Archive for Gennaio, 2020

Andrea Orlando: “Tagliando a Quota 100 e reddito di cittadinanza”

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

Vicesegretario Andrea Orlando, partiamo, come si sarebbe detto una volta, dalla lezione del voto. Un tempo l’analisi si sarebbe soffermata accanto all’ottimo risultato di Bonaccini sulla serie storica del Pd e sul suo significato qualitativo. Il Pd, in Emilia, prese 26 alle politiche, il 31 alle Europee, ora quasi 35, tornando primo partito.

Esatto. E questo è avvenuto con un aumento dei numeri assoluti e dopo due scissioni. E questo è un dato quantitativo. Quello qualitativo è che alle politiche c’erano tre poli, di cui due, di fatto, sovranisti e antieuropeisti, adesso ce ne sono due e mezzo, di cui uno e mezzo è saldamente europeista. E questo dato è confermato anche nel quadro della sconfitta calabrese.

È il famoso “nuovo bipolarismo” di cui parlate. Avete costituzionalizzato i Cinque stelle o sono, semplicemente, implosi?

Direi “un quasi nuovo bipolarismo”, reso possibile dalla nostra ripresa di una iniziativa politica. Abbiamo agevolato una evoluzione dei Cinque stelle che era in corso su questo, specifico, anche con la nascita del governo. E contemporaneamente il Pd è tornato ad essere il pilastro di una alternativa perché questa iniziativa è stata accompagnata da un recupero di credibilità su alcuni temi: l’attenzione alle questioni sociali, alle questioni legate all’ambiente, cioè a molti temi che erano stati interpretati in chiave populista dai Cinque Stelle e in chiave regressiva dalla Lega.

Però, Orlando. Diciamo le cose come stanno. Bonaccini ha vinto in Emilia parlando del governo locale e quasi nascondendo il governo nazionale. In Italia non puoi vincere senza governo, o con l’immobilismo del governo.

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Due Stati ma Gerusalemme indivisa: il piano di Trump per il Medio Oriente. Ma Abu Mazen dice no

mercoledì, Gennaio 29th, 2020
Due Stati ma Gerusalemme indivisa: il piano di Trump per il Medio Oriente. Ma Abu Mazen dice

Il piano di pace per il Medio Oriente c’è, ma solo sulla carta. La strada verso l’approvazione delle parti in causa è in salita o, stando alle dichiarazioni dei Palestinesi, l’intesa è saltata prima di essere stretta. Addirittura di un piano “nato morto”, si tratterebbe, secondo Ankara. Donald Trump l’ha presentato oggi alla Casa Bianca: in otto pagine i punti per la fine del conflitto tra israeliani e palestinesi. C’è l’apertura da parte di Netanyahu ai due stati, ci sono degli investimenti importanti. Ma c’è Gerusalemme come capitale indivisa di Israele. E non c’è il diritto al ritorno dei Palestinesi. Ed è proprio su questo punto che dalle autorità palestinesi c’è stata chiusura totale.

“Gerusalemme resta la capitale indivisa di Israele”, ha detto il presidente americano Donald illustrando il piano.

Nelle pagine illustrate si chiedono quattro anni di congelamento degli insediamenti israeliani, raddoppiando i Territori palestinesi. Per il presidente americano si tratta “di un grande passo verso la pace”. Trump afferma: ”È giunto il momento per una svolta storica”. Ma per Abu Mazen le cose non stanno così: “Gerusalemme non è in vendita, e i nostri diritti non si barattano”.

E non sono bastate le rassicurazioni del tycoon, che ha affermato: “Nessun palestinese o israeliano verrà sradicato dalla propria abitazione”. 

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Milano, storie di edicole che resistono: “Ad aprire fu il mio bisnonno, è una grande responsabilità”

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

In occasione della Notte delle Edicole, evento organizzato in tutta Italia dagli edicolanti per sensibilizzare sulla loro condizione sempre più precaria, abbiamo intervistato alcuni esercenti milanesi, sia storici e molto noti sia di più recente apertura. Nicolò De Angeli è l’attuale gestore dell’edicola a Crocetta, aperta addirittura da suo bisnonno. “La vivo come una grande responsabilità ma – dice – a 30 anni mi trovo davanti al dubbio se continuare o chiudere”. “Ogni giorno, infatti, in Italia – spiega Amilcare Digiuni del sindacato Sinagi – chiudono due edicole”.

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Coronavirus, in Cina 132 morti. British Airways sospende voli, anche Trump valuta lo stop. Toyota sospende la produzione

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

PECHINO – Più contagi della Sars. Con l’ultimo aggiornamento, arrivato questa notte, l’epidemia di coronavirus ha già superato in Cina la diffusione della sindrome del 2003: sono 5974 i casi confermati (contro i 5327 della Sars, in nove mesi), mentre i decessi sono saliti a 132. È stato confermato il primo caso negli Emirati Arabi. La British Airways ha deciso di sospendere tutti i voli da per la Cina per via dell’epidemia. Lo riporta Sky News. La decisione ha effetto immediato. Nella notte, sono partiti da Wuhan i primi voli per evacuare i cittadini stranieri bloccati nella città in quarantena, quello americano e quello giapponese mentre gli Stati Uniti stanno valutando una possibile sospensione di tutte le tratte dalla Cina. Dopo la lunga vacanza del Capodanno lunare, brusco ritorno agli scambi della Borsa di Hong Kong, che in apertura perde oltre il 3%. E la Toyota annuncia: sospendiamo la produzione fino al 9 febbraio.

Il contagio rallenta, ma supera la Sars

Nel corso delle ultime 24 ore i decessi sono saliti da 106 a 132 e i contagiati da 4515 a 5974, con altri 9239 casi sospetti. Come detto il conto complessivo dei contagiati è ora più alto di quello raggiunto dalla Sars, anche se con una mortalità per ora più bassa. Segnalato il primo caso sospetto in Tibet, ultima provincia cinese a essere raggiunta dall’epidemia.

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Elezioni Usa, perché un piccolo Stato americano il 3 febbraio può decidere il destino del mondo

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

di Milena Gabanelli e Andrea Marinelli

La piega che prenderanno le prossime elezioni presidenziali americane dipende anche da come, il 3 febbraio, voteranno gli elettori del piccolo e poco rappresentativo Stato dell’Iowa: ha 3 milioni di abitanti sui 327 milioni degli Stati Uniti, per il 90% sono bianchi e per oltre metà evangelici o metodisti. «Demograficamente, sembra l’America del 1870», ha scritto sul New York Times l’editorialista David Leonhardt. Assegna appena 41 delegati su 3.979 nelle primarie democratiche e 40 su 2.441 in quelle repubblicane, eppure ha da sempre una grandissima influenza nella scelta dei candidati dei due partiti. E quindi del futuro presidente degli Stati Uniti.

L’influenza dell’Iowa
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Dario Franceschini: «Avanti con il proporzionale. Ci sarà un bipolarismo Lega-Pd»

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

di Francesco Verderami

«Se tempo fa ci avessero detto che in Emilia-Romagna una coalizione a guida sovranista avrebbe preso il 43% non ci avremmo creduto». L’introduzione di Dario Franceschini è un modo per mettere le cose in chiaro: «Il risultato è stato enormemente importante. Insieme al buon governo di Stefano Bonaccini, ha pesato l’eccessiva personalizzazione della sfida fatta da Matteo Salvini: è al suo secondo errore in pochi mesi, e questo fa pensare che ne commetterà altri. Ma non vorrei che da un eccessivo pessimismo passassimo ad un eccessivo ottimismo. Perché la vittoria in Emilia-Romagna non vuol dire aver ancora vinto in Italia. Intanto abbiamo perso in Calabria. E le prossime Regionali non saranno facili: il centro-destra è molto forte e pericoloso».

Il ministro della Cultura e capo-delegazione del Pd al governo parla ai compagni di partito, prima di parlare agli alleati dell’esecutivo: «Il risultato dei 5 Stelle sgombra il campo da un dubbio, e cioè che in Umbria fossero andati male perché si erano coalizzati con noi. Ora hanno corso da soli e l’esito è stato peggiore. È chiaro che il problema non è l’alleanza: quando un movimento nasce per opporsi al sistema e poi si trova a rappresentare quel sistema dal governo, o cambia linea o il progetto non sta in piedi. Ecco qual è la loro sfida. E in questa fase il Pd non deve avere tentazioni egemoniche né l’istinto dell’auto-sufficienza: in tal senso l’operato inclusivo di Nicola Zingaretti è intelligente».

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M5S, si litiga sulle Regionali. Primo vertice dell’era Crimi

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

di Alessandro Trocino

M5S, si litiga sulle Regionali. Primo vertice dell'era Crimi

L’assemblea congiunta è stata aperta da Vito Crimi, il reggente. E per quanto rivendichi i «pieni poteri», per usare un’espressione cara a Matteo Salvini, i pensieri di tutti erano per Luigi Di Maio, assente. Perché la sensazione diffusa è che a comandare sia ancora lui. Dietro le quinte, dalla Farnesina, sarebbe Di Maio a muovere i fili del Movimento. Il sospetto è sulla bocca di tutti: sta un passo indietro, perché vuole tornare come salvatore della patria, ricandidandosi dopo gli Stati Generali. Crimi apre l’assemblea caricando i gruppi: «Non siamo finiti, dobbiamo riaccendere la scintilla». Il governo, nel frattempo, si blinda nominando capo delegazione Alfonso Bonafede, uomo vicino a Di Maio, ma che ha un rapporto strettissimo con il premier. Del resto è stato il suo «sponsor», visto che ne è stato l’assistente all’università di Firenze. Bonafede annuncia «determinazione» e «confronto». Scartato Stefano Patuanelli, anche a causa delle sue simpatie per il Pd. No anche a Vincenzo Spadafora, non amato da una parte del gruppo e da Vito Crimi. Il ministro dello Sport ieri è finito nel mirino anche per le nomine, tra le quali quella di Vito Cozzoli, designato come presidente e ad di Sport e Salute. «L’ha nominato Di Maio», spiegano in diversi, segnalando che Cozzoli, uomo molto preparato ma anche discusso, è stato capo di gabinetto del Mise.

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Virus Cina, i contagi hanno superato quelli della Sars

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

Con i 5.974 casi annunciati questa mattina dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese, il contagio del coronavirus di Wuhan ha superato in Cina quello del 2002-2003 legato alla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fermatosi a quota 5.327, in base alle statistiche ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Quanto ai decessi, i 132 casi finora imputabili al coronavirus di Wuhan sono ancora lontani dai 349 di fine 2003.

CORRIERE.IT

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Fallisce assalto a furgone portavalori sulla A1: chiodi sull’asfalto e bruciate auto

mercoledì, Gennaio 29th, 2020

Un commando di rapinatori ha tentato di assaltare un furgone portavalori dando fuoco a sei auto sull’Autostrada del sole, tra Lodi e Milano. L’attacco al mezzo della ditta Battistolli è fallito e le squadre dei vigili del fuoco sono accorse per domare le fiamme. L’A1 è stata chiusa e poi riaperta da Lodi Vecchio a San Zenone al Lambro, con diversi chilometri di coda. Sul posto anche la polizia. Vicino alle macchine sono stati trovati chiodi per terra.

Fallisce assalto a furgone portavalori sulla A1: auto bruciate e chiodi sull'asfalto

I malviventi volevano creare due barriere di fuoco lungo l’autostrada per intrappolare l’obiettivo, ma qualcosa è andato storto. Sarebbe entrata in azione oltre una decina di criminali.

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Borse, è il giorno del rimbalzo. Milano +2,6% , spread sotto i 140

martedì, Gennaio 28th, 2020

di Eleonora Micheli

Il voto batte il coronavirus e abbassa lo spread
Le ultime da radiocor

L’attesa per la decisione che domani prenderà la Federal Reserve in materia di politica monetaria ha messo in ombra le preoccupazioni per la diffusione del coronavirus e spinto al rialzo le Borse europee. Milano è stata la migliore con il FTSE MIBche ha chiuso a +2,61% e lo spread ha continuato a scendere portandosi a 138 punti ai minimi da metà settembre.

Domani terminerà la due giorni del Fomc
Le Borse europee sono partite in timido recupero e poi hanno allungato il passo nel pomeriggio, dopo l’avvio positivo di Wall Street. Gli investitori si sono convinti che la Federal Reserve domani adotterà toni più morbidi, anche in considerazione dell’impatto che il coronavirus potrebbe avere sull’economia cinese e su quella mondiale. Intanto dalla Cina stanno arrivando notizie poco confortanti: il virus si sta propagando e sta continuando a mietere vittime. Sulla stampa specializzata, però, sono emersi articoli dai toni più rassicuranti che sottolineano che il coronavirus sia meno violento e micidiale rispetto ad altre malattie, come la Sars di inizio anni 2000. Nel frattempo va avanti a pieno ritmo la stagione delle trimestrali, che nelle prossime ore e nei prossimi giorni vedrà protagonisti colossi del calibro di Apple, Amazon, Facebook e Microsoft.

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