Archive for Gennaio, 2020

Piazza Affari (-0,6%) in preallarme su Governo, spread in tensione e banche giù

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi

Le ultime da radiocor

Piazza Affari sconta l’incertezza politica innescata dall’atteso addio di Luigi Di Maio alla guida del Movimento 5 Stelle. Milano (-0,58%) è stata tra le peggiori in Europa, in attesa di capire chi sarà il nuovo leader e che posizioni avrà nei confronti del Governo. Di questa situazione, sul Ftse Mib, ha approfittato Atlantia (+2,15%), che proprio in Di Maio aveva il suo principale oppositore pubblico, in quanto acceso sostenitore della revoca delle concessioni ad Aspi.
Milano, che ha finito sui minimi di seduta, è stata penalizzata dal cattivo andamento delle banche, rallentate dalle incertezze politiche che, per ampia parte della seduta, hanno fatto lievitare lo spread a 167 punti (il differenziale è calato nel finale, chiudendo a 161 punti, dai 162 di ieri).
Le altre Borse europee, archiviato per ora l’allarme del coronavirus partito dalla Cina, hanno tentato, e fallito, il rimbalzo dopo i cali di ieri (Parigi -0,58%, Francoforte -0,3%, dopo avere aggiornato in avvio i massimi storici intraday, Madrid -0,47% e Londra -0,51%), preferendo la cautela dopo le parole di Donald Trump, che ha minacciato dazi sulle auto europee, e in attesa delle decisioni della Bce, in arrivo domani.

Nel frattempo, Wall Street viaggia in rialzo grazie a una serie di conti aziendali superiori alle attese che fanno ben sperare per il proseguimento della stagione delle trimestrali. Finora, circa il 10% delle aziende quotate sull’S&P 500 ha pubblicato i conti e circa il 75% ha superato le attese degli analisti. Sostegno anche dal dato sulle vendite di case esistenti, unico di rilievo della giornata: a dicembre è salito del 3,6% su novembre a un tasso annualizzato di 5,54 milioni di unità contro stime per un rialzo dell’1,9%. Su base annuale c’è stato un incremento del 10,8%, il sesto aumento annuale di fila.

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Roma omaggia Alberto Sordi: è boom di prenotazioni per la mostra del centenario

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

È già boom di prenotazioni, oltre 10mila da tutta Italia, per la grande mostra “Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020″ che si terrà dal 7 marzo al 29 giugno nella villa romana dell’attore, aperta al pubblico per la prima volta, per celebrarlo a cento anni dalla nascita. L’esposizione si snoda tra i vari ambienti della casa e del giardino per illustrare la sua vita e la sua carriera, attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità.

In piazzale Numa Pompilio a Roma, nascosta nel verde di Caracalla si affaccia la leggendaria villa dell’attore, progettata negli Anni Trenta dall’architetto Clemente Busiri Vici: uno scenario eccezionale che permetterà ai visitatori di immergersi nella vita quotidiana, tra le passioni e i segreti di un gigante dello spettacolo ultra-famoso per i suoi film ma poco conosciuto nella dimensione privata.

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Ostinato, silenzioso, refrattario agli spin doctor

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

I fatti hanno la testa dura. E, se possibile, Stefano Bonaccini ce l’ha ancora più dura, testardamente ancorato all’autodisciplina della sua giovinezza, a un metodo, a una cultura, dna che nessuno spin doctor riesce a cambiare. Questo senso di “responsabilità” li ha proprio marcati a fuoco i comunisti, anche quando, nell’anno del signore 2020, si ritrovano in lite con la storia. A casa loro. I suoi collaboratori, prima di salire in macchina verso Modena, gli fanno vedere i fuochi d’artificio di Salvini che suona ai campanelli degli immigrati al Pilastro (il quartiere della Uno bianca) per cercare lo spacciatore, le provocazioni della Borgonzoni, una che non la vota neanche il padre, insomma, dicono, “attacca”: “Io – risponde – quel terreno non lo accetterò mai, non mi ci faccio trascinare. Non partecipo a questo imbarbarimento del clima, in cui si può dire di tutto. No, proprio no. Io parlo di Emilia Romagna in modo serio. Punto”.

In fondo, il primo sovranista è lui, “prima gli emiliani, in un certo senso”, accenna un sorriso quando glielo dico: “Beh, se prima gli emiliani significa che voglio che si parli di Emilia e non di Gregoretti, Conte, di Europa, di cose che non c’entrano nulla… L’Emilia non è uno scalpo da agitare sulla politica nazionale”. Poi, di corsa in macchina verso Modena, dopo un confronto con la sfidante nella sede del Resto del Carlino. “Sorridi di più”, è l’unico consiglio che accetta dai suoi. O fa finta, ma per qualche minuto perché l’adrenalina non fa ridere, per il resto fa di testa sua. Senza appunti, senza telefonino, sguardo fisso in camera che trasmette la diretta, postura mai scomposta, imperturbabile ma non freddo, naturalmente educato, questo Bonaccini è, letteralmente, il governo fatto persona. Poco empatico, che è una debolezza, ma anche una forza perché, a un certo punto, non sai più come attaccare uno così, che fa parlare la realtà che ha prodotto, quasi annullando l’io, come se il corpo fosse solo il veicolo di un progetto collettivo. Il governo emiliano: operosità, cacciavite, mai personalismo, discorsi dettagliati sulle politiche concrete più che sulla grande politica, idea che “parlino i fatti”, perché il codice genetico di una regione è più forte di ogni campagna mediatica.

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Liliana Segre interrompe gli incontri nelle scuole dopo anni di testimonianze sulla Shoah

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

Per anni ha girato le scuole di tutta Italia per portare la sua testimonianza di sopravvissuta alla Shoah. Ma adesso la senatrice a vita Liliana Segre ha deciso di interrompere gli incontri con gli studenti dal prossimo aprile, per motivi di età. A 89 anni, e con gli ultimi mesi così impegnati e così esposti – la senatrice è sotto scorta per le minacce antisemite ricevute – Segre ha deciso di terminare il ciclo di conferenze con l’ultimo appuntamento già fissato: ad aprile sarà in provincia di Arezzo.

La notizia è stata confermata dalla responsabile dello staff della senatrice, Maria Paola Gargiulo, alla testata dell’Ifg di Urbino ‘Il Ducato’. Proprio nei prossimi giorni, infatti, Segre è attesa a Urbino per un incontro con gli studenti di quinta de liceo delle scienze umane Laurana-Baldi, una delle tante conferenze a cui è stata invitata soprattutto in queste settimane che portano alla Giornata della Memoria del 27 gennaio. Per molti anni dopo il ritorno da Auschwitz, come lei stessa ha raccontato, Segre non aveva voluto raccontare gli orrori visti nel campo di concentramento, “ma una volta diventata nonna e compreso di non provare odio, ma pietà per i miei aguzzini mi sono sentita pronta a raccontare a tutti cosa ho visto con i miei occhi”.

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Mahatma Matteo

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020
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di   Massimo Gramellini

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Neanche l’arrivo in tavola di un piatto di sardine pescate da Carola Rackete potrebbe sottrarmi al dovere civile di aderire al digiuno per la libertà di Salvini. La trasformazione di quest’uomo è commovente. Il gourmet che era in lui ha ceduto il passo al guru. Dopo essersi fatto riprendere per mesi nell’atto di abbracciare prosciutti e corteggiare tortellini, ha cambiato modello di riferimento: da Cannavacciuolo a Gandhi, per tacere di Pannella. Già i maglioni neri girocollo da prete lasciavano intuire un approccio più spirituale all’esistenza. Ora il misticismo salvinizzante culmina nell’astinenza digestiva. E non per questioni laterali come l’indipendenza dell’India o la legge sul divorzio, ma per una nobile causa che riguarda l’umanità intera: sé stesso. Che Salvini abbia particolarmente a cuore le sorti di Salvini rientra però nel novero delle cose prevedibili. Più curioso che un’identica attenzione nei suoi confronti accomuni chi lo contrasta.

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Di Maio dimesso: chi è Vito Crimi, il reggente che studia da capo

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

di Alessandro Trocino

Di Maio dimesso: chi è Vito Crimi, il reggente che studia da capo

Vito Crimi (Imagoeconomica)

È uno degli esponenti più longevi del Movimento, passato dal meet up Beppe Grillo di Brescia nel 2007 al ruolo di senatore, sottosegretario nel Conte II e ora possibile reggente del Movimento 5 Stelle. Mentre Luigi Di Maio si accinge a formalizzare le sue dimissioni , molti gli pronosticano un avvenire da capo vero. Quel che è certo è che Vito Crimi ha fatto molto discutere in questi anni, con scelte discutibili, come l’accanimento contro i finanziamenti a Radio Radicale, ma anche con una tenacia che ne hanno fatto uno degli uomini meno mediatici ma più attivi del Movimento.

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Di Maio ai ministri: «Mi dimetto da leader politico del M5S». Alle 17 l’annuncio

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

di Emanuele Buzzi, Redazione Online

Di Maio ai ministri: «Mi dimetto da leader politico del M5S». Alle 17 l'annuncio

Si è concluso alle 11.45 l’incontro di Luigi Di Maio e i ministri a Palazzo Chigi: è durato poco più di un’ora. Di Maio ha incontrato ministri e viceministri M5S per annunciare le sue dimissioni da capo politico. Una scelta, che sarà comunicata pubblicamente oggi pomeriggio , che Di Maio ha già anticipato ai suoi: «Lascio da capo politico». Il ministro dei Esteri parlerà al Tempo di Adriano: «Alle 17 sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali- scrive su Facebook – Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi… Vi aspetto. A più tardi. Forza!». Cresce, in queste ore, l’ipotesi di affidare la reggenza del M5S a Vito Crimi, in vista degli Stati generali previsti nella metà di marzo.

Ore 15.15. «Finisce l’epoca degli “È colpa di Di Maio”. In questo momento il Movimento è chiamato ad unirsi intorno a sé stesso e non ad una persona. Questo ci farà crescere e responsabilizzare ancora di più. Il Movimento è un’entità umana. Ha avuto un’infanzia, un’adolescenza, e adesso sta entrando nell’età adulta. Fa parte della crescita cambiare approccio verso ciò che ci succede. Questa scelta di Luigi è probabilmente il frutto di questo cambiamento», scrive su Facebook Francesco Silvestri, tesoriere del gruppo M5S alla Camera.

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Salvini: “Il citofono? Azione dimostrativa per aiutare una mamma”

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

Matteo Salvini ha spiegato le ragioni del gesto compiuto martedì sera a Bologna, quando ha suonato il citofono dell’abitazione di un presunto spacciatore a margine di un evento per la campagna elettorale.

“Babbo e figlio spacciano droga, ecco perché ho citofonato a quella casa. Abbiamo segnalato a chi di dovere, che agirà di conseguenza, perché spacciare droga alla luce del sole significa vendere morte”, ha spiegato il leader della Lega in collegamento con “Mattino Cinque”.

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Di barconi e di mutande

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020

Alessandro Sallusti

La serietà e l’affidabilità di un sistema si misurano dalle piccole cose. E allora mi chiedo: la giustizia che ha toppato sulle mutande del vigile di Sanremo presunto assenteista e furbetto del cartellino ieri assolto con formula piena perché il fatto non sussiste è la stessa che ha chiesto, e ieri ottenuto dal Senato, di processare l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini (caso Gregoretti) per sequestro di persona, terremotando la politica e la democrazia? Siccome purtroppo la risposta è: «sì, è la stessa», significa che ci hanno ridotti davvero tutti in mutande.

Sono in mutande Pd e Cinque Stelle, che pensavano di processare sì Salvini ma, per non trasformarlo in martire di libertà, solo dopo le elezioni in Emilia-Romagna (per questo ieri non hanno partecipato al voto sul modello Ponzio Pilato). Ma per certi versi è in mutande anche Matteo Salvini, che ieri, votando contro se stesso per drammatizzare gli ultimi giorni di campagna elettorale, se perde le elezioni rischia ora davvero di essere condannato e mettere così fine alla sua brillante carriera politica. E sono rimasti in mutande pure i magistrati, che dopo aver diffuso al mondo le foto del presunto mostro dei furbetti del cartellino men che in déshabillé senza fare le opportune verifiche (e rovinando la vita a lui e alla sua famiglia) ora devono rimangiarsi tutto.

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Dedicato a chi non china la testa – Il racconto di Stefano Massini

mercoledì, Gennaio 22nd, 2020


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