Archive for Gennaio, 2020

Russia, Medvedev e il governo danno le dimissioni. Putin tornerà premier?

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

Giuseppe Agliastro

MOSCA. Il premier russo Dmitry Medvedev si è dimesso assieme a tutto il suo governo. L’annuncio, inaspettato, è arrivato poche ore dopo la proposta di Putin di un referendum per introdurre tutta una serie di emendamenti alla Costituzione per assegnare più poteri al Consiglio di Stato e al Parlamento, compreso quello di nominare il premier e i ministri. Potrebbe trattarsi di una prima mossa di Putin per mettere in atto un piano che gli consenta di restare al potere anche dopo il 2024, quando termina l’attuale mandato presidenziale e non potrà ricandidarsi.

In un intervento trasmesso dalla tv di Stato, Medvedev ha spiegato il suo passo indietro proprio con la volontà di consentire al presidente Putin di lanciare la riforma costituzionale, che – ha sottolineato il primo ministro – porterà “cambiamenti significativi” anche “nell’equilibrio tra i poteri, in particolare tra quello esecutivo, legislativo e i rami del potere giudiziario”. Il leader del Cremlino da parte sua ha ringraziato il governo per il lavoro svolto e ha fatto sapere che intende nominare Medvedev vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale, una carica che verrebbe creata ad hoc per l’alleato di Putin.

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Prescrizione, maggioranza divisa in commissione: passa l’emendamento soppressivo del ddl Costa

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

La commissione Giustizia della Camera ha approvato l’emendamento soppressivo alla proposta di legge Costa sulla prescrizione presentato dal Movimento 5 Stelle. L’emendamento è passato con 23 voti a 22. Pd e M5s hanno votato a favore, così come LeU. Contro invece si sono espressi l’intero centrodestra e Italia Viva, che ha votato in dissenso dalla maggioranza come annunciato.

La proposta di legge di Enrico Costa approderà in Aula il 27 gennaio, come pdl in quota opposizioni, ma appunto con parere negativo da parte della Commissione Giustizia della Camera.

Costa: “La maggioranza segna un gol con l’arbitro” La maggioranza “ha segnato un gol decisivo grazie all’arbitro, la presidente della Commissione, che finora non aveva mai votato, ma è solo il primo tempo. Il secondo si giocherà in Aula e siamo sicuri di poter ribaltare il risultato”, ha commentato l’autore del testo Enrico Costa (Forza Italia). “Per noi è comunque un risultato politico significativo”, ha aggiunto.

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Roma, scuola si presenta: «Qui la borghesia, là il ceto medio-basso». La ministra Azzolina: «Scelta assurda»

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

«Nella scuola di via Vallombrosa, a Roma, ci studiano i figli delle badanti, precisamente delle badanti dell’alta borghesia romana che vive in via Cortina d’Ampezzo»: è la dettagliata descrizione degli alunni dell’Istituto comprensivo di via Trionfale. In pratica sul sito della scuola, alla voce presentazione, si viene a sapere nel dettaglio a quale classe sociale appartengono i bambini che frequentano le singole sedi del complesso scolastico.

La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna, alunni «diversi»

L’autopresentazione della scuola: «La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa e conta, tra gli iscritti, il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana». Sul plesso di via Vallombrosa si va ancora più a fondo: «Il plesso sulla via Cortina d’Ampezzo accoglie prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti, e simili)».

La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l’istituto romano di cui ci racconta oggi @leggoit possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido pic.twitter.com/39SDWhZ1l3— Lucia Azzolina (@AzzolinaLucia) 15 gennaio 2020

De Cristofaro: «Stiamo intervenendo per la rimozione»
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Arrestato magistrato: soldi per «aggiustare» le sentenze, sesso per diventare avvocate

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

di Carlo Macrì

CATANZARO – Prestazioni sessuali, soldi, vacanze. Tutto questo in cambio di sentenze favorevoli. Il magistrato Marco Petrini, presidente della II sezione della Corte d’appello di Catanzaro, nonché presidente della commissione provinciale tributaria è stato arrestato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari su ordine della procura di Salerno. Con lui sono finiti in manette altre sette persone, si tratta di Vincenzo Arcuri, Giuseppe Caligiuri, Marzia Tassone (avvocato del foro di Catanzaro), Luigi Falzetta, Emilio Santoro (ex dirigente dell’Azienda ospedaliera di Cosenza), Giuseppe Tursi Prato (ex consigliere regionale), Francesco Saraco (avvocato del foro di Locri, ai domiciliari). Nel corso della perquisizione in casa di Petrini i finanzieri hanno rinvenuto in una busta 7 mila euro in contanti.

L’inchiesta
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Meno di mille euro a un pensionato su tre, Istat: ampi divari e disuguaglianze

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

“Il 36,3% dei pensionati riceve ogni mese meno di 1.000 euro lordi, il 12,2% non supera i 500 euro. Un pensionato su quattro (24,7%) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro”. Lo rileva l’Istat che, in base a dati del 2018, definisce “ampia la disuguaglianza di reddito tra i pensionati: al 20% con redditi pensionistici più alti va il 42,4% della spesa complessiva”.

Nel 2018 spesi 293 miliardi per 16 milioni di pensionati – Nel 2018 i pensionati risultano circa 16 milioni, per un numero complessivo di trattamenti pari a poco meno di 23 milioni. La spesa totale, inclusa la componente assistenziale, nello stesso anno ha raggiunto i 293 miliardi di euro, il 2,2% rispetto al 2017.  Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil si attesta quindi al 16,6% contro il 16,5% del 2017, segnando quindi un’interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente. 

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È la nostra colonna sonora. Bentornato caro vecchio Festival

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

È stato presentato ieri il festival di Sanremo. Come al solito, tutti diranno che non hanno alcuna intenzione di guardarlo. E, come al solito, almeno una decina di milioni di italiani sarà invece davanti alla tv per cinque sere consecutive. Diciamo che, quando è “un flop”, Sanremo fa nove milioni di telespettatori; quando va molto bene, supera i dodici. 
Diciamo pure un’altra cosa: la prima edizione, nel 1951, fu concepita come poco più di una festa parrocchiale, per far venire al mare qualcuno anche d’inverno. Doveva insomma essere un qualcosa di passeggero. E invece siamo arrivati alla settantesima edizione. 

Perché tanto successo? Per la risposta rubo il titolo alla mostra che il nostro giornale ha organizzato (fino ad aprile) a Bologna, palazzo Belloni: “Non erano solo canzonette”. La musica leggera sarà infatti anche leggera, ma ripercorrendo la sua storia troviamo la colonna sonora della nostra vita. Anzi, di più, rileggiamo la storia della nostra vita. Quella personale, intima, sentimentale (c’è un amore senza una “sua“ canzone?) e quella del Paese.

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Sanità, Speranza: “Ticket più bassi ai poveri e posto fisso ai precari”

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

di ANDREA BONZI

Roma, 15 gennaio 2020 – «Vogliamo promuovere un Servizio sanitario nazionale in grado di dare risposte a tutti, nel pieno rispetto della Costituzione. Studieremo un bilanciamento dei ticket che aiuti chi è più debole ad accedere alle cure, ma non penalizzeremo il ceto medio”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza (segretario di Articolo 1), l’altro giorno in visita in Emilia-Romagna, traccia le linee d’azione delle misure future per la Sanità.

Ministro, almeno 45mila medici di base andranno in pensione nei prossimi 5 anni. L’impatto sui cittadini sarà pesante. Come pensate di tamponarlo?
“Dopo anni di tagli, abbiamo ricominciato a investire, puntando 2 miliardi in più sul Fondo Sanitario e incrementando di sei volte la possibilità aggiuntiva di spesa per il personale delle Regioni. Abbiamo fatto, poi, una vasta operazione per la stabilizzazione del precariato allargando, solo per il comparto sanitario, i termini della Legge Madia: significa un lavoro stabile per oltre 32mila professionisti”.

Molti medici e ricercatori italiani finiscono per cercare fortuna all’estero. Come trattenerli?
“Trattandoli meglio. In questi anni il sistema ha retto, nonostante il definanziamento, grazie alla loro passione e professionalità. Poi abbiamo dato la possibilità a duemila ricercatori dei nostri Istituti di accedere al percorso di stabilizzazione della “piramide dei ricercatori” e abbiamo sbloccato i fondi accessori legati bloccati da anni che andranno a valorizzare la carriera dei giovani medici”.

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Gregoretti, sarà la presidente Casellati a decidere la data del voto su Salvini

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

By Gabriella Cerami

Decisione rimandata. Sarà la conferenza dei capigruppo e quindi la presidente del Senato Elisabetta Casellati a decidere cosa fare. Solo domani dunque sarà possibile sapere con esattezza se il voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Gregoretti sarà dopo le elezioni regionali o il 20 gennaio, come previsto da calendario.

Al centro di tutto vi è uno scontro politico, un muro contro muro tra opposizione, che ha di nuovo abbandonato i lavori della Giunta, e maggioranza. Quest’ultima è intenzionata a far slittare il voto facendo leva sul fatto che dal 20 gennaio, per una settimana, sono sospesi i lavori del Senato per dare a i parlamentari la possibilità di fare campagna elettorale sui territori. Dunque, domani la maggioranza avanzerà la richiesta, durante la riunione dei capigruppo, di sospendere anche i lavori della Giunta, ma il presidente Maurizio Gasparri ha più volte ribadito che il voto ci sarà. Ed è per questo che oggi l’ufficio di presidenza della Giunta è terminato con un nulla di fatto poiché la maggioranza non ha avanzato la proposta di rinvio, che invece metterà sul tavolo della presidente Casellati.

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Rai, cda si spacca e approva solo alcune nomine di Salini alle Reti. Niente accordo per i direttori di Rai2 e Rai 3

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

di MONICA RUBINO

Grande pasticcio in viale Mazzini. Il cda Rai ha approvato solo in parte le nomine di Salini per i nuovi direttori di rete. Il Pd, in polemica con le scelte dell’ad, ha scelto la via dell’astensione. Non è stato infatti trovato l’accordo e i numeri per il voto, non vincolante, alle proposte di nomina formulate dall’amministratore delegato Fabrizio Salini su Rai2 e Rai3, oltre che su Rai Fiction, produzione documentari, Rai Cultura e e sulla direzione Cinema e serie tv.

Non c’è stato dunque consenso, ovvero maggioranza di sì (pari a 4 voti su 7), sul nome di Ludovico Di Meo per la direzione Cinema e serie tv e per l’interim a Rai2, come pure per Silvia Calandrelli a Cultura educational e Rai3. Lo stesso per Eleonora Andreatta alla fiction, per Duilio Giammaria ai Documentari. Poichè si trattava appunto di pareri non vincolanti, in quanto non riguardanti l’area informazione, adesso bisogna vedere se comunque Salini darà seguito a queste proposte di nomina, ovvero le riterrà esecutive. Dal suo entourage trapela tuttavia che, aldilà dei singoli voti espressi in cda, l’ad si sarebbe detto soddisfatto, perché nomine di oggi rappresentano il primo passo per la realizzazione del piano industriale.

Nomine Rai, l’ad Salini formalizza le proposte: Rai2 diventa totalmente sovranista. Il Pd: “Voteremo no”

di GIOVANNA VITALE
Sono passati invece a maggioranza i nomi di Stefano Coletta alla direzione di Rai1, Franco Di Mare all’Intrattenimento del day time, Angelo Teodoli al Coordinamento generi, Luca Milano alla direzione Ragazzi.

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Allarme smog in Italia, cosa succede nelle grandi città

mercoledì, Gennaio 15th, 2020

ROMA – Allarme smog in Italia. Così per contrastare l’aumento di Pm10 nell’aria, i sindaci impongono divieti di circolazioni in molte grandi città per i mezzi più inquinanti e anche limiti al riscaldamento domestico. Roma, Milano, Torino e Bologna i capoluoghi più colpiti, ma anche a Firenze e Napoli la situazione è critica, mentre a Genova nel 2020 il limite non è ancora stato superato.

Smog, il direttore del Cnr: “Bloccare le auto non serve, le misure di Roma sono inutili”

di GIACOMO TALIGNANI
l responsabile dei recenti blocchi alla circolazione dei veicoli inquinanti è il Pm10, il cui limite è fissato a livello giornaliero in 50 millesimi di grammo al metro cubo, da non superare più di 35 volte per l’anno. Le regioni e le province autonome stabiliscono autonomamente dopo quanti giorni di sforamento del limite scattino le misure di contrasto.

A Roma il blocco della circolazione dei diesel è scattato il 14 gennaio: su 23 stazioni di rilevamento, dieci hanno registrato valori (medi) superiori alla soglia nel periodo tra il 1  gennaio e il 12 gennaio 2020. Tuttavia solo in sei stazioni su 23 non si è verificato, in questo periodo, nemmeno un giorno di superamento della soglia.

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