Archive for Ottobre, 2019

Pensione, cambia Quota 100: tre mesi d’attesa in più per lasciare il lavoro

sabato, Ottobre 12th, 2019

di Enrico Marro

Pensione, cambia Quota 100: tre mesi d'attesa in più per lasciare il lavoro

«Quota 100» sulle pensioni sarà confermata fino alla scadenza di fine 2021, come previsto dalla legge, ma chi utilizzerà questo canale per lasciare prima il lavoro (bastano 62 anni d’età e 38 di contributi) dovrà aspettare tre mesi in più prima di cominciare a prendere la pensione. È una delle ipotesi sulle quali lavorano i tecnici del governo in vista della prossima manovra di bilancio. Oggi le cosiddette «finestre» d’attesa tra la maturazione del diritto e la decorrenza della prestazione sono di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per i dipendenti pubblici. Con tre mesi in più le finestre diventerebbero rispettivamente di sei e nove mesi. Col risultato di risparmiare almeno 600 milioni nel 2020 e circa un miliardo a regime.

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Il Vaticano pronto a sostituire Giani, il capo della Gendarmeria

sabato, Ottobre 12th, 2019

di Fiorenza Sarzanini

Il Vaticano pronto a sostituire Giani, il capo della Gendarmeria

ROMA — La procedura è avviata, entro qualche settimana il capo della gendarmeria vaticana Domenico Giani potrebbe essere avvicendato. È l’epilogo clamoroso dell’indagine avviata sulle operazioni finanziarie da milioni di euro effettuate da alcuni uffici della segreteria di Stato. Ma è soprattutto l’ultimo atto di una guerra interna che va avanti da mesi e avrebbe convinto lo stesso papa Francesco sull’opportunità di un cambio ai vertici della struttura che si occupa di tutte le inchieste avviate dentro le mura. Ieri alcune indiscrezioni parlavano addirittura di dimissioni, in realtà si sta cercando una via d’uscita concordata con Giani che sarebbe destinato ad un altro incarico all’esterno della Santa Sede, forse in un organismo internazionale.

La foto e i divieti

Si torna dunque al 1° ottobre scorso quando la sala stampa vaticana dirama la notizia sugli accertamenti svolti su investimenti finanziari e immobiliari: «Questa mattina sono state eseguite, presso alcuni Uffici della I° Sezione della Segreteria di Stato e dell’Autorità di Informazione Finanziaria dello Stato, attività di acquisizione di documenti e apparati elettronici.

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Siria in fiamme

venerdì, Ottobre 11th, 2019
L’ultimo ricatto di Erdogan, la paralisi europea, gli schieramenti della guerra infinita – di Maria Serena Natale /CorriereTV
Con l’offensiva contro i combattenti curdi, la Turchia ha aperto un nuovo capitolo nella guerra di Siria cominciata nel 2011. Le alleanze regionali, gli interessi strategici, l’ultimo ricatto del presidente turco Erdogan all’Europa immobile mentre decine di migliaia di persone fuggono dagli scontri e gli Stati Uniti voltano le spalle alle milizie curde determinanti nella lotta ai fondamentalisti. Un Paese in macerie e una popolazione dispersa: quasi nove anni dopo lo scoppio del conflitto che ha incendiato il Medio Oriente e coinvolto le potenze occidentali, cosa resta della Siria?
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Iran, esplosione su una petroliera: «Colpita da un missile, è un attaco terroristico»

venerdì, Ottobre 11th, 2019

Un’esplosione si è verificata a bordo di una petroliera iraniana nel Mar Rosso, al largo della costa saudita. Lo riferisce l’agenzia iraniana Isna secondo sarebbero stati danneggiati due serbatoi e ci sarebbe stata una fuoriuscita di petrolio in mare. L’agenzia aggiunge che «gli esperti ritengono si tratti di un attacco terroristico» e che la compagnia petrolifera nazionale dell’Iran sostiene si sia trattato di un missile. Secondo le prime notizie, rilanciate anche dalla tv satellitare al-Jazeera, la petroliera della National Iranian Oil Company si trova a circa 60 miglia al largo di Gedda.

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Aperture Trump su Cina riaccendono Borse. A Piazza Affari (+1%) corre Unicredit

giovedì, Ottobre 10th, 2019

di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi

Le ultime da radiocor

Le Borse europee, timide nella prima parte della seduta in attesa di notizie sul fronte dazi, hanno accelerato in scia a Wall Street e hanno chiuso sui massimi di giornata dopo che il presidente americano Donald Trump ha smentito la stampa cinese e ha detto che incontrerà il vicepremier cinese Liu He venerdì alla Casa Bianca. «Grande giorno per i negoziati con la Cina. Loro vorrebbero un accordo, ma io? Incontro il vicepremier domani alla Casa Bianca», ha scritto Trump su Twitter. In precedenza il South China Morning Post aveva riportato indiscrezioni secondo cui la delegazione cinese sarebbe ripartita dagli Stati Uniti in anticipo sul programma prestabilito a causa di alcune divergenze sulla trattativa su cessione di tecnologia e know-how sensibili come presupposto per fare affari in Cina.
L’accelerata di industriali, banche e auto ha così messo le ali ai principali indici continentali: a Piazza Affari il FTSE MIB ha chiuso a +1,03%, Parigi a +1,27%, Francoforte a +0,58%, Madrid a +1,2% circa e Londra a +0,28%, più lenta a causa dei timori sulla Brexit.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Maxi rogo di rifiuti alla Bovisasca: condanne fino a 6 anni e mezzo, 2 milioni di euro di danni

giovedì, Ottobre 10th, 2019

Quattro persone sono state condannate a pene fino a 6 anni e 6 mesi di carcere per il traffico illecito di rifiuti stoccati e poi andati a fuoco, il 14 ottobre 2018, nel deposito di via Chiasserini, a Milano, con un maxi rogo che durò giorni, con odori acri che arrivarono fino in centro città. Lo hanno deciso i giudici dell’ottava penale del Tribunale, a seguito dell’inchiesta del pm Donata Costa. La pena più alta è stata inflitta ad Aldo Bosina, amministratore di fatto della Ipb Italia, società che gestiva il capannone.

Il risarcimento

Aldo Bosina e gli altri imputati condannati per il maxi rogo del deposito alla Bovisasca, dovranno anche risarcire il Comune di Milano e la Città Metropolitana. Lo hanno deciso i giudici che hanno condannato gli imputati a versare provvisionali immediatamente esecutive per oltre 1,5 milioni alla Città Metropolitana e di oltre 400 mila euro al Comune, parte civile col legale Marco Dal Toso. Stabilite confische anche per oltre 1 milione.

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Def, ok della Camera per soli 3 voti: malumori in maggioranza per le assenze

giovedì, Ottobre 10th, 2019

Ben quattordici “assenti non giustificati” tra le fila M5s, 5 in quelle del Pd, uno di LeU e uno di Italia Viva. E’ su questi deputati che si concentrano i malumori della maggioranza giallo-rossa, che ha retto per un pelo al voto sulla Nota di aggiornamento del Def. La votazione sullo scostamento di bilancio, infatti, prevedeva la maggioranza assoluta di 316 e i sì sono stati solo tre oltre la soglia. 

Dalla maggioranza hanno fatto notare che qualche assenza in più sarebbe costata molto cara alla maggioranza Pd-M5s-LeU-Iv. Secondo i tabulati, i deputati assenti nel M5s sono Niola Acunzo, Stefania Ascari, Emilio Carelli, Claudio Cominardi, Sebastiano Cubeddu, Rina De Lorenzo, Massimiliano De Toma, Caterina Licatini, Antonio Lombardo, Stefania Mammì, Nicola Provenza, Giulia Sarti, Rosa Alba Testamento, Simone Valenti.

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Giorgia Meloni, affare Copasir. Via libera al leghista Volpi in cambio di due governatori a Fratelli d’Italia

giovedì, Ottobre 10th, 2019

Una partita pesante e complessa, quella del Copasir. Alla fine la presidenza è andata a Raffaele Volpi, leghista, con Matteo Salvini che spunta una poltrona che può essere cruciale nei prossimi mesi, visto il caso Russiagate che rischia di travolgere il premier Giuseppe Conte (e che al Copasir dovrà, appunto, riferire). Il leghista era il favorito della vigilia, anche se Giorgia Meloni ha provato fino all’ultimo ad avanzare la candidatura di Fratelli d’Italia, con l’ex An Adolfo Urso. È servita una mediazione, con Salvini che ha strappato il via libera di FdI. 

Leggi anche: La Meloni rilancia la battaglia, Fdi presenta in Cassazione la legge sul presidenzialismo

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La famiglia italiana cacciata: “Se voi foste stati stranieri…”

giovedì, Ottobre 10th, 2019

Eugenia FioreFabio Franchini

“Se andiamo avanti così, qui di italiani non ne rimarrà nessuno”. Siamo nel cortile di una casa popolare a due passi da Piazza Abbiategrasso, a Milano.

Un grosso condominio gestito (male) da MM-Metropolitana Milanese, in stato di totale abbandono. Il palazzo cade a pezzi, ma il Comune aumenta gli affitti. I residenti si sentono presi in giro: sono esasperati dai disservizi e dall’essere trattati come cittadini invisibili. Un palazzone a “elle” abitato da italiani e stranieri, con quattro scale e una quarantina di appartamenti sfitti, vuoti. “

Dov’è l’emergenza abitativa di cui parlano tanto?”, si sfoga con noi un condomino. Quindi, ci si fa incontro Michela, una donna che viveva in quello stabile fino a qualche mese fa: “Ero irregolare, è vero, ma non per colpe tutte mie: vivevo qui con il mio ex marito e per anni non mi sono mai occupata di queste cose burocratiche, mi sono sempre fidato di lui, sbagliando. Ora però non è giusto che paghino i miei figli”.

Ci facciamo raccontare la sua storia: “Di fatto, sono stata cacciata, anche se non mi hanno fatto lo sgombero: ho lasciato l’alloggio di mia spontanea volontà, visto che l’ispettore di MM mi diceva che se non lo avessi fatto, avrebbero preso una denuncia anche i miei figli e dunque saremmo stati sgomberati. Allora ce ne siamo andati prima: non volevo pagassero colpe che non hanno”. È tanta la rabbia e sono tantissime le lacrime.

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Brexit, accordo destinato al fallimento. Ma oggi i britannici voterebbero contro l’uscita dall’Unione

giovedì, Ottobre 10th, 2019

dal nostro corrispondente ANTONELLO GUERRERA

LONDRA – “Il Regno Unito ora voterebbe nettamente contro la Brexit”. A dirlo è il più grande studio sondaggistico dal referendum del 2016, realizzato dall’istituto YouGov in esclusiva per l’Evening Standard che ha aggregato centinaia di sondaggi realizzati negli ultimi anni su base nazionale. Il risultato è che se nel 2017 il Leave era ancora avanti, oggi non è più così. Da luglio di quell’anno soltanto 7 sondaggi su 226 hanno segnalato che il Leave era ancora in vantaggio nelle intenzioni di voto del popolo britannico. E più si va avanti negli anni, più aumenta progressivamente il consenso per la permanenza in Ue. Fino al 2019: quest’anno solo un sondaggio su 72 ha dato la Brexit in vantaggio, e a inizio anno. Da allora, nemmeno uno. Non era mai successo prima. Secondo YouGov è il segnale che il sentimento dei britannici è cambiato e di molto.

Ma un secondo referendum è al momento improbabile. Come ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ieri dopo un infruttuoso, anzi disastroso incontro con il premier Boris Johnson, “ora sono due gli scenari più probabili: un ennesimo rinvio o il No Deal” cioè la Brexit senza accordo, potenzialmente catastrofica. I negoziati sono ufficialmente a un punto morto e anche l’incontro di domani tra il ministro della Brexit Stephen Barclay e il caponegoziatore Ue Michel Barnier molto difficilmente produrrà qualcosa di buono, come confermano fonti di Downing Street che definiscono il “meeting di routine e che difficilmente produrrà svolte”. Il Guardian scrive di rinvio offerto dall’Ue fino alla prossima estate ma è il governo britannico che deve chiedere ufficialmente un’estensione. Fino a quel momento, qualsiasi offerta dell’Europa è irrilevante.

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