Archive for Marzo 13th, 2019

Le Borse non credono a una Brexit senza accordo, su anche Piazza Affari

mercoledì, Marzo 13th, 2019

di Eleonora Micheli e Stefania Arcudi

Le Borse europee chiudono positive sulla scommessa che il Parlamento britannico voterà questa sera contro una Brexit senza accordo, aprendo la strada per un rinvio dell’uscita dalla Ue. Milano si è accodata al coro, chiudendo a +0,57%, con Parigi +0,68%, Francoforte +0,42% e Madrid +0,37%, mentre Londra ha segnato +0,11%, in vista del voto di questa sera da parte del Parlamento inglese su un’uscita senza accordo della Gran Bretagna dall’Unione europea, dopo il nuovo schiaffo di ieri al deal firmato da Theresa May con Bruxelles. Oggi i parlamentari di Oltremanica probabilmente voteranno contro l’eventualità di un’uscita disordinata, mentre domani saranno nuovamente chiamati a decidere se richiedere all’Europa uno slittamento dei tempi di uscita rispetto alla data già fissata al 29 marzo. Lo spread è salito a 249 punti , nonostante sia andata bene l’asta dei Btp, con il Tesoro che ha collocato titoli per quasi 8 miliardi. Anche Wall Street segna guadagni modesti: Boeing, in forte calo nei giorni scorsi a causa del disastro aereo in Europa, recupera terreno, ma prevale l’incertezza, anche a causa della Brexit.

Passano per il momento in secondo piano le tensioni commerciali Usa-Cina, che continuano però a mettere sotto pressione gli industriali (sul FTSE MIBPrysmian -3,42% e Leonardo – Finmeccanica -0,99% tra le peggiori). A Piazza Affari a tenere banco sono state Salvatore Ferragamo (+6,94%), dopo i conti, e Juventus Fc (+17,42%) dopo la clamorosa vittoria in rimonta contro l’Atletico Madrid in Champions League, che consente al club bianconero di passare il turno e di incassare extra ricavi per almeno 16 milioni di euro. Banche poco mosse, complice uno spread in rialzo contenuto a 249 punti, contro i 247 della chiusura di ieri. Il rialzo del petrolio (+1,45% il Wti a maggio e +0,5% il Brent), dopo il calo a sorpresa delle scorte americane, dà sostegno ai titoli del comparto (a Milano Saipem, +2,39%, Eni +2,51% e Tenaris +2,97%).

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Le ingiustizie dei giudici

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Il peggior nemico della giustizia, troppo spesso, è chi al contrario dovrebbe far rispettare la legge. Un cortocircuito tutto italiano che riempie quotidianamente le pagine dei giornali e che rimette al centro l’esigenza di una riforma drastica dell’intero sistema giudiziario. Non basterebbe, infatti, spazzar via le depenalizzazioni volute da Matteo Renzi per risolvere un problema che è ormai mastodontico e che ha nomi e cognomi, ovvero quelli di magistrati che firmano sentenze assurde.

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Come è possibile, per esempio, che un pusher tunisino, beccato con chili di hashish, marijuana, coca ed ecstasy, sia stato subito liberato dopo aver dichiarato che spacciava “per necessità” avendo “perso il lavoro” e non sapendo come sbarcare il lunario? O come è possibile che la Corte di Appello di Ancona non abbia riconosciuto lo stupro di una ragazza perché questa “sembra un maschio”? O come è possibile che ad un assassino sia stata scontata la pena perché, a detta del magistrato, avrebbe “agito come reazione al comportamento” della vittima? Ognuno di questi giudici si difenderà garantendo di aver interpretato al meglio la legge. Ma chi ci difende da certe normative assurde o dal buonismo di certe toghe? Troppo spesso, infatti, le vittime rischiano di pagare (o di morire) due volte.

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Brasile, sparatoria in una scuola: 10 vittime, tra cui i due studenti che hanno aperto il fuoco

mercoledì, Marzo 13th, 2019

E’ salito a dieci il numero delle vittime della sparatoria avvenuta stamani nella scuola statale professor Raul Brasil, a Suzano, nella regione metropolitana di San Paolo: lo ha reso noto la radio locale Band News citando informazioni della polizia militare. Oltre agli otto morti comunicati inizialmente (cinque alunni, un impiegato e i due adolescenti assalitori, che si sono suicidati), altre due persone sarebbero decedute in seguito alle ferite dopo essere trasportate in ospedale. Diciassette, al momento, i feriti.

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Inps: 22% lavoratori ha retribuzioni sotto 9 euro lʼora

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Il 22% dei lavoratori dipendenti delle aziende private (sono esclusi gli operai agricoli e i domestici) ha una retribuzione oraria inferiore a 9 euro lordi, ovvero sotto la soglia individuata da uno dei disegni di legge sul salario minimo in discussione al Senato. Lo rivela l’Inps, sottolineando inoltre che il 9% dei lavoratori è al di sotto degli 8 euro orari lordi, mentre il 40% prende meno di 10 euro lordi l’ora. I dati sono contenuti in una memoria depositata in Commissione Lavoro al Senato.

“Attenzione ai domestici, sono tutti sotto 9 euro”Quasi tutti i livelli di inquadramento del lavoro domestico hanno un salario orario inferiore a 9 euro, rileva l’Inps in audizione alla Commissione lavoro del Senato sul salario minimo. L’istituto di previdenza chiede nell’eventuale introduzione di una soglia di salario minimo di tenere in considerazione “le oggettive caratteristiche del settore anche allo scopo di evitare il rischio di pericolose involuzioni che possono portare all’espansione del lavoro irregolare”. Tra il 2012 e il 2017, spiega l’Inps, il numero dei lavoratori regolari nel settore è diminuito del 15% passando da 1,01 milioni a 864.526 unità.

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Sblocca cantieri, pressing Lega: “Testo pronto, ora fare in fretta”

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Luca Romano

Matteo Salvini manda un messaggio chiaro al premier Conte.

Il ministro degli Interni rimette al centro del dibattito lo “sblocca cantieri” e va in pressing sul premier e sul Cdm per ottenere una approvazione rapida: “Per quanto mi riguarda è pronto. A me interessa che sia pronto, poi non convoco io il Consiglio dei ministri, basta che si faccia in fretta”. Il premier però ha chiesto più tempo su questo fronte e ha affermato: “Il dl sblocca cantieri non adrà in Cdm questa settimana”. Ma da fonti M5s di governo, come rirporta l’Adnkronos, arrova una indicazione chiara sulle tempistiche per il decreto: “Il timing è il seguente: venerdì incontro con le Regioni e poi, lunedì prossimo, il decreto ‘ sblocca cantieri’ dovrebbe approdare in Cdm per il via libera. Non vogliamo approvarlo – spiegano le stesse fonti – senza un passaggio con Regioni, Anci e Ance. Prima il confronto, poi il disco verde allo sblocca cantieri”.

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Il dito e la Luna

mercoledì, Marzo 13th, 2019

di ANDREA MARGELLETTI

Belt and Road Initiative. Tre parole che stanno rimbalzando sulle pagine dei giornali negli ultimi giorni, da quando, cioè, si è iniziato a parlare con più insistenza della possibilità che il governo italiano firmi un Memorandum of Understanding con la Cina per aderire al progetto lanciato dal Presidente Xi Jinping nel lontano 2013.

Sì, perché nonostante da noi si sia sollevata solo ora tanta sorpresa, in realtà sono ormai sei anni che a Pechino hanno pensato di proporre un nuovo modello di globalizzazione attraverso il rilancio della connettività, fisica, digitale e immateriale tra Asia, Africa ed Europa. L’iniziativa è ancora per lo più sulla carta, ma il Presidente Xi ne ha fatto il fiore all’occhiello della propria diplomazia, politica ed economica, convinto che l’appetibilità dei miliardi di dollari messi sul tavolo per la realizzazione del progetto potesse rivelarsi un comodo passe partout. 

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Il cardinale Pell condannato a 6 anni. “Abusi sessuali su due 13enni”

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Sydney (Australia), 13 marzo 2019 – Il cardinale George Pell è stato condannato a sei anni di carcere (ne rischiava 50) per aver commesso abusi sessuali su due ragazzini di 13 anni nel 1996. La notizia, trasmessa in diretta tv in Australia, è riportata con grande evidenza da tv e media internazionali. 
Il 77enne ex prefetto vaticano per l’Economia, in isolamento dopo il suo arresto, si dichiara innocente e ha fatto ricorso alla Corte d’appello che, come la Cassazione italiana, deciderà il 5 e 6 giugno se vi sono stati vizi di forma nel primo grado. Pell potrà chiedere la libertà su cauzione dopo tre anni e 8 mesi. 

 Tutti i guai del cardinale Pell – di Giovanni Panettiere

Le aggressioni risalgono a un periodo tra il 1996 e il 1997 e riguardarono due ragazzi che all’epoca avevano 13 anni. Pell è stato considerato colpevole di aver abusato sessualmente dei due giovanissimi coristi dopo aver celebrato messa nella cattedrale e di aver aggredito sessualmente una seconda volta uno dei due minori, due mesi dopo. Inoltre è colpevole di quattro casi di offesa al pudore.

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L’asse Italia-Cina spaventa: Europa e Usa ci isolano già

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Francesca Angeli

«Sia la Ue che gli Stati membri possono raggiungere i loro obiettivi rispetto alla Cina solo nella piena unità».

L’Europa, in ritardo, si accorge che nei rapporti con la Cina molti fra i paesi membri hanno preso una strada autonoma, indipendente dalle indicazione della Commissione ed ora che l’Italia sta per firmare il Memorandum d’intesa con la Cina sulla Belt and Road Initiative Bruxelles richiama i partner all’ordine e ricorda che questo documento verrà valutato dalla Commissione Europea «sulla stessa base» di quelli firmati da altri Paesi. A presentare le conclusioni sulla Cina il vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen, che ha ricordato che anche per la Belt and Road Initiative valgono le stesse norme che la Ue rispetta sulla concorrenza, sulla trasparenza e l’apertura delle gare d’appalto. Nella comunicazione approvata dal collegio dei commissari si ribadisce che «né l’Ue né alcuno dei suoi Stati membri possono raggiungere con efficacia i propri scopi con la Cina senza che ci sia una piena unità». Eppure sono già 13 i paesi che hanno sottoscritto un Memorandum: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. A gettare acqua sul fuoco il ministro dell’Economia, Giovanni Tria che parla di una tempesta in un bicchier d’acqua. «Si sta facendo credo una gran confusione sul Memorandum che non è un accordo», assicura.

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Il balletto dei paradossi e il conto da pagare

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Alessandro Sallusti

C’è un famoso rompicapo che recita: «Questa affermazione è falsa». Se la ritieni vera, vuole dire che stiamo parlando di un falso; se ti sembra falsa vuole dire che è vero il contenuto e quindi si ritorna al falso.

Non se ne esce, un po’ come per la Tav. Si fa o non si fa? I bandi sono partiti o no? A sentire Di Maio la risposta è più di un no, è un «mai più». A sentire Salvini è sì, certamente.

Entrambi festeggiano una loro vittoria politica sostenendo uno l’opposto dell’altro. Solo che a differenza del rompicapo di cui sopra, qui non stiamo parlando di giochi di parole e di paradossi filosofici ma di un buco nella montagna, di miliardi di euro che vanno e vengono, di occupazione e sviluppo. A pensarci bene, in tutto questo c’è della coerenza perché questo governo fin dalla sua gestazione è un paradosso, un rompicapo, e questo «paradossalmente» è la sua unica forza. Il collante tra Lega e Cinque Stelle non è «fare», ma «non fare» nulla che possa portare beneficio all’uno o all’altro, il tutto condito da una babele di dichiarazioni e proclami che c’è da perdere la testa a voler stargli appresso.

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Blutec, la Gdf arresta il presidente e lʼa.d. per lʼaffare Termini Imerese

mercoledì, Marzo 13th, 2019

Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, presidente del consiglio di amministrazione e a.d.della Blutec, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla guardia di finanza con l’accusa di malversazione ai danni dello Stato. Avrebbero distratto 16 milioni di euro, parte dei 21 milioni di euro ricevuti da Invitalia per il rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Emesso anche un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale.

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