Archive for Gennaio, 2020

CONFERENZA STAMPA Venerdì 31 gennaio alle ore 11 nella sede della Comunità della Vallagarina

martedì, Gennaio 28th, 2020

ATTESA PER IL SIPARIO D’ORO E L’INDAGINE SUI GIOVANI E TEATRO

47 serate di spettacoli, 14 i teatri della Vallagarina che le ospiteranno, 2 Concorsi e la presentazione dell’indagine svolta sui giovani per comprendere se il teatro ha  ancora fascino per loro. Atteso e acclamato torna il Sipario d’Oro Festival Nazionale di Teatro Amatoriale promosso dalla Comunità della Vallagarina e organizzato dalla Compagnia di Lizzana. Il programma  e l’indagine saranno presentati:

Venerdì 31 gennaio alle ore 11

nella sede della Comunità della Vallagarina in via Tommaseo a Rovereto

con una conferenza stampa che illustrerà il programma per l’edizione 2020.

I giornalisti sono cordialmente invitati

Info:

Patrizia Belli | Ufficio Stampa | Email: patrizia.belli@comunitadellavallagarina.tn.it

Mob.:335/6027118

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«Pertini assassino e brigatista rosso». Bufera sul consigliere della Lega (che poi si scusa)

martedì, Gennaio 28th, 2020
«Pertini assassino e brigatista rosso». Bufera sul consigliere della Lega (che poi si scusa)

Filippo Frugoli, appena 21 anni, è alla sua prima esperienza politica. È il coordinatore provinciale dei giovani del Carroccio ed è stato eletto consigliere comunale a Massa, per la Lega. Qui, nel Comune storicamente socialista, nel 2018 il centrodestra riuscì in una vittoria clamorosa, con il sindaco (leghista anche lui) Francesco Persiani. Quest’ultimo, di recente, aveva ricevuto una richiesta dall’associazione Trentuno settembre: intitolare un ponte a Sandro Pertini, per celebrare i 30 anni dalla scomparsa di uno di uno dei più amati presidenti della Repubblica. Lo stesso sindaco Persiani stava valutando se avallare o meno la proposta avanzata.

L’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini

L’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini

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Virus dalla Cina, un caso in Germania «Trasmesso da persona senza sintomi»

martedì, Gennaio 28th, 2020

Un uomo in Germania è stato colpito dal coronavirus che sta mettendo in ginocchio la Cina e spaventando il mondo. Si tratta del terzo caso diagnosticato in Europa (i due precedenti sono emersi in Francia) ma quel che più preoccupa, la persona colpita non era mai stata in Cina e sarebbe stato contagiato da una persona che non presentava i sintomi della malattia. L’uomo, manager di una multinazionale della Baviera con sede a Starnberg, non sarebbe più in pericolo di vita ma il virus gli è stato trasmesso da una collega che invece era reduce da un viaggio in Cina. Per precauzione, circa 40 colleghi del nuovo contagiato sono stati sottoposti a test.

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“E non abbandonarci alla tentazione”: da novembre cambia il Padre Nostro

martedì, Gennaio 28th, 2020

La preghiera del Padre Nostro si rinnova e cambia una frase da tempo al centro del dibattito. Dietro spinta di Papa Francesco, dopo Pasqua il nuovo Messale riporterà la formula “e non abbandonarci alla tentazione” al posto dell’attuale “e non indurci in tentazione”. La Cei ha inoltre stabilito che l’uso liturgico della preghiera modificata sarà introdotto a partire dalle messe della prima domenica di Avvento, il 29 novembre.

papa francesco,angelus papa

Ad anticiparlo all’AdnKronos è stato monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto e teologo fra i più influenti in Vaticano, a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense.

La dimensione paterna di Dio Dopo anni di riflessioni la Cei, sollecitata dal Ponterice, è intervenuta su un punto considerato “contrario” al senso della preghiera stessa.

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Maurizio Costanzo: “Sardine? Hanno riportato alle urne chi non aveva voglia, un miracolo”

martedì, Gennaio 28th, 2020

Maurizio Costanzo riconosce un grande merito alle Sardine, il movimento antisovranista nato a Bologna, e uno dei suoi leader Mattia Santori, capaci secondo il giornalista di un vero e proprio “miracolo”.

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COMUNICATO STAMPA :ENI NIGERIA (OPL 245) – MARSIGLIA: SI RISCHIA UN ALTRO BUCO NELL’ACQUA PER POVERI MILLANTATORI

martedì, Gennaio 28th, 2020

Lo scandalo del Blocco Esplorativo petrolifero in Nigeria denominato OPL-245 sta raggiungendo livelli mediatici e di indagine quattro volte quelli della Tangentopoli del 1992. La preoccupazione per l’indotto delle aziende dell’Oil & Gas principalmente italiano è alta. Sull’argomento interviene il Presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia: “La situazione preoccupa e non poco. Si rischia di fare un grande buco nell’acqua con questa Inchiesta. Certamente la Magistratura sta facendo la propria indagine e ben venga che i veri responsabili vengano fuori, ma nello stesso tempo sono coinvolte Aziende e nomi di rilievo che ritengo siano fuori luogo se non per una responsabilità solo ed esclusivamente di rappresentanza legale, mi riferisco all’ENI ed a Claudio Descalzi”.

Continua Marsiglia “E’ un dato di fatto che in ENI, dal primo incarico e con l’era Descalzi le politiche anticorruzione e di policy aziendali sono rigide sia nei Contratti di Consulenza che per le fasi di Qualifica Fornitori, ENI da circa sei anni è diventata un fortino blindato, anche un solo incontro va registrato, giustificato ed argomentato. Si parla poi di una possibile tangente che, avrebbe un valore fra poco più grande dell’intero giacimento, nell’economia petrolifera questo è ridicolo ed antieconomico se veramente i fatti lo dimostreranno. Il problema è che la vicenda nigeriana OPL245 verte su nomi di rilievo ma anche su piccoli ed insignificanti nomi di pseudo faccendieri che per pura pubblicità si improvvisano super consulenti e mediatori del petrolio mondiale, a mio avviso l’obiettivo finale è quello poi di scrivere qualche libro. Viviamo la stessa situazione di altri mega scandali petroliferi che alla fine si sono conclusi senza sussistenza del fatto. Qualche furbetto italiano o straniero nella vicenda salterà fuori e pagherà come Legge vuole”.

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Renzi pensa di metterci la faccia. Tentato di candidarsi in Toscana

martedì, Gennaio 28th, 2020

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Roma, 28 gennaio 2020 – All’indomani del successo di Stefano Bonaccini nelle elezioni emiliane, in molti si sono chiesti quale tipo di scenario o spazio d’azione si presenti adesso per il leader di Italia viva. Renzi ha sostenuto Bonaccini partecipando anche ad alcune iniziative elettorali di Italia viva per il governatore uscente e riconfermato, ed è sinceramente felice per la rielezione. “Stefano è un amico”, ha ripetuto a quelli dei suoi con chi ha parlato. “Sono davvero contento umanamente”.

La politica però guarda oltre, e oltre ci sono gli appuntamenti del governo e della maggioranza. Renzi è rimasto soddisfatto che i grillini siano scomparsi, e nello stesso tempo guarda con interesse alle mosse del suo ex partito. Che lui vive come una sorta di win-win per lui medesimo. L’agenda riformista del Pd a questo punto deve imboccare la quarta. E mentre prepara l’assemblea nazionale di Italia viva per sabato e domenica prossima (“La facciamo a Cinecittà perché è il luogo dove i sogni diventano realtà”, ha spiegato), sa che la maggioranza si trova di fronte ad alcune scelte fondamentali. La prescrizione, il rinnovo delle concessioni ad Autostrade, tanto per iniziare.

Se il Pd imboccherà con decisione la strada riformista darà ragione al leader di Italia viva, altrimenti Renzi si troverà, per restare in tema, un’autostrada davanti. Ciò è tanto più vero nel momento in cui anche i moderati di centrodestra arrancano. Ma archiviate le regionali dell’Emilia, è a quelle di fine maggio che Renzi guarda. Si dovrebbe votare il 24 maggio, le liste si presentano a metà aprile. In pratica domani.

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Ora il Pd riscrive l’agenda. Via Quota 100 e il Reddito

martedì, Gennaio 28th, 2020

Antonio Signorini

A poche ore dal voto nessuno se la sente di affossare gli alleati di governo già provati dal voto in Emilia Romagna e in Calabria.

Anche perché si vuole evitare che il M5s sconfitto punti i piedi su temi identitari. Ma lontano dai riflettori il Partito democratico dà per scontata una sterzata e a farne le spese potrebbero essere Quota 100 e reddito di cittadinanza. Misure poco amate dai dem.

A favore di un cambio di passo, anche il gradimento espresso dai mercati per i risultati del voto con un calo dello spread (146 contro i 157 di venerdì) che non si può spiegare solo con la sconfitta della Lega. A Piazza Affari il FseMIb ha chiuso a -2,3%, ma solo per i timori sul Coronavirus.

Un assaggio del nuovo corso si è avuto già ieri all’incontro di tra i sindacati e il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo (M5s) sulle pensioni. Le organizzazioni dei lavoratori hanno capito che senza il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Pd) si fa poca strada.

Il governo ha prospettato una riforma strutturale che sostituisca Quota 100 con nuovi requisiti, flessibili ma meno generosi. L’impronta Pd emerge dalla possibilità emersa chiaramente della fine anticipata di Quota 100. Non a fine 2021, ma già alla fine di quest’anno, come prospettato dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (Pd). «Dipende dalle risorse e da come traghettare quota 100 garantendo una flessibilità per tutti», ha spiegato Catalfo.

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Dalla citofonata a Bibbiano: quei passi falsi di Salvini

martedì, Gennaio 28th, 2020

Stefano Zurlo

Si é fermato davanti alle torri di Kenzo Tange come Napoleone davanti a quelle del Cremlino: quei palazzi restano il regno di Stefano Bonaccini e adesso Matteo Salvini dovrà riflettere inevitabilmente sugli errori compiuti.

E sulla linea adottata: quei toni duri, ruvidi, talvolta grevi che hanno calamitato più del 30 per cento degli elettori emiliani e romagnoli ma non hanno sfondato in quell’area moderata, con una sensibilità vicina alla sinistra, a cavallo degli schieramenti.

Difficile fare i conti in assenza di controprova, ma citofonare a casa della famiglia tunisina al Pilastro, per chiedere notizie sullo spaccio, può aver allontanato molte persone tentate dalla rottura con una tradizione che durava da sempre. Nessuno naturalmente può negare il degrado e i problemi di un quartiere della periferia bolognese, ma l’incursione teatrale, un tanto al chilo, deve aver messo a disagio chi non ne poteva più di un sistema di potere antiquato e a tratti soffocante ma non ha trovato un’alternativa concreta, agile e lontana da una retorica da palcoscenico.

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Matteo Salvini, la fine della monarchia

martedì, Gennaio 28th, 2020

Da domani non basteranno le citofonate ma serviranno i contenuti per riempire la lunga traversata nel deserto che attende Matteo Salvini. E non basterà nemmeno l’onnipotenza da leader monarchico della coalizione che pone veti sui candidati altrui, cerca di imporre profili marcatamente leghisti e oscura gli alleati di sempre. Ecco, il dato politico della tornata elettorale di ieri ci consegna un re leghista, ridimensionato, ammaccato, senza più la corona. Che non solo è stato sconfitto in quella che aveva definito la partita della vita, vale a dire l’Emilia Romagna, ma ora è messo sotto processo dagli storici compagni di coalizione, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Non a caso la pasionaria Giorgia Meloni avverte: “Ora si dia l’idea di squadra”. Che è un modo per ridiscutere tutte le candidature delle regionali della primavera prossima, dalla Toscana alla Puglia, dalla Campania alle Marche.Eccezion fatta, per Liguria e Veneto dove il centrodestra schiererà gli uscenti Giovanni Toti e Luca Zaia. 

Sia come sia, è vero che il Capitano leghista, in una surreale conferenza stampa di circa sessanta minuti, dissimula, rispolvera l’importanza del gruppo e della coalizione e porge l’altra guancia quando appunto sottolinea che “mi sono alzato soddisfatto, abbiamo fatto quello che è stato possibile”. Perché l’Emilia Romagna è la regione rossa per antonomasia, ed è già un risultato essersela giocata al fotofinish. Come dire, una sconfitta ci può stare, anche perché “siamo alla ottava vittoria su nove”. Un attimo dopo però l’ex ministro dell’Interno ritorna in sé e si proietta già in campagna elettorale, puntando tutte le fiches sulla tornata della primavera prossima quando si voterà in sei regioni. Ma se questa è la superficie di un racconto, la dichiarazione ufficiale da diffondere alla stampa, poi c’è la realtà con cui scontrarsi. E ora, appunto? Può essere ancora una volta il terreno della campagna elettorale la strategia di questo leader che gioca da solo, che oscura la sua candidata governatrice, che accentra tutto su di sé, e che si immagina presto, molto presto Palazzo Chigi?

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