Archive for Gennaio, 2020

Meningite, riprese vaccinazioni in una zona più ampia della Bergamasca

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

Continua la massiccia campagna di vaccinazioni contro la meningite nel Basso Sebino: l’area degli ambulatori straordinari è stata estesa alla provincia di Brescia e alla Valle Calepio, nella Bergamasca. Già somministrati 7mila vaccini, dalla vigilia di Natale, e altri 20mila sono pronti nei 10 ambulatori di Villongo (2 sedi), Predore, Credaro (2 sedi), Gandosso, Sarnico, Castelli Calepio (2 sedi) e Grumello del Monte, a Paratico, Iseo e Capriolo.

“C’è un focolaio di meningite nel territorio al confine fra Bergamo e la provincia di Brescia, ma con numeri limitati (parliamo di poche unità) e un’attenzione molto seria che sia la Regione Lombardia che l’Istituto Superiore di Sanità che tutte le altre istituzioni a partire dai comuni stanno mettendo in campo. C’è un lavoro serio, che in
queste ore sta limitando la portata”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

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Rimborsi, 47 grillini nella lista nera. E ora Di Maio rischia la leadership

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

di ELENA G. POLIDORI

Roma, 8 gennaio 2020 – Luigi Di Maio potrebbe lasciare la leadership del M5s? Le voci, che si rincorrono ormai da settimane, di un possibile passo indietro del ministro degli Esteri dalla guida del Movimento, sono seccamente smentito dallo stretto entourage del capo grillino. Ma il dato di fatto è che ormai “Luigi” ha perso il controllo dei gruppi parlamentari. E quelli che se ne sono andati, o sono stati cacciati, soffiano sul fuoco di una balcanizzazione del partito sempre più evidente.

Il neo espulso senatore Gianluigi Paragone promette di farla pagare, forse anche costituendo un nuovo gruppo a Palazzo Madama con i fuoriusciti grillini (passati e venturi) e alla Camera l’ex ministro Fioramonti parla di “evidente deficit di democrazia interna” e con il suo futuro partito “Eco” punta ad attrarre quella parte di sinistra dei grillini che non si riconosce più nella linea espressa da Di Maio, spaccando il partito.

Il tutto mentre si sta consumando l’ennesima resa dei conti, ancora una volta legata alla questione delle rendicontazioni, che in parecchi parlamentari, per un motivo o per un altro, hanno messo di fare.

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Il M5s ha fallito. Ma perché vinse le elezioni?

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Il Movimento Cinque Stelle, che doveva essere il futuro della politica italiana, sembra già giunto al capolinea. Diversi suoi parlamentari se ne vanno. Altri vengono espulsi. La sbandierata diversità è andata in crisi sulla questione delle quote di stipendio da devolvere al partito. La forza politica che doveva “superare destra e sinistra” si sta spaccando in correnti di destra (Di Battista e Paragone) e di sinistra (Fioramonti). “Il Movimento è agonizzante, ha ormai più posti che voti”, ha scritto sul Foglio Salvatore Merlo, in un articolo in cui si annunciava, tra l’altro, l’intenzione (o almeno la tentazione) di dimettersi da parte di Di Maio. 

Il capo politico del M5s ha già smentito l’indiscrezione: e quindi qualcosa e anzi molto di vero ci dev’essere, visto che come diceva Bismarck “non bisogna credere mai a nulla fintanto che non è stato ufficialmente smentito”. Si aggiunga, al quadro dello sfacelo, il dimezzamento dei voti nel giro di un solo anno (dalle politiche alle europee), la disfatta nelle elezioni umbre, la scelta di correre solo simbolicamente (e quindi di non correre) in Emilia-Romagna.

Certo tutto passa, nella vita, ma i Cinque Stelle hanno messo molto del loro per passare in fretta. Quasi nulla delle loro promesse è stato mantenuto: dall’indisponibilità ad allearsi con chicchessia (sono passati disinvoltamente dalla Lega al Pd, pur di stare al governo) alla grottesca abolizione della povertà. Il loro motto “uno vale uno” si è rivelato la più gigantesca operazione di incompetenza al potere. Forse non era una novità nel mondo della politica (“in Italia il bordello è l’unica istituzione dove la competenza è premiata e il merito riconosciuto”, diceva Montanelli): ma mai si erano viste tante persone sbagliate al posto sbagliato.

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Iran, terremoto di magnitudo 4.9 vicino all’impianto nucleare di Bushehr

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

Un scossa di terremoto di magnitudo 4.9 si è registrata a 10 chilometri a sudest di Borazjan, a 70 chilometri dall’impianto nucleare di Bushehr, nell’Iran sudorientale.

Lo riferisce l’Usgs, affermando che dato il suo epicentro si tratta di un “evento naturale”.

L’HUFFPOST

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Si muove Putin

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

Cessate il fuoco immediato e stop alle interferenze straniere sulla Libia. Il vertice straordinario tra i ministri degli Esteri di Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna, convocato a Bruxelles con l’Alto Rappresentante per la Politica estera europea Josep Borrell, si chiude con una nota congiunta che tenta disperatamente di mettere un freno all’escalation militare tra Tripolitania e Cirenaica. I leader continentali chiedono di fatto ai turchi di fare un passo indietro in Libia: “Ovvio che penso alla Turchia quando parlo di interferenze straniere”, dice Borrell. Ma la vera speranza europea risiede a Mosca: riflettori puntati sull’incontro del presidente russo Vladimir Putin con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan domani ad Ankara.

In particolare, le aspettative degli europei e anche del governo italiano si concentrano su Putin, vero protagonista dei nuovi scenari di crisi al posto degli americani: oggi si è anche recato a sorpresa in Siria dall’alleato Assad, primo leader straniero a mettervi piede dall’inizio della nuova crisi tra Stati Uniti e Iran, alleato di Mosca e Damasco. Sabato riceverà Angela Merkel al Cremlino. Ma soprattutto domani vede Erdogan.

E, in ambienti diplomatici italiani, si ritiene che il leader del Cremlino abbia la possibilità di fermare l’escalation, in quanto non avrebbe un vero interesse militare in Libia, avendo anche firmato da poco un accordo con l’Ucraina in materia di energia.

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Oggi sciopero dei treni di Trenord indetto dalla sigla sindacale Orsa. La Regione revoca per un giorno le misure antismog

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

di SARA BERNACCHIA

Aria malata in Lombardia, governo in campo per un piano anti-inquinamento

di GIULIO BONOTTI
“L’azienda pretende dai dipendenti il rispetto del contratto di lavoro e degli accordi, senza però fare lo stesso” afferma Adriano Coscia, segretario regionale Orsa Ferrovie Lombardia, che lamenta “la mancata consultazione delle Rsu in fase di negoziazione di aspetti fondamentali per i dipendenti: dall’estensione della prestazione massima giornaliera, alla modifica dei turni del personale a terra, al riposo settimanale”. Trenord, da parte sua, ricorda di “aver siglato negli ultimi sei mesi accordi a favore dei lavoratori per oltre 13 milioni di euro” e “auspica che prevalga il senso di responsabilità dei lavoratori”. Per limitare i disagi, poi, assicura la circolazione dei mezzi con partenza e arrivo previsti entrambi tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21 su una serie di linee il cui elenco è pubblicato sul sito internet e quella di quattro Eurocity da e per Vienna e Monaco. Per garantire i collegamenti con l’aeroporto, invece, saranno predisposti autobus sostitutivi per le eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna (partenza da via Paleocapa 1) e Malpensa e tra lo scalo e Stabio.
  È polemica anche sul giorno dello sciopero. Trenord sottolinea l'”incoerenza” del sindacato che nell’ultima mobilitazione “sostenne di aver scioperato di domenica, senza fasce di garanzia, per tutelare i pendolari e ora, contraddicendosi, sciopera al rientro delle festività natalizie causando disagi a migliaia di pendolari”.

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Taglio dei parlamentari, giovedì il deposito in Cassazione. In primavera il referendum

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

di CONCETTO VECCHIO

Giovedì mattina, in Cassazione, saranno depositate  le 64 firme di altrettanti senatori che chiedono il referendum confermativo sulla legge che ha tagliato il numero dei parlamentari. 

Il termine per presentarli scade il 12 gennaio.

A questo punto la Cassazione ha un mese di tempo per verificare le firme e poi la palla passerà al governo che avrà due mesi per indire il referendum, che sarà senza quorum.

Verosimilmente si andrà a votare tra maggio e giugno.

Sessantaquattro firme rappresentano la soglia minima, che forse nella giornata di oggi sarà aumentata, con l’aggiunta di qualche altra firma, per non correre alcun tipo di rischio in casi di defezioni in extremis.

La legge, fortemente voluta dal M5S, venne approvata lo scorso 10 ottobre.

Ridurrà il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200, in aggiunta al taglio dei seggi dei deputati (da 12 a 8) e dei senatori (da 6 a 4) eletti all’estero.

I 64 senatori chiedono che siano gli elettori a pronunciarsi sulla riforma costituzionale.

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Domande senza risposta

mercoledì, Gennaio 8th, 2020
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di   Daniele Manca

La parola fine non è stata ancora scritta nella lunga storia dell’Ilva. Per fortuna. Con la decisione del Tribunale del Riesame di Taranto di bloccare lo spegnimento dell’altoforno 2 della società in amministrazione straordinaria, possono riprendere i lavori affinché sia rimesso a norma. Ma soprattutto potrà riprendere la trattativa tra governo, Arcelor Mittal, Cassa depositi e banche creditrici perché si possa delineare un percorso di rilancio di quello che rimane uno dei maggiori attori nella produzione di acciaio in Europa.

Una buona notizia per la comunità di Taranto, per i lavoratori dell’Ilva, per il Paese. Ma quante volte abbiamo sentito queste parole negli ultimi anni? E soprattutto quante ancora ne scriveremo per Alitalia? O per Autostrade? Per non parlare delle riforme rimesse in discussione: da quella Fornero sulle pensioni a quella, come abbiamo sentito in queste ore, del Jobs act. E quanto possiamo resistere come cittadini, famiglie, imprese, viaggiando con lo sguardo perennemente rivolto all’indietro o chino su dossier infiniti?

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Iran, aereo ucraino precipita dopo il decollo: 177 morti

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

Un Boeing 737 della Ukraine Airlines diretto a Kiev è precipitato subito dopo il decollo dall’aeroporto internazionale di Teheran Imam Khomeini, con 177 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio: non ci sarebbe nessun superstite, come riferito dalla televisione di stato iraniana. Lo schianto è avvenuto vicino all’aeroporto nella capitale, Teheran e potrebbe essere stato causato da «problemi tecnici», come chiarito dal portavoce dell’autorità aeroportuali all’agenzia iraniana Fars e confermato dall’ambasciata ucraina.

Iran, aereo ucraino precipita dopo il decollo: 177 morti
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Iraq, attacchi su basi Usa. Trump: «I nostri soldati i meglio equipaggiati». Ora tregua o altro attacco?

mercoledì, Gennaio 8th, 2020

di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington

Iraq, attacchi su basi Usa. Trump: «I nostri soldati i meglio equipaggiati». Ora tregua o altro attacco?

Nella notte americana i consiglieri del presidente e i generali lavorano freneticamente per accertare i danni subiti dalle basi di Ain Al Asad e di Erbil, in Iraq. Non ci sarebbero vittime, ma il Pentagono fa sapere di non aver ancora completato gli accertamenti. Secondo la Difesa americana i missili lanciati dagli iraniani sarebbero 15. Il sito «Mashregh» delle Guardie Rivoluzionarie, rivendica un bombardamento con più di 30 razzi. Ma ora si aspetta la nuova mossa di Donald Trump: tregua o un altro attacco? Sui media filtra l’indiscrezione che il presidente starebbe valutando «numerose opzioni» per rispondere sul campo agli iraniani.

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