Archive for Marzo, 2020

Deutschland schließt Grenzen zu Frankreich, Österreich und der Schweiz

domenica, Marzo 15th, 2020

Deutschland ergreift im Kampf gegen die Corona-Pandemie härtere Maßnahmen. Die Grenzen zu Frankreich, Österreich und der Schweiz sollen nach SPIEGEL-Informationen geschlossen werden. Konkret soll es verschärfte Kontrollen und Zurückweisungen geben. Für den Warenverkehr und Berufspendler soll die Grenze aber weiterhin passierbar sein. Zudem sollen Deutsche in jedem Fall aus den Nachbarländern einreisen dürfen.

Über Einzelheiten will Bundesinnenminister Horst Seehofer (CSU) um 19 Uhr in Berlin informieren. Die Bundesregierung hat den Schritt offenbar mit den Ministerpräsidenten Bayerns (Markus Söder, CSU), Baden-Württembergs (Winfried Kretschmann, Grüne) und des Saarlandes (Tobias Hans, CDU) sowie der rheinland-pfälzischen Ministerpräsidentin Malu Dreyer (SPD) abgestimmt. Am frühen Abend sollen bei einer Telefonschalte Details geklärt werden. Zuerst hatte die “Bild”-Zeitung darüber berichtet.

“Aus Sicht der Ministerpräsidentin ist es sehr wichtig, dass die Länder gemeinsam vorgehen und eine Lösung mit dem Bund und im Einvernehmen mit den Nachbarstaaten finden. Für Rheinland-Pfalz sind das Frankreich, Belgien und Luxemburg”, sagt eine Regierungssprecherin aus Rheinland-Pfalz.

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Coronavirus, Conte: “Massima attenzione a Lombardia” | Fontana: “Quasi esauriti letti in terapia intensiva” | Fisco, sospeso invio delle cartelle

domenica, Marzo 15th, 2020

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ribadisce che “i numeri continuano a crescere: siamo vicini al momento in cui non avremo letti di rianimazione“. Il premier Conte assicura: “Massima attenzione alla Lombardia. La sicurezza di medici e infermieri è una priorità”. Ma altri Paesi bloccano 19 milioni di mascherine destinate all’Italia. Sospeso l’invio delle cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione per la durata dell’emergenza. 

  • 15 mar 14:51 Allerta in Spagna: 2mila casi e circa 100 morti in 24 ore Circa 2mila nuovi casi di coronavirus sono stati registrati in Spagna e un centinaio di persone sono morte nel giro di 24 ore. Lo hanno reso noto le autorità spagnole. Secondo l’ultimo rapporto, sono 7.753 i casi in totale mentre 288 persone sono morte a causa del Covid-19 nel éaese, da ieri in isolamento quasi totale nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia.
  • 15 mar 14:50 Gualtieri: “Ore decisive per il decreto, uniti ce la faremo” “Stiamo facendo e faremo tutto ciò che è necessario per proteggere e sostenere il Paese. L’Italia è più forte del Covid-19. Sono le ore decisive per il decreto a tutela della sanità, delle famiglie, del lavoro e delle imprese. Nessuno sarà lasciato solo. Uniti ce la faremo”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, su twitter.
  • 15 mar 14:08 Altri Paesi bloccano 19 milioni di mascherine destinate all’Italia Oltre 19 milioni di mascherine acquistate all’estero dall’Italia e destinate al nostro paese sono state requisite dai paesi di origine e transito. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, si tratta di 4 milioni di mascherine Ffp2 e di 15 milioni di mascherine chirurgiche. I dispositivi erano stati acquistati da aziende italiane e sarebbero dovute arrivare nei prossimi giorni ma i Paesi in cui sono state prodotti e, in alcuni casi, quelli di transito, ne hanno bloccato l’arrivo, sequestrando i prodotti e destinandoli al loro mercato.
     
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Il vaccino è vicino (ma c’è un grosso problema)

domenica, Marzo 15th, 2020

Davide Bartoccini

Una società biofarmaceutica canadese, appaltata dal Pentagono, afferma di aver prodotto un vaccino efficace per il Covid-19 appena 20 giorni dopo aver “ricevuto la sequenza genetica” del Coronavirus. Lo stesso è stato affermato – con il medesimo beneficio del dubbio – da un laboratorio di ricerca israeliano che avrebbe ottenuto un vaccino per il virus impiegando una tecnologia “unica” che attende solo il completamento per di essere sottoposta all’approvazione della Food and Drug Administration: l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici e che deve vagliare anche il risultato ottenuto dai canadesi. Lo sviluppo di un vaccino certificato ed efficace porrebbe fine a questa crisi globale causata dal virus incubatosi in Cina (forse già a novembre) e proteggerebbe l’intera popolazione mondiale che conta sette miliardi di abitanti dalla pandemia che ormai ha toccato tutti e cinque i continenti e che non accenna a fermarsi. Evitando l’applicazione pratica di teorie bislacche come quelle proposta dai britannici: sconfiggere il virus attraverso la strategia dell’”immunità di gregge“.

A riportare queste due potenziali buone notizie sono rispettivamente il portale specializzato in analisi e difesa DefenseOne e il portale d’informazione israeliano Haaretz, e riguardano la Medicago: una società biofarmaceutica canadese con sede a Québec ma finanziata dalla Darpa – la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa statunitense – che ha annunciato pubblicamente di aver prodotto una particella virus-simile del coronavirus a soli 20 giorni dall’ottenimento del gene del Sars-CoV-2 (ossia il virus che causa la malattia da coronavirus 2019); e il Biological Research Institute di Nes Tziona (in parte inquadrato del Corpo di Scienza delle Forze di Difesa israeliane) che ha reso noto come gli scienziati israeliani abbiano fatto, e stiano facendo, passi da gigante nelle fasi di studio pre-clinico di un vaccino; raggiungendo “progressi significativi nella comprensione del virus” legate alla “comprensione del meccanismo biologico” e allo sviluppo di anticorpi.

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Coronavirus, gli italiani approvano le regole e le rispettano

domenica, Marzo 15th, 2020

di ANTONIO NOTO, DIRETTORE NOTO SONDAGGI

Fila al supermercato
Fila al supermercato

Roma, 15 marzo 2020 – Nessuno può scommettere su quando ci sarà il “day after”, ma c’è la consapevolezza che non sarà qualcosa che avverrà nell’arco dei prossimi giorni, indipendentemente dal decreto governativo che fissa, per adesso, la fine dell’emergenza il 3 aprile. Il problema che nessuno affronta, in quanto giustamente l’emergenza sanitaria è al momento il principale nemico, è comprendere quale sarà l’impatto sulla socialità e sul comportamento degli italiani quando l’epidemia sarà terminata.

Varie teorie sociologiche dicono che, in seguito a emergenze sanitarie, guerre, attacchi terroristici, la popolazione cambia repentinamente i propri comportamenti, ma, allo stesso tempo, queste nuove abitudini vengono immediatamente metabolizzate dalla stessa popolazione che le vive come arma di difesa per la propria salvezza e quindi tende a riproporre in maniera autonoma gli stessi atteggiamenti anche quando il pericolo è scampato. Pertanto bisogna attendersi che, per un lungo periodo successivo alla fine del contagio, gli italiani tenderanno a uscire molto meno, a incontrare le persone con minore intensità, ad acquistare solo generi di prima necessità, si avrà paura della folla, insomma si trascorrerà più tempo a casa, ricordandosi inconsciamente che questa è stata l’arma di salvezza.

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Perché non si riesce a fermare la movida

domenica, Marzo 15th, 2020

Michele Serra


Come fermare la movida? Perfino il campionato di serie A, e addirittura la processione di Santa Addolorata a Cefalea (RC) possono essere bloccate dalle autorità. Ma la movida, no. Centinaia di migliaia di giovani, con il quarto drink in mano e l’espressione inebetita di chi ha il quarto drink in mano, sono in grado di opporre resistenza passiva a qualunque forma di dissuasione. Carica della polizia a cavallo, carri armati, anatema del papa in persona che leva le mani al cielo davanti ai tavolini gridando «smettetela, in nome di Dio!», bombardamento aereo con il napalm, qualunque attacco ottiene un effetto solo momentaneo: la folla di ragazzi si disperde per pochi secondi, poi torna al tavolino del pub, anche se ridotto a una ferraglia contorta, e ricomincia la conversazione da dove l’aveva interrotta. Se la frase interrotta, per esempio, era «Bella, fra’», si rimuovono i calcinacci e si riprende dalla frase successiva, che è sempre «Bella, fra’».

Lo studio Zoologhi di diverse università studiano il modello di comportamento della movida per capire a quale forma di vita animale possa essere paragonato. Il banco di sgombri, la mandria di gnù, la migrazione delle gru, il raduno annuale dei proprietari di Harley Davidson con giacca con le frange? Quale istinto primitivo spinge un numero impressionante di individui giovani a radunarsi, in aree ristrette, con la densità delle termiti, e con quale scopo? Escluso lo scopo riproduttivo, perché sono troppo brilli per trovare la cerniera lampo, rimangono in piedi due sole ipotesi.

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Spagna, Sanchez chiude il Paese: “È l’ora della responsabilità”. Anche sua moglie positiva. Impennata del coronavirus: 6400 contagi e 192 morti.

domenica, Marzo 15th, 2020

MADRID – “È il momento della responsabilità e della disciplina sociale. È necessario proteggere le persone, proteggendo noi stessi”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez illustrando in dettaglio al Paese i provvedimenti varati questo pomeriggio in Spagna, che vietano ogni spostamento se non “per acquistare prodotti alimentari o farmaceutici” e dispongono la chiusura di “tutte le attività commerciali, ad eccezione delle necessità di base”. Le misure sono in vigore per 15 giorni, e potranno essere prorogate.

Anche la moglie del premier spagnolo, Begona Gòmez, è risultata positiva al test sul coronavirus, riferiscono fonti del governo, assicurando che entrambi stanno bene e sono alla Moncloa a seguire gli sviluppi nel Paese dopo la dichiarazione di stato d’emergenza.

Coronavirus, nel mondo superati 150mila casi. Trump: “Ho fatto il test”. Francia si barrica: chiusi bar, ristoranti e negozi

Sanchez, ha dichiarato lo stato di allerta nel Paese e annunciato il decreto che vieta tutti gli spostamenti per quindici giorni se non per comprovate esigenze. “Le misure che stiamo per adottare sono drastiche e avranno conseguenze”, ha dichiarato il capo del governo in un discorso al Paese. “Siamo preparati per lo stato di allerta. Abbiamo le idee, le politiche chiare e non ci stringeremo la mano per sconfiggere il virus”. E ha aggiunto: “Le misure che stiamo per adottare avranno, purtroppo, conseguenze”.

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Coronavirus in Italia: 21.157 casi e 1.441 morti. Il bollettino del 14 marzo

domenica, Marzo 15th, 2020
Coronavirus in Italia: 21.157 casi e 1.441 morti. Il bollettino del 14 marzo

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, 21.157 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (3.497 in più rispetto a ieri, cioè il 19,8%). Di queste, sono decedute 1.441 (+175, cioè il 13,8% in più) e sono guarite 1.966 (+527); i pazienti in terapia intensiva sono 1.518 (+190, cioè il 14% in più). Attualmente i soggetti positivi sono 17.750 (il conto sale a 21.157 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti).

Qui gli esperti spiegano come si devono interpretare i dati, indicando quali sono le variabili da tenere d’occhio per capire l’andamento dell’epidemia.

Qui la mappa aggiornata con i i contagi regione per regione, provincia per provincia.

Qui l’analisi dell’Istituto superiore di Sanità sulle vittime del Coronavirus.

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Bce: per proteggere economia e famiglie, pronti 3mila miliardi

domenica, Marzo 15th, 2020

di Daniele Manca

Bce: per proteggere economia e famiglie, pronti 3mila miliardi

Fabio Panetta è a Francoforte. Una lunga carriera in Banca d’Italia, da ultimo come Direttore Generale, è considerato tra i massimi esperti di problemi monetari e finanziari, oltre che di euro e di Europa. Oggi siede nel Comitato esecutivo della Banca centrale europea. Decide assieme ai suoi colleghi e alla presidente Christine Lagarde le politiche di una delle istituzioni economiche più importanti al mondo. Quella Bce considerata decisiva per la soluzione delle crisi economiche e finanziarie – dal fallimento Lehman a quella dei debiti sovrani, alla successiva doppia recessione – e per garantire forza a una delle architravi finanziarie mondiali: l’euro. Una misura del suo peso la si è avuta nei giorni scorsi. Quando le parole di Lagarde prima («La Bce non è qui per ridurre lo spread») e gli interventi sul mercato poi hanno fatto capire quanto anche singoli accenti, una frase, possano determinare gli andamenti dei mercati e persino la prospettiva di intere aree economiche. In una situazione resa incerta dal diffondersi dell’emergenza coronavirus, l’Europa e l’euro sono l’ancoraggio per superare anche questa crisi. Come accade dal 2008.

La domanda che chiunque vorrebbe fare a chi segue la situazione in presa diretta, momento per momento, è: euro ed Europa sono saldi? «Non ho dubbi sulla solidità dell’euro. Durante la crisi finanziaria, grazie agli sforzi dei cittadini europei, sono state superate situazioni difficili. Ci siamo riusciti lavorando assieme e attuando politiche che si rafforzavano a vicenda. E’ importante che in un momento così difficile governi nazionali e istituzioni europee attuino comuni, oltre che tempestive politiche. In queste ore stiamo lavorando alla riunione di domani dell’Eurogruppo, va data una risposta comune alla crisi che, voglio ricordarlo, affligge tutti i paesi europei. E la Bce lavora con l’Europa per rafforzare quella risposta».

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Coronavirus, Mantovani: «L’immunità di gregge è da irresponsabili: l’Italia deve essere fiera delle sue scelte coraggiose»

domenica, Marzo 15th, 2020

di Cristina Marrone

Coronavirus, Mantovani: «L'immunità di gregge è da irresponsabili: l'Italia deve essere fiera delle sue scelte coraggiose»Coronavirus, «L'immunità di gregge è da irresponsabili: l'Italia deve essere fiera delle sue scelte coraggiose»

Professor Mantovani, la Gran Bretagna ha scelto di non fare nulla contro il coronavirus, puntando sull’immunità di gregge naturale. Che idea si è fatto?
«Ho un legame molto forte con la Gran Bretagna dove ho una cattedra e dove mio figlio vive con la sua famiglia. È socialmente difficile accettare di avere vittime in famiglia, ma fa parte del loro modo di affrontare le sfide più difficili. Fatta questa premessa sono sinceramente preoccupato da questa scelta e la trovo irresponsabile».

È davvero possibile raggiungere l’immunità lasciando correre il virus?
«Non amo molto il termine immunità di gregge, preferisco parlare di immunità di comunità, dove è insito il concetto di solidarietà. Non ritengo sia pensabile costruire l’immunità della comunità lasciando correre il virus, è da incoscienti. Bisogna ragionare sul prezzo di una immunità della comunità ottenuta non con un vaccino, ma esponendo come è stato detto, il 60% della popolazione britannica al virus. Ammettiamo, in modo forse ottimistico, una mortalità del 2%. Su un milione di persone vuol dire 20 mila morti; su 10 milioni, 200 mila morti. Ma facciamo un conto ancora più drammatico. Il 10% dei malati ha bisogno di terapia intensiva e respirazione assistita: su un milione di persone servirà a 100 mila pazienti. Nessun sistema sanitario al mondo è in grado di far fronte a un’emergenza del genere. Ci sarebbero troppe vittime e troppi pazienti non potrebbero essere curati». (Qui un approfondimento su che cosa sia, esattamente, l’immunità di gregge)

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I nostri cari anziani da ringraziare e aiutare

domenica, Marzo 15th, 2020
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di   Ferruccio de Bortoli

Dobbiamo essere orgogliosi di come il Paese reagisce all’emergenza. E in questa domenica che non vogliamo sia triste (teniamoci su, ce la faremo) il nostro grazie va — ancora una volta — a medici, infermieri, al personale degli ospedali, all’intera struttura nazionale di assistenza. Ieri a mezzogiorno è esploso un applauso collettivo per loro. Ma il nostro grazie va anche a tutti coloro che non possono stare a casa perché debbono provvedere alle necessità di chi sta forzatamente a casa. Un pensiero particolare vorremmo dedicarlo però ai nostri anziani. Siamo uno dei Paesi più vecchi al mondo. Non è una colpa. «Molte famiglie perderanno i loro cari» ha detto ai britannici, con una frase raggelante, il premier Boris Johnson. Significa lasciarli andare?

Gli anziani sono i più colpiti dal virus anche perché sofferenti per altre patologie. Non sono gli unici. E questo dovrebbe indurre giovani e meno giovani ad atteggiamenti di maggiore prudenza. L’età media di coloro che hanno perso la vita è finora superiore agli 80 anni. Muoiono da soli. E non hanno nemmeno il diritto a un funerale normale. La sofferenza dei loro congiunti è accresciuta da un addio necessariamente sbrigativo, persino brutale. Ingiusto. Gli anziani sono poi, tra i nostri concittadini, quelli che rischiano di essere maggiormente penalizzati dal cosiddetto «distanziamento sociale». Tanti erano già soli prima. Oggi lo sono molto di più. Per ovvie ragioni di prudenza nei contatti. E lo sono nonostante il moltiplicarsi di tanti piccoli o grandi gesti solidali. I vicini di casa, magari fino al giorno prima perfetti sconosciuti, che si offrono di far loro la spesa, di andare a comprare i medicinali, lasciandoli davanti alla porta. A distanza di sicurezza si è più uniti. Ci si conosce. Ci si dà virtualmente una mano. C’è anche chi ha riscoperto la posta. Condominiale. Si infila un biglietto con un messaggio per quell’anziano che non si vede più. «Come sta?». Una telefonata non costa nulla. Per chi è solo riempie le giornate.

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