Archive for Gennaio, 2020

Il divieto di fumo all’aperto piace agli italiani

domenica, Gennaio 26th, 2020

Roma, 26 gennaio 2020 – I fumatori in Italia rappresentano circa il 20% della popolazione. Il dato che fa riflettere però non è la rilevanza quantitativa delle persone che fumano almeno una sigaretta al giorno, poco più di 10 milioni, ma il fatto che nonostante in questi 10 anni si sia attivata una lotta senza frontiere contro l’uso del tabacco, il numero dei fumatori sia rimasto praticamente identico: era 1 su 5 nel 2010, così all’incirca è anche oggi, secondo i dati dell’Istituto superiore della sanità. Questo ci porta a ritenere che tutte le comunicazioni sociali e sanitarie sulla pericolosità del fumo, proibizioni e divieti nella realtà non abbiano inciso in maniera significativa nella diminuzione del numero degli italiani che prendono in mano la sigaretta.

Probabilmente il motivo ricade nel fatto che essere fumatori rientra nella sfera di uno stile di vita più che di una dipendenza, ed è per questo motivo che il bombardamento di spot e messaggi che avrebbero dovuto intimidire l’uso del tabacco non hanno raggiunto l’obiettivo, invertendo i trend del consumo. È rimasto scolpito nell’immaginario collettivo la famosa frase “chi fuma avvelena anche te, digli di smettere”. Ma se, nonostante il forte pressing di comunicazione sociale, il numero dei fumatori non è calato qualche problema ci deve essere. Forse non era l’arma della salute quella da prendere come oggetto della comunicazione in quanto ogni fumatore è già consapevole dei danni che il fumo può arrecare.

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Emilia-Romagna, le elezioni più incerte

domenica, Gennaio 26th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Bologna, 26 gennaio 2020 – Le elezioni emiliano-romagnole di oggi hanno una particolarità che le rende uniche nella storia: sono le prime dall’esito incerto. Fino alle ultime regionali, quelle del 2014, andare alle urne era poco più che una formalità: si giocava una partita il cui vincitore era noto prima del fischio di inizio. Tutt’al più c’era curiosità sul punteggio: ma neanche tanto, lo scarto è sempre stato netto. A favore del centrosinistra, ovviamente. Chi sarà il vincitore di oggi, invece, non è affatto scontato. È anzi possibile, forse probabile, che solo a tarda notte sapremo se il presidente sarà ancora Stefano Bonaccini o se, al contrario, sarà Lucia Borgonzoni.

L’incertezza non è solo segnalata dai sondaggi pubblicati nelle scorse settimane. C’è anche un dato oggettivo a indicare nuovi orientamenti: alle europee della scorsa primavera – neanche un anno fa, quindi – le liste di centrodestra hanno totalizzato sei punti in più rispetto al centrosinistra. È questa l’aria che tira? Vedremo.

Stefano Bonaccini chiede un voto soprattutto su di sé e sull’operato della propria giunta: noi, dice, abbiamo ben governato da sempre, e l’Emilia-Romagna è un posto in cui si vive bene. Lucia Borgonzoni e il centrodestra chiedono un cambiamento: troppi settant’anni di governo della sinistra, dicono, si è ormai formato un sistema di potere che ha fatto il suo tempo. 

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Il “nido fantasma” di Colle del Sole: “La Raggi si è dimenticata dei nostri figli”

domenica, Gennaio 26th, 2020

Elena Barlozzari

L’asilo nido è lì. Finito e rifinito. L’ultima mano di vernice è stata passata nel 2015, anno in cui la struttura è stata completata.

Con la chiusura del cantiere è iniziata l’attesa. Sarà questione di settimane, o forse mesi, speravano le famiglie di Colle del Sole. Invece sono passati anni, quattro per l’esattezza, nel corso dei quali non c’è stato nessun taglio del nastro, nessuna inaugurazione. I cancelli del nido di via San Lorenzo Pistoiese, alla periferia est della Capitale, sono rimasti sbarrati. E sui lucchetti che li sigillano si è depositato uno strato di ruggine.

“Sono anni che aspetto di mandare i miei nipoti in questa scuola”, denuncia Lucia che, nel frattempo, è diventata nonna per ben tre volte. E allora non resta che confidare nella buona sorte o metter mano al portafoglio. “Chi non si può permettere di rivolgersi al privato – ci spiega Francesco Palermo, presidente del Comitato civico Colle del Sole – è costretto a contendersi i pochi posti a disposizione nelle strutture pubbliche”. In tutto il territorio del Municipio XI, uno dei più popolosi di Roma, ci sono solo quindici nidi comunali. “Per lo più – denuncia Palermo – si tratta di strutture vecchie e fatiscenti, dove ci sono mille criticità”. Non a caso, lo scorso giugno, sette di queste sono state interessate da lavori di messa in sicurezza improrogabili, con il conseguente slittamento della riapertura di un mese. E così per 450 bambini l’anno scolastico è iniziato ad ottobre. “Un disagio non indifferente per centinaia di famiglie, che si sarebbe potuto tamponare se questa struttura fosse stata fruibile”, ricorda Palermo.

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Emilia Romagna, sfida finale: chi vince può stravolgere tutto

domenica, Gennaio 26th, 2020

Francesco Curridori

L’attesa per il voto in Emilia-Romagna si fa palpabile. Il futuro del governo giallorosso è in bilico e Matteo Salvini scalpita e spera nel colpaccio, mentre i tre principali candidati sembrano ricoprire un ruolo da comprimari.

Il programma del candidato del Pd, Stefano Bonaccini

Il governatore uscente Stefano Bonaccini, eletto cinque anni fa col 49% e 20 punti di distacco sull’avversario, si ripresenta sostenuto da sei liste: Pd, +Europa, Europa Verde, Volt, Emilia Romagna coraggiosa e Bonaccini presidente.

Il suo slogan è “Un passo avanti. Anzi 4” perché il suo programma si prefissa di realizzare “quattro obiettivi strategici declinati in idee e progetti ambiziosi ma concreti”. Il candidato del Pd, infatti, intende fare dell’Emilia Romagna la Regione della “conoscenza” offrendo asili nido gratuiti per tutti e garantendo “borse di studio scolastiche e universitarie e servizi adeguati a tutti coloro che per merito e condizioni sociali ne avranno diritto, come prescrive l’articolo 34 della Costituzione”. Bonaccini propone, inoltre, “più educazione alla musica e allo sport” e l’introduzione dello studio dell’inglese già a partire dagli asili nidi e dalle scuole d’infanzia. Secondo la visione di Bonaccini, l’Emilia-Romagna è la “regione dei diritti (e dei doveri)” e pertanto il governatore uscente, per la prossima legislatura, si prefigge due obiettivi: abbattere le liste d’attesa per le visite mediche così da raggiungere “gli standard fissati” e “investire ulteriormente in innovazione e competenze, professionisti e tecnologie per far in modo che tutti i cittadini possano accedere, gratuitamente, ai migliori trattamenti che il progresso scientifico offre”.

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Quello che le Sardine non dicono (o forse ignorano)

domenica, Gennaio 26th, 2020

Il sempiterno Mao, Grande Timoniere di una Cina d’altre epoche, anche in questo nostro caso periferico, ancora una volta, giunge in soccorso del nostro ragionamento. Con il racconto delle crudeli campagne pronte ad assediare sistematicamente le città, ora per revanche ora per risentimento sociale, complesso di inferiorità che si trasforma infine nella certezza di una sicura forza d’attacco. La storia racconta che spesso, proprio il “Mondo piccolo” (per dirla con Giovannino Guareschi, idolo localistico che fa al caso nostro) da riferire doverosamente alle campagne, l’hanno decisamente vinta sulla presunta sicumera “borghese” cittadina.

C’è in tutto questo, lo si è detto, soprattutto un elemento di rivalsa sociale, il dispositivo mentale del vorrei e finalmente posso, tutte cose, sia detto semplificando, che talvolta la sinistra, o comunque le forze progressiste, non tengono sufficientemente in conto, nonostante l’insegnamento lontano di quel cinese indichi proprio nel contado la forza propulsiva in grado di stabilire nuovi equilibri, nuovo consenso sociale, fino a ribaltare il banco d’ogni prova.

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La Cina aggiorna il bilancio del coronavirus: 56 morti. “Il numero dei malati salirà”

domenica, Gennaio 26th, 2020

La Cina aggiorna il bilancio delle vittime per il coronavirus, che sale a 56 morti. Sono 1.975 le persone finora contagiate. Ci sarebbero 324 persone in condizioni critiche, rileva l’agenzia Xinhua.

Ieri il presidente Xi Jinping ha parlato di “situazione grave” perché si registra un allargamento dell’epidemia. Oggi è il ministro della Commissione Nazionale della Sanità cinese, Ma Xiaowei, a dire che la capacità di trasmissione del
coronavirus alla base dell’epidemia di polmonite diffusasi dalla città cinese di Wuhan si sta rafforzando ed è possibile che il numero di persone infettate continui a crescere. La conoscenza del virus, ammette è ancora limitata: “In termini di sequenza del genoma, si tratta di un coronavirus di nuovo tipo”, ha dichiarato Ma, ribadendo che è possibile che il passaggio all’uomo sia arrivato dagli animali selvatici, e che non sono chiari i rischi posti dalla mutazione del virus. L’incubazione, ha detto, può verificarsi in un periodo compreso tra uno e 14 giorni e l’infezione è diversa da quella della Sars. “Nei prossimi giorni”, ha concluso, ”è possibile che l’infezione possa continuare” e che le misure di contenimento, come le restrizioni ai trasporti, la cancellazione di eventi e la chiusura di luoghi pubblici, siano intensificate.

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Per Bonaccini

domenica, Gennaio 26th, 2020
Stefano
Stefano Bonaccini

Magari non è il referendum “tra Monarchia e Repubblica” evocato da Matteo Salvini, ma la posta in gioco del voto, al netto di ogni retorica sul suo carattere locale o nazionale e di ogni previsione su ciò che accadrà al Governo, è alta. Ai cittadini emiliani l’onere e l’onore di scegliere se si sta con Salvini o no. Questo è il senso politico del voto. È una questione di fondo, che va ben oltre il tema della sopravvivenza (e dell’inconsistenza) del Governo, nato come un argine al salvinismo e trasformatosi in un problema da rimuovere in campagna elettorale, in quanto l’argine è diventato un moltiplicatore di consenso (per Salvini).

Diciamoci le cose come stanno: la prima difficoltà di Bonaccini è stata questa, mettersi al riparo dal “suo” Governo, che avrebbe dovuto essere e non è stato l’incubatore della nuova alleanza politica e della contaminazione dei due popoli e un vettore di consenso, anche grazie alla manovra. Nasce da qui la scelta di puntare sul “buon governo”, sui risultati non banali della sua amministrazione in assenza di un grande racconto politico nazionale. Questo è successo: la trasformazione della campagna elettorale in conflitto tra “buon governo” locale e una montante onda nazionale, fino al paradosso della Gregoretti, con la difesa che si autoaccusa fiutando l’odore del sangue e chi ha ragione che si nasconde per paura del senso comune. In fondo, quel che può succedere al Governo, è semplice: in caso di vittoria della sinistra avrebbe il tempo per consumare le sue verifiche, avvolto nella doppia transizione di un partito che ha già annunciato di voler cambiare tutto e un altro travolto da una crisi strutturale e identitaria.

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Wuhan, i medici-eroi contro il virus tra piaghe e crisi di nervi: «Siamo stremati»

domenica, Gennaio 26th, 2020

di Guido Santevecchi

Wuhan, i medici-eroi contro il virus tra piaghe e crisi di nervi: «Siamo stremati»

Forse non sono tutti eroi, ma coraggiosi sì. Chi vorrebbe entrare oggi in un ospedale di Wuhan? Medici e infermieri e addetti alle analisi, alle pulizie, alle cucine sono lì e quando escono si portano addosso il dubbio di poter contagiare i familiari. Arrivano molte testimonianze dalle corsie della città di 11 milioni di abitanti sotto quarantena, diventata il «ground zero» dell’epidemia di coronavirus. Alcune sono ad uso della propaganda, altre dimostrano stress, ma si coglie anche paura. Tutte sono da prendere con estrema serietà.

Per telefono, si sente la voce di Wang Jun, infermiera del Jinyintan, il centro dei primi ricoveri. «Ci sono colleghi con piaghe alla pelle della faccia, perché dobbiamo portare sempre la maschera e gli occhialoni protettivi, da tenere ben stretti, e i turni sono lunghissimi». Wang riferisce alla tv statale la routine igienica di questi giorni: «Finita la giornata, ci dobbiamo togliere gli indumenti protettivi strato dopo strato. Prima lavi i guanti, e poi cominci a liberarti della tuta; ci hanno detto di disinfettare di nuovo le mani prima di continuare con gli altri strati. Maschera, occhiali e calottina per i capelli vengono per ultimi, dopo essersi rilavati le mani». E così anche le mani si screpolano. Finito il turno, rimessi gli abiti normali, ultimo passaggio di disinfezione all’uscita. La collega Fan Li dice delle difficoltà di andare al bagno, di bere un bicchiere d’acqua in corsia: «Non puoi certo spogliarti e neanche sollevare la maschera e passano ore prima di poterlo fare».

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Divieti (e dubbi) nell’era social

domenica, Gennaio 26th, 2020

di   Fiorenza Sarzanini

Accade ormai per ogni elezione e anche questa volta la smania di apparire ha avuto il sopravvento. Alle 8,44 di ieri Matteo Salvini già impazzava su Twitter per ringraziare emiliani e romagnoli e da quel momento non ha mai smesso di «postare» foto, video, messaggi sui social. La «Bestia» del leader leghista è entrata in azione, incurante degli attacchi del centrosinistra e dei timidi tentativi di risposta con tweet di Piero Fassino e di qualche altro sostenitore di Stefano Bonaccini. Il leader leghista ha parlato di elezioni, ha attaccato il governo sui migranti, sulle carceri. E nel pomeriggio si è rivolto ai calabresi con un appello fin troppo esplicito a votare il centrodestra «perché da lunedì si cambia».

Quanto basta per chiedersi: ma che senso ha continuare a rispettare la legge sul silenzio elettorale? Nell’era dei social, dei politici che trascorrono ore a dialogare con i cittadini attraverso i «profili», è forse arrivato il momento di compiere una scelta concreta ed efficace in modo che nessuno sia penalizzato. La legge attuale vieta di parlare in tv o alla radio e invece non fa cenno a tutti gli altri mezzi di comunicazione. E già in passato i «richiami» dell’Agcom si sono rivelati un deterrente inefficace per chi fa propaganda ad ogni costo e fino all’ultimo minuto.

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Elezioni in Emilia Romagna e Calabria, al voto 5,5 milioni di elettori

domenica, Gennaio 26th, 2020

Urne aperte domenica 26 gennaio dalle 7 alle 23 per le elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna. Al voto andranno oltre 3,5 milioni di cittadini emiliano-romagnoli e circa 2 milioni di calabresi. Si vota in entrambi i casi a turno unico e in una sola giornata. Sono consultazioni locali, ma questo voto ha una valenza anche nazionale per le possibili ripercussioni sugli equilibri e sulla tenuta della maggioranza di governo. In particolare, si guarda all’Emilia Romagna, regione da sempre governata dal centrosinistra, che per la prima volta potrebbe essere espugnata dal centrodestra a trazione salviniana. In ogni caso si aprirà il dibattito sul ruolo del Movimento 5 Stelle , che proprio in Emilia Romagna aveva conquistato i suoi primi comuni (su tutti il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ora fuoriuscito), a pochi giorni dalle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico: avendo scelto di non correre in coalizione con gli altri partiti della maggioranza che sostiene il governo Conte, potrebbe essere additato come responsabile della sconfitta del governatore uscente Bonaccini o come alleato ininfluente, a livello locale, in caso di una sua riconferma.

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