Archive for Ottobre 19th, 2019

La destra italiana oltre la piazza

sabato, Ottobre 19th, 2019

di Pierluigi Battista

Giovanni Toti, Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la manifestazione della destra contro il governo M5S-Pd, a settembre (Ansa)

Il centrodestra oggi celebrerà a Roma il suo trionfo in piazza. Festeggia il suo popolo che è vasto e gli è restato fedele anche nella tempesta, si sente galvanizzato dall’entusiasmo di un’opposizione che oggi persino i sondaggi più negativi accreditano di un eccellente 45 per cento, e tra qualche giorno potrebbe persino mettere a segno il colpaccio della vittoria in Umbria. Ma l’euforia, più che comprensibile in una giornata così, rischia di nascondere le crepe che si sono aperte nel grande azzardo di agosto. Salvini è stato estromesso dal governo, Pd e Cinque Stelle sono riusciti a disinnescarne la strapotenza. Il centrodestra a trazione salviniana è ormai decisamente più destra che centro. Il mondo delle piccole imprese, delle partite Iva, dei commercianti, del ceto medio dei lavoratori autonomi, dei professionisti, la base sociale che è da sempre il pilastro del centrodestra, è spaventato dal governo giallorosso che si presenta (masochisticamente) come la solita coalizione delle tasse ma è diffidente, sospettoso, e non è affatto contento di come la Lega nel suo anno governativo ha condotto la sua battaglia per il rilancio dell’economia. L’alleanza è minata da malumori e rancori. E soprattutto la sensazione che le elezioni si possano allontanare nel tempo impone una battaglia di posizione che non può ridursi all’eterna propaganda elettorale: l’attività preferita dei suoi leader, Berlusconi prima e Salvini adesso.

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Conte, il Pd e il piano B: se Di Maio e Renzi insistono, elezioni anticipate

sabato, Ottobre 19th, 2019

di Francesco Verderami

La «cotta» politica non è passata: Di Maio sta con Renzi perché insieme hanno interesse a logorare Conte e il Pd di Zingaretti. Palazzo Chigi e Nazareno non avevano bisogno di assistere ai giochi pirotecnici di ieri per capirlo, infatti stavano già elaborando un «piano B». Il premier e il segretario del Pd non hanno intenzione di fare i cirenei nella maggioranza, di tollerare l’ansia da prestazione dei due alleati, di accettare che la logica dei sondaggi produca un bradisismo quotidiano nel governo. Se il disegno di Di Maio e Renzi — ritenuto peraltro «velleitario» — fosse quello di stressare la situazione e indebolire progressivamente l’esecutivo per arrivare a un cambio in corsa del presidente del Consiglio in primavera, allora è certo che Conte e Zingaretti giocherebbero d’anticipo. È uno schema per certi aspetti noto, se è vero che dieci giorni fa il ministro Guerini — in una riunione di partito — convenne con il leader del Pd: «Se ci provassero — disse riferendosi a Di Maio e Renzi — noi dovremmo tirarci indietro».

E stavolta sì che il premier si dimetterebbe, e il leader dem lo asseconderebbe, ritirando la delegazione da Palazzo Chigi e dichiarando l’indisponbilità ad altre opzioni di governo, con l’obiettivo di andare subito alle urne. Prima che il referendum formalizzi il taglio dei parlamentari e prima che le Camere modifichino il sistema elettorale. In tal caso si voterebbe con il Rosatellum, che per Renzi e Di Maio è criptonite, siccome li costringerebbe a schierarsi in un sistema di alleanze.

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Di Maio contro Conte: contante e obbligo Pos «devastanti», serve vertice. I M5S: non è ultimatum

sabato, Ottobre 19th, 2019

di Alessandro Trocino

Di Maio contro Conte: contante e obbligo Pos «devastanti», serve vertice. I M5S: non è   ultimatum

Alla fine lo scontro sottotraccia, cominciato nei giorni di Italia 5 Stelle, deflagra in un post incendiario di Luigi Di Maio che punta il dito direttamente sul premier Giuseppe Conte.

«No a guerre tra poveri»

Oggetto del contendere, un diverso atteggiamento sulla lotta all’evasione fiscale, che si trasforma in una differenza di veduta sulle misure in manovra che sembravano ormai decise all’ultimo consiglio dei ministri e che Di Maio considera invece da rivedere in un nuovo cdm. Nei giorni scorsi, Conte aveva fatto filtrare una sua certa irritazione per quella che veniva giudicata un’eccessiva cautela da parte dei 5 Stelle sulla lotta all’evasione. Spiegando, anche apertamente con un post, di averci messo la faccia e di volerla combattere con tutte le forze. Di Maio, però, dopo vari interventi, ha deciso di mettere nero su bianco la sua visione.

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