Archive for Gennaio, 2020

Rinunce, cachet e sessismo: è già Festival delle stonature

domenica, Gennaio 19th, 2020

Laura Rio

Sarà pure circondato da dieci donne belle, bellissime, sexy, ma perderà un maschio duro e puro. Mentre ancora infuriano le polemiche sulle frasi «sessiste» usate da Amadeus per descrivere le sue co-conduttrici sul palco, ieri è arrivato come un boomerang la decisione di Salmo di rinunciare al Festival, dove sarebbe statosuper ospite il primo giorno.

Il fuoriclasse del rap ha spiegato via Instagram: «Non sarò presente al Festival, non me la sento, mi sentirei a disagio. Tra i due santi, Sanremo e San Siro scelgo San Siro, quindi se volete sentirmi nel posto giusto con la gente giusta venite a San Siro il 14 giugno». Chiaro il discorso: lui – e la sua fanbase – non è tipo da canzonette, fiori, scaramucce ma questo lo sapeva di certo anche prima di accettare l’invito. Forse le polemiche di questi giorni, che sembrano vecchie di cent’anni mentre lui parla ai ragazzini, glielo hanno reso ancora più chiaro. Per Amadeus – secondo cui, invece, la scelta di Salmo è indipendente dai polveroni che si stanno sollevando sull’Ariston – si apre un altro problema. Trovare un super rapper in sostituzione, per attirare pubblico giovane. Si vocifera di Ghali

Ma, intanto, il presentatore deve continuare a difendersi dalle accuse che gli piovono addosso da tutte le parti. L’ultima riguarda la sua unica vera donna, la moglie Giovanna Civitillo, che sarà inviata del programma La vita in diretta proprio a Sanremo. Giusto «raccomandare» la moglie, ci si chiede sui social? Lei, che è stata spesso accanto al consorte nei suoi programmi, risponde sorridendo. «A volte un passo avanti, a volte uno indietro, ma sempre sempre felice». E sempre, in queste ore, a difenderlo

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Solo una targa per Craxi? Forza Italia non si accontenta

domenica, Gennaio 19th, 2020

Chiara Campo

Alla fine probabilmente prevarrà la soluzione cerchiobottista, sponsorizzata da Pd e sinistra e avallata dal sindaco.

Niente via o piazza intitolata a Bettino Craxi ma una targa davanti alla casa milanese dell’ex segretario del Psi in via Foppa 5, che ricordi dove visse il primo presidente milanese del Consiglio di cui oggi ricorre il ventennale dalla morte. «La targa sotto casa potrebbe essere la soluzione, è più semplice» dell’intitolazione di una via, ha ammesso ieri mattina Beppe Sala, pur ribadendo che «tutto deve essere preceduto da un dibattito in coniglio comunale. Perché dobbiamo lasciare il dibattito avvenga attraverso un film al cinema o un libro, e non attraverso il protagonismo della politica?». E spetterà ai capigruppo nella riunione di martedì fissare, quasi certamente per giovedì 30, il confronto in aula.

«Siamo al mercante in fiera dei riconoscimenti: stiamo passando dalla tragedia alla farsa, questa cosa è totalmente ridicola» ha commentato ieri all’agenzia di stampa Agi Stefania Craxi da Hammamet dove partecipa alle commemorazioni per il 20esimo anniversario della morte del padre. «Che Sala la facesse finita, Craxi non ha bisogno di un suo riconoscimento, il riconoscimento glielo darà la storia». ha concluso.

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Virus misterioso in Cina, possibili 1700 contagi

domenica, Gennaio 19th, 2020

Londra- Gli scienziati dell’Imperial College di Londra – che fornisce consulenza ad enti quali il governo del Regno Unito e l’Organizzazione Mondiale della Sanità – affermano che i casi del ‘virus misterioso‘, che ha causato un focolaio nella città cinese di Wuhan, sarebbero molti di più della cinquantina identificati finora, e arriverebbero a 1700. L’asserzione si basa su un calcolo che tiene conto del fatto che tre sono stati ‘esportati‘ all’estero. Al momento due casi dell’infezione, dovuta a un coronavirus ‘parente’ della Sars, anche se molto meno letale, si sono verificati in Thailandia e uno in Giappone, tutti in persone provenienti dalla città cinese che ha 11 milioni di abitanti e un aeroporto internazionale.

La proiezione è inoltre basata sul traffico aereo da Wuhan, spiega Neil Ferguson, l’autore principale dello studio pubblicato per ora solo sul sito dell’Università. Un focolaio di questa potata, sottolinea l’esperto, fa pensare ad una possibilità di trasmissione da uomo a uomo, finora esclusa dall’Oms e dalle autorità cinesi. “Non c’è bisogno di essere allarmisti – afferma – ma l’ipotesi dovrebbe essere presa in considerazione seriamente”. Al momento, oltre a Thailandia e Giappone, anche Singapore e Hong Kong hanno intensificato i controlli negli aeroporti, e anche gli Usa hanno annunciato misure simili negli aeroporti di San Francisco, Los Angeles e New York.

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Dichiarazione dei redditi 2020, come cambia il 730

domenica, Gennaio 19th, 2020

Roma, 19 gennaio 2020 – C’è ancora tempo – si comincerà il 15 aprile con la disponibilità online dei modelli precompilati – ma è ora di pensare alle spese per risparmiare sulle tasse presentando il 730-2020 sui redditi del 2019. L’Agenzia delle entrate ha approvato il nuovo modello che dovrà essere presentato (sul sito dell’Agenzia o attraverso un Caf o un professionista abilitato) entro il 23 luglio. Il nuovo modello conferma deduzioni e detrazioni (come gli interessi sui mutui prima casa o le spese sanitarie), ma introduce anche alcune novità. A partire da quella che riguarda gli eredi che potranno utilizzare il 730-2020 per presentare la dichiarazione dei redditi (non però al sostituto d’imposta, come l’azienda o l’ente previdenziale) delle persone decedute nel 2019 o entro il 23 luglio di quest’anno. Novità anche per i figli (fino a 24 anni) a carico. In questo caso, il limite complessivo di reddito annuo per essere considerati tali è elevato a 4mila euro. 

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Libia, al tavolo dei leader: il generale cala i suoi assi e alza la posta

domenica, Gennaio 19th, 2020

di LORENZO BIANCHI

Khalifa Haftar ha calato il suo asso alla vigilia della Conferenza di Berlino. Con l’ordine di chiudere i porti attraverso i quali passa la produzione petrolifera dell’est e del centro della Libia ha voluto ricordare che è lui il vero uomo forte, il leader in grado, come ha detto l’inviato dell’Onu Ghassan Salamè, di “togliere il pane” ai suoi connazionali. Ormai controlla la maggior parte del territorio. La sua fetta è molto di più estesa di quella del rivale tripolino. Fayez al Sarraj ha ricevuto di recente il discutibile puntello dei miliziani mobilitati dalla Turchia, gli uomini dell’Esercito Nazionale Siriano, nelle cui fila militano anche i combattenti di Ahrar al Sharqiya, ex qaedisti di Jabhat al Nusra balzati sulle prime pagine per aver ucciso in ottobre la regina della diplomazia curda Hevrin Khalaf. I combattenti arrivati dalla Siria, circa 1000, sono stati schierati nella parte orientale di Tripoli. Secondo l’Osservatorio siriano per i Diritti Umani quattordici sono già stati passati per le armi dai soldati di Haftar. Dalla capitale della Libia arrivano segnali di stanchezza della popolazione per lo strapotere delle milizie che controllano la capitale. Riaffiora perfino qualche nostalgico di Gheddafi.

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Lavoro cercasi, 10 bonus a chi assume

domenica, Gennaio 19th, 2020

di CLAUDIA MARIN

Roma, 19 gennaio 2020 – Hanno toccato quota 10 gli incentivi previsti per chi assume giovani, donne, cassintegrati, disoccupati, titolari del reddito di cittadinanza. Alle formule esistenti anche nel 2019, si sono aggiunti un nuovo sconto per l’apprendistato e la revisione del mai applicato bonus “eccellenze”. Senza contare che l’anno cominciato sarà il primo per valutare gli effetti degli sgravi per chi ingaggia i beneficiari del sussidio anti-povertà. “La vera novità – spiega Enzo De Fusco, uno dei più noti consulenti del lavoro italiani – è il bonus ‘laureati eccellenti’ rivisto per il 2020: un provvedimento per facilitare l’ingresso di neo laureati con il massimo dei voti nel mondo del lavoro”. Ed evitare, semmai, la loro fuga all’estero. 

Ma vediamo, nello specifico, come si compone la batteria di agevolazioni utilizzabili dalle imprese e dai datori che vogliano assumere, partendo proprio dal bonus citato. Si tratta di uno sgravio triennale per i laureati “eccellenti”, che nel 2019 non ha funzionato per una raffica di complicazioni procedurali e che nel 2020 viene semplificato e affidato in gestione all’Inps: prevede, per i 110 e lode e per i dottorati, un esonero dei contributi a carico del datore di lavoro fino a 8mila euro l’anno. 

La seconda via stabilita dalla manovra riguarda gli apprendisti: ebbene, per le imprese, principalmente le artigiane, fino a 9 dipendenti l’assunzione di apprendisti di primo livello comporta uno sgravio del 100% dei contributi dovuti nei primi tre anni di contratto, con aliquota al 10% dopo il terzo anno. Si incentiva l’alternanza scuola lavoro, con la possibilità di conquistare: la qualifica e il diploma professionale; il diploma di istruzione secondaria superiore; il certificato di specializzazione tecnica superiore.

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Libia, stop all’export del petrolio. L’Onu: «Conseguenze devastanti»

domenica, Gennaio 19th, 2020

Nuovi sviluppi nella crisi libica. La tensione non si abbassa. La Noc sta impartendo in queste ore disposizioni per la chiusura dei terminal petroliferi di Ras Lanuf, Brega e al Sidra, nell’est della Libia, ipotizzando «cause di forza maggiore». Lo riferiscono all’agensa Ansa fonti della sicurezza italiane, «al netto della dilagante retorica e propaganda di parte» nel Paese. Il terminal di Zueitina risultava stamani funzionante con una petroliera che, a quanto si apprende, avrebbe effettuato correttamente il carico. Ma si ritiene che la Noc possa chiederne la chiusura domani. Quelle della Noc, spiegano ancora le fonti, sono azioni a difesa degli interessi che derivano dalla commercializzazione degli idrocarburi e anche in vista di possibili cause legali. È infatti la Noc l’unica titolata a disporre lo «shut down» e a dichiarare la «causa di forza maggiore». APPROFONDIMENTI

LEGGI ANCHE –> Libia, dall’embargo alle elezioni ecco il piano per il paese

Al Arabiya, citando sue fonti, dà notizia di consultazioni in corso tra paesi arabi ed europei in merito al progetto di accordo della conferenza di Berlino sulla Libia. Tra le varie cose, riporta l’emittente panaraba, si discute della formazione di un nuovo consiglio presidenziale libico e di un nuovo governo, si sta valutando la possibilità di formare un comitato neutrale per preparare una nuova costituzione ed è in discussione anche un accordo tra paesi arabi ed europei per prevenire interferenze turche in Libia.

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Iva Zanicchi: «Mina mi tolse Studio Uno, ma quando aprivo l’ugola ero io la più grande»

domenica, Gennaio 19th, 2020

di Aldo Cazzullo

Iva Zanicchi: «Mina mi tolse Studio Uno, ma quando aprivo l'ugola ero io la più grande»

Il naso di Iva Zanicchi.
«Dopo due femmine, mio padre Zefiro voleva il maschio. Arrivai io. Per tre giorni rifiutò di vedermi. Poi scoprì che ero identica a lui. Le mani, i piedi, il sorriso. Il naso».

L’aquila di Ligonchio.
«Le mie sorelle mi chiamavano Pinocchio. Un complesso terribile. Lo superai solo quando cantai a Sanremo Zingara, con i capelli raccolti in una treccia e il naso bene in vista. Solo allora me lo sono rifatto».

Soddisfatta?
«È una delle due cose di cui mi pento nella vita. Mi sono amputata una parte di me. Un pezzo della mia identità».

L’altra cosa?
«Quando prima di compiere quarant’anni posai nuda su Playboy. Vidi la copertina e fui presa dal panico. Telefonai all’unico giornalaio di Ligonchio scongiurandolo di nascondere tutte le copie: mia madre Elsa mi avrebbe riempita di botte».

A quarant’anni?
«Se è per questo, mamma picchiò mia sorella Maria Rosa il giorno delle nozze: non voleva più sposarsi».

La convinse?
«Mia madre pesava 114 chili ed era convincente».

Lei, Iva, è nata in questi giorni, ottant’anni fa.
«L’inverno del 1940 fu il più nevoso della storia. La strada per Vaglie di Ligonchio, il paese di mamma, mille metri sull’Appennino, era bloccata. Che poi non era una strada ma una mulattiera. Nonno Adamo scese in slitta a prendere l’ostetrica, detta e guff, il gufo, perché era così brutta che i bambini appena messa fuori la testina non volevano più uscire. Ma e guff si rifiutò di mettersi in viaggio sotto la neve».

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I rischi della giustizia utilizzata come un’arma

domenica, Gennaio 19th, 2020

di Paolo Mieli

È davvero molto difficile spiegare perché per Pd e Italia Viva dovrebbe essere dannoso pronunciarsi domani in Commissione a favore del rinvio a giudizio di Matteo Salvini. È del tutto evidente che chi in Emilia-Romagna si accinge a votare per la sinistra sa benissimo quale sia — in merito al caso della nave Gregoretti — l’orientamento della propria parte politica. E, anzi, questo elettore sarebbe ancor più motivato da una scelta esplicita (in sintonia, tra l’altro, con le richieste delle sardine). Se poi Salvini decidesse di dedicare a questo caso l’ultima settimana di campagna elettorale, non nuocerebbe certo a Bonaccini l’assenza di ambiguità nello schieramento che lo sostiene. Anzi. Semmai potrebbero trovarsi in imbarazzo il M5S e Giuseppe Conte che ai tempi dell’«affaire Diciotti» si erano mossi in soccorso del leader leghista (all’epoca loro alleato). Del resto un episodio analogo accadde nei giorni precedenti alle elezioni umbre del 27 ottobre scorso, quando con l’immaginabile intento di non influenzare il voto, vennero lasciati al largo delle acque siciliane quasi duecento profughi salvati dall’«Ocean Viking» e dalla «Alan Kurdi». Già all’epoca Matteo Orfini, Graziano Delrio e Dario Franceschini avevano alzato la voce, solo però all’indomani delle elezioni. Ma per le logiche che governano le denunce delle Ong e le conseguenti azioni della magistratura, è improbabile che qualcuno si dia pena per quei migranti restati in mare più di dieci giorni prima di essere fatti scendere a Pozzallo. Accade sempre più spesso che le intromissioni giudiziarie nella vita politica complichino le cose anche per coloro che dovrebbero esserne beneficiati. In questo senso la situazione è assai diversa da come si presentava all’epoca in cui questa storia cominciò, all’inizio degli anni Novanta. A quei tempi tutto sembrava essere più chiaro per l’opinione pubblica e più evidenti apparivano gli effetti che iniziative del genere avrebbero avuto sull’intero sistema. Poi, però, le conseguenze non furono quelle auspicate e i risultati di quelle azioni misero in crisi il sistema stesso. Non solo in Italia.

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M5S, Di Maio non sarà più tesoriere La strategia del passo indietro

domenica, Gennaio 19th, 2020

di Emanuele Buzzi

M5S, Di Maio non sarà più tesoriere La strategia del passo indietro

Un «no» secco, perentorio, che indirettamente spalanca le porte a nuovi scenari. Luigi Di Maio impegnato nel suo ruolo da ministro degli Esteri, intento a ridisegnare il Movimento 5 Stelle in vista degli Stati generali (con voci sempre insistenti su un suo possibile «strategico» passo indietro in vista di una nuova «gestione collegiale») chiude la porta a uno dei ruoli chiave che finora ha occupato.

Il leader dei Cinque Stelle non sarà più tesoriere del Movimento. Secondo l’articolo 12 dello statuto dell’associazione che regola la vita pentastellata «il tesoriere è il rappresentante legale del Movimento 5 Stelle in tutte le attività economico-finanziarie, ha la responsabilità della gestione amministrativa e della politica finanziaria del Movimento 5 Stelle e ne apre e gestisce i conti correnti bancari e postali». E soprattutto «è rieleggibile per non più di due mandati consecutivi».

In teoria, quindi, Di Maio potrebbe mantenere la carica che ricopre dal 2017 e che scade a settembre di quest’anno. Ma non lo farà. «No», ribadisce chiaro a chi gli chiede se abbia intenzione di mantenere il ruolo, a dimostrazione che il leader sta studiando cambiamenti. Non a caso ieri in campagna elettorale in Calabria, Di Maio ha rilanciato gli Stati generali M5S di marzo e ha sottolineato che «il solo capo politico non ce la può fare» a guidare il Movimento e che la kermesse sarà il luogo «per mettere finalmente in piedi una nuova Carta dei valori e un’organizzazione più efficace».

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