Archive for Gennaio, 2020

Il blue monday del governo

martedì, Gennaio 21st, 2020

“Il governo non cadrà, con il Pd lavoriamo bene”. Luigi Di Maio ostenta tranquillità e sicurezza. Nonostante Matteo Renzi si sia messo in assetto da picconatore. Italia viva ha presentato oltre cento emendamenti al decreto Milleproroghe. I due più pesanti sono un colpo di spugna sulla prescrizione grilline e alle nuove regole per le concessioni autostradali. Non roba di poco conto, anzi. Sulla quale si potrebbe saldare un asse con le opposizioni molto pericoloso per il governo. Ostenta tranquillità e sicurezza anche dopo aver visto l’intervista di Graziano Delrio. Il capogruppo del Pd ha tirato un sasso nello stagno blu che è diventato il governo nell’ansia di rimanere immobile per non creare ripercussioni sul voto in Emilia Romagna. “Il governo non cadrà”, ha risposto al Corriere della Sera, all’unisono con il leader M5s. Ma la consonanza, anche con buona parte degli esponenti del suo partito, Nicola Zingaretti in primis, e con il presidente del Consiglio finisce qui. “Non potremmo di certo far finta di nulla”, aggiunge infatti l’ex ministro. E avverte: “Ci saranno problemi, ci sarebbero ovviamente tantissime ripercussioni su tutti i fronti”.

Come gridare in piazza che il re è nudo. Senza per questo scomodare il re, anzi, i diversi re sparsi nella marmellata giallorossa, la cui narrazione pubblica continua a minimizzare, a buttare la polvere sotto il tappeto. Ma tutto il governo vive ore di ansia, che si protrarranno fino ai risultati da Bologna e dintorni di domenica notte. Nelle stanze dell’esecutivo si ragiona già sul come e quanto. Dice una fonte di governo sponda Nazareno: “Se Stefano [Bonaccini, ndr] vince, nessun problema. Se perde di un soffio o di poco tiriamo avanti. Se prende una sveglia rischiamo grosso”. Dove per “sveglia” si intende un risultato dai 5 punti percentuali in più di distacco.

Rating 3.00 out of 5

Vescovi contro Sanremo

martedì, Gennaio 21st, 2020

Il Festival di Sanremo parte senza la benedizione dei vescovi. Sul quotidiano della Cei, Avvenire, è dura la presa di posizione a difesa della dignità delle donne. I primi passi della 70° edizione targata Amadeus hanno consegnato infatti prima l’infelice dichiarazione del direttore artistico e presentatore su Francesca Sofia Novello, la fidanzata di Valentino Rossi che sarà tra le donne che saliranno sul palco dell’Ariston – “abbiamo scelto questa ragazza molto bella anche per la sua capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro” – e poi il caso Junior Cally, il rapper dai testi sessisti e violenti.

Scrive Gigio Rancilio sulla prima pagina di Avvenire

“Ci sono momenti in cui pensi l’abbiano fatto apposta. Perché Sanremo, cioè il Festival, vale oro. Per la città dei fiori, per la Liguria e soprattutto per la Rai. Perché più se ne parla e più gli incassi pubblicitari salgono. La previsione per quest’anno è di 33 milioni di euro, tre milioni in più dello scorso anno. Ci sono momenti in cui pensi che l’abbiano fatto apposta perché nemmeno un gaffeur di professione saprebbe fare certe figuracce e invece di scusarsi ripetere all’infinito “sono stato frainteso”. Ci sono momenti in cui pensi l’abbiano fatto apposta perché non puoi credere che in un Festival che si presenta dicendo che “sarà incentrato sulle donne” venga invitato un trapper come Junior Cally il quale – nonostante quello che ora sostiene- canta la donna senza alcun rispetto, inscenando in un video – lui dice “per denunciare” – un femminicidio. L’avessero fatto apposta sarebbero stati dei cinici di prima categoria. Gente col pelo sullo stomaco pronta a qualunque cosa per un po’ di successo. Invece, temiamo che non l’abbiano fatto apposta”

Rating 3.00 out of 5

La paura viaggia sul tortellino

martedì, Gennaio 21st, 2020

Ecco, ce l’ha fatta. Non ha la faccia del condannato in attesa di giudizio, ma del lupo che sente l’odore del sangue: “Per la libertà sono pronto alla prigione”. Chi l’avrebbe mai detto che qui a San Giovanni in Persiceto, uno di quei paesotti che evocano Peppone e Don Camillo, che uno come Salvini avrebbe usato proprio le parole di Guareschi per suggellare la scena finale di questo teatro dell’assurdo: un presunto sequestratore di anime che si accusa per intercettare il senso comune. E per liberare l’Emilia dalla sinistra, come se questa terra fosse essa stessa una “prigione”.

Il bar alla destra del palco ha già le frappe dell’imminente carnevale. Di fronte seicento persone applaudono, “Matteo, Matteo”. Poco più in là, nella piazza accanto ci sono trecento sardine, autoconvocatesi stamane. Resta questo dell’Emilia come ce la ricordiamo sin dai tempi in cui Peppone la sera del voto doveva capire solo se vinceva di tanto o tantissimo: tanta partecipazione civile, anche col freddo (il meteo sull’I-phone segna due gradi), due piazze opposte senza bisogno di polizia, che pure c’è ma non serve. Ma questa è la campagna, per la prima volta, delle due Emilie, che, per una serie di circostanze, congiunture astrali, errori politici, vento dei tempi si è trasformata in uno stress test del conflitto tra Palazzo e Popolo. O, se preferite, tra una diga e un’onda. Magari tiene la diga, ma, appunto, è solo una diga che difende. Sentitelo Salvini, proprio in queste piazze, rinfacciare alla sinistra la codardia, mentre inneggia al suo processo, orgoglioso dell’accusa di aver violato la legge, perché sa che qualunque verdetto sarà ribaltato dal tribunale del popolo (o del populismo). Sentitelo: “Questi del Pd non mettono neanche la faccia sulle proprie idee. Io invece vado in tribunale a testa alta in nome del popolo italiano. Se mi arrestano devono trovare un carcere bello grande per tenerci dentro tutti”.

Rating 3.00 out of 5

Ponti a rischio: ancora 3.500 quelli senza controlli e manutenzione in Italia

martedì, Gennaio 21st, 2020

di Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto

L’allarme era stato lanciato un anno fa: 992 ponti che attraversano le strade e autostrade italiane gestite da Anas, costruiti in buona parte negli anni Sessanta, risultavano senza padrone. Non avevano cioè un proprietario certo che provvedesse alla manutenzione. La mappa era stata realizzata dopo che ci scappò il morto: anno 2016, cavalcavia di Annone, dietro il crollo si scoprì l’assenza di manutenzione dovuta al fatto che nessuno sapeva di doversene occupare, mentre il traffico pesante continuava a passarci sopra. In attesa di capire se queste strutture sono in carico a Province, Comuni o Consorzi, Il Ministero delle Infrastrutture tranquillizzava dunque tutti chiedendo ad Anas di sorvegliarli «al fine di assicurare l’incolumità della vita umana», scriveva preoccupato il direttore generale del Trasporto stradale, Antonio Parente. Un anno dopo a che punto siamo? I ponti in questione sono stati controllati? L’incolumità è stata garantita? Risposta: ci sono ancora 763 cavalcavia senza proprietà e su questi non sono state fatte le ispezioni approfondite, previste per legge con cadenza annuale, ma soltanto quelle «a vista» dei cantonieri. Anas ci scrive che comunque non sono emerse criticità tali da richiedere interventi di manutenzione.

Rating 3.00 out of 5

Borgonzoni: «Chi mi attacca è maschilista». La sfida di Lucia ai «comunisti»

martedì, Gennaio 21st, 2020

BOLOGNA Lucia Borgonzoni ha in testa un’idea meravigliosa. «Se scrive una cosa del genere, i suoi colleghi comunisti, quindi tutti o quasi, le tolgono il saluto». La candidata leghista del centrodestra è troppo giovane, beata lei, per sapere l’effetto che fa entrare al suo seguito alla Cesare Ragazzi Laboratories, azienda di eccellenza nel campo tricologico, che ormai porta solo il nome del baffuto fondatore nonché personaggio televisivo di culto negli anni Ottanta. In compenso, ha una tendenza a vedere rosso quasi ovunque, anche se spesso scherza nel farlo notare, come fosse un tormentone.

Lasciare parlare gi altri

Siamo a Zola Predosa, zona industriale, uno dei tanti scrigni produttivi dell’Emilia-Romagna. Il quartier generale della Faac, il colosso di automazione per cancelli e barriere ora di proprietà della curia, è proprio qui accanto. Nel settembre del 2015, quando correva come sindaca di Bologna, Borgonzoni manifestò con Matteo Salvini davanti a quei cancelli. «La gente ci passava davanti che sembravamo invisibili, che avessimo la peste addosso, non ci filava nessuno — ricorda —. Oggi le aziende non si vergognano, e fanno la fila per invitarci, non so più dove mettere gli appuntamenti». Stefano Ospitali, amministratore delegato della Cesare Ragazzi, una cosa da 120 punti di rinfoltimento dei capelli in 25 Paesi diversi, altro che le televendite degli anni ruggenti, la guida nei laboratori dove le operaie, sono in prevalenza donne, cuciono le parrucche.

Rating 3.00 out of 5

La presa in giro (bipartisan) di presenti e assenti

martedì, Gennaio 21st, 2020

di Massimo Franco

La sceneggiata che si è consumata ieri in Senato ha molti padri. E avranno tutti il compito non facile di spiegare una vicenda incomprensibile ai più; e che ha visto un uso strumentale delle istituzioni. Matteo Salvini ha fatto votare i leghisti della Giunta per le immunità a favore del processo contro se stesso. Grazie al voto di cinque senatori, ha chiesto e ottenuto di essere giudicato dal Tribunale dei ministri per il sequestro della nave di migranti Gregoretti, con lo sguardo alle urne di domenica in Emilia-Romagna e Calabria: nei panni della vittima spera di ottenere voti decisivi per la vittoria. Il resto del centrodestra, FdI e FI, ha votato invece «convintamente» contro il processo, spaccando il fronte delle opposizioni e aggiungendo un tocco surreale. E la maggioranza «colpevolista» M5S, Pd e Iv ha disertato la seduta della giunta per le «gravi irregolarità» che si sarebbero consumate nella procedura. Poco importa che il vero voto sul via libera al processo contro l’ex ministro dell’Interno sarà, probabilmente, a febbraio, quando si riunirà l’aula di Palazzo Madama. L’ obiettivo salviniano era di potersi presentare da vittima della «giustizia politica» all’elettorato del 26 gennaio.

Rating 3.00 out of 5

Gregoretti, la corsa a ostacoli prima di una sentenza: tra iter del Parlamento e giudizi nei tribunali

martedì, Gennaio 21st, 2020

Ammesso e non concesso che tutto vada come improvvisamente lui ha deciso che debba andare (almeno a parole), prima di poter scrivereLe mie prigionisul caso «Gregoretti» Matteo Salvini dovrà aspettare ancora un po’. Perché l’auspicata autorizzazione a procedere concessa dal Senato non varrebbe un arresto né una condanna, così come il voto in Giunta di ieri sera. Dopo il clamoroso e per certi versi grottesco capovolgimento di fronti dovuto alla scelta aventiniana della maggioranza di ritirarsi al momento del voto, per protestare non tanto contro la propaganda dell’ex ministro ma contro le asserite «forzature» dei presidenti del Senato e della Giunta, si apre la partita dell’Aula. Che dovrà riunirsi e deliberare entro il 17 febbraio.

A prescindere dalle strumentalizzazioni del procedimento giudiziario avviato, e dalla zoppicante coerenza con ciò che è stato detto fin qui sul presunto sequestro di 131 migranti trattenuti cinque giorni a bordo della nave militare Gregoretti (e di quel che gli stessi partiti fecero un anno fa, nel caso analogo della Diciotti), il Senato dovrebbe dibattere e decidere sul merito della richiesta avanzata dal tribunale dei ministri di Catania. Che per legge non può occuparsi di «stupratori, spacciatori e mafiosi», come reclama Salvini nei suoi comizi, ma è chiamato a verificare, appunto, ipotetici reati ministeriali.

Rating 3.00 out of 5

Identificato nuovo leader dell’Isis: su di lui taglia da 5 milioni

martedì, Gennaio 21st, 2020

I servizi di intelligence dell’Occidente hanno identificato il nuovo leader dell’Isis, che si fa chiamare “Califfo Abu Ibrahim”. Si tratta, secondo quanto riferisce il quotidiano britannico Guardian, di Amir Mohammed Abdul Rahman Al Mawli Al Salbi, noto con il nome di guerra di Haji Abdullah. Il leader dell’Isis è originario di Tal Afar, in Iraq, e sulla sua testa pende una taglia da 5 milioni di dollari spiccata dal Dipartimento di Stato americano.

TGCOM

Rating 3.00 out of 5

Emilia Romagna, Bonaccini a Tgcom24: “Campagna surreale, non ho un avversario | La Borgonzoni? Sparita”

martedì, Gennaio 21st, 2020

“E’ una campagna elettorale surreale perché non ho un avversario, la Borgonzoni è stata completamente sostituita da Salvini ma lui è un ospite, dal 27 gennaio qui non lo vedrà più nessuno, invece questa è casa mia”, parole del governatore e candidato per il centrosinistra alla guida dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini a “Fatti e Misfatti” di Paolo Liguori. 

“Trovo poco rispettoso nei confronti degli emiliani – aggiunge –  che questa campagna sia spostata tutta sul nazionale, senza parlare di programmi e di misure necessarie per la regione. Non credo che il voto del 26 gennaio possa influenzare il governo Conte.  Sto cercando di fare una camopagna che parli a tutti, anche perché gli elettori sulla scheda non trovano il nome di Salvini o Zingaretti, ma il mio e quella della Bergonzoni”. 

Per Bonaccini, inoltre, è “poco dignitoso che si candidi una donna e poi la si cancelli dalla campagna”. E ancora: “Avrei voluto più confronti pubblici con lei – dice – ma li ha rifiutati”. 

Rating 3.00 out of 5

Il misterioso virus cinese si trasmette da persona a persona

martedì, Gennaio 21st, 2020

di Cristina Marrone

Il misterioso virus cinese si trasmette da persona a persona

È della città di Wuhan, focolaio dove si è diffuso il virus, la quarta vittima del virus misterioso, simile alla Sars, che si sta diffondendo in Cina. Virus che — come confermato da un rinomato esperto della Commissione della salute pubblica del governo di Pechino, Zhong Nanshan — è trasmissibile da persona a persona. L’origine sembra essere stata individuata in un mercato del pesce a Wuhan, ma secondo Zhong, intervistato da Cctv, anche coloro che non hanno visitato la città cinese possono aver contratto il virus, simile a quella Sars che tra il 2002 e il 2003 fece almeno 650 morti in Cina e a Hong Kong. L’Oms intanto ha convocato il Comitato di emergenza sul caso: si svolgerà a Ginevra il 22 gennaio per accertare se il focolaio di casi «rappresenti – afferma l’Oms in una nota – un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla». Di fronte all’emergenza sanitaria il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto «sforzi risoluti» contro la diffusione del nuovo coronavirus. Facendo il punto della situazione Xi, segretario generale del Partito comunista cinese e a capo della Commissione militare centrale, ha sottolineato come «priorità» la sicurezza e la salute della popolazione, invitando a migliorare la comunicazione e il coordinamento con l’Organizzazione mondiale della Sanità e Paesi come Hong Kong, Macao e Taiwan per unire gli sforzi nel frenare la diffusione del virus. In questi giorni anche operatori sanitari che hanno curato pazienti sono stati contagiati dal nuovo virus.

I contagi
Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.