Archive for Gennaio, 2020

Attacco dell’Iran in Iraq, missili sulle basi militari che ospitano forze Usa: almeno 80 morti. Trump: «Abbiamo l’esercito più potente al mondo»

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

di Chiara Severgnini

Attacco dell'Iran in Iraq, missili sulle basi militari che ospitano forze Usa: almeno 80 morti. Trump: «Abbiamo l'esercito più potente al mondo»

All’1 .20 del mattino, ora locale, decine di missili provenienti dall’Iran hanno colpito le basi militari di Ayn al-Asad e di Erbil in Iraq. Entrambe ospitano anche personale americano e della coalizione internazionale anti-Isis. A Erbil ha sede anche il contingente italiano. Per il momento risulta invece che tutti i soldati italiani di stanza a Erbil siano illesi. Nella notte, nelle ore immediatamente successive all’attacco, sono stati segnalati caccia Usa in volo sulla Siria e caccia iraniani nello spazio aereo iracheno. La televisione di Stato iraniana cita fonti ben informate della Guardia Rivoluzionaria secondo le quali circa 80 persone sono state uccise, ed altre 200 sono rimaste ferite, in seguito al raid. La tv ha parlato di «80 terroristi americani» che sono stati uccisi. «Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base» di al-Asad. Secondo la Guardia Rivoluzionaria almeno 15 missili hanno colpito basi statunitensi, e nessuno è stato intercettato dall’esercito americano. «Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli», spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato.

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COMUNICATO STAMPA: MEDIO ORIENTE (MARSIGLIA): TURCHIA, RUSSIA O IRAN MA ENI NON SI TOCCA

martedì, Gennaio 7th, 2020

A seguito dell’escalation della situazione in Libia con il coinvolgimento di Turchia e Russia a sostegno delle due fazioni rivali del Governo di Accordo Nazionale (GNA) presieduto da Fayez Mustafa al-Sarraj e dell’Esercito Nazionale Libico (LNA) comandato dal Generale Khalifa Haftar, interviene il presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia “E’ una guerra per i giacimenti petroliferi in più regioni del Medio Oriente che oggi, rispetto a 20 anni fa, producono milioni e milioni di barili di petrolio. Sino a poco tempo fa non interessava a nessuno il territorio libico ma adesso la Regione è diventata terra di conquista. L’obiettivo di altre nazioni è solo ed esclusivamente l’entrata nei processi di gestione dei giacimenti petroliferi e le enormi riserve di olio e gas ancora da sfruttare nel centro-sud del paese. Il tentativo di destabilizzare l’Italia è evidente ma ENI non si tocca”.

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Ora Moody’s lancia l’allarme: i mercati globali in pericolo

martedì, Gennaio 7th, 2020

Andrea Massardo

La recente escalation di tensioni che ha interessato l’area mediorientale potrebbe produrre conseguenze globali. Secondo la società di rating Moody’s, e come riportato dall’Ansa, le possibilità che la morte di Soleimani e la conseguente tensione tra Stati Uniti e Iran possano danneggiare la resa dei mercati finanziari nel 2020 sono molto alte. Tale gravità, accentuata dal modo diverso in cui i Paesi hanno valutato la reazione Usa all’assalto dell’ambasciata di Baghdad, verrà accentuata dall’ovvia chiusura di alcuni mercati, che si impegneranno a sostenere, soprattutto economicamente, una soltanto delle fazioni.

Non solo il petrolio verrà colpito

Le instabilità derivanti dall’incertezza del panorama politico del Medio Oriente non si rifletteranno solamente sul prezzo del petrolio, che nei prossimi mesi potrebbe raggiungere i massimi degli ultimi anni. Il recente interesse degli investitori per l’oro, storico bene-rifugio in tempi di crisi, evidenzia il clima di preoccupazione che si sta riversando in questi giorni sugli indici azionari, che avevano chiuso il 2019 in costante rialzo. Le speranze dei broker in un 2020 positivo potrebbero venire sfatate, stando a quanto dichiarato dai portavoce di Moody’s. Situazione, questa, che danneggerebbe soprattutto i Paesi dell’Unione europea, che con l’anno in scorso speravano di lasciarsi alle spalle la crisi economica, ma si vedono ora costretti a rimandare l’appuntamento con la ripresa ancora di qualche tempo.

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A marzo il primo Congresso nazionale delle sardine. Sul tavolo la direzione politica del movimento

martedì, Gennaio 7th, 2020

Le Sardine vanno verso un congresso nazionale, probabilmente una due giorni, le cui date saranno rese note entro il 26 gennaio, ma Mattia Santori ha rivelato all’Agi che l’incontro avverrà a inizio marzo. La decisione è stata presa dal direttivo nazionale di Bologna delle Sardine e annunciata stamattina in tv dalla portavoce torinese Francesca Valentina Penotti.

“A livello regionale siamo un po’ divisi, nel senso che ogni Regione pensa giustamente un po’ per se. In Piemonte avremo una sorta di Congresso riunione il 25 gennaio. Importante anche l’Emilia Romagna il 19 gennaio “Sardina ospita sardina” quindi che comprenderà il week end fra il 18 ed il 19 gennaio. Invece il Nazionale posso dirvi che entro il 26 gennaio uscirà una data, una data che verrà stabilita dopo il 26 gennaio, in cui ci sarà un Congresso Nazionale di noi rappresentanti sardine e probabilmente sarà una due giorni”, ha spiegato ad Agorà Rai Tre sull’agenda dei prossimi mesi del movimento delle sardine.

Per le sardine è in programma un impegno intenso sul territorio fino alle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria. Poi dal 27 gennaio partirà una riflessione sui primi due mesi del movimento. Una due giorni per definire il futuro delle sardine: il “secondo tempo” del raduno avvenuto allo Spin Time Labs a Roma lo scorso 15 dicembre. Al centro, temi legati alla struttura del movimento, alle iniziative comuni in vista del voto in altre 6 regioni e, infine, alla “direzione politica” da percorrere, ovvero, se mantenersi ancora slegati da questioni “parlamentari” oppure affrontare “battaglie” specifiche. Come confermato all’Agi da Mattia Santori, uno dei quattro fondatori delle sardine, l’incontro con i vari referenti dei territori è previsto presumibilmente a “inizio marzo”.

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Iraq, via da Bagdad: Italia e Germania avviano riposizionamento truppe

martedì, Gennaio 7th, 2020

ROMA – “Gli alleati” della Nato “rimangono fortemente impegnati nella missione in Iraq, che sta contribuendo a rafforzare le forze irachene e a impedire il ritorno di Daesh”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg che ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro iracheno Adil Abdul-Mahdi. La discussione, informa l’Alleanza, si è incentrata sulla situazione della sicurezza nella regione e sulle implicazioni per la missione di addestramento non combattente della Nato in Iraq.

Stoltenberg ha ribadito che la Nato ha temporaneamente sospeso l’attività di addestramento sul campo, ma è pronta a continuare quando la situazione lo permetterà.

L’Italia

“Nessuna ipotesi di ritiro” dei militari italiani dall’Iraq, sottolinea il ministero della Difesa. I soldati italiani hanno lasciato, nel corso della notte, la base americana a Bagdad, da due giorni sotto il tiro dei mortai. Il trasferimento dal compound “Union 3” ha riguardato una cinquantina di carabinieri impegnati nell’operazione di addestramento delle forze di sicurezza irachene ed è stato deciso dallo Stato maggiore della Difesa in accordo con i vertici della Nato. I soldati, che partecipano alla “Nato Mission Iraq”, non sono stati riportati in Italia ma sono stati trasferiti in un un’altra zona non lontana.

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Trenord, mercoledì nero per i treni: traffico a rischio caos tra sciopero e smog

martedì, Gennaio 7th, 2020

Rischia di essere un mercoledì davvero nero per chi deve spostarsi: alle limitazioni al traffico previste dalle misure antismog entrate in vigore lo scorso 3 gennaio, si aggiunge il nuovo sciopero dei lavoratori di Trenord, che aderiscono al sindacato autonomo Orsa. Si tratta del quinto sciopero proclamato dall’organizzazione nell’ambito di una vertenza che si è protratta per tutto il 2019 e che riguarda accordi sindacali firmati escludendo la stessa sigla.

Trenord replica di aver lavorato «siglando tre accordi storici, che valgono, a favore dei lavoratori, oltre 13 milioni di euro» e sottolinea che «solo Orsa, che rappresenta poco più del 14 per cento del personale, ha scelto la via conflittuale». L’azienda parla di una protesta «al rientro delle festività natalizie solo per causare significativi disagi alla mobilità quando riprende l’attività lavorativa di migliaia di pendolari che quotidianamente viaggiano sui nostri treni».

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ArcelorMittal, il Riesame accoglie il ricorso: scongiurato lo spegnimento dell’Altoforno 2

martedì, Gennaio 7th, 2020

Scongiurato lo spegnimento dell’Altoforno 2 dell’ex Ilva. Il Tribunale del Riesame di Taranto, in sede di appello, ha accolto il ricorso presentato dai commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria, annullando la decisione del giudice Francesco Maccagnano di respingere l’istanza di proroga dell’uso dell’impianto. L’Afo2 fu sequestrato nel giugno 2015 dopo l’incidente costato la vita all’operaio 35enne Alessandro Morricella.

“Alla luce della ‘migliore scienza ed esperienza del momento storico’ in cui si scrive, il rischio per i lavoratori dell’Altoforno 2 deve considerarsi assai ridotto”, afferma il Riesame.

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Australia, oltre 180 persone arrestate per aver appiccato gli incendi | Wwf: un miliardo di animali morti nei roghi

martedì, Gennaio 7th, 2020

Oltre 180 persone sono state arrestate dalla polizia in Australia per aver appiccato incendi nel Nuovo Galles del Sud, mentre proseguono i devastanti roghi, che hanno ucciso, secondo il Wwf, oltre un miliardo di animali. Da settembre a oggi sono andati in fumo oltre 8,4 milioni di ettari di boschi (una superficie equivalente all’intera Austria). Nella maggior parte dei casi si è trattato di incendi provocati dall’uomo

Almeno duemila case sono state distrutte nei roghi in cui sono morti almeno 25 persone, mentre i soccorritori si apprestano a far fronte ad un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo.

Il caldo ha concesso nelle ultime ore una breve tregua e i vigili del fuoco ne stanno approfittando per ampliare le linee di contenimento intorno ai focolai. E’ probabile che le temperature saliranno di nuovo verso la fine della settimana e vi è il timore che i due incendi maggiori in atto nel Nuovo Galles del Sud possano finire per confluire in un unico, gigantesco, fronte di fuoco.

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I “paletti” di Renzi aiutano Salvini

martedì, Gennaio 7th, 2020

Pasquale Napolitano

Il destino di Matteo Salvini si incrocia con la partita che gioca l’altro Matteo (Renzi). La trattativa nella maggioranza giallorossa, tra renziani, Pd e Cinque stelle, rischia di trasformarsi in un assist per il leader della Lega: Italia viva cerca di andare all’incasso su legge elettorale, prescrizione e revoca delle concessioni autostradali ai Benetton.

Costringendo gli alleati di Pd e M5S al rinvio della votazione in giunta al Senato sull’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso della nave Gregoretti. I tre senatori di Iv sono decisivi: Ettore Rosato annuncia che voteranno per l’autorizzazione a procedere. Ma non è da escludere l’astensione, che rischia di mettere in salvo l’ex ministro dell’Interno dal processo. La votazione è fissata per il 20 gennaio prossimo: una settimana prima dell’appuntamento elettorale in Emilia Romagna e Calabria.

Pd, Cinque stelle e Leu hanno già annunciato che diranno sì al processo per il leader della Lega. Italia Viva è disponibile ad allinearsi alla maggioranza. Ma vuole portare a casa un accordo politico su tre punti: prescrizione, legge elettorale e revoca delle concessioni ai Benetton. La trattativa è appena iniziata. E non sembra in discesa. Senza intesa con i renziani, il voto su Salvini slitta.

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l Pentagono smentisce Trump: “Non colpiremo siti culturali”. Folla a Kerman per la sepoltura del generale Soleimani

martedì, Gennaio 7th, 2020

07 gennaio 2020 GLI STATI UNITI fanno retromarcia sulla possibilità di prendere di mira i siti culturali iraniani. O almeno così dice il segretario alla Difesa, Mark Esper, smentendo di fatto le frasi del presidente Donald Trump che avevano fatto preoccupare anche l’Unesco. Esper ha aggiunto che “gli Usa rispetteranno le leggi dei conflitti armati”

La minaccia era arrivata direttamente da un tweet del presidente Trump, in cui annunciava che gli Stati Uniti erano pronti a colpire 52 obiettivi in Iran, compresi alcuni siti di rilevanza culturale.

Minaccia rilanciata anche ieri, dopo le polemiche generate dal tweet: “A loro è consentito uccidere, torturare e mutilare la nostra gente e a noi non è consentito toccare i loro siti culturali? Non funziona così”.  Anche il segretario di Stato Mike Pompeo si era affrettato a dire che gli Usa rispetterano le norme sui conflitti.

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