Angelo Borrelli nel corso del punto stampa quotidiano | Ansa – CorriereTv

“Registriamo 369 nuovi guariti per un totale di 2335. Ci sono anche 2853 nuovi casi di pazienti positivi, attualmente il totale è di 20.603. Di questi 9268 sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. In terapia intensiva ci sono 1672 rimanendo ferma la percentuale del 10%. Oggi i deceduti sono 368”. Sono i dati resi noti dal commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli nel corso del punto stampa quotidiano.

di Margherita De Bac

ROMA — «Oggi possiamo affermare che la scelta di chiudere scuole e università, causa di molte polemiche, sta funzionando. Ha evitato assieme ad altre misure di rendere ancora più critica l’emergenza. Nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del 3 aprile valuteremo la situazione. Siamo pronti a prorogare la sospensione didattica, se necessario», tira un primo bilancio Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, oncoematologo del Bambino Gesù di Roma, nato a Bergamo, una delle città più sofferenti. Esperto del Comitato tecnico scientifico.

Dunque la chiusura potrebbe andare oltre?
«È una misura adottata praticamente da tutti i Paesi ora travolti dal virus che ci sono venuti dietro. La linea di crescita dell’epidemia in Francia e Spagna ricalca quella italiana, purtroppo. Applicano le nostre stesse strategie e questo la dice lunga sulla correttezza delle nostre scelte. Non tutti hanno avuto tempestività e rigore nell’agire».

Archiviate le incertezze iniziali sull’efficacia di tenere i bambini a casa?
«Erano dovute alla novità presentate da un virus nuovo che mostra peculiarità singolari. I bambini, e parlo da pediatra, pur potendo infettarsi eccezionalmente o su basi anedottiche, sviluppano forme severe della malattia ma non avevamo elementi certi per disegnare scenari. I nostri pareri sono valutati giorno per giorno, guidati da un unico obiettivo.

New York, Los Angeles e Las Vegas hanno deciso una stretta per fermare il coronavirus. I sindaci delle prime due città hanno ordinato, a partire da martedì 17, la chiusura di bar e ristoranti (tranne quelli da asporto), e anche di club, cinema e teatri. A Las Vegas, invece, chiudono spontaneamente le porte alcuni dei più noti casinò. Chiusure anche per i locali di California, Illinois e Ohio.

“Le nostre vite – ha spiegato il sindaco di New York, Bill De Blasio – stanno cambiando in modi che erano inimmaginabili solo una settimana fa. Stiamo intraprendendo una serie di azioni che non avremmo mai preso nel tentativo di salvare vite umane. Ora è il momento di assumere un’altra misura drastica. Il virus può dilagare
rapidamente con le interazioni nei ristoranti, nei bar e nei posti dove ci si siede vicino. Dobbiamo interrompere questo cerchio”.

“Per scongiurare il contagio è importante lasciare fuori casa scarpe e vestiti“. Ad affermarlo a “Live – Non è la d’Urso” è Walter Ricciardi dell’Organizzazione mondiale della sanità che spiega l’importanza, per chi esce in strada, di non rientrare nelle proprie abitazioni con scarpe e abiti che potrebbero essere stati contaminati. 

«I positivi sono 13.272, più 1.587, i ricoverati in ospedale sono 4.898, più 602 rispetto a ieri, c’è una crescita costante ma non esponenziale. In terapia intensiva aumentano solo di 25, sono 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perché i decessi sono 1.218, con una crescita di 252»: lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, nel bilancio quotidiano sull’emergenza coronavirus.

È Bergamo la provincia con più contagiati dal Coronavirus in Lombardia: 3.416 con un aumento in un giorno di 552, ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook. A Brescia i contagi sono 2.473 (+351), a Cremona 1.792 (227), a Pavia 722 (100), a Mantova 327 (60), Monza e Brianza 339 (+115). Nella città metropolitana di Milano i contagiati sono 1.750 (+200) di cui 711 in città (79), dunque con numeri in proporzione alla popolazione più bassi di altre zone.

Il docente in collegamento telefonico a «In mezz’ora in più» di Lucia Annunziata | Ansa – CorriereTv

«Se non riusciamo a fare un lavoro sulle persone che sono i contatti stretti di contagiati all’inizio, la possibilità di chiudere il discorso in pochi mesi ce la scordiamo: tre mesi diventerebbe non realistico e aleatorio». Così Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, ospite di «In mezz’ora in più» su Rai 3. Questo video contiene contributi www.raiplay.it

Miguel GonzálezMadrid – 15 mar 2020 – 17:28CET

Las Fuerzas Armadas ha empezado ya a partidipar en la lucha contra el coronavirus. La primera en hacerlo ha sido la Unidad Militar de Emergencias (UME), que se ha desplegado en Madrid y otras ciudades españolas donde tiene bases, como Valencia, Sevilla, Zaragoza, León, Las Palmas y Santa Cruz de Tenerife. Patrullas procedentes del Batallón de Emergencias número 1, con sede en Torrejón de Ardoz (Madrid), están realizando este domingo misiones de reconocimiento en puntos críticos de la capital donde pueden producirse aglomeraciones de personas (como estaciones de tren y autobuses), por si fuera necesario realizar labores de desinfección.

La ministra de Defensa, Margarita Robles, ha presidido esta mañana una reunión de coordinación en su departamento para abordar las acciones que realizarán las Fuerzas Armadas en la lucha contra la pandemia. En el encuentro se ha acordado crear un mando único que será el Jefe de Estado Mayor de la Defensa (Jemad), general Miguel Ángel Villarroya. A través del Mando de Operaciones, integrará las capacidades operativas, sanitarias, logísticas y de infraestructura pertenecientes a la UME, la Inspección General de Sanidad y la estructura operativa de los tres ejércitos.

A la espera de la cita de coordinación en el Ministerio del Interior, donde se activará el Centro de Coordinación Operativa, (CCO) de lucha contra el coronavirus, se ha decidido que la UME inicie reconocimientos previos y se ha procedido a la activación de personal sanitario militar en la reserva, unos 150 médicos y 70 enfermeros. También se han dado instrucciones a la farmacia militar para que incremente la elaboración de la solución desinfectante hidroalcohólica, así como de otros medicamentos genéricos que fueran necesarios, según ha informado el Ministerio de Defensa.

Analysis by Angela Dewan, CNN

(CNN)And so it begins. In the United States, schools are starting to close, overseas travel is restricted and even Mickey Mouse has had to hang up his little white gloves — Disneyland, too, is off limits.Italy’s struggle with the biggest and deadliest coronavirus outbreak outside of China serves as a warning to the rest of the world that we, too, could be faced with a brutal uphill battle.US President Donald Trump initially brushed off coronavirus fears as alarmist and erroneously conflated the deadliness of the flu with that of the new virus.

America is shutting itself downBut Friday, Trump called a national emergency, forced to accept that the United States won’t be immune this time.The US now has a reported 48 deaths and more than 2,100 infections, and it’s beginning to look a lot like Italy on lockdown.Now the US government has some quick and uncomfortable choices to make that could shape the health of the country in weeks from now. Many of these choices drive at the heart of what it means to be American.Individual freedoms that many Americans hold onto so dearly will need to be compromised. Freedom of movement, to assemble and protest, and the right to privacy could be among liberties first to go in the battle to control the virus. The sense of exceptionalism that is so engrained in the American psyche will have to be put aside. This is not a war that can be won by the world’s most powerful military or bought by the world’s biggest economy.

Every Briton over the age of 70 will be told “within the coming weeks” to stay at home for an extended period to shield them from coronavirus, Health Secretary Matt Hancock has said.

He told the BBC the advice will not come into force just yet but when it does it will last “a very long time”.

It comes as 14 more people have died in the UK after testing positive for the virus, bringing total deaths to 35.

Manufacturers will be asked to make extra NHS ventilators, Mr Hancock said.

The total number of confirmed UK cases of the virus has reached 1,372, with a total of 40,279 people being tested, according to the latest figures released by the Department of Health and Social Care.

It comes after 34 new cases were announced in Wales, 32 in Scotland and 11 in Northern Ireland.

Over-70s – and younger people with certain health conditions – will need to remain at home and have groceries and vital medication delivered, the health secretary said.

The Scottish government has set out its interpretation of the strategy, saying it had no plans to isolate the elderly, but would instead “ask them to reduce social contact”.

«Ce que nous devons faire en ce moment, c’est tout simplement d’éviter au maximum de se rassembler, limiter les réunions amicales et familiales, n’utiliser les transports en commun que pour aller au travail et seulement si la présence physique au travail est indispensable, ne sortir de chez soi que pour faire ses courses essentielles, faire un peu d’exercice ou voter», a annoncé samedi soir le premier ministre Edouard Philippe.

À voir aussi – Coronavirus: commerces, élections, … les mesures prises par le gouvernementCoronavirus: commerces, élections,… les mesures prises par le gouvernement Le premier ministre a annoncé ce 14 mars 2020 la fermeture des lieux «non-essentiels» à la vie du pays pour tenter d’endiguer la propagation du Covid-19 sur l’ensemble du territoire français. Current Time 0:06/Duration 5:43 À lire aussi : EN DIRECT – Coronavirus : le point en France et dans le monde dimanche 15 mars

Tour d’horizon de ce que cela veut dire.À lire aussi : Pour stopper le coronavirus, il faut diviser par quatre nos interactions sociales

• Ce qui est fermé ou interdit

Restaurants, bars, discothèques et cinémas doivent fermer leurs portes jusqu’au 15 avril 2020, selon le décret paru ce dimanche 15 mars au Journal officiel. Les mesures concernent également les salles d’auditions, de conférences, de réunions, de spectacles, les centres commerciaux, les salles de danse et salles de jeux, les bibliothèques et centres de documentation, les salles d’expositions, les stations de ski, les établissements sportifs couverts et les musées.