Archive for Marzo, 2019

Revenge porn: cos’è e quanto è diffuso tra i più giovani

sabato, Marzo 30th, 2019

La tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite e anche le relazioni si stanno trasformando. Una delle conseguenze più evidenti della diffusa tendenza di condividere tutto, ma proprio tutto, online è il Sexting. Che, a sua volta, ha una preoccupante “deriva”: il Revenge porn. E non mancano casi in cui ciò avviene con finalità di estorsione: è la sextorsion. A peggiorare le cose, il fatto che alcune relazioni sessuali, oggi, possono nascere anche solo ed esclusivamente online. Un adolescente su 4, almeno una volta nella vita, ha scambiato immagini intime con un partner. Tra questi, uno su 7 è stato vittima di diffusione non autorizzata: i numeri del fenomeno.

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Europee, terza proiezione europarlamento: tiene blocco europeista, il Pd aggancia M5s

venerdì, Marzo 29th, 2019

Le forze europeiste tradizionali restano maggioranza, la destra sovranista conferma la sua avanzata soprattutto in Italia, mentre frena il gruppo Efdd di cui fa parte il M5S. A due mesi dalle elezioni europee di fine maggio, il Parlamento europeo pubblica la terza proiezione basata sui dati dei principali istituti di sondaggi europei e disegna lo scenario di quella che potrebbe essere la composizione della nuova assemblea.

Sul fronte italiano l’Eurocamera  certifica che la Lega si conferma primo partito, con il 32,2% dei voti e 27 seggi (sarebbe il secondo partito in Europa dopo i tedeschi della Cdu), mentre rispetto alle rilevazioni precedenti, il Pd, al 20,6%, riaggancia il Movimento cinque Stelle al 20,9%: entrambi porterebbero a Strasburgo 18 parlamentari. Forza Italia, al 9,5% con 8 seggi e Fratelli d’Italia al 4,5% con 4 seggi, sono le altre due forze politiche italiane che secondo le proiezioni superano lo sbarramento necessario per portare deputati all’Eurocamera. Resterebbero fuori +Europa con il 3% (ma non viene considerata l’eventuale alleanza con la lista Pizzarotti), Potere al popolo con l’1,9% e Articolo 1-Mdp con l’1,5%.

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Verona, al via il Congresso delle Famiglie. Scontro sulla legge sull’aborto

venerdì, Marzo 29th, 2019

Giorgia Baroncini

È iniziato in una Verona blindata la 13esima edizione del Congresso mondiale delle Famiglie. La manifestazione che si concluderà domenica, con una marcia del popolo del Family Day con pullman in arrivo da tutta Italia, si è aperta con un attacco diretto alla legge sull’aborto.

Come riporta Repubblica, a lanciare l’attacco è Massimo Gandofini, uno dei principali esponenti dei pro-life italiani, movimento cattolico ultraconservatore di Destra. “L’aborto è l’omicidio di un bambino in utero, e la legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli aiutano la maternità”.

Anche il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, si è espresso contro questa pratica. “La famiglia è l’opera d’arte di Dio. L’aborto è un omicidio, questo dice la Chiesa”, ha affermato.

La risposta della Lega

A ripondere alle accuse ci ha pensato subito la Lega . “La legge 194 non si tocca”, ha tuonato il governatore del Veneto Luca Zaia.

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Al peggio non c’è May fine

venerdì, Marzo 29th, 2019

Renato Zuccheri

Il Parlamento britannico vota contro l’accordo sulla Brexit proposto dal governo di Theresa May.

Westminster ha bocciato il piano May per la terza volta con 286 deputati favorevoli e 344 contrari. Per passare, l’accordo doveva ottenere 318 voti favorevoli.

La bocciatura da parte del parlamento di Londra rappresenta un colpo durissimo alla già fragile tenuta del governo May. Subito dopo il voto della Camera dei Comuni, il primo ministro ha detto di provare “profondo dispiacere” per la decisione con cui il Parlamento ha respinto di nuovo l’accordo di divorzio dall’Unione europea. E per la premier, ora vi saranno implicazioni “serie”. La premier ha poi detto che è “quasi certo che ora la Gran Bretagna dovrà partecipare alle elezioni europee”. Jeremy Corbyn, leader dell’opposizione laburista, ha ribadito la sua richiesta di dimissioni nei confronti della leader Tory e ha esortato di nuovo a indire elezioni anticipate e ha continuato: “La Camera è stata chiara, questo accordo deve cambiare”.

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Draghi: “È la Bce a gestire l’oro di Bankitalia”

venerdì, Marzo 29th, 2019

LUIGI GRASSIA

Parole chiarificatrici e (forse) definitive sulla titolarità dell’oro della Banca d’Italia arrivano da Mario Draghi: il presidente della Bce ha detto che l’istituzione di Francoforte ha il «pieno diritto» di gestire le riserve auree dei Paesi che hanno adottato l’euro come moneta. Draghi risponde così, per iscritto, in risposta all’interrogazione di due parlamentari europei (Marco Valli e Marco Zanni) sul tema «proprietà legale delle riserve auree degli Stati membri e competenze della Bce». Prima ancora, in Italia aveva sollevato la questione il presidente della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi (Lega).

DOCUMENTO La lettera di draghi

La mossa di Borghi, che aveva suscitato condensi da parte di altre personalità del centrodestra, era stata deplorata da una parte della politica e dei commentatori come un tentativo del governo di mettere le mani sulle riserve auree di Bankitalia (che sono fra le maggiori del mondo) per poterle spendere liberamente, magari anche solo per finanziare le spesa corrente; Borghi aveva invece sostenuto che si trattava di una questione di principio da chiarire. In effetti il dibattito non è stato inutile.

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Schiaffo del regime a Guaidó, revocata la carica di presidente del Parlamento

venerdì, Marzo 29th, 2019

marco bresolin, emiliano guanella strasburgo – san paolo

Il governo di Nicolas Maduro esce dall’angolo e lancia la controffensiva contro l’opposizione venezuelana, con una decisione che punta a mettere fuori gioco il suo avversario diretto, l’«altro presidente», Juan Guaidó. La «Contraloria general», una specie di Corte dei conti istituita dal chavismo, ha interdetto alla vita politica per 15 anni il presidente designato dal Parlamento, come risultato di un’inchiesta interna su presunti delitti di natura fiscale; gli si contesta di non aver dichiarato i suoi beni e di non poter giustificare i suoi viaggi all’estero. Gli Usa reagiscono: «Sentenza ridicola».

Maggioranza divisa

Intanto, da Washington, il vicepremier italiano, Luigi Di Maio, annuncia: «Il nostro governo non riconosce Maduro» e in Venezuela «si deve andare a elezioni libere il prima possibile». Poco prima, il Parlamento europeo aveva ribadito «il riconoscimento di Juan Guaidó come legittimo presidente a interim del Venezuela» e invitato i Paesi che non lo hanno ancora riconosciuto «a farlo con urgenza». Tra questi c’è anche l’Italia. Eppure, tra i 310 eurodeputati che hanno votato a favore del testo ci sono anche i parlamentari della Lega, che evidentemente hanno voluto mandare un messaggio al loro governo. Confermano il loro voto contrario, invece, gli alleati del M5S.

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Vivendi-Elliott, storia di un braccio di ferro lungo un anno per il controllo su Telecom

venerdì, Marzo 29th, 2019

di SARA BENNEWITZ

MILANO – Il 29 marzo va in onda a Rozzano il terzo e probabilmente ultimo round dello scontro tra il fondo americano attivista Elliott e il colosso francese dei media Vivendi per la conquista del consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Questo è l’epilogo di una saga fatta di discussioni e contrasti in seno al consiglio. Una storia che che prende il via alla fine del 2015: nel corso di un assemblea che doveva votare per la conversione delle azioni Tim risparmio in ordinarie, Vivendi – il gruppo che fa capo al finanziere bretone Vincent Bolloré – nominò quattro suoi rappresentanti in cda (portando il numero dei consiglieri da 15 a 19). Mentre metteva il primo piede dentro Telecom forte del 20% del capitale (oggi arrotondato al 23,94%), l’azienda francese consumava anche il primo atto di forza contro il mercato, astenendosi sulla conversione dei titoli risparmio e quindi bocciandola di fatto. Un’operazione che gli investitori – e la stessa Elliott – aspettano da oltre vent’anni.

Quando è iniziato lo scontro nel consiglio di Telecom Italia?

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Napoli, matrimonio trash tra il neomelodico Tony Colombo e vedova di clan Tina Rispoli. Il Comune insorge

venerdì, Marzo 29th, 2019

di ANNA LAURA DE ROSA e ALESSIO GEMMA

Una carrozza bianca trainata da quattro cavalli, giocolieri, trampoli e il fatidico sì in un castello. Tony Colombo si è sposato con la sua Tina Rispoli al Maschio Angioino. Lui è cantante neomelodico ultra noto, lei la vedova di un boss. La loro storia d’amore è raccontata minuto per minuto sui social network, seguitissima da migliaia di fan. Il matrimonio non è certo passato inosservato, ed è stato preceduto, il 25 marzo, da un addio al nubilato a sorpresa in piazza del Plebiscito, uno dei luoghi più belli d’Italia. Doveva essere un flash mob, invece è andato in scena un vero e proprio concerto con palco, candeline piroteciche, palloncini rossi e ospiti vip del piccolo schermo. Le immagini e i video del matrimonio sono già virali.

Napoli, il matrimonio di Tony Colombo al Maschio Angioino con trombettieri e Rolls Royce

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Pd, premio Donatello. La triste notte dei reduci

venerdì, Marzo 29th, 2019

Alessandro Gnocchi

Mercoledì scorso è andata in onda, su Raiuno, la cerimonia di consegna dei Premi David di Donatello alle eccellenze del cinema italiano.

Lo schema è più o meno quello degli Oscar ma Hollywood resta molto lontana. La serata è stata lunga e noiosa come un congresso del Partito democratico: che Pd voglia appunto dire anche Premio David? Dogman di Matteo Garrone ha fatto incetta delle statuette più importanti assegnate dalla giuria. Il pubblico ha invece scelto A casa tutti bene, la commedia (amara) di Gabriele Muccino, campione d’incassi. Gli ascolti sono stati modesti (15% di share) ma sufficienti per vincere una serata televisiva moscia. Lo show, si fa per dire, si è trascinato per due ore e mezzo interminabili. Nel frattempo, i social si scatenavano. In assenza di vero spettacolo, sono saltati all’occhio i difetti più evidenti: il conduttore Carlo Conti che non riesce ad arginare la logorrea di Muccino; Enrico Brignano accolto con sguardo schifato della platea; Roberto Benigni applaudito a stento prima dell’intervento del conduttore che chiede la standing ovation; l’intervista agghiacciante di Conti a Dario Argento (Conti, pimpante: «Quali sono le sue paure più grandi?». Argento, rassegnato: «Me lo chiedono tutti»); la carrellata di morti illustri dopo due ore circa di trasmissione per infliggere il colpo finale agli spettatori; i dieci minuti di palco della presidente e direttrice artistica Piera Detassis, il doppio di Uma Thurman. Non è mancato il momento «migranti» con citazione di Roberto Saviano e Diego Bianchi, i soli uomini di spettacolo della sinistra assenti in una sala affollata di «Serene Dandini».

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L’audace manovra per rottamare Fi e sposare i grillini

venerdì, Marzo 29th, 2019

Augusto Minzolini

Nel 1972 l’agenzia spaziale USA definì i target sul rapporto con gli extraterrestri. A parte i primi due, i più significativi erano quello di terzo tipo, cioè il contatto diretto, e il quarto, cioè il rapimento di un essere umano da parte di un UFO.

Ebbene, l’ipotesi che la Lega possa vincere da sola le prossime elezioni politiche, come qualcuno teorizza, magari raggiungendo il 35% in alleanza con Fratelli d’Italia, appartiene ad un’ipotesi del quarto tipo, cioè condizionata da diversi se, appunto come il marziano che prima di rapirti deve esistere. Certo la matematica, in via di principio, non lo esclude. Ma la disciplina scientifica che più si adatta alla politica è la fisica: per cui, per cominciare, se un pianeta cambia orbita gli altri corpi celesti, non fosse altro per le forze gravitazionali, non stanno fermi; così un’ipotesi del genere, cioè quella del 35% vincente, può realizzarsi solo per via di una congiuntura astrale di quelle che si verificano una volta ogni cento anni. Il dato empirico lo dimostra: nelle ultime elezioni il centro-destra, con l’attuale legge elettorale, pur raggiungendo quota 37,03% non ha vinto le elezioni. «Nemmeno con il 40% osserva Riccardo Molinari, numero uno della Lega in Piemonte puoi essere sicuro di vincere. La soglia di sicurezza è il 42%».

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