Archive for Dicembre 18th, 2019

Usa, Trump: i sostenitori dell’impeachment nelle piazze alla vigilia del voto. E la protesta rimbalza sui social

mercoledì, Dicembre 18th, 2019

di ALBERTO CUSTODERO

I sostenitori della messa in stato di accusa del presidente Donald Trump sono scesi in piazza nelle principali città statunitensi alla vigilia del voto della Camera sull’impeachment. “Trump è colpevole”, “Trump-Putin 2020” si legge su alcuni cartelli esposti dai manifestanti che reclamano l’impeachment.

Sei ore di dibattito alla Camera prima del voto sull’impeachment: ognuno dei due articoli sarà votato separatamente. È la tabella di marcia delineata dai democratici per il voto sulla messa in stato di accusa di Trump nelle prossime ore.

La Camera si riunirà intorno alle 9 del mattino locali (ore 15 italiane). Ci sarà un dibattito di circa un’ora sulle regole delineate per la votazione, e i deputati saranno chiamati a esprimersi al riguardo: la loro approvazione è data per scontata.

Intorno alle 10 del mattino (ore 16 italiane), dovrebbero iniziare le sei ore di dibattito al termine delle quali saranno votati i due articoli per l’impeachment. Una volta che i deputati si saranno espressi sulla messa in stato di accusa di Trump, la Camera procederà al voto sui manager del processo di impeachment al Senato.

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Stretto di Messina, arrestati sindaco di Villa San Giovanni, ad e presidente del servizio traghetti per corruzione

mercoledì, Dicembre 18th, 2019

di ALESSIA CANDITO

Appalti pubblici aggiustati, telecomandati, per favorire sempre e solo la holding internazionale padrona del traghettamento tra Reggio Calabria e Messina. È una vera e propria bufera quella che ha travolto l’amministrazione di Villa San Giovanni e la Caronte&Tourist, società che da decenni monopolizza o quasi l’attraversamento dello Stretto di Messina e i collegamenti con le isole minori.

Nel giro di poche ore, agli arresti disposti dalla procura di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, sono finiti il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, di Forza Italia, fratello del senatore Marco Siclari; il presidente della Caronte, Nino Repaci; l’amministratore delegato Calogero Famiani; il geometra Giancarlo Trunfio dell’Ufficio Tecnico del Comune; un vigile urbano, Vincenzo Bertuca; l’Ingegnere Francesco Morabito, capo dell’Urbanistica. Ma almeno altre sei persone sono destinatarie di provvedimenti cautelari, che sono stati eseguiti fra ieri sera e questa notte dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria.

Le contestazioni sono corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e, solo per un indagato (il cui nome non è ancora noto), concorso esterno in associazione mafiosa.

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Fca-Psa, sì dei consigli alla fusione Nasce il quarto produttore di auto

mercoledì, Dicembre 18th, 2019

di Stefano Montefiori

Fca-Psa, sì dei consigli alla fusione Nasce il quarto produttore di auto

PARIGI Nella serata di ieri il board di Psa riunito a Parigi e quello di Fca a Londra hanno approvato il memorandum di intesa, questa mattina prima dell’apertura delle borse è atteso l’annuncio ufficiale. L’operazione da 50 miliardi porta alla nascita di un colosso mondiale dell’auto — il quarto in ordine di grandezza dopo Volkswagen, Renault-Nissan e Toyota — che punta a entrare nel club dei costruttori da 10 milioni di vetture l’anno.

Il 31 ottobre scorso Psa (il gruppo dei marchi Peugeot, Citroën, Opel etc.) e Fca (Fiat Chrysler) avevano annunciato l’intenzione di procedere a una fusione paritaria, 50 e 50, in modo da sfruttare la complementarità nei mercati — Psa più forte in Europa e in Cina, Fca in America — e gli investimenti in ricerca e sviluppo per l’auto elettrica e connessa. Sono bastate poche settimane di trattative per finalizzare l’intesa. Il governo francese, che aveva fatto saltare il tentato accordo precedente tra Fca e Renault, stavolta ha dato il via libera avendo ottenuto rassicurazioni sul fatto che i posti di lavoro verranno tutelati.

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Salvini e Renzi, la diffidenza tra i leader che blocca le larghe intese

mercoledì, Dicembre 18th, 2019

di Francesco Verderami

Salvini e Renzi, la diffidenza tra i leader che blocca le larghe intese

La più bella sul governissimo è di Franceschini: «Vi immaginate Mario Draghi a Palazzo Chigi con Renzi e Salvini nei panni dei suoi vice?». E così il capodelegazione del Pd risolleva quanti, persino nel governo, avevano creduto a un imminente avvento delle larghe intese sotto la regia dei «due Matteo».

In realtà sotto il Conte 2 non c’è nulla. E nonostante le pessime prove fornite in questi mesi dall’esecutivo giallo-rosso, non si scorge all’orizzonte un’alternativa. Perché al momento nessuno è in grado di costruirla: certamente non il leader della Lega e il capo di Italia viva. La letteratura fiorita sul loro rapporto e attorno all’idea di un’alleanza bellicosa, fondata sul desiderio di prendersi una rivincita, si scontra con le leggi della politica e si consuma nel sospetto che nutrono l’uno verso l’altro. «Io di lui non mi fido perché è inaffidabile», ha risposto Salvini ad alcuni dirigenti del Carroccio, riferendosi a Renzi. Ed è un sentimento ricambiato.

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Un Movimento 5 Stelle preoccupato dalle sue spinte centrifughe

mercoledì, Dicembre 18th, 2019

di Massimo Franco

Un Movimento 5 Stelle preoccupato dalle sue spinte centrifughe

Il Movimento 5 Stelle è la formazione più forte della maggioranza. Ma in parallelo si sta rivelando il vero anello debole del governo. E il futuro della legislatura sembra legato soprattutto alle sue capacità di tenuta interna. Una fase si è chiusa per sempre, e il terrore di elezioni anticipate che, secondo i sondaggi, ne segnerebbero il dimezzamento rispetto al 2018, spiega la ricomparsa di Beppe Grillo; il suo appoggio a Giuseppe Conte e all’intesa col Pd; e gli incontri-confessione con parlamentari, ministri, ex. È il tentativo di arginare spinte centrifughe e scarti che potrebbero far precipitare la situazione.

La stretta di mano di ieri a Roma tra premier, Grillo e Davide Casaleggio sembrava preparata ad arte per mandare un segnale a un Movimento lacerato e inquieto per lo stillicidio di defezioni; e per dire al resto della coalizione che esiste una rete di protezione stesa intorno alla legislatura. È un’operazione destinata anche a ridimensionare i distinguo di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e formalmente capo politico, rispetto a Palazzo Chigi. Ma non è scontato che l’operazione riesca. Lo confermano una serie di questioni aperte. L’ultima riguarda la creazione di una commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, riproposta dopo il commissariamento della Popolare di Bari.

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Preti pedofili, le voci di chi ha subito abusi: «Tanti vescovi contro il Papa»

mercoledì, Dicembre 18th, 2019

di Gian Guido Vecchi

Preti pedofili, le voci di chi ha subito abusi: «Tanti vescovi contro il Papa»

«Come vittima e sopravvissuto, ringrazio il Papa per il suo coraggio. Io so che nella Curia e in tutto il mondo ci sono cardinali e vescovi contro di lui, gente che finora si è nascosta dietro il segreto pontificio — leggi l’approfondimento su che cos’è — per coprire il terrore e insabbiare. È caduta una muraglia oscura». Al telefono con il Corriere, la voce di Juan Carlos Cruz, 56 anni, suona sollevata prima che felice, come si fosse tolto un peso. Era ancora un adolescente quando subì abusi dal sacerdote pedofilo seriale Fernando Karadima, spretato da Francesco l’anno scorso. Potente e temuto fin dagli anni di Pinochet, nella parrocchia di El Bosque a Santiago, Karadima è all’origine degli scandali che hanno devastato la Chiesa cilena, una delle prove più difficili del pontificato. Con altre due vittime di Karadima, un anno e mezzo fa, Cruz era stato ricevuto da Francesco a Santa Marta, «voglio che nessuna vittima si senta più sola». Le denunce erano rimaste inascoltate per anni, vescovi e cardinali cileni gli davano del calunniatore.

«Ne avevamo parlato al Papa, certo. Ma come noi, tante vittime non hanno smesso di chiedere l’abolizione del segreto pontificio. Così si fa giustizia e trasparenza».

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