Archive for Dicembre 19th, 2019

Ndrangheta, maxi blitz con oltre 300 arresti. Fermato ex parlamentare di Forza Italia

giovedì, Dicembre 19th, 2019

michele sasso

Una maxi operazione dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia è in corso dalle prime luci dell’alba per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Catanzaro su richiesta della Dda a carico di 334 persone. L’operazione ‘Rinascita-Scott’ ha disarticolato tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi.

Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. Pronto anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro. Politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni figurano tra gli arrestati della maxi operazione.

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Le domande delle sardine (che non hanno risposte)

giovedì, Dicembre 19th, 2019
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di   Paolo Franchi

Si dice con ironia che quello delle sardine è il primo movimento al mondo nato per contestare non il governo, ma l’opposizione. Vero. Ma è anche vero che, se alcuni (non tantissimi) anni fa ci avessero detto che un giorno un movimento di sardine si sarebbe levato a Bologna per svegliare una sinistra incline in cuor suo a dare per scontata la caduta dell’«Emilia rossa», e di lì a rapidi passi si sarebbe esteso in tutta Italia, fino a riempire piazza San Giovanni, ci saremmo messi a ridere. Nonostante già allora scudi crociati, falci e martello, garofani fossero già stati sostituiti dai più vari simboli desunti dalla flora e dalla fauna, avessimo già visto crescere, declinare ed estinguersi rapidamente pantere, girotondi, popoli viola, e fossero in avanzata gestazione i Cinque Stelle. Ma in politica, come nella vita, niente è così impensabile, specie in tempi di crisi prolungata, da non poter avvenire. Dunque, inutile arricciare il naso. Meglio, molto meglio, cercare di capire.

Che, piaccia o non piaccia, le sardine ci siano, e siano tante, ormai è, o dovrebbe essere, un dato accertato. Che, per quanti consensi talvolta pelosi ricevano, il loro movimento non sia né un’invenzione né una filiazione di una sinistra incapace peraltro di inventare e di filiare, anche. Che si sia rapidissimamente gonfiato, fino a occupare un posto importante su una scena politica per il resto desolata e desolante, pure. Le domande sulle sardine ormai sono diventate altre. La prima è: quanto potranno durare, se non cederanno alla tentazione di trasformarsi in un partito, senza condannarsi alla fine di tutti o quasi i movimenti del nostro recente passato, deperiti, e poi scomparsi dalla scena, con la stessa velocità con la quale avevano preso corpo? Domande legittima.

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La Camera vota sì all’impeachment, Trump è sotto accusa. La rabbia del presidente: «Una vergogna»

giovedì, Dicembre 19th, 2019

di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington

Trump durante il comizio a Battle Creek (Afp)

Trump durante il comizio a Battle Creek (Afp)

Donald Trump è ufficialmente sotto accusa. Alle 20,08, le 2,08 di giovedì 19 dicembre in Italia, la Camera dei rappresentanti ha approvato la mozione di impeachment, divisa in due capi di imputazione. Il primo articolo, «abuso di potere» ha ottenuto 230 voti a favore e 197 contro. Il secondo, «ostruzione dell’indagini del Congresso», 229 contro 198. La Speaker Nancy Pelosi ha letto i risultati e ha fulminato con un gesto alcuni parlamentari che stavano esultando. «È una giornata triste, non bisogna gioire» aveva detto questa mattina, arrivando a Capitol Hill. Tutto secondo le previsioni dunque.

La parola al Senato

I democratici, in maggioranza nella House, hanno rinviato il presidente al giudizio del Senato, dove il 6 gennaio comincerà la seconda parte dell’impeachment, quella della decisione finale: colpevole o innocente? Trump entra nella storia con Andrew Johnson e Bill Clinton. Ieri sera ha reagito praticamente in diretta dal palco del comizio a Battle Creek, in Michigan: «I democratici sono divorati dall’odio, vogliono annullare il risultato elettorale con l’impeachment». Le tv hanno trasmesso in diretta sei ore di dibattito nel merito, più un altro paio sui cavilli regolamentari. Pelosi apre la seduta, facendo montare un cavalletto con la bandiera americana e ripetendo concetti durissimi: «Oggi siamo qui per difendere la democrazia per il popolo.

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