Archive for Dicembre, 2019

Criminalità, quei 6 miliardi di euro che l’Italia regala ai condannati

martedì, Dicembre 3rd, 2019

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza

Lo spacciatore di droga oltre a rischiare fino a 20 anni di carcere può essere condannato anche a pagare una sanzione massima di 260 mila euro. Per molti reati considerati minori — come l’abuso edilizio, piccoli furti, guida in stato di ebrezza, mancato versamento dei contributi Inps, contrabbando ecc — la pena di solito viene trasformata in una multa o un’ammenda.

Nel 2018, le condanne a pene pecuniarie sono state 66.949 (il 25% delle condanne complessive), per un totale di 973 milioni di euro. Quanto è riuscito ad incassare lo Stato? 14,5 milioni di euro. Nei primi dieci mesi del 2019 le pene pecuniarie ammontavano a 1,6 miliardi. Riscossi: 5 milioni. Dai dati ufficiali del Ministero della Giustizia, dal 2012 ad oggi la somma complessiva è di 6,9 miliardi. I soldi recuperati non arrivano a 196 milioni, poco più del 3%. Com’è possibile?

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Venezia, ore 21: si alzano le dighe del Mose. Prove «blindate» a Malamocco

martedì, Dicembre 3rd, 2019

VENEZIAL’acqua si increspa e nella notte spuntano le righe gialle, circondate dal blu delle luci delle forze dell’ordine. Eccole lì, sono le 21, le paratoie del Mose che salgono una dopo l’altra, quattro alla volta, per formare una diga intera. Le 19 «porte» della bocca di Malamocco sono su, a proteggere Venezia dall’acqua alta. O perlomeno così dovrebbe essere quando, forse già alla fine dell’anno prossimo, il Mose sarà pronto per la chiusura totale. «Un momento storico — dice il sindaco Luigi Brugnaro dalla sala di comando con i tecnici del Consorzio capitanato dal commissario Francesco Ossola e il provveditore reggente Cinzia Zincone — Sono di persona a vedere le paratoie alzarsi, opera unica orgoglio della nostra scienza e tecnologia. ora dobbiamo terminare i lavori, sarà il simbolo della resilienza». Quella di ieri sera è stata la prova di chiusura totale della bocca di Malamocco, la prima qui dopo che già nel 2014 si chiuse tutta la schiera di Lido Treporti.

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Tra Confucio e Di Maio, Salvini crede nella spallata

martedì, Dicembre 3rd, 2019
ROME, ITALY - DECEMBER 02: Lega political party leader Matteo Salvini delivers his speech during the...
ROME, ITALY – DECEMBER 02: Lega political party leader Matteo Salvini delivers his speech during the information on the changes to the Treaty on the European Stability Mechanism (ESM), at the Italian Senate, on December 2, 2019, in Rome, Italy. (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

“Questo governo sta in piedi per interessi esterni. Voglio vedere  quanto durano. Una sconfitta dopo l’altra li faremo cadere”. Sono passate da poco le 18, nell’aula di Palazzo Madama si è concluso il secondo match fra Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte, e un gasatisissimo Stefano Candiani, uomo forte di via Bellerio,  pascola nel Salone Garibaldi del Senato esternando una sicumera mai vista: “Vedrete, non potranno durare in queste condizioni”.  Il dibattito sul Mes, la riforma del “Fondo Salva Stati”, è scivolata via con tanto di rissa finale davanti agli occhi di una scolaresca di Fermo. Eppure i leghisti sono convinti della spallata al governo. Alla buvette è tutto un “Conte è un bugiardo”, “domani sera guardate le Iene e vedete chi è il Pinocchio del governo”. E ancora: “Mangeranno il panettone, ma non la colomba”.

Questo è il clima in un lunedì pomeriggio da bollino  rosso per la politica italiana e che riporta le lancette al 20 agosto scorso quando Salvini e Conte si sfidarono per l’ultima volta da membri dello stesso governo. Alle 15 il Salone Garibaldi del Senato ribolle di voce discordanti. C’è chi preconizza una crisi di governo dopo l’approvazione di bilancio, e chi invece si sbilancia, leggi alla voce
senatore Pd molto informato, “tutto può saltare già il prossimo 11 dicembre, ma noi fino all’ultimo medieremo nell’interesse del Paese”. Nel frattempo, alla buvette, Salvini addenta due piadine. A pochi metri l’altro Matteo, ovvero Renzi, fa lo show, tra un aneddoto e un altro ancora sul passato che fu. Il leghista Candiani passa e gli domanda: “Ma si paga il biglietto?”.

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Tre uomini e una farsa

martedì, Dicembre 3rd, 2019
conte di maio e
conte di maio e salvini

In quest’orgia di parole, ricorriamo alle immagini. Ecco la prima: Giuseppe Conte, solito eloquio pomposo e ridondante, tra inglesismi, latinismi, e citazioni di commi e cavilli, utilizza la sua arringa per parlare a nuora (Salvini), perché suocera (Di Maio) intenda (leggi qui). Più volte, seduto alla sua destra, il ministro Gualtieri applaude. Mai lo fa, seduto alla sua sinistra, il capo dei Cinque stelle, che oggi chiede modifiche a quel Mes su cui tacque allora, ai tempi del governo gialloverde. Momento topico. Sentite qui l’avvocato del popolo, avvocato di due governi opposti, in definitiva avvocato di se stesso, sempre innocente con buona pace del principio della responsabilità politica del governo nella sua collegialità: “Come risulta da convocazioni formali, numerose sono state le riunioni in cui ministri, vice e sottosegretari si sono confrontati su questa materia”. La suocera, imbarazzata, tace. Borghi gli urla in faccia: “Di Maio, dimettiti”.

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Dl fisco, ok alle modifiche sul carcere agli evasori. Slitta il 730, saltano le multe ai commercianti senza Pos

martedì, Dicembre 3rd, 2019

Notte di votazioni e fratture nella maggioranza alla commissione Finanze della Camera, al cui vaglio sono passati gli emendamenti al decreto fiscale. Dall’Iva su gli assorbenti alle multe per la mancanza dei seggiolini antiabbandono, dall’annullamento delle multe ai commercianti che non hanno il Pos agli straordinari di polizia e vigili del fuoco sono state molte le modifiche approvate nella notte.

Carcere per gli evasori e fondazioni, Iv contro la maggioranza

Il nodo più difficile da sciogliere, foriero di frattura nella compagine di governo, è stato quello sul carcere per i grandi evasori. Alla fine è arrivato il via libera della Commissione, ma al prezzo di spaccare la maggioranza. L’ok agli emendamenti dei relatori e del governo ha ufficializzato l’innalzamento complessivo delle pene, che è diventato meno consistente per i reati minori (i delitti occasionali di dichiarazione infedele e di omessa dichiarazione, non caratterizzati da condotte fraudolente). ll “no” di Italia Viva si è ripetutto sull’emendamento per rinviare le norme di equiparazione dei partiti alle fondazioni, approvato con i voti di M5s, Pd e LeU. Anche in questo caso i renziani si sono smarcati e hanno attaccato sui social. Con questa frattura finale, al termine di una seduta durata oltre 14 ore, la commissione Finanze ha potuto concludere i suoi lavori sul dl Fisco e dare mandato al relatore. Il provvedimento è atteso in Aula per la serata di oggi, ma è molto probabile che la discussione generale inizi domani mattina.

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Mes, Conte attacca Salvini: «Irresponsabile, crea allarme tra i cittadini». Ma è gelo con Di Maio

martedì, Dicembre 3rd, 2019

di Marco Galluzzo

È il secondo grande attacco di Giuseppe Conte contro Matteo Salvini dopo quello di quest’estate durante la crisi di governo. Il leader della Lega sul Mes è per Conte «disinvolto, irresponsabile, ha creato allarme nei cittadini e nei mercati, è spregiudicato, sta dando prova di scarsa cultura delle regole e mancanza di rispetto per le istituzioni». E questo è solo l’inizio, per rispondere alle «accuse gravissime» che gli sono state rivolte, coinvolge nell’attacco anche Giorgia Meloni: «Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, le cui resistenze a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni nel diffondere notizie allarmistiche, palesemente false».

Mentre difende il Mes e i negoziati, mentre ricorda che tutti erano sempre stati informati, compresi i Cinque Stelle, Conte in 50 minuti di discorso alla Camera, che replicherà interamente in Senato, riceve gli applausi del Pd, quelli timidi dei 5 Stelle, e smonta le accuse che gli sono state rivolte. È stato detto che sarebbe prevista la «confisca dei conti correnti dei risparmiatori» e, più in generale, che «tutti i nostri risparmi verrebbero posti a rischio. È stato detto che il Mes servirebbe a beneficiare le banche altrui e non le nostre. È stato anche detto che sarebbe stato già firmato, per giunta di notte: falso, ma una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione è questione differente dall’accusa di aver commesso errori politici, è un’accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni».

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Passaporto e visto a Londra per i turisti europei? Provvedimento assurdo

martedì, Dicembre 3rd, 2019

di Beppe Severgnini

Passaporto e visto a Londra per i turisti europei? Provvedimento assurdo

Introdurre il visto per gli europei che vogliono recarsi nel Regno Unito? Una Electronic Travel Authorisation (Eta) che i viaggiatori dovranno ottenere prima di arrivare alla frontiera britannica? Se questo è il piano dei conservatori di Boris Johnson, probabili vincitori delle elezioni il 12 dicembre, il commento si può limitare a una parola: assurdo. Assurdo perché Londra è una città che vive di scambi, innesti, movimenti e contaminazioni. Un organismo dove la circolazione non è importante: è fondamentale. Assurdo perché il resto della Gran Bretagna, che già soffrirà per la Brexit, si troverebbero in ginocchio (non è una posizione adatta agli inglesi, poco inclini a supplicare). Assurdo perché i giustificati timori per la sicurezza – dopo il nuovo orrore islamista sul London Bridge, seguito a tanti altri negli ultimi quattordici anni – non sono collegati all’immigrazione. Il responsabile dell’ultimo episodio, come in altri casi, è un cittadino britannico: è nato a Stoke-on-Trent.

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Da dove nasce la violenza sulle donne

martedì, Dicembre 3rd, 2019

di Antonio Polito

Da dove nasce la violenza sulle donne

Noi non sappiamo e non sapremo mai che cosa sia davvero successo quella sera di dieci anni fa tra Thomas Piketty e Aurélie Filippetti, allora coppia turbolenta della Parigi che conta. Però sappiamo che l’uomo, economista e saggista, ammise per iscritto di aver usato violenza contro la sua compagna, e chiese formalmente scusa. Dunque sappiamo anche — o, per meglio dire, ne abbiamo una nuova conferma — che la violenza contro le donne non è monopolio degli uomini rudi, incivili, ignoranti, maneschi e anti-sociali. Ma la violenza riguarda pure uomini colti, eleganti, di successo, progressisti e ugualitari (grazie al suo bestseller, Piketty è il non plus ultra dell’ugualitarismo). Anche i ceti medi riflessivi, insomma, picchiano le donne.

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Trump minaccia Francia e Italia: “No alla digital tax o imporremo nuovi dazi”

martedì, Dicembre 3rd, 2019

Ancora una volta Donald Trump entra in rotta di collisione con gli alleati europei. Il presidente americano, alla vigilia del vertice Nato, minaccia di mettere dazi sul 100% delle importazioni dalla Francia, pari a 2,4 miliardi di dollari, come rappresaglia per la digital tax sui big Usa del web, da Google a Facebook, passando per Amazon. Lo rende noto la Casa Bianca, che mette in guardia anche altri Paesi come l’Italia, l’Austria e la Turchia.

La comunicazione del governo a stelle e strisce rende ancora più rovente del previsto il clima londinese nel quale in realtà si dovrebbero festeggiare i 70 anni dell’Alleanza Atlantica. Un clima reso già teso dalla questione dei finanziamenti alla Nato e dalle pressioni americane perché gli alleati mollino Huawei per lo sviluppo del 5G. La digital tax francese prevede un’aliquota del 3% sulle entrate che le società tecnologiche americane incassano in Francia.

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UniCredit, piano 2020-2023: taglio di ottomila dipendenti e 500 filiali

martedì, Dicembre 3rd, 2019

UniCredit ridurrà il personale di circa ottomila unità nell’arco del piano 2020-2023, mentre l’ottimizzazione della rete di filiali porterà alla chiusura di circa 500 sportelli. Lo si legge in una nota della banca. La strategia della banca prevede di realizzare un utile di cinque miliardi di euro nel 2023, con una crescita aggregata dell’utile per azione di circa il 12%.

L’istituto di credito distribuirà ai propri azionisti circa otto miliardi di euro, tra cedole e riacquisto di azioni, di cui sei miliardi rappresentati da dividendi in contanti e due miliardi da riacquisto di azioni proprie. Per il 2019, il gruppo di Piazza Gae Aulenti ha deciso di raddoppiare la distribuzione di capitale prevista dal precedente piano al 40%, di cui il 10% attraverso buy-back e il 30% con dividendi.

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