Archive for Dicembre, 2019

Istat: sempre più italiani all’estero. Per la prima volta cala l’immigrazione

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Roma, 16 dicembre 2019 – Sono sempre di più gli italiani che si trasferiscono all’estero, mentre per la prima volta in 5 anni diminuiscono le immigrazioni nel nostro Paese, soprattutto dall’Africa. E’ la fotografia scattata dall’Istat nel rapporto Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente-Anno 2018.

Negli ultimi 10 anni sono 816mila gli italiani che si sono trasferiti all’estero. Quasi tre su quattro hanno un livello di istruzione medio-alto, sono 182mila i laureati espatriati. Il calo degli immigrati in Italia provenienti dal continente africano nel 2018 è pari al -17%.

Analizzando i dati ancor più nel dettaglio, nel 2018, gli italiani espatriati sono prevalentemente uomini (56%). Fino ai 25 anni, il contingente di emigrati ed emigrate è ugualmente numeroso (entrambi 18mila) e presenta una distribuzione per età perfettamente sovrapponibile. A partire dai 26 anni fino alle età anziane, invece, gli emigrati iniziano a essere costantemente più numerosi delle emigrate: dai 75 anni in poi le due distribuzioni tornano a sovrapporsi. L’età media degli emigrati è di 33 anni per gli uomini e 30 per le donne.

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CONFERENZA STAMPA:ALLOGGI ITEA E CONTRIBUTO PER L’AFFITTO TUTTE LE NOVITA’

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Il 13 dicembre si è conclusa l’Edizione 2019 per la raccolta delle domande per un alloggio ITEA e per ottenere un contributo integrativo per il pagamento dell’affitto. Più d’una le novità che l’hanno interessata.

Ne parliamo in conferenza stampa giovedì  19 dicembre alle ore 11 nella sede della Comunità.

I giornalisti sono cordialmente invitati

Info:

Patrizia Belli | Ufficio Stampa | Email: patrizia.belli@comunitadellavallagarina.tn.it

Mob.:335/6027118

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M5s cerca un futuro migliore del (recente) passato

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Luigi Di Maio si gioca il tutto per tutto creando attorno sé una struttura organizzativa che nel Movimento 5 Stelle, a parte la breve e infelice parentesi del Direttorio, non c’è mai stata. Alla fine il capo politico cede alle pressioni arrivate dai suoi avversari interni e dopo una lunga attesa e diverse sconfitte elettorali, il Movimento 5 Stelle presenta il “team del futuro” sul palcoscenico del Tempio di Adriano. Alla spalle del capo politico uno sfondo gigante con scritto “Il futuro è ora”, poi si alternano i facilitatori che non risparmiano critiche al Movimento degli ultimi mesi, quello dei mesi di governo. Anche Di Maio in fondo fa mea culpa.

Ma tutto questo il Movimento 5 Stelle vorrebbe lasciarlo alle spalle perché ora “si parla dei prossimi dieci anni. È una sfida enorme”, un’operazione di rilancio che ha come obiettivo uscire dalle secche, sedare i malumore interni di chi ha criticato l’uomo solo al comando e programmare soprattutto i prossimi tre anni al governo. In prima fila accanto a Di Maio ci sono Davide Casaleggio e Pietro Dettori, fondatori dell’associazione Rousseau che hanno piazzato nel team due fedelissime per non lasciare troppa libertà alle correnti e rinsaldare l’asse Casaleggio-Di Maio all’interno del Movimento.

Tra i facilitatori c’è anche Emilio Carelli, il responsabile della comunicazione, che dà già la prima sterzata: “Più volte non siamo stati all’altezza di comunicare. Non siamo riusciti a cambiare i toni e la strategia quando siamo passati dall’opposione al governo. Farò dei corsi, i toni sono importanti. Chiunque può fare qualcosa ma se non viene comunicato è come se non venisse fatto”. Ecco la prima stoccata. Carelli presenta sul palco Paola Taverna “una persona che ho imparato ad apprezzare in questi anni e che stimo. La senatrice pasionaria che si occuperà degli enti locali: “La distanza verrà colmata. Chiedo scusa agli elettori. Bisogna ricominciare dall’ascolto con assemblee fisiche. È importante quel senso di comunità, noi siamo quelli dei banchetti”.

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Sardine, coraggio!

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Le sardine hanno concluso la loro riunione ed emesso un comunicato che Lucia Annunziata mi chiede di commentare, come si dice, “a caldo”. Ci provo.

Le sardine annunciano già tre nuove iniziative, nel Lazio, in Sicilia e in Liguria, con modalità originali. Un treno di sardine dalla Liguria fino alla Francia, “Tutti sullo stesso treno”, il cui carattere di rifiuto delle frontiere come strumento di violento respingimento dei migranti è esplicito (visti i troppi episodi “muscolari” e peggio della polizia francese perfino in territorio italiano). “Sardina amplifica sardina”, come manifestazione itinerante nel Lazio, perché in questa regione la presenza ingombrante della capitale spesso mette la sordina ai bisogni, ai problemi, alle necessità degli altri territori, ed è invece verso le località meno mediaticamente seguite che le sardine vogliono concentrare il loro impegno. Perciò, in Sicilia, “Staffetta delle sardine”, dove la volontà di “raggiungere anche le zone con situazioni critiche e complesse” esprime la consapevolezza del carattere pervasivo della mafia e della corruzione, che si radica nel silenzio di territori raramente sotto i riflettori, quando la mafia può dominare senza spargimento di sangue (proprio quando è più forte, per connivenze e paure). In realtà le iniziative annunciate sono quattro, visto che si parla, ancora senza titolo e modalità, di un impegno immediato che coinvolga la “bassa”, e le zone collinari e montane dell’Emilia Romagna.

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“Nazionalizzare non ha senso, lo Stato avrà solo svantaggi”

lunedì, Dicembre 16th, 2019

“Serve nazionalizzare” la Banca Popolare di Bari, “come sostiene Di Maio?”. Per Carlo Cottarelli, nazionalizzare non ha senso e lo Stato avrà solo svantaggi. L’economista spiega il suo punto di vista in un’analisi sulla Stampa:

″È una domanda che non ha molto senso nell’immediato. Se i soldi immessi nella Popolare di Bari andranno a costituire, come sembra inevitabile, parte del capitale della banca è ovvio che lo stato, indirettamente, diventerà in parte proprietario della banca. La questione, semmai, è se lo stato debba rimanere permanentemente nel capitale della banca come, per ora, è rimasto nel capitale del Monte dei Paschi. Io non vedo quale vantaggio rispetto al settore privato abbia lo stato nel gestire una banca. Ed è paradossale che quelli che ora dicono che le perdite della Popolare di Bari erano dovute a intrallazzi tra banca e politica, vengono poi a proporre la sua nazionalizzazione. Misteri della politica!”

Cottarelli osserva come il tracollo della Popolare di Bari “fosse annunciato”, ma sottolinea l’importanza di rispondere lo stesso a quattro domande sulle sue cause e conseguenze:

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Meno pillole e tanta intelligenza artificiale, il Grande Fratello della sanità sarà pronto entro il 2025

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Franco Velcich

Meno pillole e più dati. Una valanga di dati, per la precisione. Creati e gestiti da ospedali, medici, case farmaceutiche e assicurazioni. E’ questa la inevitabile direzione verso cui si muove in tutto il mondo il settore della sanità, sulle orme dei Paesi battistrada, gli Stati Uniti e la Cina. Nei loro confronti l’Europa è in ritardo, ma proprio per questo può essere un terreno fertile per quei soggetti privati che nella sanità stanno pianificando massicci investimenti. Un dato riassume bene le aspettative di sviluppo del settore: secondo le previsioni di Idc (International Data Corporation), in Europa il volume di dati attinenti alla sanità da qui al 2025 crescerà di cinque volte passando dai due zettabyte del 2019 ai 10 zettabyte del 2025 (un zettabyte equivale a un miliardo di terabyte). E se parliamo di dati, di tantissimi dati da gestire, stiamo certi che la sanità sarà a brevissimo un terreno di confronto per i giganti del tech, da Microsoft ad Amazon, da Google a Facebook, senza dimenticare Apple.

A delineare lo scenario di come sarà la sanità in Europa nel 2025 ci ha pensato Roland Berger, la società leader mondiale della consulenza strategica, che ha redatto uno studio interpellando oltre 400 esperti, fra medici, dirigenti ospedalieri, manager dell’industria farmaceutica e delle assicurazioni, uomini politici e, naturalmente, anche pazienti. L’esempio che Roland Berger ha sottoposto agli esperti è quello della cinese Good Doctor, una piattaforma gestita dal gruppo assicurativo e finanziario Ping An che attualmente lavora con 14mila ospedali e farmacie e ha creato un ecosistema che coinvolge circa 200 milioni di persone.

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Manovra al rush finale, in Senato si vota la fiducia

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Rush finale per la manovra economica che oggi arriva in Senato per il decisivo voto di fiducia: se passerà, sarà la forma definitiva della legge di bilancio, essendo improbabili cambiamenti alla Camera. Il ministero dell’economia ha completato l’esame del maxi emendamento del Governo e della verifica delle relative coperture (smentito “il buco” di 700 milioni). Il testo è stato trasmesso a Palazzo Madama in vista del voto in una forma pressoché identica a quella votata in commissione, con interventi minimi sul fronte delle coperture. 

Due misure però continuano a essere in bilico: la norma che allenta le maglie sulla cannabis light e l’introduzione della Tobin tax, ovvero l’imposta sulle transazioni finanziarie online allo 0,04%. Le polemiche tra i Cinquestelle e le opposizioni si accendono subito dopo l’approvazione da parte della Commissione Bilancio dell’emendamento a firma del senatore cinquestelle Matteo Mantero che prevede che la canapa industriale con un contenuto di Thc non superiore allo 0,5% non sia più considerata come una sostanza stupefacente. All’attacco la Lega e FdI che accusano il governo di introdurre tasse e liberalizzare le droghe.

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Terremoto: due scosse nel Beneventano, gente in strada

lunedì, Dicembre 16th, 2019

di PIERLUIGI MELILLO

Torna la tremare la terra nel Sannio. Due scosse di terremoto hanno provocato allarme e paura, ma fortunatamente non si registrano danni a persone o cose.

Epicentro del doppio movimento tellurico ancora una volta San Leucio del Sannio, ma la scossa è stata avvertita anche ad Avellino. Dall’Ingv si conferma che la prima scossa si è verificata alle 9.06 con magnitudo 3.4, due minuti dopo una replica leggermente meno forte 3.2.

Dopo le scosse è scattata l’evacuazione di alcuni istituti scolastici ed edifici pubblici nella città di Benevento e in alcuni comuni dell’hinterland. La sirena dell’Istituto Industriale di viale San Lorenzo a Benevento ha suonato per lunghi minuti per invitare studenti e docenti ad abbandonare le aule. Anche dagli uffici del tribunale molte persone sono scese in strada.

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Imprese, la maxi frode allo Stato: 105 miliardi di tasse non pagate

lunedì, Dicembre 16th, 2019

di Milena Gabanelli e Fabrizio Massaro

È un numero talmente enorme che si fa fatica a raffigurarlo: 105,7 miliardi di euro. Sono i crediti che il Fisco non è ancora riuscito ad incassare dalle società fallite o in amministrazioni straordinarie ancora in corso. Parliamo di imposte sui redditi, Iva, ritenute d’acconto, contributi previdenziali, tasse locali ecc. I dati dell’Agenzia delle Entrate sono impietosi. Su 161,7 miliardi di euro di domande di ammissione al passivo, finora il Fisco ha recuperato appena 2,6 miliardi, ovvero l’1,6%. Praticamente niente.

Le imprese che traccheggiano e quelle che si «svuotano»
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Venezia, il volo spettacolare sopra le cupole di San Marco (rialzate con gli scafi delle navi)

lunedì, Dicembre 16th, 2019

Sul tetto della Basilica di San Marco ci sono, nascoste, cinque navi rovesciate. Nessuno dei milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia, riesce a vederle tra statue e pinnacoli che sovrastano la chiesa. Valter Pirolo invece ne conosce ogni corona, chiodo, staffa, che le compone. È il carpentiere del legno della Procuratoria di San Marco, la fabbriceria della cattedrale. La manutenzione delle cupole lignee sul tetto è affidata a lui, erede degli «arsenalotti» della Serenissima, la corporazione più privilegiata della Repubblica perché fabbricava, all’Arsenale, le galee su cui Venezia fondava la sua potenza.

Pirolo non costruisce navi, ma da 35 anni vigila sul tetto e le strutture che compongono le cinque cupole, realizzate con la tecnica della carpenteria navale. «A me, come a tutti — racconta — il primo giorno di lavoro hanno insegnato che siamo qui per far restare nel tempo ciò che abbiamo trovato. Ed è quello che sono orgoglioso di fare assieme agli altri quindici operai della Basilica: tuteliamo per il mondo la bellezza di questa chiesa». Soprattutto oggi che l’acqua alta eccezionale del 12 novembre ha provocato oltre 3 milioni di danni alle colonne e ai mosaici e un altro milione al tetto per le raffiche violente di vento.

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