Archive for Gennaio, 2020

Quello strano caso di Salvini, il leader che sotto processo prende più voti

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Antonio Polito

Quello strano caso di Salvini, il leader che sotto processo prende più voti

Un tempo finire sotto processo faceva perdere voti ai politici. Oggi glieli fa guadagnare? È il sospetto che viene leggendo delle furiose polemiche si sono accese tra maggioranza e opposizione sull’ipotesi di rinviare il voto su Salvini nella Giunta per le immunità del Senato. Sul leader leghista pende infatti una richiesta di autorizzazione a procedere per il reato di sequestro di persona, che avrebbe compiuto quando era ministro ritardando lo sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti. I Cinquestelle, il Pd e anche Leu vorrebbero rinviare la seduta della Giunta, fissata per il 20 gennaio, a dopo le elezioni emiliane. Il potenziale imputato e tutto il centrodestra vogliono invece a tutti i costi il voto, anche se il Senato ha sospeso le sue attività dal 20 al 24 gennaio proprio per le elezioni regionali.

Cinquestelle e Pd intendono mandare Salvini sotto processo, ma sanno che questa decisione sarebbe abbastanza impopolare da far guadagnare voti a Salvini. Il quale, pur volendo legittimamente evitarsi il processo, sarebbe invece felice di esserci spedito al più presto, così da poter sostenere, come già fa, che «vogliono eliminarmi per via giudiziaria».

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Aereo precipitato in Iran, Trudeau e gli 007 americani: abbattuto da un missile

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Leonard Berberi

Un missile di fabbricazione russa sparato — forse per errore — dall’esercito iraniano contro un aereo civile. Sarebbe questa la causa dell’incidente del Boeing 737-800 di Ukraine International Airlines precipitato mercoledì mattina, sei minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran, con 176 persone a bordo. A sostenerlo è l’intelligence americana dopo aver ricevuto le informazioni raccolte dai satelliti. Gli 007 conservano un po’ di prudenza e ritengono «altamente probabile» che il velivolo ucraino sia stato abbattuto da «missili antiaerei» anche se soltanto uno avrebbe centrato la fusoliera. «Qualcuno dall’altra parte (quella iraniana, ndr) potrebbe aver commesso un errore», ha spiegato il presidente Usa Donald Trump scartando i problemi meccanici (qui il nuovo video: il momento dello schianto).

L’allarme degli europei

Scenario che il Canada ha confermato in serata attraverso il primo ministro Justin Trudeau («L’aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria iraniano»). Nello schianto sono morti 63 cittadini canadesi, mentre Teheran smentisce. Fonti dell’Easa, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, riferiscono al Corriere che quella di Washington «è una ricostruzione che coincide con il materiale a disposizione dei servizi segreti» del Vecchio Continente, tanto da suggerire di evitare l’area. I voli Lufthansa e Austrian Airlines diretti in Iran sono tornati indietro. Un video girato a ovest del punto in cui il jet smette di inviare i segnali e circolato su Telegram mostra il lancio e l’esplosione in quota di un razzo.

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Di Maio: «Libia, attacchi gratuiti al premier. La Ue parli con una voce sola»

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Alessandro Trocino

Di Maio: «Libia, attacchi gratuiti al premier. La Ue parli con una voce sola»

ROMA Luigi Di Maio, l’incontro fallito con Al-Sarraj e Haftar è stato un pasticcio. Cosa non ha funzionato?

«L’impegno dell’Italia è massimo, in questi giorni sono stato a Bruxelles, Istanbul, Il Cairo e sono appena rientrato da Algeri. Dall’Iran alla Libia ci troviamo di fronte a cornici complesse, serve prudenza, bisogna agire con responsabilità. Gli attacchi rivolti a Conte sono gratuiti e ingiustificati, il presidente sta dando il massimo. Ricordo a tutti che è lui l’autore della Conferenza di Palermo».

L’incaricato di Mosca per la Siria ha spiegato che «l’Italia non è riuscita a organizzare in modo corretto l’incontro». La Farnesina ha organizzato o coordinato l’incontro?

«Il presidente ha la sua agenda, specie se deve ricevere un omologo. Il governo si muove in sintonia».

Perché si è deciso di incontrarli nello stesso giorno e di vedere prima Haftar, accusato tra l’altro della strage dei cadetti? Scelta di Conte o Di Maio?

«Non provate a metterci l’uno contro l’altro, perché non è così.

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Europa, togli i fiori dai tuoi cannoni

giovedì, Gennaio 9th, 2020

Alessandro Sallusti

Noi siamo favorevoli alla soluzione pacifica delle controversie tra Stati, siamo per il trionfo della diplomazia ufficiale e pure di quella parallela e clandestina.

Ma sappiamo pure che i diplomatici e i politici – oltre a competenza ed esperienza – hanno bisogno per poter persuadere e dissuadere anche di forza, sia militare sia economica. La pace la si impone o la si compra, difficile ottenerla con il solo eloquio o esibendo la tavola dei dieci comandamenti, altrimenti basterebbero i moniti del Papa. Per intenderci, i carabinieri girano armati non per sparare al primo frusciare di foglia, ma per dissuadere chi volesse sparare per fatti propri; una nazione ha la bomba atomica non per lanciarla, ma per evitare che qualcuno gliene lanci una contro. Se hai la pistola in mano tratti, se non l’hai meglio che ti affidi alla sorte o a Dio.

Questo è il problema che, di fronte alle crisi mediorientali e mediterranee, ha oggi l’Europa. I cui premier e ministri stanno sì facendo girandole di incontri e vertici, ma – sedendosi disarmati con gente e gentaglia che ha la pistola sul tavolo -, finiscono per contare come il due di picche.

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Brexit, Londra dice addio all’Erasmus. Studenti in rivolta

giovedì, Gennaio 9th, 2020

Londra, 9 gennaio 2020 –  Il governo britannico di Boris Johnson intende far uscire il Regno anche dall’Erasmus, lo storico programma di scambio fra studenti europei, non appena sarà in vigore la Brexit. La questione è stata definita ieri pomeriggio, con la netta bocciatura di un emendamento alla legge di ratifica del divorzio da Bruxelles presentato dall’opposizione liberaldemocratica in una Camera dei Comuni ormai dominata dai conservatori di Boris Johnson dopo la vittoria elettorale del mese scorso. Il voto, per quanto atteso, ha suscitato oggi reazioni di protesta sui social media da parte di vari studenti e accademici del Regno, nello stesso giorno in cui si attende l’ok finale dei Comuni della ratifica, prima del passaggio di rito dell’iter della legge la settimana prossima alla Camera dei Lord.

La notizia sta rimbalzando sulle prime pagine dei media internazionali, accompagnata da molte polemiche. La fine di Erasmus era del resto stata annunciata, sullo sfondo della promessa del premier Tory di mettere fine alla libertà di movimento automatica con l’uscita dall’Ue e di cambiare in generale le regole del gioco sull’immigrazione, con una sostanziale equiparazione fra europei e non e un sistema a punti per il filtro degli ingressi basato in futuro come in Australia sull’esclusiva valutazione delle qualità degli aspiranti.

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Legge elettorale, ecco il Germanicum. Come funziona il diritto di tribuna

giovedì, Gennaio 9th, 2020

Roma, 9 gennaio 2020 – Messo nero su bianco ddl di riforma delle legge elettorale. Già ribattezzato ‘Germanicum‘, perché ispirato al modello tedesco, è stato depositato oggi dal presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5S). Il testo prevede l’assegnazione di 391 seggi su 400 con metodo proporzionale alla Camera, con soglia di sbarramento nazionale del 5%, con un meccanismo che permette il diritto di tribuna per i ‘piccoli’ (osteggiato da Italia Viva). Spariscono i collegi uninominali del Rosatellum,  il Germanicum ne utilizza i 63 collegi plurinuminali e le 28 circoscrizioni.

Cosa prevede il Germanicum

Dei 400 seggi della futura Camera, 8 spetteranno ai deputati eletti all’Estero (nelle circoscrizioni Estere con metodo proporzionale), un seggio va all’eletto in Valle d’Aosta in un collegio uninominale. I restanti 391 seggi sono distribuiti proporzionalmente tra i partiti che superano lo sbarramento del 5%.  I 63 collegi plurinominali del Rosatellum servivano per eleggere 386 deputati, quindi funzionano anche per la nuova Camera ridotta nei numeri.  E per i 200 seggi del nuovo Senato il metodo non cambia: quattro vanno ai senatori eletti all’estero, uno alla Val d’Aosta e i restanti 195 sono distribuiti ai partiti che nel resto d’Italia superano il 5%.

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La Terra ha una sorella, ma è a 100 anni luce: si chiama TOI-700 D

giovedì, Gennaio 9th, 2020
È il primo pianeta scoperto dal telescopio spaziale Tess | Ansa – CorriereTv
Si chiama TOI-700 D d ed è il primo esopianeta scoperto dal telescopio spaziale Tess della NASA. L’annuncio è stato dato durante il 235° meeting dell’American Astronomical Society a Honolulu. Il pianeta si trova a 100 anni luce dalla Terra, nella costellazione meridionale del Dorado. È nella “zona abitabile”, sarebbe roccioso e potrebbe esserci l’acqua. La stella ha circa il 40% della massa e delle dimensioni del nostro Sole e approssimativamente la metà della sua temperatura superficiale. È più grande della Terra del 20% e completa un’orbita in 37 giorni. Nel sistema planetario rilevato dal telescopio ci sono anche TOI.700 B e TOI-700 C, che sarebbero fuori dalla zona abitabile.
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Caso Gregoretti, sul processo a Salvini la maggioranza chiede il rinvio del voto. E lui: «Sono senza dignità»

giovedì, Gennaio 9th, 2020

di Gianluca Abate e Redazione Online

Caso Gregoretti, sul processo a Salvini la maggioranza chiede il rinvio del voto. E lui: «Sono senza dignità»

È il senatore del Movimento Cinque Stelle Mattia Crucioli il primo a porre formalmente la questione dei tempi in Giunta, chiedendo di rinviare il voto tenendo conto della sospensione delle attività delle commissioni di Palazzo Madama prevista dal 20 al 24 gennaio. Il M5S chiede inoltre un ulteriore approfondimento dell’istruttoria. «Hanno paura di perdere la faccia, sono senza onore e senza dignità» ha risposto Matteo Salvini. Lo scontro è sul caso Gregoretti. «Proporre all’assemblea il diniego alla richiesta di autorizzazione a procedere» nei confronti di Matteo Salvini per il ritardato sbarco dei 131 migranti tenuti a bordo della nave «Gregoretti» l’estate scorsa, vicenda per la quale l’ex ministro dell’Interno è indagato con l’accusa di sequestro di persona. Maurizio Gasparri — presidente della Giunta per le immunità del Senato e relatore del caso — ha portato la richiesta questa mattina alla riunione in corso a Sant’Ivo alla Sapienza.

«Conte non fermò Salvini»

L’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini — scrive Gasparri — non agì da solo. «È sicuramente configurabile un coinvolgimento politico governativo» del premier Giuseppe Conte, «comprovato dall’assenza di qualsivoglia presa di posizione contraria sulla conduzione del caso Gregoretti da parte del ministro Salvini e sulle scelte da lui operate, a prescindere dalla configurabilità o meno di un concorso nel reato del presidente Conte, elemento sul quale la giunta non può, anzi non deve esprimersi».

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Trump vuole scaricare la crisi su Nato (ed Europa)

giovedì, Gennaio 9th, 2020

Retromarcia dal precipizio. Per riportare il gioco allo zero a zero e allargare l’inquadratura della contrapposizione con l’Iran alla comunità internazionale, chiamando in causa un maggiore coinvolgimento della Nato e dunque dell’Europa in Medio Oriente. È questo il nucleo del discorso di Donald Trump alla nazione, all’indomani della risposta militare iraniana al raid in cui gli Usa hanno ucciso il generale Qasem Soleimani. Una risposta, quella iraniana, attentamente calibrata e studiata per essere inattaccabile dal punto di vista del diritto internazionale, come ha sottolineato oggi il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif . E una risposta che, non a caso, non ha provocato vittime tra i soldati americani e ha causato solo “danni minimi” alle basi americani.

La vendetta iraniana, almeno per ora, si è fermata a un livello simbolico e di deterrenza. Un fatto che, allargando lo sguardo, ha dei vantaggi per entrambi i protagonisti: per Washington, che così può rivendicare di aver ucciso “uno dei più grandi terroristi del mondo”, e per Teheran, che di fronte a un Occidente diviso, e con alle spalle pesi massimi come Mosca e Pechino, ha tutto l’interesse a restare nel perimetro delle Nazioni Unite rispettandone le leggi.

Dopo il confronto muscolare dei giorni scorsi – innescato dal raid che ha ucciso Soleimani e accompagnato dalle dichiarazioni incendiarie del presidente Usa su Twitter e dai gridi di vendetta dei leader sciiti, dall’Iran all’Iraq, passando per il Libano – quello che si registra oggi è un tentativo di inquadrare lo scontro in una cornice più ampia, che allenti la tensione diretta tra Washington e Teheran invitando Nato, Onu e Unione Europea a condividere la responsabilità di ciò che accade in Medio Oriente.

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Segnali di ricomposizione a sinistra

giovedì, Gennaio 9th, 2020

Attenzione, perché anche un seminario a porte chiuse, come una volta, può essere la notizia. In questo caso la notizia è l’innesco di un percorso di ricomposizione a sinistra. Non immediato. Ma qualcosa sta cambiando. Il seminario, anzi i seminari in questione sono due. Il primo si svolgerà giovedì, in una saletta del Senato a piazza Capranica. Per un pomeriggio intero si parlerà del rapporto tra Stato e mercato. Per dirla sempre con un linguaggio antico, ci saranno rappresentanti delle forze sociali, Vincenzo Colla (Cgil) e Andrea Bianchi (Confindustria), intellettuali come Simone Gasperin, allievo di Mariana Mazzucato e, ovviamente, le forze politiche: Bersani, Speranza e tutto Articolo 1 si confronteranno con Andrea Orlando, Provenzano, Delrio, Martella, Misiani. Invitata anche tutta la sinistra. Il 13 febbraio, altro seminario sul tema del partito e della democrazia, dove per il Pd interverranno Bettini, Franceschini, Guerini e Martina.

 È la prima volta, dai tempi della scissione, che a dei seminari promossi da Articolo 1 (l’organizzatore è Alfredo D’Attore) intervengono così in massa e così ad alto livello quelli del Pd per una riflessione comune. Questi i fatti. E non sono banali, per chi ha memoria del clima di infernale avversione ai tempi di Renzi. E poi del clima di prudente cordialità, ai tempi in cui Renzi era ancora nel Pd. Chiariamo subito: questo non significa che è imminente “un ritorno a casa” di chi andò via rompendo col Pd, allora diventato il Pdr (partito di Renzi). Esce Renzi e rientra Bersani: così proprio non funziona. E, messa così, anche il segretario del Pd, unica forza del centrosinistra ad avere una consistenza nazionale, è tiepido per l’effetto vintage che produrrebbe. Però è altrettanto evidente, che una riflessione su alcuni nodi di fondo di cultura politica serve a verificare e ad agevolare un percorso unitario su basi nuove. La rottura, ai tempi, si consumò proprio sulla mutazione genetica del Pd, oltre che sulla leadership: l’impianto liberista del renzismo (vai alla voce jobs act), sul rapporto tra Stato e mercato e sulla questione democratica (ricordate quando Speranza si dimise sull’Italicum?).

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