Archive for Gennaio, 2020

Giuseppe Conte non partecipa al Forum economico mondiale a Davos

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, diversamente da quanto programmato, non parteciperà oggi al FOrum economico mondiale in Svizzera. Lo si apprende dall’organizzazione del World Economic Forum.

Conte era atteso nel primo pomeriggio. Alle 16 avrebbe pronunciato il suo ‘special address’ alla comunità di investitori e leader politici a Davos, come farà stamani la cancelliera Angela Merkel. In ambienti di governo si conferma che il presidente non sarà a Davos per altri urgenti impegni di governo che lo trattengono a Roma.

L’HUFFPOST

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Al via con Ruffini alle Entrate la grande partita delle nomine

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

La prima tornata della grande partita delle nomine dice che all’Agenzia delle Entrate ritorna Ernesto Maria Ruffini. Leggere Matteo Renzi. Il legame tra i due è solido e datato. 2010, prima Leopolda. Sul palco voluto dall’allora sindaco di Firenze salì proprio Ruffini, che disse: “A non pagare le tasse non ci guadagna nessuno, anzi ci perdiamo tutti”. 2015, Renzi premier: Ruffini è nominato amministratore delegato di Equitalia. Poi, nel 2017, diventa direttore delle Agenzia delle Entrate. Il ritorno l’hanno voluto proprio i renziani. Il Pd ha detto subito sì, ma Luigi Di Maio si è messo di traverso per un po’. Al Consiglio dei ministri di giovedì sera, secondo quanto apprende Huffpost da fonti di governo di primissimo livello, sarà tutto sistemato. Ruffini alle Entrate. Marcello Minenna, già assessore al Bilancio della Giunta Raggi, al Demanio in quota 5 stelle. Alle Dogane Antonio Agostino: viene dal Cipe, voluto dai grillini e da Conte. 

Sarà quindi la riunione dei ministri in programma domani alle 21, al ritorno del premier e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri da Davos, a dare il via libera alle prime nomine di peso. La partita si sblocca. Basta pensare che l’incarico dei direttori delle tre agenzie fiscali – appunto Entrate, Dogane e Demanio – è scaduto il 9 dicembre, ma già da prima, come è consuetudine, è partita la rumba della successione. La traccia politica è quella della spartizione. I pesi delle poltrone sono differenti. Se è vero che Le Dogane hanno un’importanza strategica in tempi di Brexit e il Demanio è centrale in questioni come la riforma del catasto, è però altrettanto evidente che le Entrate, per ruolo e ampiezza dei compiti, ha un peso specifico decisamente maggiore. 

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Parcelle milionarie e conflitti d’interesse, ecco la casta che si arricchisce con la crisi

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

di Vittorio Malagutti

Nell’Italia con il motore in panne e il Pil stagnante c’è un settore che non conosce crisi. Anzi, viaggia a gran velocità e muove una giostra milionaria di incarichi, consulenze e relative parcelle. È l’industria dei salvataggi aziendali, cioè concordati, curatele fallimentari, amministrazioni straordinarie. Una ristretta cerchia di professionisti, in prima fila avvocati e commercialisti, si spartisce la ricchissima torta dei compensi per la gestione o la liquidazione delle grandi imprese in difficoltà. La lista dei gruppi a rischio naufragio si allunga di mese in mese.

Ci sono le storie infinite, tipo Alitalia e Ilva, che continuano a macinare perdite mentre passano da un commissario all’altro. E poi un variegato elenco di casi critici, decine e decine di marchi noti e meno noti, accomunati da un futuro incerto che potrebbe spazzare via migliaia di posti di lavoro. Per esempio, giusto per citare le cronache più recenti, colossi delle costruzioni come Astaldi e Condotte, oppure Mercatone Uno, i grandi magazzini del mobile. E così, mentre il Paese si impoverisce e il made in Italy perde letteralmente i pezzi, aumentano di conseguenza le occasioni d’affari per gli specialisti in crac e affini, quelli che “risolvono problemi”, per dirla con Mr. Wolf di Pulp Fiction, il film di Quentin Tarantino.

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Astaldi, inchiesta bomba della procura: indagati per corruzione i commissari

I giudici capitolini hanno perquisito gli uffici dei professionisti Ambrosini, Gatti e Rocchi, che gestiscono il concordato preventivo del colosso delle costruzioni. Nel mirino i compensi da decine di milioni di euro. Usate intercettazioni che potrebbero terremotare il mondo delle consulenze delle amministrazioni straordinarie. Fonti della magistratura: la procedura deve andare avanti

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Milano, Riccardo Muti trionfa alla Scala con la Chicago Symphony

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

di ANGELO FOLETTO

Trionfo alla Scala, ultima tappa italiana (questa sera sono al Lac di Lugano) per Riccardo Muti e la Chicago Symphony. Trionfo nonostante un pubblico così provinciale da fare la standing ovation e subito dopo voltare le spalle al palcoscenico per guadagnare il guardaroba, non richiamando Muti almeno una volta ancora. Trionfo scritto ma fortemente voluto. Dall’impaginazione, anzitutto.

Il maestro ha preferito portare a Milano (come a Firenze) il programma più idiomatico: ideale per mettere in vetrina le qualità speciali della Chicago Symphony e stagliare la sua antica passione per alcuni capolavori del Novecento come la Symphonie Mathis der Maler di Hindemith e la Terza Sinfonia di Prokof’ev. Partiture che sembrano scritte su misura (in realtà parte della musica di Prokof’ev, nata per l’opera l’Angelo di fuoco di cui la sinfonia risuona esplicitamente, ebbe la prima lettura a Chicago) di una compagine-corazzata orchestrale che ha fatto della lucentezza e dallo smalto collettivo una firma difficilmente imitabile.

Il maestro avrebbe facilmente potuto innescare il pilota automatico, limitandosi a sorvegliare l’evoluzione esecutiva perfetta dei suggestivi arcaismi di Hindemith e delle tinte musicali torride (nella cantabilità, nella brutalità armonico-strumentale e nei barbarismi ritmici) della magnifica e teatralissima sinfonia di Prokof’ev. Ma Muti ha voluto insinuare in queste musiche linguisticamente un po’ anacronistiche (rispetto agli anni di composizione, all’ambiente da cui derivarono e alla evoluzione caratteriale dei rispettivi autori), una convinzione personale.

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Rai, il “comizio” di Salvini a Porta a Porta. Bonaccini: “Clamoroso: il servizio pubblico non ha fatto il suo dovere”

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

ROMA – “Devo dire che è clamoroso. Trovo incredibile che sia stato permesso a Salvini di fare un comizio a Porta a Porta nell’intervallo della partita di Coppa Italia. Il servizio pubblico non ha fatto il suo dovere”. Così il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini commenta il caso Salvini-Rai: invece della solita presentazione della trasmissione è stato mandato in onda un inserto con il leader leghista che spiegava perchè votare Lega domenica.

E sulla campagna elettorale in Emilia Romagna: “Salvini che citofona al tunisino chiedendogli se spaccia? Uno dei punti più bassi raggiunti dalla politica italiana”.

Blitz Salvini al citofono, vicepresidente del parlamento tunisino: “Gesto razzista e vergognoso”

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La tempesta Gloria fa 7 morti in Spagna, ora è allerta in Francia

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

E’ salito a 7 morti e quattro dispersi il bilancio del passaggio della tempesta Gloria sulla Spagna, mentre la perturbazione si è spostata verso i Pirenei francesi. Nel sud della Francia è allarme rosso per possibili inondazioni. Due fiumi sono già esondati e 1.500 persone sono state evacuate.
 

L’ultima vittima in Spagna è stata un uomo caduto in mare nel porto di Palamos, nel nord-est della Catalogna. Altre due persone sono morte in Andalusia. Un contadino di 77 anni è deceduto schiacciato dal crollo di una serra a causa della grandine. Un senzatetto è morto di freddo, mentre un un cadavere è stato trovato in una zona alluvionata nella provincia di Alicante. Nello stesso punto un uomo è disperso dopo che la sua auto è stata trascinata via dall’acqua e disperse sono altre tre persone, tra cui un inglese di 25 anni.

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Virus misterioso, arrivato a Roma il volo da Wuhan: passati allo scanner i 202 passeggeri

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

Sono passati in un “canale sanitario” dedicato, lontano dalle aree di transito, i 202 viaggiatori provenienti dalla città cinese di Wuhan, epicentro del coronavirus. A loro sono state applicate per la prima volta le procedure disposte dalle autorità dopo la diffusione del contagio. Appositi scanner hanno controllato la temperatura corporea dei passeggeri del volo della China Southern Airlines Cz 645, atterrato alle 4:50 a Fiumicino.

Il Ministero della Salute ha deciso l’innalzamento delle misure di controllo e della rete di sorveglianza per prevenire e fronteggiare I rischi legati al nuovo coronavirus, simile alla Sars, il cui focolaio si è diffuso proprio a partire da Wuhan. Oltre allo screening, per i passeggeri del volo (alcuni sono solo transitati nello scalo di Wuhan ed arrivano da altre località) è prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso una volta sbarcati, in caso la malattia si sviluppasse successivamente, dopo la fase di incubazione.

I viaggiatori, molti dei quali con indosso le mascherine, per la maggior parte di nazionalità cinese, pochi italiani, una coppia di australiani, sono stati fatti transitare, dopo lo sbarco, in una sala appositamente attrezzata per effettuare i controlli, lontana dal transito di passeggeri di altri voli in arrivo. Fiumicino dispone infatti di una struttura decentrata rispetto ai Terminal realizzata da ADR su indicazione del Ministero della Sanità per gestire questo tipo di casi essendo l’aeroporto deputato a gestire anche voli in emergenza sanitaria. La struttura dispone dei più avanzati sistemi di isolamento, in grado di contenere eventuali infezioni.

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Gli interessi nazionali dimenticati

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

di Ernesto Galli della Loggia

Perché il rango internazionale dell’Italia ha subito il tracollo drammatico di cui è testimone così evidente in queste settimane la crisi in Libia? Perché la nostra politica estera è sempre di più la politica estera di un Paese di seconda fila, al cui Presidente del Consiglio negli incontri internazionali viene riservato non a caso proprio un posto del genere? Che cosa è successo che ci sta consegnando sempre di più ad una situazione di sostanziale irrilevanza? Vi sono naturalmente cause generalissime che riguardano tutto il quadro italiano. In particolare queste tre: a) la crescente dose d’impreparazione e d’incultura della classe politica, perlopiù ignorantissima di storia e di geografia e anche perciò incapace di mettere a fuoco i nostri veri interessi nazionali; b) l’immagine perennemente debole politicamente, e quindi di non grande affidamento, di ogni governo italiano; c) e infine un’opinione pubblica disabituata da sempre a pensare la realtà vera dei rapporti internazionali, quindi oscillante di continuo tra faziosità ideologiche e fanciulleschi utopismi a sfondo buonista. Dopo la fine della guerra fredda e il conseguente venir meno dell’importanza che la Penisola aveva avuto per mezzo secolo in quanto frontiera dell’Occidente con il blocco sovietico (da cui l’obbligatorio legame di stretta alleanza con gli Stati Uniti), non siamo stati capaci d’immaginarci alcun ruolo, alcuna priorità, alcuna linea d’azione nostri.

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Di Maio lascia: l’alternativa è Patuanelli, Di Battista si scalda

giovedì, Gennaio 23rd, 2020

di Alessandro Trocino

ROMA — Amici e nemici lo considerano un discorso di «candidatura», più che di dimissioni. Ed è evidente come la mossa di Di Maio — con lancio di numerosi sassolini dalla scarpa — sia stata decisa con largo anticipo, sulla scorta di molte pressioni. Il primo a chiederglielo, si racconta nei ranghi del Movimento, è stato Beppe Grillo, che però non avrebbe apprezzato modi e tempi delle dimissioni e che per ora sul suo blog si limita a parlare di «pesticidi a tavola» e di «Gratta e Vinci». Dopo le pressioni, l’ex capo politico ci ha messo oltre un mese a finire di scrivere il suo discorso e, controvoglia, ha deciso di farla finita: ma colpendo duro sui nemici interni e rilanciando con forza la sua leadership.

Il nuovo cerchio magico

Mossa che non è piaciuta. Ma gli avversari sanno che Di Maio gode dell’appoggio di Davide Casaleggio e che sta ricreando una corte di fedelissimi. Il nuovo cerchio magico dovrà servirgli a sostenerlo nella nuova battaglia che ha intenzione di condurre da qui a marzo. Con le mani libere. «Ricordiamoci che è il fondatore del Movimento con Casaleggio», ricorda un senatore. Ed è vero, perché nella nuova associazione «Movimento 5 Stelle», costituita il 20 dicembre del 2017, figurano solo due soci, titolari del simbolo e dell’associazione, mentre Grillo è solo il garante. Con Di Maio ci sono Laura Castelli, Manlio Di Stefano, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Enrica Sabatini (ieri devastata da lacrime di commozione) e soprattutto la sindaca di Torino Chiara Appendino, molto spinta dai fedelissimi.
La galassia degli avversari — per ambizioni personali o per divergenze ideologiche — si trova di fronte l’immenso compito di ricompattarsi per acquistare forza. Nicola Morra ieri era assente, dopo le polemiche sulla Calabria. Stefano Patuanelli, considerato forse l’unica vera alternativa, c’era e ha abbracciato Di Maio. Del resto l’hanno fatto tutti, amici e nemici.

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Di Maio si dimette da capo politico: i punti del suo discorso in due minuti

giovedì, Gennaio 23rd, 2020
Ecco le parti più importanti del discorso del ministro degli esteri | Ansa – CorriereTv
Luigi Di Maio si dimette da capo politico del Movimento 5 Stelle e lo annuncia attraverso un discorso ai parlamentari del Movimento.
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