Archive for Gennaio, 2020

Usa-Iran, ma Trump ha un piano? Le 4 domande chiave dopo l’uccisione di Soleimani

sabato, Gennaio 4th, 2020

di Gianluca Mercuri

Usa-Iran, ma Trump ha un piano? Le 4 domande chiave dopo l'uccisione di Soleimani

L’assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani da parte degli americani è un fatto sconvolgente che — visto dal miglior giornale del Medioriente, Haaretz, e dal suo miglior analista, Anshel Pfeffer — pone «due questioni critiche sull’Iran e due sugli Usa». Vediamole.

1) L’Iran abbandonerà la sua prudenza?
Dalla tremenda guerra degli anni ‘80 con l’Iraq, che gli costò oltre un milione di morti, l’essenza della strategia del regime — totalmente incarnata da Soleimani — è stata evitare un altro conflitto in campo aperto. «Ora sia la sua assenza nelle discussioni tra i leader sia la rabbia generata dalla sua morte possono scalfire questa cautela». La gamma di obiettivi possibili per la rappresaglia è ampia. In ogni caso, l’Iran deve calibrare l’escalation, se non vuole che il conflitto tocchi il suo territorio. E il suo stratega principe non c’è più.

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L’attacco Usa, il sistema creato nell’ombra e il peso sul futuro

sabato, Gennaio 4th, 2020

di Guido Olimpio

L'attacco Usa, il sistema creato nell'ombra e il peso sul futuro

La reazione di Teheran all’uccisione di Soleimani è classica: ci vendicheremo «nel momento e nel luogo più opportuni». Formula che non vincola. Possono agire subito o tra un mese. L’Iran preferisce da sempre il confronto asimmetrico perché riduce il vantaggio del nemico storico, gli Usa. Ha alleati e determinazione. Dunque prese d’ostaggi, attacchi di gruppi sciiti, cellule in sonno. Senza, però, sottovalutare missili, operazioni speciali, sabotaggi. Gli osservatori hanno indicato i possibili rischi. Dal blocco delle rotte del petrolio a incursioni cyber, da incursioni contro le basi statunitensi ad un target in carne ed ossa. Il passo successivo è la guerra e non uno scambio ravvicinato di colpi per chiudere il duello. Gli iraniani dovranno trovare la loro vendetta senza ritrovarsi in una situazione ancora più difficile. Non hanno da guadagnare da una crisi totale che coinvolga ancora di più l’Iraq, il Libano, la Siria, Israele e il Golfo Persico.

Tanto più che c’è fermento anche all’interno dell’Iran. Ma siamo in una regione dove contano i simboli, la percezione, la deterrenza. Curi le ferite e valuti la prossima mossa. La stessa fine dell’alto ufficiale segnala l’imprevedibilità del confronto e alimenta molti scenari. Soleimani riassumeva molte funzioni, non sarà agevole rimpiazzarlo con il suo numero due, ufficiale peraltro esperto.

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Iraq, nuovo raid Usa: ucciso Shibl al Zaidi, leader della Brigate Imam Ali

sabato, Gennaio 4th, 2020

di Paolo Foschi

Proteste davanti all’ambasciata Usa a Baghdad (Foto Ap)

Proteste davanti all’ambasciata Usa a Baghdad (Foto Ap) shadow

Un convoglio delle milizie irachene a nord di Bagdad è stato attaccato nella tarda serata di venerdì da raid aerei Usa che hanno provocato sette morti e tre feriti gravi: lo riporta l’agenzia di stampa Reuters sul proprio sito citando una fonte dell’esercito iracheno. Secondo quanto riferito dall’emittente iraniana Press Tv, nel corso dell’attacco sarebbe stato ucciso Shibl al Zaidi, leader delle Brigate Imam Ali, milizia che fa parte delle Unità di mobilitazione popolare (Pmu) allineata con l’Iran. Con lui sarebbero stati uccisi suo fratello e cinque guardie del corpo. L’attacco è avvenuto all’indomani dell’eliminazione del generale Qassem Soleimani.

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Scontrino elettronico: la guida completa alla rivoluzione telematica del 2020

venerdì, Gennaio 3rd, 2020

Barbara Massaro

Dal primo gennaio 2020 è entrato in vigore l’obbligo del cosiddetto scontrino elettronico il cui invio, a livello telematico, coinvolge 1,5 milioni di esercenti che dovranno sostituire o adeguare il vecchio registratore di cassa affinché si possa passare a un registratore telematico o a un server RT.

Si tratta di un’operazione complessa e per questo ci sono ancora 6 mesi di tempo per adeguarsi (la data limite è il 30 giugno 2020), mentre la cosiddetta lotteria degli scontrini entrerà in vigore da luglio. Il frutto dell’intera operazione, in termini economici, già dal 2020 dovrebbe generare un gettito di 1,2 miliardi di euro in più per l’Erario.

Date e scadenze

Il periodo cuscinetto servirà soprattutto ai piccoli esercenti adadeguarsi alle novità tecnologiche anche se entro il 2 marzo 2020 dovranno comunque comunicare i dati degli incassi all’Erario. In caso contrario gli esercenti incapperanno in moratorie per omessa trasmissione. Da luglio, poi, i contribuenti avranno solo 12 giorni di tempo per trasmettere i dati rispetto alla data in cui è stata effettuata l’operazione.

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Iran, decine di migliaia in strada protestano per l’uccisione di Soleimani: «Morte all’America»

venerdì, Gennaio 3rd, 2020
Iran, decine di migliaia in strada protestano per l'uccisione di Soleimani: «Morte all'America»

Decine di migliaia di persone sono scese in strada in Iran per protestare contro i «crimini» statunitensi, dopo che i raid statunitensi hanno ucciso il generale Qassem Soleimani a Bagdad. Inneggiando «Morte all’America» e sollevando immagini del comandante ucciso, i manifestanti hanno riempito le strade per diversi isolati nel centro di Teheran dopo le preghiere del venerdì. «L’asse di ogni male è l’America», e «Leader della nostra rivoluzione, condoglianze, condoglianze», alcuni dei cori intonati. L’agenzia di stampa statale iraniana Irna ha riportato di manifestazioni simili nelle città di Arak, Bojnourd, Hamedan, Hormozgan, Sanandaj, Semnan, Shiraz e Yazd.

Il discorso di Khamenei

Nel suo discorso di condanna all’azione l’ayatollah Seyyed Ali Khamenei ha promesso «vendetta» ed espresso le sue condoglianze alla moglie e ai figli dell’ex comandante delle Forze al-Quds. «Cara nazione iraniana, il glorioso e grande comandante dell’esercito islamico è salito al cielo. Le anime sublimi dei martiri hanno preso tra le loro braccia anche l’anima di Qassem Soleimani. Alla fine di anni di devozione e di combattimenti coraggiosi nei campi di battaglia contro le forze sataniche e malvagie del mondo, il suo desiderio di morire da martire sul cammino di Allah si è esaudito e il suo sangue è stato versato dai peggiori e depravati degli esseri umani. Ora, una vendetta implacabile attenderà i criminali che si sono sporcati le mani con il suo sangue».

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Sassari, petardo contro un’ambulanza: mezzo bruciato | Un’altra aggressione a Napoli: terzo caso in 48 ore

venerdì, Gennaio 3rd, 2020

“Dopo le pericolose aggressioni subite da equipaggi del 118 di Napoli, a Sassari è stato lanciato un petardo su un’ambulanza che è bruciata. Il 118 ha bisogno urgentissimo di essere sostenuto dalle istituzioni”. Il presidente del 118 Mario Balzanelli chiede che il Sistema di soccorso venga potenziato. Intanto una dottoressa del 118 è stata aggredita a Napoli: è il terzo caso in 48 ore. A Milano un soccorritore è stato aggredito da un ubriaco.

La dottoressa è stata insultata e strattonata da un paziente psichiatrico. Ad aiutarla, secondo quanto ha raccontato lei stessa, sono state alcuni presenti, anche parenti dei ricoverati. A Milano, invece, a essere aggredito a calci e pugni è stato un 60enne, in piazzale Maciachini. Lo sbandato in stato di ebbrezza, arrestato dalla polizia, ha inoltre danneggiato l’ambulanza.

Per Balzanelli è essenziale chiarire che “un mezzo di Soccorso del Sistema 118 è uno strumento prezioso al servizio della comunità, al servizio di tutti. Ed è impensabile ritenere che possa avere senso esprimere un qualsivoglia messaggio, sia pure di protesta, o anche di cieca esplosione di rabbia, distruggere una ambulanza che compie la sua fatica quotidiana, insieme agli operatori, semplicemente salvando vite”.

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M5s, i deputati Rospi e Angiola lasciano il Movimento: “Gestione oligarchica inaccettabile”

venerdì, Gennaio 3rd, 2020

I deputati Gianluca Rospi e Nunzio Angiola lasciano il M5s e passano al Gruppo Misto. Entrambi hanno comunicato la loro decisione attaccando i vertici del Movimento. “Non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica”, ha detto Rospi. “Il mio dissenso non deriva da un personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi nelle proprie granitiche convinzioni”, ha aggiunto Angiola. 

La comunicazione a Fico – “Ho annunciato al presidente della Camera, Roberto Fico, la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare M5S e di approdare al Gruppo Misto, scelta che non è da ritenersi attinente a quella di altri colleghi che in questi giorni stanno lasciando il Movimento”, ha spiegato Rospi. 

Il passaggio al Gruppo Misto – Rospi era entrato in Parlamento con i grillini il 4 marzo 2018. “Mi preme rassicurare i cittadini, i Vescovi e i sindaci del mio Collegio ai quali dico che continuerò nell’impegno preso come parlamentare della Repubblica Italiana, questa volta però dal Gruppo Misto”, ha detto. 

Le motivazioni di Angiola – La medesima decisione l’ha presa il deputato pugliese Nunzio Angiola. “Ho deciso, con grande rammarico, di abbandonare il M5S. Il mio dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che, chi più chi meno, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni. La mia odierna decisione non è da porsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentari, come Lorenzo Fioramonti”, ha commentato. 

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La rottura tra Di Maio e Di Battista: “Non servono persone opportuniste”

venerdì, Gennaio 3rd, 2020

Luca Sablone

Nel Movimento 5 Stelle non c’è mai pace: regna quotidianamente il caos assoluto. Alla base dei dissidi questa volta c’è Gianluigi Paragone, recentemente espulso per aver votato contro la legge di bilancio e per essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte.

La decisione intrapresa dal collegio dei probiviri ha provocato la formazione di diverse fazioni tra i grillini, che ora sono nuovamente spaccati al loro interno: da una parte Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi hanno espresso il proprio sostegno nei confronti del giornalista; dall’altra Carlo Sibilia e Nicola Morra si sono schierati duramente contro il comportamento ultimamente adottato dal senatore uscente.

In tutto ciò a predominare è la confusione. Perciò Luigi Di Maio ha voluto precisare ai suoi: “Pluralismo non significa anarchia. Il Movimento è fatto di tante voci, mi auguro che tutte siano presenti agli Stati generali di marzo, ma non è possibile accettare che ognuno faccia quel che vuole contro la comunità di cui fa parte”. Il capo politico del M5S non ha fatto mancare frecciatine nei confronti di Lorenzo Fioramonti, al lavoro per costituire un proprio gruppo parlamentare di riferimento, e dello stesso Paragone: “Al Movimento servono persone che lavorino per ottenere risultati, non visibilità”.

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Ma alla sinistra manca un’anima o una politica?

venerdì, Gennaio 3rd, 2020

In un post dell’11 agosto, quando ancora l’onda governista non aveva travolto il Pd, Gianni Cuperlo scrive queste parole che, rilette oggi nel suo ultimo libro appena pubblicato, gli consentono a pieno titolo di fregiarsi del titolo di Cassandra: “Temo che se la risposta al fallimento del governo uscente sia una maggioranza che prolunga la legislatura e si carica della manovra, l’esito possa essere lasciare a Salvini il lavoro facile di cavalcare una reazione contro il furto di democrazia”. E prosegue, leggete bene: “A quel punto, finito il beach party, quello si attrezza a dodici comizi al giorno, riempie piazza San Giovanni e comunque sia tra sei mesi o un anno avremmo creato noi le premesse di uno sfondamento a destra”. Ecco, è accaduto. E, se davvero ce ne fosse bisogno, si potrebbero nominare anche la catastrofe umbra, i sondaggi che attestano una destra sempre più maggioritaria, e la crescita, non banale di Giorgia Meloni, che conferma quanto cruciale sia il tema dell’identità forte e della coerenza nell’era delle passioni radicali.

In un altro post di questo brillante diario di viaggio, a proposito del famoso G7 di Biarritz, la nostra Cassandra annota il 25 agosto: “Le parole di Conte mi sono parse disarmanti. Cosa significa “non rinnego l’azione del nostro governo anche se considero quella stagione chiusa”? Non rinnego? Lecito, legittimo, per l’amor del cielo. Ma quel governo ha lasciato corpi sofferenti ostaggio del mare per settimane, ha violato i diritti e calpestato i principi costituzionali, ha contribuito a portare il paese alla crescita zero”.

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Le notti dei lunghi coltelli dentro i 5 stelle

venerdì, Gennaio 3rd, 2020
Le notti dei lunghi coltelli dentro i 5

Il primo, Lorenzo Fioramonti, si dimette nella notte di Natale. All’altro, Gianluigi Paragone viene dato il benservito nella notte di Capodanno. Una decisione comminata dai probiviri del Movimento 5 stelle senza neanche una riunione, senza procedimenti trasparenti, senza regole certe alle quali far riferimento, ma sulla scorta della volontà politica del capo politico.

Il freddo ad avvolgere le giornate più buie dell’anno, le finestre dei Palazzi della politica cupamente buie, i corridoi deserti, il rumore dei trolley sui sampietrini ormai lontano, la notte dei lunghi coltelli del Movimento 5 stelle a consumarsi nel silenzio, lontana da occhi indiscreti. Fino a quando Alessandro Di Battista non  scoperchia il vaso di Pandora: “Paragone è infinitamente più grillino di molti che si professano tali”. Peccato che il senatore è stato espulso dopo aver tirato una serie di bordate a Luigi Di Maio, che oggi fa trapelare di non essere più di tanto sorpreso dall’ennesimo scalciare dell’ex deputato, commentando acidamente: “Nel Movimento c’è chi parla solamente, e chi invece fa le cose”.

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