Archive for Dicembre, 2019

Dl fisco, ok alle modifiche sul carcere agli evasori. Renziani contro anche sul tema delle fondazioni

lunedì, Dicembre 2nd, 2019

02 Dicembre 2019 Notte di votazioni e fratture nella maggioranza alla commissione Finanze della Camera, al cui vaglio sono passati gli emendamenti al decreto fiscale. Dall’Iva su gli assorbenti alle multe per la mancanza dei seggiolini antiabbandono, dall’annullamento delle multe ai commercianti che non hanno il Pos agli straordinari di polizia e vigili del fuoco sono state molte le modifiche approvate nella notte.

Carcere per gli evasori e fondazioni, Iv contro la maggioranza

Il nodo più difficile da sciogliere, foriero di frattura nella compagine di governo, è stato quello sul carcere per i grandi evasori. Ieri sembrava fatta la sintesi tra le anime della maggioranza, raggiunta con gli emendamenti dei relatori. Ma le divisioni si sono riallargate nella notte, richiedendo un supplemento di lavoro in mattinata. Nel mezzo, è andata in scena la protesta delle opposizioni con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno abbandonato i lavori della Commissione Finanze della Camera. Alla fine è arrivato il via libera della Commissione, ma al prezzo di spaccare la maggioranza. L’ok agli emendamenti dei relatori e del governo ha ufficializzato l’innalzamento complessivo delle pene, che è diventato meno consistente per i reati minori (i delitti occasionali di dichiarazione infedele e di omessa dichiarazione, non caratterizzati da condotte fraudolente). Ma Italia Viva ha votato no: “Iv resta sempre contrario, votiamo no”, ha detto il deputato Mauro Del Barba.

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Di Maio: «Sul Mes non ci sono i numeri, decida il Parlamento». Scontro con Gualtieri

lunedì, Dicembre 2nd, 2019

di Monica Guerzoni

Di Maio: «Sul Mes non ci sono i numeri, decida il Parlamento». Scontro con Gualtieri

ROMA — La nota di Palazzo Chigi è arrivata a mezzanotte, dopo che sul tavolo del vertice erano approdate le pizze fumanti, ordinate per placare la fame (e gli animi). Oltre quattro ore di discussione, finché la mediazione di Conte ha consentito di abbassare i toni e trovare un’intesa sul fondo Salva-Stati (Mes). Un accordo più politico che di merito, che dovrebbe permettere al premier di arrivare oggi in Parlamento con la speranza di ricompattare i gruppi del M5S, lacerati dalle spinte sovraniste di Salvini.

In ballo c’è il destino del governo. Aprendo il vertice Conte sprona a «trovare una posizione condivisa, in grado di ottenere l’approvazione del Parlamento». Luigi Di Maio gli ha confidato la paura che le sue truppe non reggano all’urto del trattato, perché per i 5 Stelle «tante cose dell’Unione economica e monetaria vanno riviste». Il capo politico ha il gruppo parlamentare in rivolta ed è anche molto seccato perché il Mef avrebbe negoziato con la Ue «senza il supporto politico» del partito maggiore.

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Antisemitismo, l’ambigua sinistra inglese

lunedì, Dicembre 2nd, 2019

di Paolo Mieli

Impossibile valutare quanto influirà sulle imminenti elezioni inglesi l’atto terroristico compiuto da Usman Khan venerdì scorso sul London Bridge. Poco, secondo la maggior parte degli osservatori e per quel poco a vantaggio di Boris Johnson che i sondaggi danno in ogni caso come vincitore. Del resto il partito di Nigel Farage ha deciso di facilitare il partito di Johnson non presentando propri candidati nei seggi in cui i conservatori prevalsero nel giugno 2017. Ma è vero altresì che proprio nel giugno 2017 Theresa May, data per iperfavorita dalle rilevazioni demoscopiche, perse inaspettatamente tredici seggi e con essi la maggioranza assoluta nel Parlamento inglese. Un identico passo falso — quello di provocare le elezioni sicuro di vincerle — lo aveva fatto nel 1974 il conservatore Edward Heath a tutto vantaggio del laburista Harold Wilson. La Gran Bretagna ci ha abituato a questo genere di sorprese. Anche grandi. Il laburista Jeremy Corbyn si mostra perciò ottimista anche in virtù di un programma davvero ambizioso: tassazione super per le imprese — a cominciare dalle multinazionali come Amazon, Google e Facebook — e per coloro che guadagnano più di ottantamila sterline l’anno (il 5% degli inglesi); nazionalizzazione di ferrovie, acqua, energia e poste (rimborsando le società mediante titoli di Stato, come fece tra il 1946 e il 1948 Clement Attlee. E non solo.

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Venezia non si stacca da Mestre Zaia: «Pietra tombale su distacco»

lunedì, Dicembre 2nd, 2019

di Andrea Pasqualetto, nostro inviato a Venezia

Venezia non si stacca da Mestre Zaia: «Pietra tombale su distacco»

Non si ameranno alla follia ma neppure si detestano al punto di lasciarsi. In una grigia domenica d’autunno, senza stivali, Venezia e Mestre hanno detto no alla separazione. L’hanno fatto senza scomodarsi troppo, semplicemente disertando il referendum. Il dato è netto: 21,7% , con crolli verticali in terraferma e anche il centro storico abbondantemente sotto il quorum (50%) che rende consultazione nulla, indipendentemente dal fatto che a prevalere siano stati i sì (66%). E così, per la quinta volta in 40 anni, il tentativo di mandare all’aria il matrimonio secolare fra le due anime forti della città, quella d’acqua e quella di terra, è fallito.

«Ora spero che su questa storia si metta una pietra tombale perché mi sembra che il popolo abbia detto basta», esce allo scoperto Luca Zaia, il governatore del Veneto rimasto dietro le quinte per tutta la campagna referendaria con la Lega che ha lasciato libertà di scelta. «Il fatto è che se non si pone un limite legislativo qualcuno domattina può ripartire per farne un altro».

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Sul Mes “il governo seguirà una logica di pacchetto” ma “poi deciderà il Parlamento”

lunedì, Dicembre 2nd, 2019

Al termine del vertice-fiume sul fondo salva-Stati a Palazzo Chigi, fonti della presidenza del Consiglio hanno fatto sapere che il governo seguirà una logica “di pacchetto” durante il negoziato all’Eurogruppo. In ogni caso, “ogni decisione” sul Mes “diventerà definitiva solo dopo che il Parlamento si sarà pronunciato” sulle risoluzioni che verranno approvate l’11 dicembre, “in occasione delle comunicazioni” di Conte.

L’intervento del presidente del Consiglio è previsto “in vista del prossimo Consiglio Europeo”, e il richiesto pronunciamento delle Camere è “in linea con i punti 12) e 13) della risoluzione del Parlamento approvata il 12 giugno 2019”. Il documento impegnava infatti il governo “a promuovere, in sede europea, una valutazione congiunta dei
tre elementi del pacchetto di approfondimento dell’unione economica e monetaria, riservandosi di esprimere la valutazione finale solo all’esito della dettagliata definizione di tutte le varie componenti del pacchetto, favorendo il cosiddetto ‘package approach’, che possa consentire una condivisione politica di tutte le misure interessate, secondo una logica di equilibrio complessivo”.

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Tutto quello che senza l’Unione europea non avremmo mai avuto

domenica, Dicembre 1st, 2019

di Milena Gabanelli e Luigi Offeddu

Parliamo di Europa e vediamo solo austerità, dando per scontato tutto quello che oggi abbiamo. Eppure non lo è. Basta andare a Schengen. È un piccolo villaggio del Lussemburgo, ma lì è stato firmato l’accordo che ha spalancato le nostre esistenze: in qualunque momento possiamo decidere dove andare a vivere, studiare o lavorare senza l’obbligo di passaporti, visti e permessi. L’abolizione dei controlli doganali ha cancella to le burocrazie e incrementato il commercio. Ed è merito della Comunità economica europea, divenuta poi l’Unione: senza di lei quell’accordo, a cui aderiscono 26 nazioni, non esisterebbe.

Dal mercato unico a Erasmus
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Allerta meteo, maltempo in arrivo: richiuso un tratto dell’A6 Torino-Savona

domenica, Dicembre 1st, 2019

Maltempo in arrivo, con pioggia e neve anche a quote collinari: pilotata da una depressione in approfondimento sulla Penisola Iberica una perturbazione atlantica ha raggiunto le regioni di Nordovest provocando un peggioramento nella notte, con il ritorno delle piogge su Piemonte, Liguria e settori occidentali di Lombardia ed Emilia. Ad Imperia da domenica mattina è scattata l’allerta meteo per piogge diffuse. Sulle Alpi occidentali invece nevica oltre quota 1000m, con fenomeni che stanno subendo una certa intensificazione tra il settore marittimo e quello delle Cozie. Sul resto d’Italia il tempo è ancora stabile, ma si segnalano nebbie, foschie dense o nubi basse su Val Padana, litorale adriatico centro-settentrionale e tratti della Toscana.

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È bufera sui costi di Fabio Fazio

domenica, Dicembre 1st, 2019

Nico Di Giuseppe

L’ennesimo caso Fabio Fazio nasce a seguito di un articolo di Giovanni Dragoni che sul Sole24Ore fa luce sui conti e sui costi della società costuita da Fazio.

Ebbene, la società ha quasi triplicato i ricavi passando da 3,83 milioni a 11,05 milioni di euro nel 2018. Come se non bastasse, “oltre ai soldi versati alla Officina, la Rai riconosce direttamente a Fazio un compenso di 2,24 milioni lordi l’ anno. Nel bilancio 2018, approvato dai soci il 28 settembre, l’ utile netto è quintuplicato da 112.424 a 572.725 euro, accantonato a riserva”, si legge sul Sole. E ancora: “Da quanto ha reso noto la Rai o è trapelato sulla stampa, oltre al citato compenso di 2,24 milioni annui pagato a Fazio, la Rai versa a L’ Officina per l’ appalto di produzione altri 10,64 milioni all’ anno. Questa è la cifra della prima stagione 2017-2018, per il 2018-2019 si è parlato di 9,6 milioni. Questa somma include 704.000 euro annui per i diritti del “format” che spettano a Fazio. Il costo totale per la Rai però è ancora più alto, arriva a oltre 18,3 milioni l’ anno (dunque 73 milioni per quattro anni).

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“Leu vuole rinviare l’equiparazione tra fondazioni e partiti. Lo fanno per gli amici?”: l’affondo di Renzi

domenica, Dicembre 1st, 2019

Matteo Renzi continua a parlare della vicenda della Fondazione Open. Nel mirino dell’ex premier ora un emendamento di Leu che punta a prorogare di un anno la norma della Spazzacorrotti che equipara le fondazioni che sostengono i partiti ai partiti stessi. “Domani sera – dice Renzi a Bologna – alle 20.30 a commissione finanze inizia a votare un emendamento particolare che hanno firmato Stumpo e Pastorino, due deputati di Leu. Vi ricordate quel partito, Leu? erano quelli che dicevano che Renzi e Salvini erano uguali, infatti si è visto. Dunque, stiamo parlando delle leggi sul finanziamento ai partiti”.

Poi arriva al punto: “Nel silenzio di tutti, sulla legge che equipara fra loro fondazioni e partiti, mentre prima non erano equiparati, Stumpo e Pastorino dicono in sostanza: ‘per piacere, possiamo applicarla dal prossimo anno ancora?’ Forse perché c’è – si chiede l’ex premier in sala – qualche fondazione che ha qualche amico di Leu?”.

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Il Mes diventa la Tav giallorossa

domenica, Dicembre 1st, 2019
Luigi Di Maio - Giuseppe Conte - Nicola
Luigi Di Maio – Giuseppe Conte – Nicola Zingaretti

Il “rischio Tav” è altissimo. L’11 dicembre dovranno essere presentate le risoluzioni sul prossimo Consiglio europeo. Tra i vari punti, verrà messo ai voti in Parlamento l’argomento degli argomenti: il Fondo salva stati. E mai come oggi la maggioranza è divisa. Con 5 stelle da un lato e Pd dall’altro che oggi hanno alzato come mai prima i toni, ognuno intenzionato a non cedere di un millimetro sulle posizioni precostituite. Proprio come successe sull’alta velocità, quando l’esigenza dei gialli di affermare la propria identità su una mozione anti portò a far saltare il tappo, e condusse per direttissima al crollo del governo gialloverde.

Quando Luigi Di Maio si siederà al tavolo allestito a Palazzo Chigi per il vertice sul Mes avrà un solo obiettivo da spuntare in quella sede: rinviare la firma. “Servono modifiche sostanziali”, spiega il capo politico ai suoi, che vuole farsi accompagnare sul campo di battaglia dai deputati Alvise Maniero e Raphael Raduzzi, i due che stanno tenendo il punto tecnico sulla questione, e dalla sottosegretaria Laura Agea, che insieme a lui ha in mano il pallino politico sul Fondo salva stati.

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