Archive for Gennaio 10th, 2020

Gregoretti, referendum e urne. Per Salvini in arrivo tre siluri

venerdì, Gennaio 10th, 2020

Augusto Minzolini

Transatlantico di Montecitorio, ieri mattina. Da pochi minuti 4-5 senatori di Forza Italia, che avevano firmato il referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari, hanno fatto dietrofront e ritirato la firma. La sera prima Mara Carfagna, punto di riferimento di questo drappello azzurro guidato da Massimo Mallegni, ha avuto contatti con il Quirinale che gli ha confermato che con il referendum in piedi, in caso di crisi di governo, il capo dello Stato manderebbe il Paese alle urne con l’attuale legge che prevede ancora 630 deputati e 315 senatori: un argomento efficace in mano a Matteo Salvini, che punta alle elezioni in primavera, per convincere i recalcitranti al voto e per arruolare parlamentari promettendo collegi.

«Qualche forzista confida Paolo Russo, carfagnano di ferro ha ceduto a queste false lusinghe, consigliato da qualche fan di Salvini di casa nostra. Il leader della Lega tratta Forza Italia come le grandi organizzazioni criminali i kosovari: quelle danno le armi ai kosovari per commettere i delitti più truci (nel nostro caso è uccidere la legislatura); poi gliele ritirano e li uccidono. Lo dice uno che ha un fratello nella Dia».

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Il piano per le nuove pensioni. Via 200 euro dagli assegni

venerdì, Gennaio 10th, 2020

Franco Grilli

Le pensioni cambieranno volto. Il governo ha un obiettivo chiaro: smantellare Quota 100. La riforma fortemente voluta da Matteo Salvini “morirà” con la scadenza del 31 dicembre 2021.

Chi ha fatto i conti per andare via con il nuovo sistema previdenziale l’1 gennaio del 2022 dovrà rifare i calcoli e restare a a lavoro probabilmente per altri due anni. In quaesto quadro va sottolineata una circostanza chiara: il nuovo piano su cui sta lavorando l’esecutivo e la maggioranza prevede un’uscita a 64 anni con 38 di contributi. In sostanza debutterebbe quota 102. Il tutto mettendo da parte ad esempio la Quota 41 che aveva annunciato Salvini più volte per il dopo Quota 100.E a parlare di questa prospettiva è stato Alberto Barmbilla, presidente di Itinerari Previdenziali e già sottosegretario nel governo Berlusconi: “L’adeguamento alla aspettativa di vita è previsto sia per la vecchiaia (oggi 67 anni) sia per l’anticipata (oggi 64 anni) ma non per l’anzianità contributiva perché – sottolinea Brambilla – tra meno di 8 anni sarebbe come scrivere che l’anzianità contributiva è abolita”.

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Rivoluzione nel M5S, Di Maio potrebbe non essere più l’unico leader

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di Emanuele Buzzi

Rivoluzione nel M5S,  Di Maio potrebbe non essere  più l'unico leader

Una nuova fase per il Movimento che inizierà con gli Stati generali. «Importanti novità» in arrivo (c’è chi parla di «gestione collegiale») e voci di dimissioni per Luigi Di Maio – smentite dall’interessato – che si rincorrono. Il leader secondo i rumors sarebbe a un passo dal lasciare come capo politico dei Cinque Stelle. Una mossa che il ministro degli Esteri avrebbe in mente di compiere prima del 26 gennaio, data delle elezioni in Emilia-Romagna. Di Maio, secondo le indiscrezioni riprese prima dal Foglio e poi dal Fatto quotidiano, non avrebbe intenzione di intestarsi la paternità di una eventuale sconfitta e delle conseguenze che questa potrebbe avere sul governo. Lo staff di Di Maio parla di «narrazione surreale».

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Salvini e la strana campagna: in Emilia un tour gastronomico

venerdì, Gennaio 10th, 2020
Il leader della Lega è impegnato in un tour di comizi nella Regione dove l’agroalimentare è una delle principali risorse economiche | Corriere Tv
In questi giorni i profili social di Matteo Salvini sono affollati di foto e video in cui il leader della Lega promoziona le principali produzioni agroalimentari dell’Emilia Romagna, regione in cui si vota per il rinnovo della carica di presidente, e in cui la leghista Lucia Borgonzoni è impegnata in un appassionante testa a testa con il presidente uscente del Pd Stefano Bonaccini.
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Autostrade, dossier del Mit: “200 gallerie italiane a rischio”

venerdì, Gennaio 10th, 2020

Torna la polemica sulla gestione delle autostrade. Due mesi fa, prima del crollo al tunnel Bertè sulla A26, il Consiglio dei Lavori pubblici (organo tecnico del ministero delle Infrastrutture) aveva inviato una lettera alla direzione del Mit, ad Autostrade per l’Italia, ai Vigili del Fuoco e ai Provveditorati dell’Opere pubbliche per segnalare 105 gallerie a rischio. Il report è emerso tra i file sequestrati nell’indagine sul Ponte Morandi. Ma ci sono altre novanta gallerie pericolose sparse per tutta la rete autostradale gestite da altre società

Gallerie non a norma rispetto alla direttiva europea del 2004 Il report dell’organo tecnico del ministero di Piazzale di Porta Pia, che il quotidiano La Repubblica ha ripreso, evidenzia una gestione scellerata non solo a carico di Aspi ma anche di altre concessionarie. Tutti i tunnel di oltre 500 metri, ad esempio, presentato pericoli di incidenti o crolli: sono privi di impermeabilizzazione e soggetti a infiltrazioni di acqua; mancano di sistemi di sicurezza; di corsie di emergenza e vie di fuga; di videosorveglianza; di sensori di rilevamento fumi e sistemi di allarme antincendio; di luci di guida in caso di evacuazioni; di stanze a tenuta stagna; di un responsabile che effettui dei controlli. Insomma sono fuori norma rispetto alla direttiva europea 54 del 2004 sui requisiti minimi di sicurezza, secondo cui le concessionarie avrebbero dovuto conformarsi entro il mese di aprile del 2019.

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Taglio dei parlamentari, raggiunto il numero di firme per il referendum

venerdì, Gennaio 10th, 2020

Raggiunto e superato il numero minimo di 64 firme per presentare il quesito del referendum sul taglio dei parlamentari. Lo si apprende da fonti di Palazzo, secondo cui sarebbe arrivato un sostanzioso appoggio anche da parte di senatori della Lega. Il numero necessario, un quinto dei membri di una Camera, era già stato raggiunto, ma quattro senatori di Forza Italia avevano ritirato la firma.

Le firme raccolte per la richiesta del referendum confermativo del taglia poltrone sono in tutto 71: oltre ai tre della Lega, sono venuti in soccorso anche Roberta Toffanin e Dario Damiani, senatori di Forza Italia. 

M5s: “C’è l’aiutino della Lega, incollati alla poltrona” – Fonti M5s sottolineano che, nella raccolta delle firme per il referendum, “non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato ‘l’aiutino’ della Lega” E chiariscono: “Non vediamo l’ora di dare il via alla campagna referendaria per spiegare ai cittadini che ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio, fermando così il risparmio di circa 300mila euro al giorno per gli italiani che produrrebbe l’eliminazione di 345 poltrone”. 

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Sondaggio Masia, la Lega e Salvini scendono a un passo dalla “soglia psicologica”: i numeri

venerdì, Gennaio 10th, 2020
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La Lega è pericolosamente vicina alla “soglia psicologica”. Secondo il sondaggio di Fabrizio Masia ed Emg Acqua per Agorà su Raitre, il partito di Matteo Salvini ha perso dal 19 dicembre a oggi 0,8 punti, scendendo dal 31,2 al 30,4 per cento. Da un anno abbondante, ormai, il Carroccio viaggia con il decimale a quota 3. Alle sue spalle comunque, cambia poco o nulla: il Pd guadagna 0,3 punti e sale a quota 19,1%, comunque distante dal primo partito. Il Movimento 5 Stelle perde poco, lo 0,2, ma continua a scendere inesorabilmente verso l’irrilevanza politica, fissandosi al 15,9 per cento

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I 5 stelle processano Di Maio e Rousseau

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di ELENA G. POLIDORI

Roma, 10 gennaio 2020 – Il terremoto è solo rinviato. Ieri sera il gruppo dirigente del M5s è riuscito a disinnescare un documento, scritto da tre senatori (Dessì, Crucioli e Di Nicola, ‘frontman’ di un gruppo di lavoro di 15 persone), capace di radere al suolo l’intera piramide decisionale dei grillini. Da Di Maio fino a Grillo, passando da Davide Casaleggio e la sua piattaforma Rousseau che il Movimento vorrebbe acquisire e farla propria sganciandola dall’azienda dell’erede del fondatore.

E così, mentre altri due deputati, Massimiliamo De Toma e Rachele Silvestri, ieri lasciavano le fila 5 stelle a Montecitorio per approdare nel Misto (un terzo deputato, Rossini, è stato convinto a desistere), al Senato si parlava di stop alla figura del capo politico, avvio di una gestione collegiale sulla linea politica, di una riforma del sistema delle rendicontazioni fino ad uno stop anche al ruolo del garante del Movimento. Modifiche statutarie pesanti che verranno discusse dopo il voto in Emilia e in Calabria di fine mese.

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Hotel e ristoranti: basta bambini. La nuova frontiera è il ‘childfree’

venerdì, Gennaio 10th, 2020

di VERONICA PASSERI

Il grafico sul turismo 'childfree'

Roma, 10 gennaio 2020 – Hotel in zona Bastille, Parigi. La signora lo conosce, c’è già stata altre volte e l’ha scelto proprio perché, tra l’altro, offre un requisito: i bambini non sono ammessi. Ma, una volta arrivata a destinazione, scopre che c’è una festa ebraica in un’ala dell’albergo, con famiglie al completo e, ovviamente, bambini. Gridolini di gioia, pianti, piccoli che scorrazzano da una parte all’altra dell’hotel, una discreta confusione. Così, venuta meno la condizione richiesta, alla cliente viene rimborsato il soggiorno per quella notte. Con tante scuse. Una prassi consolidata in mezzo mondo, da Parigi, a Cuba, da Madrid ad Aruba. Il fenomeno ‘childfree’, nato in Usa, si è diffuso un po’ ovunque complice anche il numero sempre crescente di coppie senza figli per scelta e di famiglie single che in Italia, stando agli ultimi dati sono il 21,5% del totale.

In Italia il caso è scoppiato in modo fragoroso quattro anni fa con il caso del ristoratore di Roma che fuori dal suo locale espose un cartello che recitava testuale: “Non è gradita la presenza di bambini minori di cinque anni a causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione”.

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“Bonaccini vincerà”. Prodi a difesa del fortino emiliano

venerdì, Gennaio 10th, 2020

“Penso che Bonaccini vincerà e, in ogni caso, le ricadute del voto dipenderanno piuttosto dai possibili nuovi equilibri dentro le forze di maggioranza e di opposizione”. Così Romano Prodi in un’intervista al Corriere della Sera.

Salvini che vuole liberare l’Emilia-Romagna? “Ma liberarla da cosa?”, risponde il Professore. “L’Emilia-Romagna è una terra libera. E per di più qui ci sono redditi più elevati e maggior tasso di occupazione. Vogliamo parlare degli investimenti della Lamborghini, della Philip Morris? I dati economici dell’Emilia sono migliori del resto del Paese. È in questa regione che ci sarà la maggior concentrazione di big data in Italia. Due terzi dei computer del futuro sono destinati all’Emilia-Romagna. E il fatto che tanti vengano a curarsi nelle nostre strutture sanitarie? Sarà anche merito di chi ha governato”.

Secondo l’ex premier, “Salvini di tutto vuole parlare tranne che del governo emiliano. Non gli conviene”.

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