazzo della Gran Guardia, quello che si affaccia su piazza Bra e l’Arena, c’è un via vai infinito di relatori dell’Est Europa, preti ucraini ortodossi, dichiarazioni, ospiti a sorpresa. Più che la festa delle famiglie sembra una fiera, patinata. Sorrisi, strette di mano, abbracci.

È un popolo che si ritrova. E vuole far sentire la sua voce. «Sì, l’aborto è un delitto», dice Elena Pisani, 36 anni e madre di due bimbi. È arrivata con il marito da Brescia e vuole denunciare «il vento abortista» che si respira nella sua città. «Viene inculcato alle ragazzine fin da piccole: non si insegna più l’amore, ma quale pillola prendere per evitare la gravidanza». Giovanna, 48 anni, imprenditrice e madre di tre ragazzi, rilancia: «II problema della 194 è che viene applicata solo in una parte, quella legata all’aborto. E non si tutela invece la vita del concepito». Un’altra Giovanna se ne va mano per mano con Daniele: sposati da 43 anni, hanno sei figli e professano la contraccezione naturale: «L’aborto resta una scelta, ma è da evitare. Non può essere l’unica».

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“Dritto e Rovescio”, Vittorio Feltri si alza e se ne va: “Ma andate a fare in c…”

sabato, Marzo 30th, 2019

“Me ne vado, andate tutti a fare in c…”. Così Vittorio Feltri, a “Dritto e Rovescio” dopo essere stato criticato per alcuni commenti sulla vicenda di Prato. Secondo il direttore di Libero la 31enne, che ha avuto un figlio dal 13enne a cui faceva ripetizioni di inglese, non avrebbe “stuprato” il minore. “Mi avete rotto i coglio..”, ha detto Feltri prima di interrompere il collegamento con il programma di Del Debbio. “Se mi fate una domanda dovete lasciarmi rispondere”, ha concluso il giornalista. 

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