Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, il governo raddoppia le risorse: 7,5 miliardi per imprese e famiglie. Le misure allo studio

giovedì, Marzo 5th, 2020

di Emanuele Buzzi, Paolo Ligammari e Lorenzo Salvia

Il decreto per l’emergenza e le risorse raddoppiate (fino a 7,5 miliardi)

Il governo raddoppiare le risorse per sostenere l’economia, le imprese, i settori e i lavoratori più esposti all’emergenza coronavirus. Nel Consiglio dei ministri di giovedì 5 marzo 2020, l’esecutivo ha aumentato i 3,6 miliardi previsti nei giorni scorsi fino a 7,5 miliardi. Una mossa che servirebbe anche per poter fare un’unica richiesta alla Ue senza dover poi affrontare il rischio di chiedere altre deroghe in un secondo momento.
«Abbiamo stanziato 7,5 miliardi a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno affrontando quest’emergenza», ha detto in conferenza stampa il premier, Giuseppe Conte. «Sono misure straordinarie e urgenti», ha aggiunto, per poi ricordare che anche le proposte pervenute dalle opposizioni – Fi, Lega e Fratelli d’Italia – sono state vagliate dal Consiglio dei ministri.

– LEGGI ANCHE: Il virus e gli aiuti alle famiglie. Come funziona il congedo parentale
– LEGGI ANCHE: Voucher baby sitter: il piano del governo per reintrodurlo. Aiuti alle famiglie per l’emergenza

Le misure e il decreto (che slitta)

La priorità rimane il contenimento del contagio da coronavirus. Ma accanto agli aspetti sanitari, il governo deve affrontare l’emergenza economica, con una crisi che appare già difficile da arginare e che coinvolge imprese e lavoratori, oltre che famiglie (leggi qui: congedo parentale straordinario e voucher baby sitter. Ecco cosa cambia) .

Dopo il primo decreto d’emergenza per il sostegno economico alle «zone rosse» e alla regioni più colpite, il governo ha promesso un nuovo intervento d’urgenza per sostenere l’economia. L’emanzione era prevista già questa settimana dopo il confronto con le parti sociali. Invece, il nuovo decreto legge per l’emergenza slitterà alla prossima settimana, ma con risorse raddoppiate rispetto alle previsioni: da 3,6 miliardi si passa a 7,5 miliardi di interventi.

Interventi per 4 miliardi: le risorse disponibili

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COMUNCATO STAMPA: Disposizioni di sospenzione degli spettacoli

giovedì, Marzo 5th, 2020

In accordo con i Sindaci  e la Compagnia di Lizzana Organizzatrice del Festival Teatrale Nazionale Sipario D’Oro 2020,  la Comunità della Vallagarina comunica la sospensione del Festival fino al 3 aprile  in tutti i teatri coinvolti dalla manifestazione, in  ottemperanza al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di data 4 marzo,  articolo 1, comma b che ordina: “Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in un luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”

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Coronavirus, con i casi in Valle d’Aosta colpita tutta Italia | Scuole, ipotesi congedi straordinari per i genitori

giovedì, Marzo 5th, 2020

Con i primi due casi di positività al coronavirus in Valle D’Aosta, tutte le regioni d’Italia risultano colpite dal contagio. Secondo l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera “è importante che tutti rispettino uno stile di vita prudente” (con poche uscite e distanza di sicurezza), non solo “gli over 65 ma, per un periodo, tutti”. Il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti: “Valutiamo congedi straordinari per i genitori”.

12:51

Coronavirus, Locatelli: possibile proroga scuole chiuse

“E’ stata fatta una scelta di sospendere fino al 15 marzo” le scuole, “con la possibilità di riconsiderare e rimodulare la scelta in base a quello che sarà lo scenario epidemiologico che andremo a verificare giorno per giorno”. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli in conferenza stampa non escludendo la possibilità di un allungamento della misura. “Potrebbe configurarsi questa eventualità, ha risposto infatti a chi gli chiedeva se fosse ipotizzabile un allungamento dei tempi. 05 mar 12:45

Piemonte: 97 i positivi, 53 i ricoverati

Sono 97, rispetto agli 81 di mercoledì, i casi di coronavirus in Piemonte. Lo rende noto l’Unità di Crisi regionale. Le persone ricoverate in ospedale sono passate da 32 a 53. Di questi, 17 sono in terapia intensiva, 22 in reparti di malattie infettive e 14 in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 44.  La provincia piemontese con il maggior numero di casi, 41, è quella di Asti. Secondo l’Alessandrino  (24), il Torinese (16). I casi nel Verbano Cusio Ossola sono 5, 3 in provincia di Novara e 5 nel Vercellese. Tre i pazienti provenienti da altre regioni.
  05 mar 12:36

Il sindaco di Codogno: “Spero che domenica finisca la quarantena” – VIDEO

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Coronavirus in Italia: 3.089 casi, 107 morti e 276 guariti. Il bollettino regione per regione

giovedì, Marzo 5th, 2020
Coronavirus in Italia: 3.089 casi, 107 morti e 276 guariti. Il bollettino regione per regione

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, 3.089 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2: +587 rispetto a ieri, 3 marzo. Di queste, 107 sono decedute (+28) e 276 sono guarite (116 in più rispetto a ieri).
Attualmente i soggetti positivi sono 2.706: il conto sale a 3.089 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti. La letalità (percentuale dei morti sul totale dei contagiati) è del 3,4%.
Le Regioni coinvolte sono 19: l’unica a non avere casi è la Valle d’Aosta.

Qui la mappa aggiornata con gli ultimi dati.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 1.346 (+312 rispetto a martedì 3 marzo); 295 sono in terapia intensiva (+ 66), mentre 1.065 sono in isolamento domiciliare fiduciario (+65).

Regione per Regione
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Coronavirus, Gallera: “In Lombardia casi in aumento, serve attenzione”

giovedì, Marzo 5th, 2020

Secondo l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, la situazione del contagio da coronavirus nella regione “è in costante crescita”. In collegamento con una trasmissione televisiva l’assessore ha sottolineato quanto sia “importante che tutti rispettino uno stile di vita prudente” (con poche uscite e distanza di sicurezza), non solo “gli over 65 ma, per un periodo, tutti”. 

TGCOM

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Firmato l’accordo sull’ex Ilva, ma i sindacati non ci stanno: “Totale indeterminazione”

giovedì, Marzo 5th, 2020

È stato firmato l’accordo tra ArcelorMittal e i commissari dell’ex Ilva, che prevede la modifica del contratto di affitto e acquisizione per rinnovare il polo siderurgico con base a Taranto e la cancellazione della causa civile avviata a Milano.

Nello studio notarile di Pier Gaetano Marchetti a Milano sono stati firmati, da quanto si è saputo, gli accordi fra il gruppo franco indiano e i commissari dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria: uno che prevede la modifica al contratto, l’altro che riguarda le rinunce agli atti della causa civile in corso a Milano. A questo punto, la causa sarà dunque cancellata. Un’udienza era prevista per venerdì.

Nello studio notarile per le firme dell’accordo era presente l’ad di Arcelor Mittal Italia Lucia Morselli, assieme ai commissari dell’ex Ilva e ai legali delle parti.
Il gruppo franco indiano, rappresentato fra gli altri dall’avvocato Ferdinando Emanuele, mentre fra i legali dell’ex Ilva figura l’avvocato Enrico Castellani. L’atto di citazione con cui la multinazionale voleva dare l’addio all’Ilva risale allo scorso 4 novembre. Ora con gli accordi la controversia giudiziaria si chiude e dovrebbe iniziare il rilancio del polo siderurgico con un nuovo piano industriale.

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Isteria da virus

giovedì, Marzo 5th, 2020

Solo alle sei di pomeriggio di capisce che le scuole saranno chiuse, nell’ambito di una conferenza stampa in cui il presidente del Consiglio parla la metà del tempo del pasticcio di giornata, tra fughe di notizie, smentite del ministro dell’Istruzione, incertezze e poi silenzi. Poco male se l’oggetto di questa confusione fosse la prescrizione, o questo o quel tema su cui spesso il Palazzo si avvita su se stesso. Il problema è che invece siamo di fronte a misure “eccezionali” per una situazione “eccezionale”, che hanno un impatto enorme sulla vita di milioni di famiglie.

Ecco, è accaduto che, ancora una volta, il centro di comando del Paese ha mostrato una isteria decisionale e un’irrefrenabile pulsione all’orgia comunicativa, disvelando il dato strutturale di questa crisi, e cioè che non c’è una solida plancia di comando: la Azzolina che, dopo un vertice, smentisce ciò che fonti di governo avevano fatto trapelare ai giornali sulla chiusura delle scuole, poi un black out di ore, poi Conte che annuncia ciò che la Azzolina aveva negato, con lo spirito di chi si giustifica più che per spiegare, con la forza della scienza e la determinazione della politica, una situazione da “stato di guerra”.

Insomma, l’emergenza che nel paese del melodramma diventa un coro di acuti, in cui l’incontinenza dei singoli alimenta uno stato permanente di incertezza istituzionale. Qui la fuga di notizie non c’entra niente, non è questione di rapporto tra fonti e giornali. Qui c’entra il senso della gravità del momento che dovrebbe essere, in questi casi, il primo collante del governo. Parliamoci chiaro: il paese sta dimostrando una straordinaria compostezza e una straordinaria maturità, di fronte a un’emergenza che è un’incognita e dopo un mese di messaggi contraddittori e di continui stop and go.

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L’università italiana scala il ranking per discipline: otto dipartimenti tra i primi dieci al mondo

giovedì, Marzo 5th, 2020

di ILARIA VENTURI

Otto dipartimenti universitari italiani sono tra i primi dieci al mondo, due in più rispetto allo scorso anno. Insomma, l’università italiana avanza nei ranking internazionali, mostra le sue eccellenze, nonostante il sistema sia sottofinanziato e la ricerca soffra di mancanza di stabilità e prospettive per i suoi cervelli migliori. A certificarlo è la nuova edizione della classifica mondiale 2020 messa a punto da QS Quacquarelli Symonds stilato per aree disciplinari e materie.

La guida alla performance universitaria in 48 diverse discipline accademiche pone l’Italia al quarto posto come miglior sistema universitario in Europa, superata da Francia, Paesi Bassi e Germania oltre che dalla Svizzera. Tra le eccellenze c’è La Sapienza con il Dipartimento di Storia e Storia Antica: si è classificato al secondo posto nel mondo dietro a Oxford in Classic&Ancient history, perdendo il primato dello scorso anno. Dietro c’è Cambridge, Harvard è nona

L'università italiana scala il ranking per discipline: otto dipartimenti tra i primi dieci al mondo

Buone le performance anche del Politecnico di Milano, che è al sesto posto al mondo per Arte e Design, come lo scorso anno: davanti ci sono università inglesi (primo è il Royal College of Art) e americane. Il Politecnico si classifica poi al settimo a livello globale per Architettura facendo un balzo in avanti dall’undicesimo posto del 2019 in una gara guidata dal Mit, seguito dalla Dlft University e dall’inglese Ucl.

L’università di Bologna è il primo ateneo d’Italia per numero di materie presenti (21) nella top 100: un risultato che possono vantare solo 70 università al mondo, osserva il rettore Francesco Ubertini. “L’alta qualità diffusa in tutti i campi del sapere è una caratteristica centrale del nostro ateneo – spiega – questi risultati lo confermano, premiando tanto le competenze, la preparazione e l’impegno dei nostri docenti e ricercatori che i forti investimenti fatti in questi anni”.

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Sondaggi: la Lega cala a 27,2%, a soli 5 punti dal Pd. Italia Viva al 2,8%

giovedì, Marzo 5th, 2020

Dopo una settimana di tregua, la Lega torna a scendere nelle intenzioni di voto e cala al 27,2%, portandosi a poco più di 5 punti dal Pd (22%). È quanto emerge da un sondaggio Ixè per Rai – Cartabianca. Si conferma, in questa fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria, il rafforzamento dell’area di governo, sia in termini di consenso dei partiti di maggioranza, che di fiducia nei leader.

In merito agli altri partiti, il M5s si attesta al 15,7% contro il 15,4% della scorsa settimana. Fratelli d’Italia è leggermente in calo al 13,4%, Forza Italia cresce al 6,2%. Italia Viva scende al 2,8% a pari merito con La Sinistra.

Sondaggi: la Lega cala a 27,2%, a soli 5 punti dal Pd. Italia Viva al 2,8%
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La necessità di ripartire e l’esempio in Europa

giovedì, Marzo 5th, 2020

di Francesco Giavazzi

A qualunque costo! Che cosa sarebbe accaduto all’euro se nel luglio 2012 Mario Draghi, anziché dire che la Banca centrale europea avrebbe difeso l’euro «costi quel che costi», avesse annunciato un numero, una quantità anche immensa di acquisti di titoli pubblici? I mercati lo avrebbero messo alla prova e, speso quell’ammontare, alla Bce non sarebbero rimaste che due strade: perdere la propria reputazione e andare oltre il limite che aveva annunciato, oppure abbandonare l’euro. Qualunque strada avesse scelto, la moneta unica non ci sarebbe più. Analogo è oggi il problema di come usare il bilancio pubblico per far fronte all’epidemia del Covid-19. È sbagliato partire da un numero massimo di tagli di tasse e aumenti di spesa. Non sappiamo di quale intervento ci sarà bisogno per arginare l’effetto dell’epidemia sull’economia. Quando rallenterà la diffusione del contagio? Dovranno essere estese le zone rosse? Quanti Paesi, e quanto a lungo, proibiranno ai nostri imprenditori di viaggiare, frequentare le fiere, incontrare i clienti? Nessuno oggi lo sa. Il governo ha già annunciato misure per 3,6 miliardi di euro. Basteranno? Probabilmente no anche nelle ipotesi più ottimiste. Come si può pensare che un intervento che vale lo 0,2 per cento del Pil riesca ad arginare uno choc che ha fermato interi settori, dal turismo alle fiere, e intere province? Come nell’esempio della difesa dell’euro non bisogna annunciare un numero, ma un obiettivo irrinunciabile.

Innanzitutto, costi quel che costi, medici e ospedali devono essere posti in condizione di funzionare. Si chieda ai primari dei reparti di che cosa hanno bisogno e gli venga concesso nel più breve tempo possibile. I dipendenti di imprese che a causa dell’epidemia hanno visto svanire gli ordini devono essere protetti, che godano dei benefici della Cassa integrazione o no, che abbiano contratti a tempo definito o a tempo indeterminato.

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