Archive for Ottobre, 2019

I nostri doveri di fronte ai morti del sabato sera

lunedì, Ottobre 14th, 2019

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di   Beppe Severgnini

Altre notti, altri incidenti, altri morti, altre foto sorridenti sui siti e sui giornali, altri ragazzi italiani che non diventeranno grandi, altre famiglie distrutte, altre città ferite.
Cosa possiamo fare? Restare senza pa-role non basta: qualcosa bisogna dire, qualcosa si deve provare a inventare per impedire che l’Italia torni quella dell’inizio degli anni Duemila. Un camposanto stradale, una nazione impotente. È successo ancora. Quattro giovani, compresi due minorenni, sono morti in un incidente all’alba di domenica sulla strada statale 121, Paternò-Catania. Viaggiavano su una Seat Leon guidata da un uomo rimasto ferito, che si è schiantata contro il guardrail in uno svincolo, spezzandosi in due. Non erano coinvolti altri veicoli. È successo sabato 5 ottobre, a Rende, provincia di Cosenza: al-tre quattro vittime. Tutti ragazzi, amici tra loro. Riporta QuiCosenza.it: «Una promessa del ballo, uno studente universitario, un tifo-so del Cosenza, un amico, un figlio, un fra-tello. Da quella Polo devastata e accartoccia-ta, sbuca dal cofano un giubbotto di pelle e un ombrello. Amici affiatati, sempre insie-me, intrappolati tra le lamiere di un’auto. Alla guida c’era Alessandro, con la passione del latino-americano, campione italiano under 21».

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Hevrin Khalaf, paladina dei diritti umani, violentata e lapidata per strada

lunedì, Ottobre 14th, 2019

di Lorenzo Cremonesi

Hevrin Khalaf, paladina dei diritti umani, violentata e lapidata per strada

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QAMISHLI (Siria nord-orientale) – Sono andati quasi tutti i massimi esponenti politici e militari curdi ieri al suo funerale a Derek, un villaggio lungo il confine con l’Iraq. Nonostante la guerra, nonostante Rojava sia a rischio di essere sconfitta per sempre dall’esercito turco assieme ai suoi alleati tra le milizie sunnite siriane, alcune di esse in odore di qaedismo, non era possibile non renderle un ultimo saluto.

Così, la 35enne Hevrin Khalaf ha ricevuto l’estremo addio con tutti gli onori. La sua morte due giorni fa sulla strada tra Hasakah e Qamishli è stata una crudele cartina al tornasole di quanto l’intera regione sia destabilizzata e sull’orlo del collasso.

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Manovra 2020, duello su Quota 100 e risorse

lunedì, Ottobre 14th, 2019

di Mario Sensini

A poche ore dalla riunione del Consiglio dei ministri chiamato ad approvare il Documento di bilancio, con la sintesi dei provvedimenti per il 2020, torna a salire la tensione nella maggioranza. Il M5S ha rimesso sul tavolo la proposta di introdurre il salario minimo a 9 euro l’ora, e suggerisce di destinare una parte del taglio delle tasse sul lavoro alle imprese, come forma di compensazione. Fin qui il governo, anche nei documenti ufficiali, aveva ipotizzato uno sgravio di tasse e contributi a favore dei lavoratori. Nello stesso tempo è tornato ad alzare la voce anche Matteo Renzi, contrario all’aumento di alcune imposte previste nella manovra, sostenendo che, piuttosto, sarebbe meglio recuperare risorse tagliando i fondi per i pensionamenti anticipati di Quota 100.

Si lavora per colmare le distanze, come è accaduto anche nel pomeriggio al tavolo convocato all’Economia dal ministro Roberto Gualtieri, con i sottosegretari e i delegati dei partiti. Lo stesso Gualtieri è fiducioso nella possibilità di un compromesso, rispetto ai distinguo di Renzi e Di Maio, ancora in asse comune contro le posizioni del Pd. Tanto che al vertice di maggioranza di ieri notte, Gualtieri ha proposto di alzare da 2,5 a 3 miliardi il taglio del cuneo fiscale per il 2020, destinandolo tutto ai lavoratori, e ipotizzando la riduzione delle tasse sulle imprese (collegata al salario minimo come chiede Di Maio) dal 2021. Non solo. Perché per venire incontro alle richieste di Renzi lo stesso Gualtieri non esclude una stretta sulle «finestre» per il pensionamento con Quota 100, per evitare qualche tassa.

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Berlusconi smaschera i giallorossi: “Ora c’è il tassa e ammanetta”

domenica, Ottobre 13th, 2019

Sergio Rame

I “quattro partiti comunisti”, che oggi siedono al governo, sono “il pericolo più grave dal 1994”.

Per questo Silvio Berlusconi ha deciso che sabato prossimo scenderà in piazza nella Capitale. Sarà lì, come lui stesso ha spiegato durante l’intervento a IdeeItalia, la convention di Forza Italia organizzata da Mariastella Gelmini, a “protestare contro questo governo e contro questi annunci che sono lesivi del nostro diritto alla libertà”. A spingere il Cavaliere a partecipare alla manifestazione romana promossa dalla Lega è stata, fra le tante motivazioni, “la dichiarazione” dell’esecutivo sul fatto che “l’evasione fiscale merita il carcere fino a otto anni”.

Intervenendo al convegno al Palazzo delle Stelline di Milano, Berlusconi non ha fatto sconti al esecutivo giallorosso. “Dal ‘tassa e spendi’, ‘spendi e tassa’ della sinistra si è aggiunto al governo il ‘tassa e ammanetta’, ‘tassa e metti in galera’”, ha denunciato il Cavaliere spiegando che, “siccome serve una sentenza di un giudice per mandare una persona in galera, chi deciderà sarà un certo signore che si chiama Piercamillo Davigo” (guarda il video). Il risultato? Ogni cittadino sarà “nelle mani della sinistra“. E per questo motivo, a detta del leader azzurro, ci troviamo di fronte a “un pericolo più grave di quello del 1994”, quando si rischiava cioè l’avvento dei comunisti al potere.

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Carlo De Benedetti presenta un’offerta per l’acquisto del 29,9% di Gedi

domenica, Ottobre 13th, 2019

Carlo De Benedetti ha presentato venerdì 11 ottobre alla Cir Spa, attraverso la sua controllata al 99% SpA Romed, un’offerta di acquisto cash del 29,9% delle azione Gedi Spa (Gruppo Espresso) al prezzo di chiusura di giovedì, e cioè euro 0,25 ad azione. Lo fa sapere all’ Ansa lo stesso Carlo De Benedetti.

“Questa mia iniziativa è volta a rilanciare il Gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità”. Lo scrive De Benedetti nella lettera che accompagna l’offerta di acquisto delle azioni.

″È chiaro che conoscendo bene il settore, mi sono note le prospettive difficili, ma credo che con passione, impegno, consenso e competenza, il Gruppo possa avere un futuro coerente con la sua grande storia”.

Nella lettera firmata dal presidente del consiglio di amministrazione di Romed, Luigi Nani, che contiene l”offerta irrevocabile per l’acquisto delle azioni Gedi, si legge che ’l’esatto quantitativo dovrà essere determinato tenendo conto delle azioni costituenti il capitale sociale e di quelle che eventualmente lo costituiranno in funzione di stock option o altre operazioni sulle azioni.

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L’attivista per i diritti delle donne Hevrin Khalaf uccisa dai miliziani filo-turchi in Siria

domenica, Ottobre 13th, 2019
L'attivista per i diritti delle donne Hevrin Khalaf uccisa dai miliziani filo-turchi in

C’è anche una attivista per i diritti delle donne tra i 9 civili trucidati ieri a sangue freddo dai miliziani filo-turchi nel nord-est della Siria. Secondo quanto riferisce il Guardian, Hevrin Khalaf, 35 anni, segretaria generale del Partito Futuro siriano, e il suo autista, sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco su un’autostrada dopo essere stati prelevati dalle loro auto da milizie sostenute dalla Turchia, riferiscono le forze curde.

Le uccisioni di tutti e 9 i civili sono state filmate e il video diffuso in rete. Nelle immagini si sentono i miliziani gridare insulti mentre fanno fuoco. A detta di funzionari Usa, afferma il quotidiano britannico The Guardian, il filmato sarebbe autentico. Le forze democratiche siriane a guida curda (Sdf) puntano l’indice contro la Turchia per l’assassinio di Khalaf: “Questo fatto dimostra che in quest’invasione delle forze turche non si fa nessuna differenza tra soldati, civili e politici”.

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Tumore al seno, quando le nuove tecnologia aiutano la diagnosi precoce. E si guarisce di più

domenica, Ottobre 13th, 2019

di SARA BERNACCHIA

Sensibilizzazione, prevenzione e cura sono stati i temi al centro di ‘Health screening. Le nuove tecnologie per la lotta al tumore al seno’, l’incontro parte del ciclo Talks on Tomorrow, organizzato da H-Farm e Repubblica, in collaborazione con Fujifilm “Ho scelto questo mestiere perché avevo imparato che la diagnosi precoce cambia le possibilità di guarigione. Oggi, quando presento a una paziente una diagnosi poco felice, ho la consapevolezza di poterle prospettare una speranza concreta”. Individuare il cancro al seno in una fase precoce, che Enrico Cassano, direttore della divisione di Radiologia senologica dell’Istituto europeo dei tumori di Milano, definisce “la fortuna nella sfortuna”, è infatti fondamentale per far aumentare le possibilità di guarigione. Perché oggi, lo dicono i dati, il cancro al seno si può battere. In Italia sono 815mila donne che lo hanno incontrato o lo stanno combattendo e la percentuale di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è dell’87 per cento. Sensibilizzazione, prevenzione e cura sono stati i temi al centro di ‘Health screening. Le nuove tecnologie per la lotta al tumore al seno’, l’incontro parte del ciclo Talks on Tomorrow, organizzato da H-Farm e Repubblica, in collaborazione con Fujifilm.

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Governo di Roma, Giachetti: “Zingaretti sbaglia, Raggi deve dimettersi perché incapace”

domenica, Ottobre 13th, 2019

“Raggi si deve dimettere perché è incapace, arrogante e non risolve i problemi della città. Dopo tre anni e mezzo sta distruggendo la città. Zingaretti dice che non deve dimettersi e chiede più impegno? Se continua così rade al suolo Roma… Un commissario farebbe molto meglio e si potrebbe poi tornare a votare”. Lo ha detto Roberto Giachetti, deputato Iv dopo essere uscito dal Pd e già candidato a sindaco di Roma alla kermesse di presentazione del nuovo partito di Matteo Renzi al cinema Adriano.

Di Cristina Pantaleoni

REPTV

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Formula 1, Bottas beffa le Furie Rosse e vince il Gp di Suzuka. Seconda la Ferrari di Vettel

domenica, Ottobre 13th, 2019

alla nostra inviata ALESSANDRA RETICO

La Mercedes è un vento che spazza via tutti, in Giappone: con il successo di Valtteri Bottas e il terzo posto di Lewis Hamilton, il team anglotedesco si aggiudica a Suzuka anche il Mondiale 2019, il sesto di fila come la Ferrari nell’era Schumacher, e con 4 gare d’anticipo rispetto alla fine della stagione. In una domenica in cui splende il sole dopo un sabato blindato per il tifone Hagibis, dopo la pole del mattino divorata a sorpresa dalla Ferrari di Sebastian Vettel davanti al suo compagno Charles Leclerc e alle due stelle d’argento, poche ore dopo in gara tutto si ribalta nell’ordine più atteso alla vigilia, anche se con l’altra Mercedes: Lewis Hamilton terzo, col giro veloce e un muso lungo così, costretto a una seconda sosta forse non necessaria che lo lo relega al rientro alle spalle del tedesco della rossa che prova ad attaccare invano negli ultimi giri. Mentre il monegasco chiude 6° ma ancora sotto investigazione a fine gara per un contatto in partenza con la Red Bull di Max Verstappen, costretto al ritiro pochi giri dopo.

La Mercedes merita il titolo, di certo, ma è altrettanto vero che in una gara come quella giapponese la Ferrari non riesce a sfruttare il vantaggio della prima fila e si fa male da sola: Seb fa falsa partenza, frena, riparte, ingannando nel movimento anche Leclerc. Per il tedesco nessuna penalità (“movimento nella tolleranza regolamentare”). Se non quella della sorte che va in dote agli altri: dalla terza fila approfitta Bottas che all’esterno passa entrambi i ferraristi e si porta in testa. Anche Verstappen scatta bene e vola avanti dalla quinta piazza passando persino Hamilton.

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Scambi e battaglie sulle candidature. La partita giallorossa nelle Regioni

domenica, Ottobre 13th, 2019

di Tommaso Labate

Scambi e battaglie sulle candidature. La partita giallorossa nelle Regioni

«Guarda questo, dice che siamo solo due punti sotto». Cambia solo il numero, che a seconda dei sondaggi che arrivano dall’Umbria in alcuni giorni diventa «tre», in altri «quattro». Ma il messaggino viaggia dal telefonino di Nicola Zingaretti a quello di Luigi di Maio, e viceversa, praticamente tutti i giorni. Segno che la partita che il candidato governatore Vincenzo Bianconi sta giocando contro la leghista Donatella Tesei ha degli effetti, per l’alleanza Pd-M5S, che vanno molto al di là dei confini umbri. E la prova sta nel fatto che persino Giuseppe Conte potrebbe entrare in extremis nella campagna elettorale, provando a spendere («Con un intervento o addirittura andando a Perugia», dicono dal M5S) la popolarità che gli viene riconosciuta per provare a dare il colpo di reni finale al tandem giallorosso.

La «grana» Oliverio

Già, perché sarà soprattutto il risultato umbro a scandire tempi e modi di quell’alleanza organica tra Pd e M5S di cui Zingaretti e Di Maio hanno discusso nel corso del loro ultimo faccia a faccia. Una vittoria di Bianconi o una sconfitta di misura sarebbero il «visto si stampi» a un piano che, a dispetto della prudenza messa a verbale ieri dal capo politico del M5S («Per ora gli accordi con il Pd non sono all’ordine del giorno»), è stato già stato messo a punto.

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