Archive for Marzo, 2020

Borse crollano con petrolio e virus: Tonfo a Wall Street, Milano a -11%. L’Europa brucia 608 miliardi

lunedì, Marzo 9th, 2020

di Giuditta Marvelli

Le Borse mondiali crollano sotto i colpi di petrolio e coronavirus. Nel nuovo «lunedì nero» dei mercati finanziari, Piazza Affari ha lasciato sul terreno l’11,17%, con la seconda peggiore chiusura in vent’anni, superata solo (di pochi decimi di punto) dal crac nel giorno del referendum sulla Brexit.
I fattori che hanno scatenato il «panic selling» sui mercati sono due: la stretta del governo italiano sulla Lombardia per controllare la diffusione del coronavirus e lo scontro dei grandi produttori (leggi Arabia Saudita e Russia) sul petrolio, dopo il mancato accordo raggiunto in seno all’Opec+. Le Borse europee sono andate al tappeto. E Piazza Affari ha pagato il conto piu’ salato. Il Ftse Mib, arrivato a cedere oltre il 12% in concomitanza con lo stop alle contrattazioni di Wall Street, ha chiuso in ribasso dell’11,17%.
Piazza Affari non accusava un calo a doppia cifra dal 2016, dopo l’annuncio del voto sulla Brexit. Lo spread è volato di 43,8 punti a 225 punti, con il rendimento del decennale che si è portato sopra all’1,41%. Il petrolio Wti (contratto di aprile), arrivato a segnare un calo attorno al 30%, ha ridotto le perdite al 18% sul finale, attestandosi a 33,8 dollari al barile.
Molto male anche le Borse europee (ma Milano è stata la peggiore del lotto). Parigi ha chiuso in calo dell’8,39%, rosso più ampio dai tempi del crac di Lehman Brothers nel 2008. Francoforte cede il 7,94% e per trovare una calo maggiore bisogna risalire all’attentato contro le Torri gemelle a New York nel 2001. La migliore, per modo di dire, è Londra, che limita il crollo al 7,69%.

Il petrolio e il virus

Una delle sedute peggiori della storia recente delle Borse europee ha portato a un crollo dell’indice StoxxEurope600, che raggruppa i principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, del 7,4%, che equivale a 608 miliardi « bruciati» in una giornata. A Milano, solo nel paniere Ftse Mib dei gruppi maggiori, sono andati persi 51 miliardi di capitalizzazione.
La seduta delle Borse europee è stata contrassegnata sin dall’inizio dall’alta tensione: i listini sono schiacciati dal -30% del petrolio (ai minimi dal 1991) dopo il nulla di fatto dell’Opec+ e dalla paura per la diffusione sempre più ampia del coronavirus, che ha reso necessarie le misure drastiche di contenimento varate da alcuni Paesi, tra cui l’Italia.
Wall Street ha aperto in forte ribasso, con gli indici Dow Jones, Nasdaq e S&P 500 subito sotto del 7%. La Borsa di New York è rimasta chiusa per 15 minuti, ma alla ripresa la musica non è cambiata: a metà giornata sui mercati Usa, il Dow Jones era in calo quasi il 6%, mentre il Nasdaq cedeva quasi il 5%.

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Sanità: il «buco» dei rimborsi

lunedì, Marzo 9th, 2020

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza

La spesa sanitaria incide per oltre il 70% sul bilancio delle Regioni, ma siccome la domanda aumenta la politica del risparmio taglia le prestazioni e aumenta il costo ticket a carico dei pazienti. Ma è possibile che una clinica privata, per una risonanza magnetica, applichi una tariffa tre volte inferiore a quella che rimborsa la Regione a una clinica convenzionata con il servizio sanitario nazionale, e ci guadagni pure? È possibile. A conti fatti, mentre gli ospedali pubblici si stanno via via impoverendo, per una struttura sanitaria incassare una convenzione equivale a garantirsi una gallina dalle uova d’oro.

Partiamo dall’inizio: gli italiani fanno oltre 55 milioni di esami l’anno, e la metà delle prestazioni vengono eseguite fuori dagli ospedali e dagli ambulatori pubblici. Il motivo è che il nostro sistema sanitario pubblico, pur essendo uno dei migliori al mondo, da solo non ce la fa e, per abbattere le liste d’attesa e colmare le inefficienze, si appoggia agli imprenditori privati convenzionati — ossia rimborsati con soldi pubblici. Ma in base a quale criterio gli esami vengono rimborsati fino a tre volte il loro costo?

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Nicola Porro positivo al Coronavirus: sospesa la puntata di «Quarta Repubblica»

lunedì, Marzo 9th, 2020
Nicola Porro positivo al Coronavirus: sospesa la puntata di «Quarta Repubblica»

Nicola Porro, conduttore del programma di Retequattro «Quarta Repubblica» è risultato oggi positivo al test coronavirus. Lo annuncia Mediaset, che ha sospeso il programma per cautela sanitaria e ha invitato tutti i professionisti della redazione di «Quarta Repubblica» a restare in isolamento domiciliare. Pertanto, a cominciare dalla puntata prevista questa sera, il programma non andrà in onda in attesa degli sviluppi della situazione. Porro sarà video-collegato in diretta da casa con l’edizione speciale di «Stasera Italia» di Barbara Palombelli che andrà in onda stasera in prima serata su Retequattro.

CORRIERE.IT

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Coronavirus, telefonata Conte-Salvini. Bertolaso e De Gennaro in corsa per il ruolo di commissario

lunedì, Marzo 9th, 2020

di Monica Guerzoni

Coronavirus, telefonata Conte-Salvini. Bertolaso e De Gennaro in corsa per il ruolo di commissario

Matteo Salvini chiede il pugno di ferro per fermare le rivolte nelle carceri, e critica il governo per gli «ospedali in tilt, i contagi in crescita, il crollo in Borsa…». Eppure, consapevole della drammaticità del momento, il segretario della Lega offre anche collaborazione e aiuto. Salvini ha sentito al telefono Giuseppe Conte per condividere la comune preoccupazione sulla crescita costante dei contagi da coronavirus e per programmare un incontro.

Già domani a Roma il premier dovrebbe incontrare il leader del Carroccio e i vertici degli altri partiti di opposizione «per fronteggiare l’emergenza con spirito collaborativo», come spiega una nota della Lega. Salvini, che dalla sede milanese di via Bellerio osserva con scetticismo le mosse del governo porterà a Conte «un pacchetto di provvedimenti e di soluzioni concrete e tempestive».

A Palazzo Chigi, dove l’allarme resta altissimo, si studiano altre misure restrittive per contenere i contagi e si pensa a come rafforzare la squadra. Si ragiona sull’opportunità di nominare un «supercommissario» che consenta all’esecutivo di parlare con una voce sola e che prenda sulle sue spalle la gestione dei fondi, degli acquisti per le strutture sanitarie e di eventuali requisizioni di beni immobili.

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Coronavirus Milano, rivolta al carcere di San Vittore: detenuti sul tetto

lunedì, Marzo 9th, 2020

Sull’onda delle proteste avvenute in varie carceri d’Italia, dettate dalla sospensione dei colloqui con i familiari legati all’emergenza Covid-19, anche al carcere di San Vittore alcuni detenuti, una ventina, hanno scatenato una rivolta. Verso le 8 del mattino, nel terzo raggio, detto «La Nave», alcuni carcerati hanno danneggiato gli ambulatori mentre altri, raggiunto il tetto, hanno iniziato a bruciare oggetti. Sul posto gli agenti di polizia in assetto antisommossa. «Libertà, vogliamo la libertà», hanno urlato i detenuti sul tetto della casa circondariale, da cui si è alzata una colonna di fumo nero. Sul posto i pm Alberto Nobili e Gaetano Ruta, che stanno trattando con i detenuti.

Le strade attorno alle mura che circondano la casa di reclusione sono state chiuse al traffico e presidiate dalle forze dell’ordine. Dopo un primo momento di protesta sul tetto sono rimasti 14 detenuti: a quanto riferisce la polizia la rivolta è sotto controllo. Due i raggi del carcere che sono stati devastati. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Per contenere la rivolta è stato predisposto un servizio di ordine pubblico con uomini del Reparto mobile e volanti dell’Upg e del commissariato. Sul posto anche il dirigente del commissariato di Porta Genova. È stata inviata la polizia scientifica.

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Coronavirus, chi sono le persone più a rischio di complicazioni

lunedì, Marzo 9th, 2020

di Federico Mereta

Nei pazienti deceduti e positivi al Covid-19 i sintomi di esordio più comuni sono la febbre e la dispnea (difficoltà a respirare), mentre meno comuni sono i sintomi gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse. A dirlo è l’analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che aggiorna quella condotta su 105 casi resa nota il 5 marzo.

Febbre e dispnea sono presenti come sintomi di esordio rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati. Altri sintomi iniziali riscontrati sono tosse (50%), e appunto diarrea ed emottisi (5%). «Questi dati suggeriscono che, per chi presenta solo febbre, è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa», spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss.

Cardiopatici e ipertesi più esposti
Dall’analisi dei dati sui soggetti deceduti, tuttavia, emerge anche un’altra informazione importante. Chi soffre di patologie cardiovascolari è comunque a rischio su questo fronte, magari perché iperteso, e appare a maggior rischio di complicazioni gravi e di decesso legato all’infezione da Sars-CoV-2019. L’ultima analisi dell’Iss conferma quanto verificato in Cina da parte del Center for disease control and prevention cinese (Ccdc) e pubblicato su JAMA. Nei decessi italiani la comorbilità più rappresentata è l’ipertensione (presente nel 74,6% del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%).

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Coronavirus dilaga in Francia e Germania. Positivi 4 deputati francesi

lunedì, Marzo 9th, 2020

Roma- La Francia ha superato la quota di 1000 contagi da Coronavirus: già sabato sera il bilancio parlava di 949 positivi e 16 decessi. E mentre i collegamenti con l’Italia restano aperti, Parigi decide di fermare tutti i raduni con più di mille persone. In serata giunge poi notizia della positività di 4 deputati transalpini. A questi si aggiungono due dipendenti parlamentari. Il primo dei casi, il deputato della destra dei Republicains Jean-Luc Reitzer, si trova ancora in rianimazione. Positiva anche la parlamentare de La Republique en Marche, Elisabeth Toutut-Picard, e altri due deputati. Contagiati al momento anche un cameriere della buvette e un’altra dipendente.

Situazione critica anche in Germania, dove – come Oltralpe – è stata sfondata la soglia dei mille casi di Covid-19. Secondo quanto riporta Die Zeit. In particolare, sono almeno 1.028 i casi accertati. La regione più colpita è il Nord Reno Westfalia, con 484 casi, 40 sono stati rilevati a Berlino.

Allarmante anche la situazione della Spagna con ben 589 casi, 159 nelle ultime ore: il 60% è concentrato a Madrid, nei Paesi Baschi e a La Roja. Una critica all’Italia viene intanto dal premier della Repubblica Ceca, Andrej Babis: “L’unica cosa possibile è che il primo ministro italiano inviti i cittadini a non viaggiare in altri Paesi dell’Ue”. Una moldava di 48 anni è fuggita dall’ospedale dove era ricoverata in Talia perché positiva ed è rientrata in Moldavia in aereo. Primi due casi in Albania, sono padre e figlio rientrati da un viaggio a Firenze. Sarebbero “stabili e senza complicazioni”. Primi due positivi in Bulgaria: non erano stati all’estero e non avevano avuto contatti con persone positive. Il Belgio sconsiglia i viaggi in Lombardia. Una catena di supermercati della Gran Bretagna, Tesco, ha disposto norme anti accaparramento.

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Decreto colabrodo

lunedì, Marzo 9th, 2020

Il decreto, appena emanato, è già un colabrodo, che sta producendo un effetto esattamente opposto rispetto alle finalità che lo hanno ispirato. Dal “contenimento” del Nord, in una “zona rossa” che rossa non è, all’esodo dei lombardi in tutta Italia, in un clima di panico, con la gente che prende d’assalto i treni e addirittura i traghetti neanche fossero le scialuppe del Titanic. E che si riversa nelle macchine come il giorno di Ferragosto. Mentre nei Palazzi suona l’orchestra dell’incertezza, in una crisi in cui dal primo giorno il punto debole è una solida catena di comando.

È tutta qui la confusione delle ultime 24 ore. Sia detto senza retorica: davvero senza precedenti.

Mettiamo in fila gli elementi: attorno alle 19 di sabato sera viene pubblicata dai siti la bozza del decreto, non ancora firmata e dunque non ufficiale, che contiene misure straordinarie, di fatto la chiusura della Lombardia e di altre 11 province (alla fine saranno 14), probabilmente un atto ostile al Governo, una sorta di sabotaggio condotto magari da chi non era d’accordo. Secondo la Cnn, da fonti della Regione Lombardia. Come evidente, la notizia, non smentita da nessuno, è l’apertura di tutti i telegiornali e rimbalza su tutti i siti del mondo. E produce, nelle zone interessate, una fuga, disperata ed emotiva, sulla base della convinzione del “se non vado via ora, non esco mai più”.

Solo 6 ore dopo, alle 2.18 di notte il presidente del Consiglio si materializza in conferenza stampa per spiegare le misure, dopo aver esternato la sua indignazione per la circolazione di una notizia che doveva rimanere riservata fino all’ufficialità. Disorganizzazione, ingenuità di fronte a un atto di cinismo, incapacità: sia come sia, il Governo della “fuga di notizie”, come avvenuto qualche giorno fa sulla chiusura delle scuole, dà un’immagine devastante. Al paese, non agli addetti ai lavori. In una condizione di emergenza estrema, in cui nessuno scienziato, neppure il migliore, sa come andrà a finire, la giustificazione postuma sulla fuga di notizie è sinonimo di una clamorosa incertezza.

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Coronavirus, l’appello della rianimatrice: “State a casa o aumenterete il numero di contagi”

lunedì, Marzo 9th, 2020

“Bisogna stare a casa”, è questo il succo dell’appello di Barbara Balanzoni, medico anestesista rianimatore, sul’emergenza coronavirus. “C’è troppa gente in giro. Lo dico chiamaremente – spiega sul suo profilo Facebook – perché a volte cercare di essere empatici non rende l’idea: non ci sono i posti nelle rianimazioni, non ci sono abbastanza respiratori.

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Coronavirus e guerra del petrolio mandano le Borse ko, crolla Piazza Affari. Lo spread a 210 punti

lunedì, Marzo 9th, 2020

MILANO – Ore 9:45. La tempesta perfetta sui mercati: non solo l’espansione del coronavirus in Italia ed Europa in genere, ma anche la guerra del petrolio aperta dal mancato accordo tra Opec e Russia sui tagli alla produzione di greggio per sostenere il prezzo del barile. Si annuncia un lunedì tremendo per le Borse occidentali: Piazza Affari affonda in avvio con -10,6% teorico, mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi sfiora i 220 punti base, dalla chiusura sotto 180 di venerdì scorso, poi cala sotto quota 210 con il rendimento dei decennali italiani sale all’1,25 per cento. In un messaggio che tenta di rassicurare, il Tesoro dice che si impegnerà “affinché venga approntato in tempi rapidi un pacchetto di misure dell’Unione Europea in coordinamento con l’intera comunità internazionale”.

Dei quaranta titoli che compongono il Ftse Mib, il listino principale della Borsa di Milano, solo Tenaris non riesce ancora ad entrare in contrattazione, per gli altri fioccano invece i ribassi in doppia cifra percentuale con Eni e Saipem che perdono oltre 20 punti. Nel resto d’Europa, Francoforte cede il 7%, Londra l’8,45% e Parigi cede il 6,42%.

Galli: “Stop alla movida, chiudere tutto. O i giovani contageranno i nonni”

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