Archive for Giugno, 2019

Ponte di Genova, oggi la demolizione

venerdì, Giugno 28th, 2019

Occhi puntati su Genova per l’abbattimento con l’esplosivo di due pile del ponte Morandi. Oltre 3.500 le persone sfollate dall’area tra giovedì pomeriggio e le prime ore di venerdì. Schierati più di 400 uomini delle forze dell’ordine per la sicurezza della zona; viabilità bloccata, con forti disagi previsti in gran parte della Liguria. Ci vorranno sei secondi per fare cadere i due monconi, con l’esplosione di oltre una tonnellata di dinamite.

Ponte di Genova, oggi la demolizione
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Concorsi truccati, sospeso il rettore dell’Università di Catania

venerdì, Giugno 28th, 2019

catania

Il rettore dell’università di Catania è stato sospeso per ordine del tribunale a seguito di un’inchiesta sui concorsi truccati. Insieme a lui sono coinvolti altri nove docenti dell’ateneo siciliano in posizioni apicali all’interno dei dipartimenti. Secondo i magistrati i professori sarebbero responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e altro. Nel procedimento sono iscritti altri 40 docenti delle università di:

• Bologna

• Cagliari

• Catania

• Catanzaro

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“A Taranto priorità ai 15 mila posti a rischio”. “La trattativa è in corso, non interferire” Salvini e Di Maio litigano anche sull’Ilva

venerdì, Giugno 28th, 2019

paolo baroni roma

Anche l’ex Ilva, su cui da settembre pende un nuovo rischio chiusura, adesso fa litigare Di Maio e Salvini. Il ministro dell’Interno parla di prima mattina ai microfoni di Radioanch’io, quello dello Sviluppo ribatte diverse ore dopo dal salotto tv di Bruno Vespa. E tra i due vicepremier va in onda l’ennesimo cortocircuito. «Capisco e condivido le preoccupazioni ed ho chiesto al ministro Di Maio, che sta seguendo la faccenda, di avere ampia garanzia sul fatto che non si stia scherzando o mettendo a rischio 15 mila posti di lavoro tra Taranto, Genova e Novi Ligure. Perché la tutela dell’ambiente è fondamentale, ma in un momento come questo, dove il lavoro è una priorità bisogna fare il possibile per tutelarlo» ha spiegato Matteo Salvini. Che subito dopo ha twittato gli stessi concetti scatenando l’ira del collega di governo.

Una polemica lunga un giorno
Di Maio, di fronte all’ennesima invasione di campo, ovviamente non può restare zitto: «Il tema delle crisi aziendali è molto serio e si affronta con trattative molto serrate, in cui si mette in gioco sviluppo e tutela delle persone. Non si risolve con un tweet» . Poi il ministro dello Sviluppo fa partire il suo affondo: «Mi spiace che ieri sera ci sia stata una certa interferenza su una trattativa in corso. Se si dice che ha ragione ArcelorMittal si danneggia una trattativa». Passa qualche ora e Salvini, tentando di rimediare all’ennesimo strappo, frena un poco: «Sull’ex Ilva c’è un tavolo aperto tra ministero del Lavoro e azienda, non interferisco nel lavoro degli altri».

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Alitalia, Di Maio va contro Benetton: “Atlantia è decotta”. Il gruppo: vie legali

venerdì, Giugno 28th, 2019

nicola lillo roma

Il leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio si scaglia a Borse aperte contro la società Atlantia, mettendo una pietra tombale sull’ipotesi di ingresso della holding della famiglia Benetton in Alitalia. «Sulla questione di Atlantia se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell’azienda perderà valore in borsa. Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei. Atlantia è decotta, non può essere coinvolta».

Parole durissime che hanno fatto infuriare gli uomini alla guida della società che controlla Autostrade: «Le dichiarazioni odierne del vice presidente Di Maio perturbano l’andamento del titolo in Borsa», si legge in un comunicato (ieri -0,26%), «e determinano gravi danni reputazionali». Per questo motivo la società «si riserva di attivare ogni azione e iniziativa legale». Si attende dunque anche una reazione da parte della Consob, guidata da poche settimane da Paolo Savona. Di Maio rincara poi la dose: «I Benetton sono stati più veloci a minacciare azioni legali che a chiedere scusa ai familiari delle vittime».

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“Possibili soluzioni per l’Italia”. Ma sull’accordo l’Ue resta cauta

venerdì, Giugno 28th, 2019

MARCO BRESOLIN INVIATO A HELSINKI

«Noi continuiamo a lavorare per preparaci a tutti gli scenari». A Bruxelles non si fanno facili illusioni e preferiscono muoversi con i piedi di piombo. L’intesa di massima con il governo italiano per evitare la procedura è ormai a un passo e oggi potrebbe esserci già un primo via libera durante l’incontro tra Jean-Claude Juncker e Giuseppe Conte a Osaka. Nell’esecutivo di Roma c’è molto ottimismo e l’accordo viene dato ormai per fatto. Ma negli ambienti Ue prevale la cautela e il ragionamento fatto da diverse fonti si può sintetizzare con il classico «pagare moneta, vedere cammello».

C’è il timore di trovarsi sul tavolo l’ennesimo gioco di prestigio, per questo bisognerà verificare con attenzione che i conti quadrino con le regole Ue. Che offrono ampi margini di flessibilità alla Commissione, ma fino a un certo punto. Diversamente molti governi potrebbero sconfessare il lavoro dell’esecutivo Ue e Juncker, a fine mandato, non ha alcuna voglia di uscire di scena in questo modo. È per questo motivo che fonti Ue invitano alla cautela: per considerare la partita definitivamente chiusa bisognerà quantomeno attendere domenica. L’eventuale intesa che sarà siglata oggi dovrà poi ricevere il via libera (informale) degli altri capi di Stato e di governo, che si riuniranno proprio domenica sera a Bruxelles per il summit straordinario sulle nomine.

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La Capitana contro il Capitano: braccio di ferro Rackete-Salvini

mercoledì, Giugno 26th, 2019

Orlando Sacchelli

In questo afoso inizio d’estate lo scontro politico sui migranti si consuma tra due capitani.

La “capitana” della Sea Watch, Carola Rackete, e il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, detto (dai suoi) il “Capitano”. Con un tweet la Rackete ha lanciato il guanto di sfida: “Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”. E la ong spiega che “in 14 giorni nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati. La nostra Comandante non ha scelta”. Da parte sua Salvini ha replicato chiamando in causa il governo olandese: “È una provocazione e un atto ostile. L’Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l’Olanda (Sea Watch batte bandiera olandese, ndr) si faccia carico degli immigrati a bordo”.

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Migranti, la Sea Watch 3 è davanti al porto di Lampedusa” | Salvini: “Io non do nessuna autorizzazione”

mercoledì, Giugno 26th, 2019

Il capitano della Sea Watch 3, la nave ferma in mare da 14 giorni con 42 migranti a bordo, ha deciso di entrare nel porto di Lampedusa, nonostante il no del governo. “So cosa rischio – ha spiegato Carola Rackete – ma i naufraghi sono allo stremo”. Immediata la replica di Salvini: “Io non do nessuna autorizzazione, Germania e Olanda ne risponderanno”. La motovedetta della Gdf partita da Lampedusa ha intimato l’alt alla nave, che però non si è fermata e ora è davanti al porto di Lampedusa. L’attracco è previsto in serata.

  • 26 giu 17:26 Nave a tre miglia dalla costa La Sea Watch 3 si trova a circa 3 miglia dalla costa di Lampedusa. La nave della ong è stata affiancata da una motovedetta della guardia costiera.

16:47

Sea Watch, attracco previsto in serata

Dovrebbe attraccare a Lampedusa dopo le 20.30, appena sarà partito il traghetto diretto a Porto Empedocle, la nave Sea Watch 3 che, forzando il blocco della Finanza, è ormai davanti all’isola. L’unico approdo possibile, viste le dimensioni dell’imbarcazione, è il molo commerciale. Non è escluso, però, che i 42 migranti a bordo vengano prima trasferiti sulle motovedette della Capitaneria e portati a terra. 26 giu 16:34

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Europa cauta in vista del faccia a faccia Trump-Xi. A Piazza Affari male Atlantia

mercoledì, Giugno 26th, 2019

di Eleonora Micheli

Chiusura debole per Borse europee, mentre sale l’attesa per il G20 del Giappone che inizierà venerdì a Osaka e nel corso del quale è previsto un incontro tra il presidente Usa, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jiping. Oggi Trump è tornato evocare la possibilita’ di nuovi dazi contro la Repubblica Popolare in assenza di un accordo. Le tariffe, ha indicato il presidente, potrebbero però salire al 10% anziché del 25% come indicato in precedenza. Il presidente ha anche puntato l’indice contro il numero uno della Fed, Jerome Powell, che «non sta facendo un buon lavoro» visto che non abbassa i tassi di interesse americani per rendere competitivi gli States contro la Cina. «Ho il diritto di licenziarlo», ha sottolineato il presidente Usa. Parole che hanno alimentato il nervosismo dei mercati. Milano ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,34%, mentre lo spread si è portato in area 244,9 punti, in un giorno in cui il Tesoro ha fatto il pieno con l’asta Bot. Sono stati collocati con successo 6 miliardi di titoli di stato a sei mesi, con un rendimento in calo e negativo (pari al -0,063%).

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La Corte dei Conti mette in guardia sulla flat tax: “Riforma delle tasse è priorità ma non in deficit”

mercoledì, Giugno 26th, 2019

MILANO – La Corte dei Conti predica cautela sulla maxi sforbiciata fiscale che il governo intende mettere in atto con la prossima legge di Bilancio. “Mettere mano al riassetto delle tasse e dei tributi puo considerarsi una priorità. Un’operazione da portare avanti non in un clima emergenziale, ma attraverso ponderate ed equilibrate strategie di lungo respiro”, ha detto il Procuratore Generale della Corte dei conti, Alberto Avoli, durante la cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2018.

“No a shock fiscale in deficit”
Quindi il riferimento indiretto, senza citarla direttamente, alla flat tax con l’avvertimento che finanziare un’operazione di questo tipo soltanto con un aumento del deficit rischia di rivelarsi un boomerang, a causa degli effetti negativi che potrebbe avere  l’incremento del debito: “Alcuni economisti – ha proseguito – propongono addirittura misure radicali, chiamate a fini mediatici come shock fiscale, in realtà, una massiccia azione di decremento delle aliquote dell’imposizione diretta in favore di imponibili medio-bassi. L’idea non e nuova e certamente e asseverata da molti economisti. Tuttavia, resta il problema delle coperture sul breve termine, in mancanza delle quali il corrispondente aumento del debito potrebbe avere ripercussioni gravi, tali da annullare o ridurre molto i benefici della rimodulazione delle aliquote”. Per la Corte dei Conti, “nella gradualità degli interventi potrebbe forse trovarsi una giusta soluzione di equilibrio”.

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Whirlpool, Di Maio rassicura: “Nessuna chiusura, nessun disimpegno”

mercoledì, Giugno 26th, 2019

Il vicepremier, Luigi Di Maio, ha rassicurato sul futuro dello stabilimento Whirlpool di Napoli. “Nessuna chiusura, nessun disimpegno e la piena occupazione dei lavoratori coinvolti: sono i capisaldi che abbiamo ottenuto e sui quali possiamo ricostruire”, ha detto. Dopo l’incontro con l’azienda, le Regioni coinvolte e i rappresentanti sindacali, il ministro del Lavoro ha aggiunto che si è registrato “uno step decisivo per la situazione del sito”.

Positivo anche l’amministratore delegato di Whirlpool per l’Italia, Luigi Morgia, che ha commentato: “Abbiamo ribadito la strategicità dell’Italia e che investiremo 250 milioni. Abbiamo confermato come richiesto dal ministro Di Maio lo scorso incontro che non chiudiamo il sito di Napoli e che garantiremo l’occupazione”. 

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