Archive for Ottobre, 2019

Ergastolo ostativo, Consulta: “E’ incostituzionale. Permessi anche a chi non collabora con la giustizia”. I mafiosi festeggiano (di nuovo)

giovedì, Ottobre 24th, 2019

di Giuseppe Pipitone

Può un ergastolano avere benefici carcerari senza prima collaborare con la magistratura? Si, può. Può avere permessi premio senza raccontare chi sono i complici dei suoi delitti? Sì, può farlo. In caso contrario si violerebbe la Costituzione. A stabilirlo è stata la Consulta che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’ergastolo ostativo. Dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, anche i giudici italiani bocciano l’articolo 4 bis, comma 1 dell’Ordinamento penitenziario. Una decisione storica che va a colpire duramente la lotta antimafia nel nostro Paese: come già nelle scorse settimane, festeggiano mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti che d’ora in poi potranno ricorrere contro il 4 bis.

“La Corte – si legge nella nota ufficiale – ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo nella parte in cui non prevede la concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia, anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere sia l’attualità della partecipazione all’associazione criminale sia, più in generale, il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata. Sempre che, ovviamente, il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo“. In questo caso, la Corte – pronunciandosi nei limiti della richiesta dei giudici che hanno sollevato la questione – ha quindi sottratto la concessione del solo permesso premio alla generale applicazione del meccanismo “ostativo” (secondo cui i condannati per i reati previsti dall’articolo 4 bis che dopo la condanna non collaborano con la giustizia non possono accedere ai benefici previsti dall’Ordinamento penitenziario per la generalità dei detenuti).

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Manovra: bonus bebè con la carta bimbi da 400 euro e 3 miliardi per il «bonus Befana»

giovedì, Ottobre 24th, 2019

di Mario Sensini

Una manovra «responsabilmente espansiva», e basata su stime molto prudenziali sia per il gettito della lotta all’evasione, sia per l’impatto sulla crescita atteso dalle altre misure, tra le quali spunta anche la mini rivalutazione delle pensioni tra 1.500 e 2 mila euro al mese. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, risponde così alla Commissione Ue che chiede lumi sul deficit strutturale e la spesa pubblica programmata nel 2020 a un livello più alto di quello concordato, e di un debito pubblico fuori linea. «Noi riduciamo il debito pubblico, ma lo facciamo attraverso un percorso più morbido, perché deve essere sostenibile sul piano economico» ha detto ieri Gualtieri. Con una congiuntura fragile come quella attuale, dove prevalgono i rischi di un peggioramento, e con una crescita dell’economia interna molto debole, anche se ieri l’Ufficio di Bilancio ha migliorato la sua previsione per il 2019, indicando un aumento del Prodotto interno lordo dello 0,2%, una manovra restrittiva come quella chiesta dalla Ue sarebbe controproducente.

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Pagare meno, pagare tutti

giovedì, Ottobre 24th, 2019

di   Massimo Gramellini

«Perché lo Stato non abbassa le tasse e punisce chi a quel punto si ostina a non pagarle?» mi ha chiesto un arguto economista di seconda media durante una chiacchierata nella sua scuola. Già, perché? La sinistra batte la grancassa sulle manette agli evasori — tutti accomunati in un’unica categoria di mascalzoni — ma non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di ridurre la pressione fiscale, imponendo una cura dimagrante all’amministrazione pubblica. Il taglio degli sprechi è talmente un tabù che nel dibattito politico non esiste una parola italiana per definirlo. Se ne usano due inglesi, «spending review», guardandosi bene dal metterle in pratica. E la destra? La destra, cioè Berlusconi e adesso Salvini, i tagli li ha sempre sventolati in campagna elettorale, ma quando è stata al governo non li ha mai praticati, dandone la colpa agli alleati statalisti e subordinando il mantenimento della promessa alla conquista del 51%, i famosi «pieni poteri». Ciao core, come si dice a Roma.

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Governo, Renzi: “Non voglio staccare la spina, durerà fino a 2023”

giovedì, Ottobre 24th, 2019

“Neanche per sogno. La spina l’ho attaccata io, perché dovrei staccarla? Abbiamo fatto questo governo due mesi fa per evitare l’uscita dell’Italia dall’euro, che senso ha farlo cadere oggi?”. Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi, sottolineando che “la legislatura durerà fino al 2023 e questo Parlamento eleggerà il successore di Mattarella”. 

“Io non credo al gossip, credo alla politica. Senza di noi questo governo non sarebbe neppure nato. E il governo deve lavorare, non inseguire fantasmi. Poi se qualcuno vuole andare a votare, lo dica apertamente. Io non voglio”, aggiunge quindi il leader di Italia Viva intervistato dal Corriere della Sera.

Legge di Bilancio è fondamentale, normale che si discuta” – E sulle polemiche interne all’esecutivo Renzi spiega: “La legge di Bilancio è la più importante legge dello Stato. Normale si discuta. Nel 2018 il Parlamento ha ricevuto un testo dal governo senza poter emendare alcunché. È stata una pagina vergognosa nella vita parlamentare stigmatizzata da tutte le istituzioni, a cominciare dal presidente della Repubblica. Ce ne siamo già dimenticati? Quest’anno la musica è cambiata. E il Parlamento potrà migliorare il testo del governo. Nessuno ha “i pieni poteri” in Italia, fortunatamente. Se uno fa proposte sulla legge di Bilancio fa politica, non ricatti: le idee non sono ultimatum”.

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Europa appesa alla Brexit, a Piazza Affari torna protagonista il risiko bancario

mercoledì, Ottobre 23rd, 2019

di Eleonora Micheli e Cheo Condina

Le ultime da radiocor

Altra seduta contrastata per le Borse europee, appese al caos della Brexit con il Parlamento britannico che ha bocciato la mozione per velocizzare l’approvazione dell’accordo entro fine mese. Con Wall Street che viaggia in territorio positivo, le Borse chiudono così la giornata attorno alla parità: la migliore è Londra, favorita dal calo della sterlina (0,863 contro euro da 0,86 di ieri), e la peggiore è Milano (-0,6%), scossa dal terremoto giudiziario su Bio-On con il titolo della società dell’Aim che non ha mai fatto prezzo segnando tuttavia un ribasso teorico del 50%.

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La Consulta apre a permessi premio anche per chi sconta l’ergastolo ostativo

mercoledì, Ottobre 23rd, 2019

La mancata collaborazione con la giustizia non impedisce i permessi premio per chi è sottoposto all‘ergastolo ostativo, purché ci siano elementi che escludono collegamenti con la criminalità organizzata. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, precisando che la presunzione di “pericolosità sociale” del detenuto non collaborante non è più assoluta ma diventa relativa e può essere superata dalla valutazione del magistrato di sorveglianza.

La Corte ha in particolare dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 bis, comma 1, dell’Ordinamento penitenziario nella parte in cui non prevede la concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia, anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere sia l’attualità della partecipazione all’associazione criminale sia, più in generale, il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata. Sempre che, ovviamente, il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo.

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Bio-on, blitz della Finanza nella start-up di Marco Astorri: arrestati manager e sequestri per 15o milioni

mercoledì, Ottobre 23rd, 2019

di Ferruccio Pinotti

Bio-on, blitz della Finanza nella  start-up di Marco Astorri: arrestati manager e sequestri per 15o milioni

Marco Astorri, presidente della Bio-on, quotata in Borsa

False comunicazioni sociali da parte di una società quotata e manipolazione del mercato: sono le accuse nei confronti dei vertici di una importante società bolognese quotata in Borsa e operante nel settore delle bioplastiche. Un tornado quello che stamattina all’alba ha travolto la “Bio-on”, società con sede a Bologna. Il gruppo, che concede in licenza e produce bioplastiche innovative, è stato da fine luglio al centro di un caso, da quando cioè è stato oggetto di un report del fondo speculativo Quintessential, che aveva messo in dubbio la trasparenza dei bilanci e le capacità produttive dello stabilimento di Castel San Pietro Terme.

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Reddito di cittadinanza, la ministra Catalfo firma il decreto: progetti utili alla comunità per i percettori

mercoledì, Ottobre 23rd, 2019

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo ha firmato il decreto ministeriale, concertato con i Comuni, che definisce l’attivazione dei lavori di pubblica utilità che i beneficiari di Reddito di cittadinanza dovranno effettuare presso il Comune di residenza.  “E’ un atto importante nel percorso di costruzione di un moderno sistema di welfare state che rinsalda il patto tra Stato e cittadino”, ha scritto la ministra su Facebook.

Con questo atto i Comuni interessati avranno la possibilità di avviare la progettazione e definire le attività che i beneficiari del Reddito andranno a svolgere. Il Comune è quindi il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo settore o di altri enti pubblici. I Puc possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, contribuendo “alla costruzione di una comunità migliore“.

Il decreto delinea inoltre i confini delle attività che possono essere realizzate: i percettori di Reddito, infatti, “non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale”; “non possono altresì ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro”.

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Gb, trovati 39 corpi in un container: un arresto

mercoledì, Ottobre 23rd, 2019

Trentanove corpi senza vita sono stati trovati stipati nel container di un camion in una zona industriale nell‘Essex, nel sud-est dell’Inghilterra. Tra le vittime anche un adolescente. Lo scrive la Bbc, aggiungendo che il conducente del tir, un 25enne nordirlandese, è stato arrestato. Secondo le autorità il camion proveniva dalla Bulgaria.

Nel mezzo sono stati ritrovati i corpi di 38 adulti e un adolescente. La polizia è stata allertata dal personale di un’ambulanza poco dopo la mezzanotte. Il camionista “rimane sotto custodia della polizia mentre le nostre indagini continuano”, hanno riferito le forze dell’ordine.

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Manovra 2020, partiti all’assalto. Conte teme imboscate

mercoledì, Ottobre 23rd, 2019

di ANTONELLA COPPARI

Roma, 23 ottobre 2019 – Conte non ci sta a far la parte dello sconfitto. Il giorno dopo la ritirata strategica sul tetto al contanti e i pagamenti con le carte imposta da Di Maio e compagni, l’avvocato degli italiani rifiuta di darsi per vinto e assicura che tutto è sotto il suo controllo. Sì, va bene qualcosa è stato concesso ma sul carcere per i grandi evasori, fiore all’occhiello per i grillini, “c’è unità d’intenti” e, in ogni caso, la sostanza resta quella che aveva deciso lui: con questa manovra vengono gettate le basi per la “modernizzazione” del Paese. Nessun ricatto degli alleati: anzi, ben venga la discussione con le forze di maggioranza, che serve a raccogliere sensibilità diverse, senza però deragliare: “Non temo il confronto parlamentare – avverte – ma la manovra non può essere stravolta”.

Manovra 2020, mancano risorse: si stringe sulla Web tax

Naturalmentele cose non sono né così semplici né così facili: tanto per cominciare lunedì notte a Palazzo Chigi non è stato firmato un accordo di pace bensì una tregua. È vero che sui tre punti reclamati dal leader M5s un’intesa è stata trovata ma non priva di spine: la prigione per chi froda il fisco ci sarà ma tra i 5 Stelle che vogliono inserire tutte le norme nel decreto legge fiscale e il Pd che preferirebbe una legge meno propagandista e più meditata permane la distanza.

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