Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, Galli: “Il numero dei contagiati più alto di quello ufficiale”

lunedì, Marzo 16th, 2020

Il primario del Sacco di Milano a Tgcom24: “Il picco deve ancora arrivare”

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Borse, aggiornamenti in tempo reale: taglio tassi Fed non basta, Milano e Europa in calo

lunedì, Marzo 16th, 2020

di Francesca Gambarini

Lunedì in salita per i mercati mondiali, nonostante gli interventi messi in campo dalle banche centrali, dalla Fed alla Bce.
Cali cospicui per Piazza Affari all’indomani dell’intervento d’emergenza della Fed e delle altre banche centrali. Il Ftse Mib annulla i rialzi di venerdì e torna sotto i 15 mila punti, con un calo di quasi l’8%. Molti titoli hanno aperto e sono poi stati sospesi per eccesso di ribasso sul prezzo di controllo: stop a oltre -10% per Atlantia, Bper, Fca, Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Scivolone di Fca che perde attorno al 10% dopo aver annunciato la chiusura degli stabilimenti Fca e Maserati in Europa. Stop anche per Eni (-7% teorico), su nuovi minimi di sempre.
Qui, l’andamento delle Borse e le quotazioni in tempo reale.
Domenica sera la Federal Reserve ha portato i tassi a zero con l’avvio di un Qe da ben 700 miliardi di dollari. In azione anche banca centrale di Nuova Zelanda con tassi scesi di 75 punti base allo 0,25%.
Male l’Europa: a un’ora dall’apertura, Parigi è scesa oltre il 10%, Londra va giù del 7,2%. Milano arretra del 6,8% e Francoforte del 7,4%. L’Euro Stoxx 50 scende intorno all’8%. Tra i titoli più colpiti il colosso dei viaggi Tui (-38%), EasyJet (-32%) e International Airlines, già British Airways e Iberia, in calo del 26,63%, mentre Air France cede il 19%.

Spread in forte rialzo

Spread in rialzo (QUI l’andamento dello spread in tempo reale) a 278 punti base. L’mpennata del divario tra Btp e Bund tedesco spinge il rendimento del decennale italiano fino al 2% sul mercato secondario. A metà mattina lo spread ripiega sotto quota 250 punti base.

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“Non è il picco, non abbassiamo la guardia. Non commento Renzi, giudicate voi”

lunedì, Marzo 16th, 2020

“Gli scienziati ci dicono che non abbiamo ancora raggiunto il picco, queste sono le settimane più rischiose e ci vuole la massima precauzione. Non possiamo abbassare la guardia. È la sfida più importante degli ultimi decenni, per vincerla serve il contributo responsabile di 60 milioni di italiani”. In un’intervista al Corriere della Sera Giuseppe Conte chiede agli italiani di proseguire nel sacrificio per contenere il contagio e i sondaggi sostengono l’azione del suo Governo. ”È il momento dei sacrifici, delle scelte responsabili. Fin dall’inizio ho lavorato con spirito di unità, mettendo la salute al centro, il che credo spieghi quel 62% di consenso”.

Secondo Conte “dobbiamo attendere qualche settimana per verificare i risultati delle nostre decisioni, ispirate alle indicazioni del comitato tecnico-scientifico. Per il resto non servono nuovi divieti – assicura – ora è importante rispettare scrupolosamente quelli che ci sono”, compreso il divieto di assembramento nei parchi e anche nelle chiese. 

Sul rischio che il sistema sanitario nel Mezzogiorno collassi in caso di propagazione del virus, Conte replica dicendo che “anche gli scienziati più qualificati hanno difficoltà a fare previsioni troppo specifiche. Il nostro obiettivo è contenere o quantomeno rallentare la velocità di diffusione del virus, in modo da avere la possibilità di gestire l’emergenza in un tempo più dilatato, distribuendo una reazione efficace su tutto il territorio nazionale”.

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Manovra cura Italia

lunedì, Marzo 16th, 2020

Il bollino che certifica la natura straordinaria dell’intervento, Roberto Gualtieri lo mette alle dieci di domenica sera. In diretta tv. Il ministro è in collegamento video con Che tempo che fa. Dietro la scrivania del suo ufficio, al Tesoro, che per una giornata intera ha assolto al ruolo delicato di cervellone politico chiamato a mettere nero su bianco il decreto economico contro il virus. “Probabilmente arriveremo a usare tutti i 25 miliardi”, annuncia. Eccolo il bollino: saranno spesi subito tutti i soldi a disposizione, fino all’ultimo euro. L’emergenza, con il sistema sanitario lombardo che rischia il collasso, impone l’all-in. Il decreto diventa una manovra cura Italia, per l’importo sì, ma anche perché raggiunge tutte le articolazioni del Paese infettato: sanità, Protezione civile, forze dell’ordine, imprese, lavoratori, famiglie. 

Il decreto raddoppia, passando da 12 a 25 miliardi. Per capire la natura di questo provvedimento basta metterlo a confronto con la manovra di fine anno. Al netto dello stop all’aumento dell’Iva, i miliardi spesi per le misure di sostegno all’economia sono stati nove. Ora sono il triplo. È cambiato tutto, il deficit portato oltre il tetto-tabù del 3%, un effetto leva che si stima in 350 miliardi, vicino ai 550 miliardi mobilitati dalla Germania. Il virus ha fatto saltare i confini misurati degli interventi e ha spalancato le porte al carattere dell’eccezionalità anche nella strategia economica del governo.

Se tutto questo è avvenuto in soli quattro giorni è perché la scrittura è stata fagocitata dal contagio che corre. Non è un caso che il primo capo del testo sia dedicato proprio alla sanità. Le condizioni lavorative di medici e infermieri erano cosa nota, ma quello che è subentrato da giovedì – quando il governo ha approvato il budget – a oggi è stato un drammatico peggioramento. Le mascherine che non bastano per tutti, i posti in terapia intensiva pieni, il trasferimento dei pazienti da una Regione all’altra.

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Lavoro e coronavirus: 3 milioni di italiani fermi per decreto, altri 3,6 milioni rischiano

lunedì, Marzo 16th, 2020
Lavoro e coronavirus: 3 milioni di italiani fermi per decreto, altri 3,6 milioni rischiano

MILANO – Tre milioni di lavoratori messi all’improvviso a casa dalle restrizioni imposte dalla lotta contro il coronavirus e altri 3,6 milioni che sono occupati in settori a “rischio cusura”.

E’ il conteggio che hanno fatto alla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro per verificare l’impatto (enorme) delle misure adottate dal governo. Secondo la ricognizione, ammonta a circa 3 milioni (il 13,2% del totale degli occupati) la quota dei lavoratori che si son ritrovati, da un giorno all’altro, a casa per via dei provvedimenti adottatati dal Governo nell’ultima settimana, per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19. E di questi “un milione sono autonomi, mentre 1,9 milioni dipendenti (per lo più addetti alle vendite)”.

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Coronavirus, a Roma apre il secondo ospedale per il Covid. Altri due centri a Tor Vergata e Palocco

lunedì, Marzo 16th, 2020

E’ entrato in servizio questa mattina il ‘Columbus Covid 2 Hospital’, l’ospedale realizzato a tempo di record dalla Fondazione Policlinico Gemelli, che dovrà assistere i pazienti affetti o i casi sospetti di coronavirus. Un’ambulanza del 118 ha trasferito il primo paziente dal Gemelli. Saranno attivati 21 posti letto di terapia intensiva e 32 nei reparti di pneumologia, malattie infettive e medicina interna. Fino ad arrivare alla completa apertura di 59 letti in rianimazione e di altri 74 in stanze singole. “E’ una risposta eccezionale, in una settimana è stato allestito questo ospedale – ha detto stamani l’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato- Ringrazio il Policlinico Gemelli, tutti i suoi operatori, per la generosità e il grande sforzo professionale”.

Coronavirus, consegnate negli ospedali del Lazio mascherine “carta igienica”. Protestano gli operatori sanitari

di CARLO PICOZZA
Intanto il Lazio si prepara al picco dell’infezione e, se i numeri dei contagi laziali lo permetteranno, anche per dare una mano alla Lombardia piegata dall’epidemia con altri due Covid hospital: la torre 8 del policlinico Tor Vergata e, se la trattativa andrà in porto, anche gli spazi dell’Istituto clinico Casal Palocco. Ecco altri due Covid hospital per prepararsi al picco dell’infezione. Così, con 132 posti letto di malattie infettive in aggiunta a quelli già attivi allo Spallanzani e alla clinica Columbus, e almeno altri 28 in terapia intensiva, la Regione risponde all’avanzata del coronavirus.

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“Noi siamo l’Italia”, il video condiviso sui social per dire che “andrà tutto bene”

lunedì, Marzo 16th, 2020

Lo hanno ripreso in molti, su Twitter e su Facebook, dagli utenti comuni a personaggi del mondo dello spettacolo come Paola Turci, che scrive: “Sarò una cretina ma a vedere questo video mi sono commossa”. È una clip in cui luoghi simbolo del nostro Paese e imprese sportive azzurre veicolano un messaggio preciso: “Il momento è delicato ma noi siamo l’Italia, teniamo duro e tutto andrà bene”. Le note, in questo caso, sono quelle di We Are The Champions dei Queen ma su YouTube e Facebook circolano altre versioni con colonne sonore diverse. 

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UK coronavirus crisis ‘to last until spring 2021 and could see 7.9m hospitalised’

lunedì, Marzo 16th, 2020

The coronavirus epidemic in the UK will last until next spring and could lead to 7.9 million people being hospitalised, a secret Public Health England (PHE) briefing for senior NHS officials reveals.

The document, seen by the Guardian, is the first time health chiefs tackling the virus have admitted that they expect it to circulate for another 12 months and lead to huge extra strain on an already overstretched NHS.

It also suggests that health chiefs are braced for as many as 80% of Britons becoming infected with the coronavirus over that time.

Prof Chris Whitty, the government’s chief medical adviser, has previously described that figure as the worst-case scenario and suggested that the real number would turn out to be less than that. However, the briefing makes clear that four in five of the population “are expected” to contract the virus.

The document says that: “As many as 80% of the population are expected to be infected with Covid-19 in the next 12 months, and up to 15% (7.9 million people) may require hospitalisation.”

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Coronavirus, il rapporto shock della Sanità britannica: “L’80% della popolazione sarà contagiato e ci saranno almeno 318 mila vittime”

lunedì, Marzo 16th, 2020

dal nostro corrispondente ANTONELLO GUERRERA

LONDRA – Circa l’80% dei residenti in Regno Unito contagiati per un’epidemia che durerà almeno fino a primavera 2021, 7,9 milioni di ricoverati, almeno 318mila morti previsti (ma è una stima ottimistica). Mentre a Londra e nel resto del Regno Unito ancora tutto scorre come al solito e nessun locale pubblico è stato chiuso a differenza di gran parte d’Europa, iniziano a filtrare le prime cifre dell’imminente emergenza coronavirus nei documenti delle autorità britanniche locali.

Il Guardian ha ottenuto un documento della Public Health England (Phe), l’organismo esecutivo del ministero della Salute britannico che rappresenta in toto la sanità pubblica, le cui cifre confermano quello che Repubblica ha riportato nei giorni scorsi.

Coronavirus, Spagna schiera l’esercito. Germania blocca alcune frontiere. New York chiude tutte le scuole

Secondo le massime autorità sanitarie, prima o poi l’80% della popolazione britannica verrà contagiato dal coronavirus. Per loro è una certezza. Questo perché, anche se non c’è scritto nel documento in questione, il Regno Unito e il governo di Boris Johnson non vogliono bloccare un intero Paese come ha fatto l’Italia: considerano le misure draconiane controproducenti ma soprattutto insostenibili a lungo termine: “Dopo due/tre mesi di blocco potrebbe ripresentarsi la stessa emergenza”. 

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Coronavirus, per la prima volta i morti nel mondo superano quelli della Cina. New York e Los Angeles chiudono cinema e ristoranti

lunedì, Marzo 16th, 2020

Per la prima volta il numero dei morti per il coronavirus nel mondo hanno superato quelli cinesi. Secondo la Johns Hopkins University i decessi fuori dalla Cina sono arrivati a quota 3.241 mentre nello Stato del Dragone risultano 3.213. Pechino ha annunciato oggi altri 14 morti, che portano il totale a 3.213, e 16 nuovi casi che portano i contagi a quota 80.860. Nel mondo, al netto della Cina, i contagi – secondo la Johns Hopkins University – sono oltre 86.000.

A Las Vegas chiusi i Casinò

E la paura della diffusione del contagio spinge anche l’America, dove i contagiati hanno superato le 3.400 unità e le vittime sono 65 le vittime, a prendere misure finora mai viste. A Las Vegas  a partire dal 17 marzo e per almeno due settimane chiudono i casinò di Wynn Resorts e Mgm Resorts International, fra i quali il Bellagio, il Mandalay Bay, e il Mirage. “È chiaro che questa è una crisi di salute pubblica che richiede un’azione collettive se vogliamo rallentarne l’avanzata”, afferma Mgm. “La salute dei nostri ospiti e dei dipendenti è la prima preoccupazione in questa crisi”, mette in evidenza Wynn.

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