Archive for Ottobre 10th, 2019

Congo, la più grande epidemia di morbillo al mondo: quattromila morti, il 90% bambini

giovedì, Ottobre 10th, 2019

Nella Repubblica Democratica del Congo si sono superati i quattromila morti a causa del morbillo, dei quali il 90% è rappresentato da bambini sotto i 5 anni. Sono oltre 200mila, invece, le persone colpite dal virus. Si tratta della “più grande epidemia al mondo di morbillo”. Lo denuncia l’Unicef, che sta vaccinando altre migliaia di bambini contro il virus e sta distribuendo farmaci salvavita nei centri sanitari.

Il numero di casi quest’anno è più che triplicato nel Paese rispetto al 2018. L’epidemia in Congo ha causato più morti dell’Ebola che, ad oggi, ha ucciso 2.143 persone. Da gennaio sono stati riportati 203.179 casi di morbillo in tutte le 26 province del Paese.

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Il reddito di cittadinanza ora va riparato

giovedì, Ottobre 10th, 2019

di Dario Di Vico

Il nuovo governo alle prese con la priorità rappresentata dalla legge di Bilancio non ha ancora affrontato un nodo che nel frattempo è venuto al pettine, non ha formulato un giudizio sullo stato di attuazione del reddito di cittadinanza. Parliamo di un provvedimento che ha poco più di un semestre di vita e che però ha già mostrato limiti strutturali e pecche organizzative che non possono essere trascurati. In almeno tre casi, poi, il reddito ha smentito le attese dei suoi stessi sostenitori: non è servito a sorreggere il Pil dell’anno in corso, non ha spinto gli inattivi a mobilitarsi e a far crescere la quota di chi cerca veramente lavoro e, soprattutto, non si è rivelato quella pietra miliare nella storia del welfare italiano che doveva essere nelle intenzioni di chi ne ha disegnato i contorni. La verità, assai prosaica, è che il reddito di cittadinanza via via che accumula giorni di vita non riesce a nascondere un difetto congenito: è stato varato in tutta fretta perché doveva servire a una grande operazione di comunicazione («l’abolizione della povertà» proclamata dall’allora vicepremier Luigi Di Maio) e subito dopo doveva farsi vento per soffiare nelle vele elettorali dei Cinque Stelle. Non è andata così, la nuova legge si è dimostrata uno strumento di captatio benevolentiae largamente imperfetto e al suo interno non è riuscita a celare alcune contraddizioni che ne hanno compromesso l’immagine.

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Germania, vietato distrarsi

giovedì, Ottobre 10th, 2019

di   Paolo Lepri

L’allarme è risuonato spesso, magari in sordina. Ora, invece, le urla venute
dai fedeli asserragliati dietro le porte sbarrate della sinagoga di Halle nel giorno dello Yom Kippur rimbombano con il frastuono di un terremoto anche nelle orecchie più lontane.Germania in autunno, Germania che si interroga ancora sulle sue malattie, ben sapendo – naturalmente – che il virus non ha confini e non ha solo passaporto tedesco.


Va detto che le istituzioni hanno fatto il loro dovere, in un Paese dove la memoria è stata sempre un monito. Rendiamone atto alla cancelliera Angela Merkel, al suo rappresentante speciale per la lotta all’antisemitismo, il diplomatico Felix Klein, agli uomini e alle donne che insegnano a non dimenticare. Ma è anche vero che le ombre oscure annidate nella società sono state spesso scambiate per qualcosa destinato a non materializzarsi, come generalmente fanno le ombre. In questo caso è accaduto il contrario. Hanno anzi impugnato le armi.

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Tasse, i pochi che pagano per tutti: sul 12% degli italiani pesa il 60% dell’Irpef

giovedì, Ottobre 10th, 2019

di Alberto Brambilla*

Tasse, il tema del momento

Per tutti coloro che nel nostro Paese affrontano il tema fiscale sulla base di studi e dati, sentire o leggere le affermazioni di molti esponenti politici, a volte anche ai massimi livelli di responsabilità e di alcune parti sociali, genera parecchio sconforto.
C’è chi si avventura a proporre riduzioni dei contributi sociali (la cosiddetta fiscalizzazione degli oneri sociali) dimenticandosi che la metà degli italiani già non li paga e che per 25 anni il Sud (tutto e fino al 1996) ha avuto lo «sgravio totale dei contributi» senza riuscire a creare mezzo punto percentuale in più di occupazione.
C’è chi punta più in alto proponendo percentuali rilevanti (15%) senza spiegare quanto costerà alla collettività o di quanto si ridurrà la pensione: un lavoratore dipendente versando il 33% di contributi sulla retribuzione annua lorda per un periodo di 35 anni, otterrà una pensione pari a circa il 72% dell’ultima retribuzione. Se paga 15 punti in meno (cioè solo il 18%) che pensione prenderà? Meno della metà.
E che dire di un lavoratore autonomo (artigiano, commerciante o imprenditore agricolo) che versando oggi il 24% si troverebbe a pagare meno del 14%, che pensione prenderà?

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