Archive for Marzo, 2020

Colpiamo i furbi, salviamo gli altri

sabato, Marzo 21st, 2020

Alessandro Sallusti

Una cosa per favore: non prendeteci in giro, che non siamo ragazzini alle prime armi. Pagherei per essere smentito, ma le scuole non riapriranno ad aprile e neppure a maggio, l’anno scolastico finisce qui.

E lo stesso accadrà per le attività commerciali e la libera circolazione. Ditelo chiaramente, non illudete la gente che da un momento all’altro si possa ripartire a pieno regime come se nulla fosse. Anzi, semmai ci aspetta a breve un nuovo giro di vite. Ma ditelo chiaramente, non con vaghe allusioni nelle quotidiane interviste a giornali e tv.

Quello che ci era stato venduto come uno sprint, si sta rivelando una maratona. Se non tutti i cittadini hanno capito la gravità della situazione, è probabile che tra di loro ci siano alcuni sordi, ma è anche possibile che il messaggio non sia stato chiaro e onesto. Non basta dire loro «state in casa», se poi li si abbandona in balìa dei loro problemi, grandi o piccoli che siano. Passano i giorni e le settimane e ancora nessuno ha avuto concretamente un aiuto: non un euro, non un rimborso, non un congedo parentale riconosciuto (l’Inps non sa come farli o, peggio, non è attrezzata a farli), nessuna assicurazione reale sulle scadenze fiscali (che andrebbero sospese, non spostate di cinque giorni), niente mascherine gratuite per tutti, non un’assistenza domiciliare degna di questo nome, ecc. Niente, solo parole e decreti vuoti perché mancano le norme attuative e nessuno sa cosa fare.

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Coronavirus, Sala: «Se Milano crolla sarà disastroso. Dobbiamo resistere»

sabato, Marzo 21st, 2020
il video messaggio

di Maurizio Giannattasio

L’imperativo è «resistere». Il sindaco Beppe Sala prende a prestito le parole usate dall’allora procuratore capo Saverio Borrelli a difesa dell’indipendenza dei giudici: «Resistere, resistere, resistere». Ma in questo caso la «linea del Piave» invalicabile è la battaglia di Milano contro l’estendersi del contagio da coronavirus, che venerdì ha superato quota 22 mila contagi e 2500 decessi. «Oggi siamo chiamati a resistere — ha detto il sindaco nel suo consueto video ai milanesi — perché Milano non è ancora stata toccata dalla diffusione del virus come altre città lombarde e non lo può essere, per la nostra salute, per i nostri cari, ma anche perché immaginate il crollo di una città da 1 milione e 400 mila abitanti cosa produrrebbe sul sistema sanitario. Sarebbe un disastro». (Qui gli aggiornamenti in tempo reale sull’emergenza).

Il sindaco ha ringraziato i milanesi che stanno facendo la loro parte restando a casa anche se c’è ancora qualche sacca di «comportamenti inaccettabili». Ha ringraziato anche i tanti privati che hanno voluto contribuire al Fondo di mutuo soccorso che a oggi ha raccolto 5 milioni di euro. «Mi sento spesso con l’arcivescovo Delpini — ha spiegato Sala — e abbiamo concordato che va bene la ricostruzione ma c’è bisogno di interventi immediati per chi già oggi è senza reddito». Da qui la decisione di condividere parte delle offerte ricevute nel Fondo San Giuseppe. Il Comune ci mette 2 milioni, altrettanto fa la Curia.

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Coronavirus, lunghe code davanti ai supermercati | Nel mondo 275mila casi e oltre 11mila morti | L’appello dei medici bresciani: “Chiudere tutto”

sabato, Marzo 21st, 2020

Lunghe code all’esterno dei supermercati, anche un’ora prima dell’apertura. Secondo la Johns Hopkins University i casi di coronavirusnel mondo hanno superato quota 275mila, i morti sono 11.400. Beppe Sala: “Milano deve resistere o sarà un disastro”. I camion dell’esercito hanno caricato circa 70 feretri per trasferirli dal cimitero di Bergamo. L’appello dei medici bresciani: “E’ finito il momento di uscire, bisogna stare a casa e va chiuso tutto”.

Coronavirus, ancora code davanti ai supermercati a Milano

21 mar 14:56

In Portogallo 12 morti, numero raddoppiato in 24 ore

Il numero delle morti legate alla epidemia di coronavirus in Portogallo è raddoppiato nelle ultime 24 ore, arrivando a un totale di 12. Lo hanno comunicato le autorità sanitarie portoghesi. Si registrano inoltre 200 nuovi casi positivi, per un totale di 1280. Il Paese ha decretato lo stato di emergenza mercoledì, della durata di 15 giorni. 21 mar 14:52

Speranza: “Sacrifici indispensabili per batterlo”

“Abbiamo bisogno di una grande alleanza. Le istituzioni devono lavorare insieme e c’è bisogno di un patto tra cittadini e istituzioni. I decreti, le ordinanze, sono importanti, ma quel che conta di più sono i comportamenti di ogni singolo individuo. Sappiamo che stiamo chiedendo sacrifici, anche molto seri, ma sono indispensabili se vogliamo battere finalmente questo coronavirus”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. 21 mar 14:51

La Georgia dichiara lo stato di emergenza

La Georgia ha dichiarato lo stato d’emergenza per un mese su tutto il territorio per contenere la diffusione del coronavirus e ha annunciato misure per regolamentare il prezzo dei beni alimentari e dei farmaci. “La situazione è grave e ci aspettiamo che peggiori”, ha dichiarato la presidente georgiana Salomé Zourabichvili, precisando però che nel Paese non sarà imposto il coprifuoco. 21 mar 14:28

Usa, 007 avvertirono Trump sul pericolo virus

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De Luca: «Feste di laurea? Vi mandiamo i carabinieri col lanciafiamme»

sabato, Marzo 21st, 2020

Le parole del presidente della Campania sull’emergenza coronavirus – Facebook/De Luca /Agenzia Vista – CorriereTv

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Code ai supermercati a Milano: la diretta video

sabato, Marzo 21st, 2020
Dopo le code di venerdì nei supermercati di tutta Italia, a Milano anche oggi, all’esterno dei punti vendita, la gente ha cominciato a mettersi in fila intorno alle 6.30. | CorriereTV
Dopo le code di venerdì nei supermercati di tutta Italia, a Milano anche oggi, all’esterno dei punti vendita, la gente ha cominciato a mettersi in fila intorno alle 6.30. All’Esselunga di via Fuche’, una delle più note, la coda si snoda già per quasi tutto l’isolato, e continuano ad arrivare persone. Il punto vendita dovrebbe aprire alle 7.30 e chiudere alle 20. Esselunga, che ha ridotto di poco gli orari, ha annunciato ingressi prioritari per medici e infermieri.(
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Quando tutto sarà finito

sabato, Marzo 21st, 2020

Fabio Luppino FrontPage editor, HuffPost

Quando tutto sarà finito penseremo di aver visto per la prima volta il male, quello vero, profondo che scarnifica e cambia. Sentiremo di aver vissuto contando i minuti, le ore, i giorni,i mesi sospesi su un precipizio, tra la vita e la morte, per la prima volta, con un avversario invisibile costantemente in agguato.

Quando tutto sarà finito ci diremo: no, assolutamente no, non voglio uno Stato che disinvesta su ciò che è più prezioso per la vita pubblica. Voglio ospedali efficienti, scuola efficiente, sicurezza efficiente, trasporti efficienti, investimenti nella ricerca, garantire a chi lavora un ambiente sicuro, un ambiente sicuro per tutti. Non voglio più vedere in tempo di pace morti sul lavoro, con un padre che la mattina lascia figli che la sera non lo rivedranno più. Non voglio più vivere in un Paese che costringe medici e infermieri a turni massacranti, non voglio più ascoltare chi specula sulla mia salute, voglio sapere come e perché vengono spesi i soldi per la salute di tutti, voglio capire perché si chiudono o si aprono ospedali, voglio la trasparenza nella spesa sanitaria, voglio vedere in carcere per sempre tutti quelli che corrompono e si fanno corrompere usando soldi destinati alla nostra salute per la loro personale ricchezza.

Non voglio vivere in un Paese di medici eroi, ridotti al limite estremo, morti anche perché certe leggi economiche a cui tutti ci siamo piegati quasi senza capire non ci hanno permesso di avere quel che ci serviva quando ci serviva: mascherine, guanti in lattice, igienizzanti di ogni tipo. Piango loro, piango tutti quelli che sono morti, piango vite spezzate per cui non ho potuto fare nulla se non esprimere rabbia, ma la rabbia resta un esercizio inutile e spesso dannoso.

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L’autoassoluzione

sabato, Marzo 21st, 2020

La drammaticità dei numeri e, come risposta, solo un’ordinanza ministeriale, tanto per dare una stretta alle corsette al parco, prima di un week end di bel tempo annunciato. Questo, in una frase, il racconto di giornata. Dies signanda cum nigro lapillo. La drammaticità sta nel picco dei morti, mai così alto, terzo record negativo negli ultimi tre giorni, dopo che è stato superato il numero dei decessi della Cina sia quotidiano (l’altro ieri) sia complessivo (ieri). L’ordinanza tanto attesa, in questo quadro estremo, è una scarna disposizione del Ministero della Salute che consente lo sport da soli e vicino casa, vieta gli spostamenti nelle seconde abitazioni e chiude i bar presso le stazioni di servizio che non siano autogrill.

Insomma, un piccolo “aggiustamento” di ciò che già c’è, diramato quasi come un obbligo burocratico, in un momento di grande angoscia collettiva e di tensione politica ed emotiva, di governatori, sindaci, amministratori, che chiedono misure più radicali. La tragicità dei numeri e la leggerezza della risposta, caricata di un’attesa quasi messianica, l’assenza del volto del premier davanti alle telecamere con cui pur si ha una certa consuetudine: tutto dà il senso di una situazione fuori controllo. A due settimane dal varo delle misure più restrittive, qualcosa non ha funzionato, per tutta una serie di ragioni: regole, eccezioni, forse un nemico più forte di quel che si pensava.

Il punto non è fare un processo o un dibattito. Non qui, non ora. Il problema è quello che una volta si sarebbe chiamata una grande assunzione di responsabilità di fronte al paese. La realtà racconta che nessun paese al mondo ha un rapporto tra morti e contagiati all’8 per cento come l’Italia e, avanti così, la prossima settimana saremo a quota diecimila: se quasi quindici giorni di cura non hanno prodotto risultati sperati, è necessaria una riflessione per rendere più forte il paese, coinvolgendolo, spiegando anche la propria difficoltà, anche il fatto che si procede per tentativi in un quadro inedito e imprevedibile.

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Forte scossa di terremoto nella notte in Grecia. Il sisma avvertito anche in Puglia e Calabria

sabato, Marzo 21st, 2020

Una forte scossa di terremoto – magnitudo 5.9 – è stata registrata 49 minuti dopo mezzanotte ora locale (l’1,49 in Italia) nel nordovest della Grecia. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio sismologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a 14 chilometri di profondità ed epicentro vicino la località di Paramythia, nella periferia dell’Epiro. Non si hanno ancora informazioni su eventuali danni a persone o cose.

La scossa è stata distintamente avvertita anche nel sudest dell’Italia. Segnalazioni di persone che hanno avvertito il sisma sono arrivate da diverse località della Puglia e della Calabria.

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Eurobond, ora si può

sabato, Marzo 21st, 2020

di Mario Monti

Sul Corriere del 13 marzo avevo avanzato l’idea di Buoni per la Salute Pubblica. Titoli a lungo termine (o al limite irredimibili) emessi dallo Stato italiano a tasso di interesse fisso, dovrebbero raccogliere, in Italia e all’estero, risparmio privato e fondi istituzionali per finanziare il potenziamento del sistema sanitario nazionale. Un sistema che uscirà dall’attuale crisi esausto, ma riconosciuto da tutti come una ricchezza del nostro Paese, nei suoi centri di eccellenza così come nel valore professionale e civile che ha ovunque dimostrato.

Il presidente del Consiglio Conte ha proposto che titoli simili vengano emessi (anche, immagino) a livello europeo, da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), per integrare l’intervento, prima esitante e poi massiccio, avviato dalla Bce per aiutare gli Stati dell’eurozona a fronteggiare le conseguenze finanziarie di questa terribile crisi sanitaria. Dovrebbe trattarsi di eurobond, nella fattispecie di «coronavirus bond», dato il loro scopo immediato. Guido Tabellini, sul Foglio di ieri, ha suggerito che questi eurobond dovrebbero essere irredimibili, avere un tasso molto basso ed essere acquistati dalla Bce.

Come è noto, la Germania e i Paesi del Nord sono sempre stati ostili agli eurobond, convinti che si tratti di un cavallo di Troia mediante il quale alcuni Paesi del Sud ad alto debito pubblico cercano, in nome dell’europeismo, di mettere una parte del loro debito sulle spalle dei frugali cittadini del Nord, invece di ridurre la spesa pubblica e magari tassare un po’ i maggiori patrimoni nei Paesi del Sud.

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Coronavirus, i Governatori approvano misure proprie. Sala chiede la chiusura delle tabaccherie

sabato, Marzo 21st, 2020

di Marco Galluzzo

Coronavirus, i Governatori approvano misure proprie. Sala chiede la chiusura delle tabaccherie

Nonostante il nuovo provvedimento del governo, Regioni, Comuni e Province restano ben lontane da quella richiesta di omogeneità che anche ieri è arrivata dall’esecutivo. C’è chi chiude i parchi e limita lo jogging ben prima del governo centrale, c’è la Lombardia che dice che i militari non bastano, che ne servono almeno 100 volte di più di quelli dispiegati, c’è l’Emilia-Romagna che si dota di un suo commissario per reperire materiale medico e mascherine, c’è la Liguria in cui il governatore Toti firma un’ordinanza molto più restrittiva di quella dell’esecutivo. E il sindaco di Milano chiede anche la chiusura delle tabaccherie: «Noi sindaci dicevamo di chiuderle, ci dispiace ma a mali estremi, estremi rimedi».

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