Archive for Maggio, 2019

Borse in rosso. Piazza Affari -0,7%, spread a 286, vicina parità con Grecia

venerdì, Maggio 31st, 2019

di Eleonora Micheli

Venerdì di vendite sulle Borse europee, penalizzate da una serie di notizie negative. Il presidente americano, Donald Trump, ha fatto tremare gli investitori minacciando il Messico di introdurre severe tariffe se il Paese non impedirà gli ingressi illegali di migranti sul suolo americano. Il prossimo 10 giugno sarà introdotto il primo round di dazi al 5%. Inoltre l’attività manifatturiera in Cina è di nuovo scesa a maggio, risentendo della guerra commerciale con gli States. Infine, nel giorno in cui l’Italia deve rispondere ai rilievi di Bruxelles sull’evoluzione del debito del nostro Paese, l’Istat ha rivisto il dato sull’economia italiana, che nel primo trimestre del 2019 è calata su base annua dello 0,1%, come non succedeva dal 2013. I listini europei, comunque, sul finale hanno arginato i danni. Anche Milano ha chiuso in calo dello 0,73% dopo aver sfiorato un rosso del 2%. Anche lo spread, dopo essere salito al top di dicembre di 293 punti, ha chiuso a 286,3 punti, avvicinandosi a quello della Grecia. Intanto i rendimenti dei Btp con scadenza a cinque anni hanno superato quelli della Grecia. Come se non bastasse, oggi il petrolio ha accusato un pesante ribasso, portandosi sui livelli di marzo.

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Palamara: “Sono innocente, non ho mai ricevuto denaro”

venerdì, Maggio 31st, 2019

31 maggio 2019 ROMA – “Mi sono dichiarato totalmente estraneo alla infamante accusa di aver ricevuto 40.000 euro, si tratta di una ipotesi che la procura di Perugia ha voluto contestarmi in relazione alla quale ho fornito ogni elemento per dimostrare di non aver mai ricevuto somme di denaro”. E’ quanto ha riferito l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, indagato per corruzione, dopo essere stato interrogato (tra ieri e oggi) per la seconda volta alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Benedetto e Mariano Marzocchi Buratti e Michele Di Lembo.

Palamara ha aggiunto: “Ribadisco di non aver mai avuto rapporti con gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e soprattutto di non aver mai perorato il nominativo di Giancarlo Longo per la Procura di Gela, anche perché non solo non ero nella competente commissione quell’anno come è facilmente riscontrabile ma soprattutto perché a nessuno ho mai indicato tale nominativo. Oggi, nell’interesse della magistratura tutta voglio mandare un segnale distensivo poiché non mi riconosco in quanto pubblicato sui giornali, non avendo avuto mai l’intenzione di danneggiare nessun collega del mio ufficio e tantomeno l’aggiunto Paolo Ielo e di aver espresso giudizi e opinioni che sono stati captati nell’ambito di un’attività di intercettazione e che rappresentano esclusivamente momenti di tensione interna all’ufficio per la nomina dei vertici di Roma con la convinzione e la consapevolezza che ogni scelta avverrà senza alcuna interferenza da parte del Csm

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Tria risponde alla Ue «Risparmi su quota 100 e reddito di cittadinanza». Di Maio: «Non ne sappiamo nulla»

venerdì, Maggio 31st, 2019

«Il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022». Lo scrive il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata, come previsto entro oggi, alla lettera della Commissione europea con richiesta di chiarimenti sullo stato dei conti pubblici. In un altro passaggio della lettera le nuove politiche di welfare vengono esplicitate come reddito di cittadinanza e quota 100. Lo scontro con la commissione Ue

La lettera del ministro Tria a Bruxelles: il testo integrale

di Redazione Economia

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Spread, Italia supera Grecia sui 5 anni. Borse giù dopo minacce dazi Usa al Messico

venerdì, Maggio 31st, 2019

–di Flavia Carletti

Borse europee in netto ribasso anche se sopra i minimi toccati a fine mattina. Anche Wall Street ha imboccato con decisione la strada del ribasso penalizzata dai timori scatenati dopo che gli Stati Uniti hanno minacciato il Messico: o impedisce gli ingressi illegali di migranti su suolo americano o Washington dal 10 giugno imporrà dazi del 5% su tutti i beni importati dalla nazione dell’America centrale.

Torna a salire lo spread, ma soprattutto i BTp con scadenza a cinque anni rendono più di quelli della Grecia: 1,74 contro 1,68 per cento. Vengono giudicati dai mercati più rischiosi di quelli della Grecia. Si restringe anche la forbice tra i titoli decennali dei due Paesi, la scadenza più utilizzata per misurare il rischio Paese: stamane i tassi di mercato sui bond greci sono scesi al 2,92% contro il 2,74% dell’Italia. Il clamoroso sorpasso insomma non è lontano.

A Piazza Affari il Ftse Mib perde oltre un punto percentuale, dopo aver sfiorato un rosso del 2%, in linea con il Ftse All Share. Prevalgono le vendite anche a Parigi, dove il Cac40 lascia sul terreno oltre un punto percentuale, così come a Francoforte, zavorrata dalla performance negativa del comparto auto. Debole anche Londra.

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Un M5S umiliato ma costretto a continuare

venerdì, Maggio 31st, 2019

di Massimo Franco

La Rete grillina ha smentito il responso degli elettori, e il vicepremier dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio può sopravvivere alla sconfitta delle Europee. Steso un velo pietoso sui sospetti corposi che le votazioni online siano pilotate, rimane un Movimento diviso; e costretto a continuare per non sparire o quasi in caso di elezioni anticipate. Ma le forche caudine che Matteo Salvini sta piantando lasciano indovinare una strategia dell’umiliazione appena agli inizi. Tanto che non si capisce se il M5S reggerà senza spaccarsi. Lo smarcamento del presidente della Camera, Roberto Fico, è già un indizio. E sentire chiedere a Salvini «rispetto per i nostri ministri» tradisce una frustrazione strisciante. I grillini sembrano non rendersi conto che il capo del Carroccio già si sta muovendo da premier. Indica quali ministri dovranno essere nominati: a cominciare da quello per i rapporti con l’Ue, per passare alla Difesa e alle Infrastrutture. Chiede di stralciare il decreto Salva-Roma caro al M5S, e di sbloccare quello per far riaprire i cantieri. Accetta lui, in modo irrituale, le dimissioni del sottosegretario leghista Edoardo Rixi, condannato. Insomma, si muove come se già guidasse il governo. Dà per scontata la Tav. Parla di abbassamento delle tasse e di autonomia per le regioni del Nord: tutte misure indigeste al M5S.

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Bankitalia, Visco: «Italia più povera senza l’Ue». Allarme sul deficit: «Spread frena la crescita»

venerdì, Maggio 31st, 2019

di Fabrizio Massaro

L’economia italiana, insieme con quella europea, è in frenata a causa delle tensioni geopolitiche e della guerra commerciale Usa-Cina che ha provocato un rallentamento degli scambi mondiali. In questo contesto il governo deve evitare di scegliere la scorciatoia di aumentare il deficit, avverte il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali: «Limitarsi alla ricerca di un sollievo congiunturale mediante l’aumento del disavanzo pubblico può rivelarsi poco efficace, addirittura controproducente quando determini in peggioramento delle condizioni finanziarie e della fiducia della famiglie e delle imprese».

La manovra fiscale e i tagli alla spesa

Per Visco bisogna evitare il rischio della espansione restrittiva», da non sottovalutare, ovvero che «l’effetto espansivo si una manovra di bilancio può essere più che compensato da quello restrittivo all’aumento del costo dei finanziamenti per lo Stato e per l’economia». Non dà numeri, il governatore, dato che tra pochi giorni usciranno le previsioni della Bce. Ma il pil dell’area euro, secondo le principali istituzioni internazionali, dovrebbe essere di circa l’1% quest’anno è attorno all’1,5% nel 2020 anche se «non è trascurabile il rischio di un andamento meno favorevole». Per questo motivo bisogna contenere lo spread. «L’elevato rapporto tra debito pubblico e Pil rimane un vincolo stringente; per allentarlo non si può ritardare nel definire una strategia rigorosa e credibile per la sua riduzione nel medio termine».

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“Non fate dell’Europa un avversario”

venerdì, Maggio 31st, 2019

Caro governo e soprattutto caro Matteo Salvini, occhio a fare dell’Europa un avversario, a incolparla di un’economia che fatica, a pensare che senza saremo più ricchi perché è vero l’esatto contrario e cioè diventeremmo più poveri. E’ all’Europa di chi ne ha eretto le fondamenta, dell’euro, dell’Unione bancaria, insomma dell’Europa che non ha echi sovranisti, che Ignazio Visco invita ad aggrapparsi per non precipitare ancora più giù. Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia a palazzo Koch: il warning all’esecutivo è lanciato in modo chiaro. Con un allegato pesante, che smonta la giustificazione che l’esecutivo invierà proprio oggi a Bruxelles per rispondere alla lettera sui conti pubblici: il debito aumenterà, la crescita sarà “ben inferiore” a quella già modesta dell’anno scorso.

Visco non ha dubbi nel sottolineare, in più passaggi del suo intervento, che l’Italia ha tutto da perdere e proprio nulla da guadagnare se non sta nell’Europa conosciuta fino ad oggi. Lì deve stare e deve giocare un ruolo attivo, di primo piano. E chi, come Salvini (che il numero uno di via Nazionale non cita direttamente) usa parole e tattiche di sfondamento nei confronti di Bruxelles deve avere ben chiaro che “nell’oscurità le parole pesano il doppio”. Virgolette, in questo caso, non per citare le parole del governatore ma quelle che prende in prestito dallo scrittore Elias Canetti per descrivere le preoccupazioni e le tensioni che stanno animando gli investitori su mercati surriscaldati dallo spread in rialzo per il rischio Italia. Ancora citazione, per rafforzare il concetto. Questa volta tocca al filosofo Ludwig Wittgenstein: “Le parole sono azioni”.

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Matteo Salvini ovvero “Sentirsi Dio”

venerdì, Maggio 31st, 2019

Perché poi, in fondo, la politica risponde a logiche semplici. E c’è anche chi, in questa psicosi da voto anticipato, anzi immediato, riesce a rimanere freddo. Uno di questi è Stefano Buffagni, il grillino anomalo, abile decifratore del potere e dei suoi ingranaggi. Nel corso di una riunione con qualche collega ha fotografato così il momento, a chi gli chiedeva perché mai, in questa situazione, Salvini dovesse continuare a preferire il governo attuale al ritorno al voto: “Perché voi non avete visto Red Dragon. Vi ricordate quel che dice il poliziotto?”. Nel silenzio degli astanti ha proseguito: “Dice: perché mai non devi continuare a fare una cosa che ti fa sentire Dio?”.

Già, perché mai? E deve aver colto l’essenza del ragionamento, o semplicemente dell’indole di Salvini se i primi ad essere “stupiti da Matteo” sono i suoi. Non ce n’è uno solo che, in questi giorni, non lo abbia chiamato per suggerire di passare all’incasso ora. È sembrato un disco rotto: “Costringiamoli a rompere, andiamo al voto prima della finanziaria, perché sarà una manovra lacrime e sangue poi sarà difficile monetizzare in termini di consenso, se non cogliamo l’attimo quando ci ricapita un momento così”. Non è solo il solito Giorgetti, ma l’intero gruppo dirigente della Lega a pensarla così: Molteni, Zaia, Fontana, il capogruppo alla Camera Molinari, consapevoli però che il suggerimento resta un’opinione perché Salvini esce così rafforzato dal voto di domenica che, alla fine, “deciderà lui e basta, ed è giusto così visto dove ci ha portato”. Sono gli stessi che però, pur avendo smisurata fiducia del “fiuto” del Capitano, temono di rimanere “incastrati”. Più di uno pensa che “adesso o mai più, ora oppure se ne riparla tra quattro anni perché se facciamo la finanziaria non possiamo andare a votare con l’Iva aumentata”.

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Consenso truccato incapacità manifesta

lunedì, Maggio 6th, 2019

Alessandro Sallusti

Una volta i politici misuravano la propria forza con le tessere, il cui mercato nero era una delle cose più scandalose della Prima Repubblica.

Oggi ci si conta con «like» e «follower» sui social network, ma la musica non è cambiata. È una grande truffa, come lo era quella delle tessere. E la verità è che il «governo del cambiamento» ha cambiato la forma, ma non la sostanza del fare politica.

Semmai oggi tutto è più facile di ieri: per accumulare false tessere ci voleva anche talento e mestiere, mentre per comprare finti fan su Internet bastano i soldi. Ci sono società insospettabili che, sotto la voce «consulenza per l’immagine», sono in grado di farti diventare una star del web con poche migliaia di euro, e anche io ne so qualcosa (di recente hanno provato a vendermi cinquantamila follower).

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Toscani sposa la causa del Pd: firma manifesti per le europee

lunedì, Maggio 6th, 2019

Claudio Cartaldo

Dopo aver insultato Salvini e gli italiani, Oliviero Toscani sposa la causa del Pd.

O meglio quella del candidato indipendente del Partito democratico alle prossime elezioni europee, Antonio Calò. Il cittadino europeo dell’anno 2018, premiato per aver ospitato nella sua abitazione sei migranti richiedenti asilo, avrà dunque i manifesti elettorali firmati dal centro di ricerca creatica “Fabrica” diretta dal famoso fotografo.

Lo slogan della campagna, “La mia libertà inizia dove inizia la libertà degli altri”, è nato da una visione comune di un “mondo aperto” di Antonio Calò e Oliviero Toscani. I due si sono incrociati durante “Con-Fusione”, una 36 ore di evento che lo scorso aprile ha cercato di valorizzare migrazioni e migranti. Il manifesto elettorale di Calò vuole valorizzare il “messaggio dirmopente di un’Europa umana” e valorizzare ‘apertura, la fermezza, la determinazione a realizzarlo attraverso uno sguardo di accoglienza.

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