Tokyo, 22 ottobre 2019 – Con un’elaborata e centenaria cerimonia l’imperatore del Giappone, Naruhito,
è asceso al trono del Crisantemo. L’intronizzazione al Palazzo
Imperiale di Tokyo. I lunghi e tradizionali rituali sono cominciati in
mattinata, sotto la pioggia.
Naruhito, 59 anni, si è ufficialmente insediatosi il primo maggio
scorso. Il suo regno, e l’era Reiwa, sono cominciate ufficialmente il 1
maggio scorso, dopo la cerimonia di abdicazione del padre Akihito,
il primo sovrano a lasciare il trono ancora in vita in oltre duecento
anni di storia, a causa del deterioramento delle condizioni di salute.
Naruhito era accompagnato dall’imperatrice consorte, Masako.
Prima tappa del cerimoniale il suo annuncio agli antenati, dai santuari imperiali, dell’ascensione al trono. Duemila invitati alla cerimonia, tra cui dignitari stranieri provenienti da oltre 170 Paesi. L’Italia era rappresentata dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Anche se la polizia dice che «è troppo presto» per parlare di terrorismo, la paura di un attacco . La polizia ha annunciato di aver catturato un uomo di 30 anni che, armato di un fucile, ha rubato un’ambulanza a Oslo e travolto un gruppo di persone, tra cui due gemelli di sette mesi a bordo di un passeggino (leggermente feriti) e una coppia di persone anziane. «Abbiamo il controllo del mezzo», hanno twittato gli agenti, che hanno sparato alcuni colpi contro l’uomo, ferendolo, prima di arrestarlo: l’uomo, che era già noto alle forze dell’ordine, non versa in gravi condizioni. La polizia sta cercando una seconda persona: si tratta di una donna, anche lei con precedenti penali, di «pelle chiara, capelli castani leggermente ricci, indossa una giacca nera, sembra ubriaca», come si legge nel tweet.
Il testimone Omar Khatuyev ha raccontato: «Ho visto l’ambulanza correre ad alta velocità proprio verso di me. Ho dovuto fare una manovra per evitare una collisione. Ho sentito diversi colpi».
“Capitale corrotta, nazione infetta”, titolava L’Espresso a metà
degli anni Cinquanta. A ben oltre mezzo secolo di distanza, Roma o,
meglio la sua attuale amministrazione grillina, conquista un altro, non
certo lusinghiero, primato. Virginia Raggi è riuscita a farsi proclamare uno sciopero generale contro il degrado della città da tutte le sigle sindacali dell’Urbe, da tutte le aziende municipalizzate, da tutti i servizi locali.
Non c’è un precedente analogo, a memoria d’uomo. E
questa prima volta, così clamorosa e così inedita, non può certo essere
catalogata come un’ordinaria manifestazione di protesta.
La verità è che nella Capitale e nella sua amministrazione si è ampiamente superato il punto di rottura
o di non ritorno verso un declino drammatico e violento che non è più
solo economico e sociale, ma è addirittura civico e civile. Il passo
successivo, che la ribellione sacrosanta delle forze vive e vitali della
città punta a denunciare e a evitare, è il baratro verso il cinismo
anarchico di un vivere quotidiano calpestato dall’assenza non di atti o
di fatti ma addirittura di segnali.
Il taglio sulle pensioni potrebbe
riservare sorprese (gradite) a migliaia di pensionati che hanno subito,
nell’ultimo anno e non solo, uno «scippo» di Stato.
Come abbiamo già ricordato più volte, le cesoie del governo
sono state usate su due fronti: il primo è quello per la riduzione degli
assegni alti, il secondo invece riguarda il blocco delle rivalutazioni a
pieno regime per gli importi che superano i 1.530 euro mensili. Ma
adesso i pensionati potrebbero recuperare il maltolto grazie ad una
sentenza della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia che ha accolto
il ricorso presentato dal Cida (la Confederazione dei dirigenti).
I
magistrati contabili di fatto usano parole chiare per definire i tagli
alle pensioni e rimandano la questione alla Consulta che dovrà tenere
conto di alcune indicazioni che arrivano da questa ordinanza. La Corte
dei Conti ha infatti affermato che questi provvedimenti «non rispettano i
tre fondamentali principi posti dalla Corte Costituzionale in tema di
previdenza: ragionevolezza, adeguatezza, affidamento». Poi arriva
l’affondo che mette in discussione la legittimità del prelievo che ha
ridotto gli assegni di migliaia di pensionati. Lo scippo viene definito
come una «decurtazione patrimoniale arbitrariamente duratura del
trattamento pensionistico, con acquisizione al bilancio statale del
relativo gettito». Insomma il taglio per la Corte dei Conti è arbitrario
e serve solo a tappare i buchi delle casse dello Stato. L’ordinanza poi
bolla come «discriminatorio» il prelievo sugli assegni alti e dunque
chiama la Consulta ad esprimere un parere.
Un attentato in piazza San Pietro gremita di fedeli, papa Francesco nel mirino di un gruppo terroristico che cerca di ucciderlo nei sacri palazzi: storie da thriller e da film a buon mercato. Ma se diventassero realtà, se si realizzassero, cambierebbero la storia del mondo. Dunque c’è da domandarsi: il pontefice, la basilica di San Pietro, l’intero Vaticano sono davvero protetti come immaginiamo, la sicurezza è ai massimi livelli?
Gli uomini di Bergoglio se lo sono chiesti nel 2014, consapevoli che questo papa si sarebbe creato tanti nemici fuori e dentro la Chiesa. Così, alcuni di loro, in segreto, hanno dato vita a quella che sarà chiamata “operazione san Michael”, in onore di san Michele Arcangelo, protettore della Gendarmeria.
ROMA – A venticinque
all’ora per via dei Fori Imperiali, fra le occhiate serie dei vigili e
qualche sguardo distratto dei turisti che camminano verso il Colosseo.
L’arrivo nel centro della capitale di Jump,
il servizio di bici elettriche acquisito da Uber lo scorso anno per 200
milioni di dollari circa, si fa notare. Non foss’altro per il colore
dei mezzi: rosso fuoco. Roma è
la prima città italiana ad esser toccata, dopo altre diciotto metropoli
fra Stati Uniti e Europa. Circa settecento le bici a disposizione che
dovrebbero diventare duemila ottocento nel tempo. “Ma con gradualità”,
mette le mani aventi Michele Biggi, a capo dell’area del sudovest europeo di Jump.
Uber lancia Jump: ecco come funziona la bici elettrica
ROMA – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori interventi urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici. Tra le principali disposizioni previste, si legge nel comunicato al termine della riunione, il testo dispone la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.
Inoltre, accogliendo le richieste manifestate dai territori interessati, il decreto prevede: la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. “busta paga pesante”, ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall’agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%; per la ricostruzione privata, una procedura accelerata per l’avvio dei lavori basata sulla certificazione redatta dai professionisti. Il controllo non verrà realizzato più a monte sul 100% dei richiedenti, come avviene oggi, ma solo a campione sul 20%. Restano fermi i controlli a campione a valle già oggi previsti dalla legge.
Bobbio è il “Borgo dei borghi” d’Italia. Il comune in provincia di Piacenza vince l’edizione 2019 del ‘talent’ omonimo su Rai Tre. Affacciata sul fiume Trebbia, la cittadina di Bobbio sorge ai piedi del Monte Penice a 272 metri di altezza. La storia di questo borgo di circa 3500 abitanti è strettamente legata alla figura del monaco missionario irlandese Colombano che vi edificò nel 614 un monastero. Simbolo di Bobbio è il famoso ponte Vecchio, detto anche Gobbo o del Diavolo lungo 280 metri.Video a cura di Damiano Mari
MILANO – È arrivata come previsto
la lettera inviata dalla Commissione europea all’Italia sulla Manovra.
Entro domani, ossia 23 ottobre, si legge nella missiva, l’esecutivo Ue
attende nuovi chiarimenti dall’Italia “per giungere ad una valutazione
finale” sulla Legge di Bilancio.
“Tenendo conto del dibattito svoltosi nella riunione dell’Eurogruppo del
9 ottobre sulla situazione economica e sulla politica di bilancio
nell’area dell’euro, la Commissione europea cerca di proseguire un
dialogo costruttivo con l’Italia per giungere ad una valutazione
finale”, scrive la Commissione nella missiva firmata da Pierre Moscovici, commissario uscente agli Affari economici, e Valdis Dombrovskis, vice presidente appena riconfermato.