Presidente
Vincenzo Boccia, nell’incontro di ieri con il Governo, avete parlato di
misure che trasformano l’Italia in una grande zona gialla. Quale è il
suo giudizio?
Al tavolo c’è stata grande
convergenza con tutte le associazioni di categoria sui punti discussi.
Li riassumiamo: governare l’emergenza sanitaria, evitare e non subire
l’emergenza economica che sta contagiando il paese più velocemente della
questione sanitaria; evitare che, non affrontando subito – e ripetiamo
subito – la questione economica, si possa trasformare anche in emergenza
sociale. Prima prendiamo consapevolezza, meglio è.
Ha avuto la sensazione che c’è questa consapevolezza?
Cominciano ad averla. In tal senso il confronto con tutte le parti ha aiutato.
Torniamo
alle misure varate. Scuole chiuse, partite senza pubblico, cinema,
musei, teatri sbarrati. Qual è l’impatto economico immediato e nel medio
periodo di questa serrata nazionale?
È un
impatto molto forte. Innanzitutto queste scelte andrebbero spiegate
meglio dal punto di vista comunicativo. Qual è il punto: il punto è
contenere il contagio ed evitare il collasso del sistema sanitario. La
gente invece ieri, nel confronto comunicazionale, ha ricevuto un
messaggio di allarme. È bene spiegarla, per evitare che l’allarme sia
più grosso di quello che immaginiamo. Uno vede le scuole chiuse e pensa a
che cosa possa esserci dietro.
Analizziamo l’impatto sulla crescita.