Archive for Gennaio 10th, 2020

Pressing sulla Consulta

venerdì, Gennaio 10th, 2020

Le coincidenze, in politica, raramente esistono. C’è una logica nelle cose. In questo caso la logica che unisce fatti, apparentemente, senza un nesso comune è il grande pressing sulla Corte Costituzionale, che il 15 gennaio, si riunisce per decidere l’ammissibilità del referendum abrogativo sulla legge elettorale, il cosiddetto “referendum Calderoli”. Se la Corte darà il via libera, gli italiani voteranno per eliminare dal Rosatellum la quota proporzionale con le liste bloccate. Detta in sintesi: in caso di vittoria del sì l’Italia diventerebbe come il Regno Unito, dove si eleggono tutti parlamentari in collegi uninominali.

Bene, torniamo ai fatti, che coincidenze non sono. Il primo, proprio oggi, è che è stato rinviato il deposito in Cassazione delle 64 firme necessarie per chiedere l’altro referendum, questa volta confermativo, sul taglio dei parlamentari. Il senatore di Forza Italia, Andrea Cangini,, ha spiegato che “quattro parlamentari hanno chiesto di ritirare la firma, mentre altri hanno chiesto di aggiungerla”. Sarebbero otto i parlamentari di Forza Italia, che hanno cambiato idea, proprio mentre si stava chiudendo il verbale provocando così uno slittamento dei tempi (le firme dovrebbero essere depositate entro il 12). E, nelle ore successive, è accaduto che il dubbio ha assalito un numero crescente di parlamentari che, inizialmente, avevano firmato sicuri che il referendum avrebbe allungato la legislatura.

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È il momento di un vero governo europeo

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Roberto Castaldi

IL 2019 è stato importante per l’Europa, con le elezioni europee – quasi un referendum tra europeismo e nazionalismo, in cui l’europeismo ha vinto a livello Ue, ma perso in Italia, Polonia, Ungheria e Regno Unito – e una nuova leadership: Ursula von der Leyen alla Commissione, Christine Lagarde alla Banca Centrale Europea, Charles Michel al Consiglio europeo, e David Sassoli al Parlamento Europeo. Due donne a capo delle istituzioni sovranazionali e una presa di responsabilità da parte dei Paesi chiave: Francia (Lagarde), Germania (von der Leyen), Italia (Sassoli) e Belgio (Michels), uno dei Paesi più europeisti.

Anche il rapporto con l’Italia è cambiato. Salvini non ha capito di aver vinto la battaglia italiana e perso la guerra europea, e ha provato a incassare proprio dopo le europee. La spallata al governo di cui era il leader de facto, con la minacciosa richiesta di «pieni poteri», gli si è ritorta contro. L’interdipendenza economica e politica europea ha favorito l’uscita dal governo di chi minacciava di portare il Paese alla rovina, fuori dalla rotta e dalle regole europee. Ma il rischio è sempre presente.

Il 2019 ha visto timidi passi avanti nel campo della difesa, con il varo di diversi progetti nel quadro della Cooperazione Strutturata Permanente sulla Difesa (PESCO), anche grazie a Federica Mogherini. Si è chiuso, nonostante l’opposizione polacca, con il lancio di un ambizioso Green Deal, che si articolerà in 50 proposte normative nei prossimi due anni: guiderà la trasformazione dell’economia e della società europea, accompagnandola con massicci investimenti.

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Iran: ok Camera Usa a limitazione poteri guerra Trump. Casa Bianca: “Risoluzione ridicola”

venerdì, Gennaio 10th, 2020

Via libera della Camera dei Rappresentanti Usa, controllata dai democratici, alla limitazione dei poteri di guerra di Donald Trump contro l’Iran. La misura, denominata Iran War Powers, è passata con 224 voti a favore e 194 contrari. La risoluzione dovrà ora passare il vaglio del Senato a maggioranza repubblicano.

Tre deputati repubblicani hanno votato a favore della risoluzione, sfidando Trump che aveva esortato il Grand Old Party a bocciare il provvedimento. “Spero che tutti i repubblicani alla Camera voteranno contro la War Power Resolution della pazza Nancy Pelosi“, aveva twittato il tycoon ieri mattina, attaccando la Speaker dem.

Quella licenziata dalla Camera è una concurrent resolution che non richiede la firma del presidente e che generalmente viene considerata non vincolante. I democratici tuttavia, invocando il War Power Act del 1973 che fissa i poteri di guerra di Congresso e Casa Bianca, ritengono che questo rappresenti un caso particolare.

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Quello strano caso di Salvini, il leader che sotto processo prende più voti

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Antonio Polito

Quello strano caso di Salvini, il leader che sotto processo prende più voti

Un tempo finire sotto processo faceva perdere voti ai politici. Oggi glieli fa guadagnare? È il sospetto che viene leggendo delle furiose polemiche si sono accese tra maggioranza e opposizione sull’ipotesi di rinviare il voto su Salvini nella Giunta per le immunità del Senato. Sul leader leghista pende infatti una richiesta di autorizzazione a procedere per il reato di sequestro di persona, che avrebbe compiuto quando era ministro ritardando lo sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti. I Cinquestelle, il Pd e anche Leu vorrebbero rinviare la seduta della Giunta, fissata per il 20 gennaio, a dopo le elezioni emiliane. Il potenziale imputato e tutto il centrodestra vogliono invece a tutti i costi il voto, anche se il Senato ha sospeso le sue attività dal 20 al 24 gennaio proprio per le elezioni regionali.

Cinquestelle e Pd intendono mandare Salvini sotto processo, ma sanno che questa decisione sarebbe abbastanza impopolare da far guadagnare voti a Salvini. Il quale, pur volendo legittimamente evitarsi il processo, sarebbe invece felice di esserci spedito al più presto, così da poter sostenere, come già fa, che «vogliono eliminarmi per via giudiziaria».

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Aereo precipitato in Iran, Trudeau e gli 007 americani: abbattuto da un missile

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Leonard Berberi

Un missile di fabbricazione russa sparato — forse per errore — dall’esercito iraniano contro un aereo civile. Sarebbe questa la causa dell’incidente del Boeing 737-800 di Ukraine International Airlines precipitato mercoledì mattina, sei minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran, con 176 persone a bordo. A sostenerlo è l’intelligence americana dopo aver ricevuto le informazioni raccolte dai satelliti. Gli 007 conservano un po’ di prudenza e ritengono «altamente probabile» che il velivolo ucraino sia stato abbattuto da «missili antiaerei» anche se soltanto uno avrebbe centrato la fusoliera. «Qualcuno dall’altra parte (quella iraniana, ndr) potrebbe aver commesso un errore», ha spiegato il presidente Usa Donald Trump scartando i problemi meccanici (qui il nuovo video: il momento dello schianto).

L’allarme degli europei

Scenario che il Canada ha confermato in serata attraverso il primo ministro Justin Trudeau («L’aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria iraniano»). Nello schianto sono morti 63 cittadini canadesi, mentre Teheran smentisce. Fonti dell’Easa, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, riferiscono al Corriere che quella di Washington «è una ricostruzione che coincide con il materiale a disposizione dei servizi segreti» del Vecchio Continente, tanto da suggerire di evitare l’area. I voli Lufthansa e Austrian Airlines diretti in Iran sono tornati indietro. Un video girato a ovest del punto in cui il jet smette di inviare i segnali e circolato su Telegram mostra il lancio e l’esplosione in quota di un razzo.

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Di Maio: «Libia, attacchi gratuiti al premier. La Ue parli con una voce sola»

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Alessandro Trocino

Di Maio: «Libia, attacchi gratuiti al premier. La Ue parli con una voce sola»

ROMA Luigi Di Maio, l’incontro fallito con Al-Sarraj e Haftar è stato un pasticcio. Cosa non ha funzionato?

«L’impegno dell’Italia è massimo, in questi giorni sono stato a Bruxelles, Istanbul, Il Cairo e sono appena rientrato da Algeri. Dall’Iran alla Libia ci troviamo di fronte a cornici complesse, serve prudenza, bisogna agire con responsabilità. Gli attacchi rivolti a Conte sono gratuiti e ingiustificati, il presidente sta dando il massimo. Ricordo a tutti che è lui l’autore della Conferenza di Palermo».

L’incaricato di Mosca per la Siria ha spiegato che «l’Italia non è riuscita a organizzare in modo corretto l’incontro». La Farnesina ha organizzato o coordinato l’incontro?

«Il presidente ha la sua agenda, specie se deve ricevere un omologo. Il governo si muove in sintonia».

Perché si è deciso di incontrarli nello stesso giorno e di vedere prima Haftar, accusato tra l’altro della strage dei cadetti? Scelta di Conte o Di Maio?

«Non provate a metterci l’uno contro l’altro, perché non è così.

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